Istanbul

Istanbul in sei giorni

Come nasce questo viaggio? Vi spiego!  Mettete che un bel giorno vi si presenti la possibilità di poter fare una settimana di ferie. Mettete che mancano meno di due settimane alle ferie.  Mettete il fatto che nel vostro cervello la parola ferie fa rima con viaggio. Mettete la promozione dei biglietti a 25€ di Blu-Express sulla rotta Roma-Istanbul e avrete tutti gli ingredienti per un’esperienza indimenticabile. Anche questa volta parto in compagnia della mia fidanzata cha ha la pazienza e la voglia di seguirmi in tutti i miei itinerari, tanto alla fine si diverte anche lei!

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Il viaggio inizia la mattina del 13 gennaio dalla stazione di Napoli dove l’intercity 510 Napoli-Torino delle 7:30 ci aspetta, o meglio siamo noi ad aspettare lui, ma non siamo soli, assieme a noi ci sono circa 200 tifosi del Napoli che seguono la squadra in trasferta a Torino contro la Juve. Il treno parte con circa 30 minuti di ritardo, i geniacci di Trenitalia che sapevano dei tifosi non ha predisposto i vagoni a loro dedicati, dobbiamo aspettare che le ferrovie provvedano.

Pronti i vagoni, si parte! Il viaggio va benissimo, il treno è anche abbastanza comodo e ogni tanto i tifosi ci fanno compagnia trasmettendo qualche canzoncina dall’interfono dei vagoni a loro dedicati. “Siiiii viaggiare, evitando le buche più dure….”! Miti! Si scende a Roma Ostiense e si prende i regionale per Fiumicino.

Al banco Blu-Express facciamo il check-in, gli addetti sono veloci e disponibili a dare informazioni, a me non hanno neanche pesato il bagaglio a mano, controlli, attesa e imbarco. In tutto siamo circa settanta, l’aereo non è nuovissimo ma tenuto molto bene, anche se lo spazio tra i sedili mi è parso particolarmente minore rispetto alla maggior parte delle low cost. Il volo parte e atterra con un leggero ritardo, intorno alle 17 siamo al Sabiha Gokcen.

Facciamo un po’ di fila al controllo passaporti e nel giro di una decina di minuti siamo con i nostri bagagli all’uscita degli arrivi.

L’aeroporto sembra nuovissimo, dopo verremo a sapere che nel giro di pochi mesi erano stati effettuati lavori di ampliamento e ammodernamento dello scalo. Quello che prima era un piccolo scalo adesso è diventato un modernissimo aeroporto internazionale. Il Sabiha Gokcen è l’edificio antisismico più grande del mondo.

Preleviamo un po’ di contanti ai bancomat dell’aeroporto e usciamo fuori per prendere il bus dell’Havas che ci porta a Taxim. I biglietti si fanno a bordo, costano 13L e bisogna pagare in moneta locale. Sul bus ci sono molti dei passeggeri del nostro volo tra cui una coppia di Roma con la quale divideremo il taxi per raggiungere Sultanahmet, a bordo c’è anche un giornalista turco corrispondente dall’Italia simpaticissimo che ci fornisce un po’ di dritte su Istanbul.

Il viaggio è lungo, facciamo la conoscenza col famosissimo traffico di Istanbul, dall’aeroporto a Taxim ci mettiamo addirittura due ore! Arrivati a Sultanahmet, raggiungiamo il nostro albergo, il Rast Hotel a due passi da Santa Sofia e la Moschea Blu. L’albergo, inaugurato nel maggio 2009 si presenta benissimo, con spazi comuni molto grandi e accoglienti. La nostra camera è molto carina, con un piccolo balconcino che affaccia sulla strada principale, stanza di dimensioni accettabili ma con un bagno spaziosissimo e nuovissimo. Nel cassetto della scrivania c’è perfino il tappetino da usare per pregare. Un ottimo 4 stelle che offre due postazioni internet e due poltrone relax massaggianti nella lobby, wi-fi gratuito in camera, canali tv internazionali e una colazione fantastica, noi abbiamo pagato 59€ a notte con Booking.

Siamo troppo stanchi per uscire, ceniamo con i viveri portati da casa e ci mettiamo a dormire.

Giovedi 14
Sveglia abbastanza presto, colazione mastodontica all’ultimo piano dell’albergo dal quale si gode una stupenda visuale della città, la Moschea Blu e talmente vicina che sembra di poterla toccare allungando la mano fuori dalla terrazza. Oltre la vista ance il cibo è spettacolare, facciamo una ricca scorpacciata e ci incamminiamo verso il molo di Eminonu.

Decidiamo di prendere un traghetto per Kadikoy e di respirare un po’ d’aria dell'Istanbul asiatica. Dal lungo molo di Eminonu partono i traghetti della IDO che si dirigono in diverse parti della città, ogni destinazione ha il suo punto di attracco, più o meno ne parte uno ogni 10 minuti a seconda di dove è diretto. I biglietti si possono fare tranquillamente alle macchinette (1,5 lire), e consiste in un piccolo gettone metallico da inserire poi all’ingresso dei varchi. Il viaggio è piacevole, il mezzo è comodo e anche abbastanza affollato, molti pendolari, pochissimi turisti. Una decina di minuti in mare per vedere Istanbul da un'altra prospettiva. Se da un lato ci si trova di fronte una città con i tipici standard europei, nell’altra parte si riesce ancora a scorgere un’atmosfera antica e conservatrice di quello che è stata la città di Costantinopoli.

Scesi dal traghetto rimaniamo in zona camminando lungo gran parte del molo di Kadikoy, osserviamo i pescatori che tornano dal mare portando a terra le reti ricche di pesce appena pescato a bordo di piccole imbarcazioni.  Ci concediamo una piccola sosta all’interno di un bar in riva al mare, fuori fa freddo ed è davvero molto umido, un buon cay è proprio quello che ci vuole.

Fattasi ormai ora di pranzo riprendiamo il traghetto per Eminonu, decidiamo di pranzare sul molo in uno dei tanti chioscetti che offrono ogni tipo di cibo, noi però eravamo curiosi di assaggiare il famosissimo balik akmek, 8 lire per due panini con del pesce, davvero eccezionale.

Mi manca quel sapore! Dopo pranzo rimaniamo comunque in zona Eminonu per una visita all’omonima moschea e una capatina al mercato delle spezie, molto particolare per i sui colori.

Raggiungiamo poi con il tram la zona bassa di Galata. Anche in questo caso i biglietti si possono fare alle macchinette (1,5 lire) e consistono anche loro in dei gettoni in plastica da inserire nei varchi delle banchine, praticamente i controllori non esistono poiché non hanno nessun riscontro del titolo di viaggio visto che il gettone viene ritirato ai varchi, però sulle banchine è presente il personale che fa la guardia se c’è gente che non passa dai varchi.

Passato il ponte di Galata risaliamo a piedi per raggiungere la torre dove ci fermiamo a scattare foto, raggiungiamo poi Istiklal Kaddesi risalendo per una viuzza piena di negozi di strumenti musicali, per chi conosce Napoli ricordava molto Via San Sebastiano. Arriviamo camminando fino a Taxim per poi tornare sui nostri passi facendo sosta in una pasticceria per gustare degli ottimi bighè. Il pomeriggio passa così, sorseggiando ancora cay e passeggiando per Istiklal invasa ormai da migliaia di persone. Per cena decidiamo di ritornare a Sultanahmet dove mangiamo dell’ottimo kebap prima di tornare in albergo a dormire.

Venerdi 15
Questa mattina si va al Topkapi Palace che è a pochi passi dal nostro albergo, non c’è molta gente, questo ci consente di visitarlo più tranquillamente. Il palazzo è molto bello con una serie di giardini enormi, peccato solo che alcune stanze siano chiuse. Terminata la visita al Topkapi ci incamminiamo verso il Gran Bazar, agli ingressi è presente la polizia che controlla le borse di chi entra. Il Gran Bazar è un mercato al coperto dove si può trovare di tutto, è immenso e molto confusionario, la scocciatura sono i commercianti che appena ti vedono passare cercano in tutti i modi di vendervi i loro articoli, non vi danno il tempo di guardare tranquillamente, in ogni caso non abbiamo comprato nulla.

Dopo la visita al Gran Bazar ritorniamo a Sultanahmet per fare un giro e scattare due foto e pranzare con del kebap in un ristorante in zona.

Dopo pranzo torniamo in albergo a riposare per poi uscire nel pomeriggio.
Decidiamo di raggiungere Taksim, prendiamo il tram 38 da Sultanahmet e scendiamo a Kabatas da li prendiamo la comodissima funicolare che ci porta fino a Taksim. Il venerdi c’è ancora più gente in giro, si nota anche una massiccia presenza di polizia.

Facciamo un giro lungo Istiklal Caddesi, ci infiliamo in un vicoletto dove c’è un mercato del pesce, è possibile acquistarlo crudo o consumarlo anche al momento, i mercanti cucinano cozze e calamari fritti, pesce alla griglia e altre leccornie da consumare camminando per strada o se preferite ci si può fermare in uno dei tanti ristoranti di pesce presenti in questa stradina.

Scendiamo verso la torre di Galata, ci fermiamo a cenare in un ristorante ai suoi piedi, l’Enginar, un locale davvero carino, non servono piatti tipici turchi ma almeno si trova la birra! Il posto è pieno di ragazzi, troviamo un tavolo per miracolo, di li a poco una piccola band si esibirà in un repertorio di musica jazz e blues, davvero una serata gradevole. Dopo cena ritorniamo il albergo a dormire.

Sabato 16

Sveglia presto, colazione e poi dritti al molo di Eminonu per prendere il traghetto per il Bosforo. La compagnia è sempre la stessa, la IDO che propone una gita sul Bosforo, il “Nostalgic Bosphorus Tour” con partenza da Eminonu alle 10:35 e arrivo a A. Kavagi alle 12:05, effettuando fermate intermedie a Besiktas, Kanlica, Yanikoy, Sariyer, R.Kavagi. Il prezzo del biglietto è di 13 lire solo andata o 20 lire andata e ritorno.

La navigazione risulta essere molto piacevole, coccolati dal dolce andare del battello ci godiamo la costa ovest, a proposito, se avete intenzione di fare questo tour vi consiglio di sedervi sul lato sinistro della nave.

Sul traghetto ci sono molti turisti ma nonostante ciò l’ambiente è molto tranquillo, accompagniamo alla navigazione un buonissimo cay che al bar della nave costa solo 0,50 lire.

Decidiamo di scendere all’ultima fermata, ad Anadolu Kavagi dove scende la maggior parte dei presenti.
Anadolu Kavagi è un piccolo villaggio di pescatori, molto tranquillo e caratteristico se ci si sposta dalle vicinanze del molo, dove sono presenti molti ristoranti con i camerieri sul piede di battaglia pronti ad esporti il menù e convincerti a mangiare da loro.

Decidiamo di salire su di una collina per raggiungere il castello Yoros, a dire il vero rimane ben poco del castello ma dalla collina da dove si erge si gode di una stupenda vista del Bosforo a sud e del Mar Nero a nord. Peccato che il sito sia lasciato a se stesso, le rovine bizantine sono rovinate da graffiti, i dintorni sono pieni di sterpaglie e il sentiero e abbastanza accidentato. Ad ora di pranzo decidiamo di fermarci a mangiare all’unico ristorante aperto nei dintorni del castello con un pranzo fisso a base di pesce, molto turistico ma il cibo era buono… e poi c’è la birra! Si riscende verso il porticciolo attraversando il piccolo borgo marinaro e raggiungiamo il traghetto che è rimasto attraccato al molo aspettando le 15:00 per poter ripartire alla volta di Eminonu

Inutile dirvi che il viaggio di ritorno è identico a quello di andata anche se naviga sotto la costa est. Una gita che a parer nostro è risultata essere un’ottima scelta anche se i vetri dei traghetti andrebbero puliti più spesso, le foto scattate dall’interno sono venute un po’… sporche. Verso le 16:30 siamo nuovamente ad Istanbul dove prendiamo il tram che ci porta in albergo, riposo per poi uscire in serata.

Istanbul è la capitale europea della cultura 2010, durante la serata del sabato in questione erano previsti concerti i varie piazze della città, decidiamo quindi di andare ad assistere a quello di Sultanahmet a due passi dall’albergo per rimanere in zona. Per entrare nella piazza bisognava passare obbligatoriamente attraverso i metal detector, c’era moltissima gente e una discreta presenza di media.

Assistiamo all’esibizione di un gruppo folkloristico turco molto acclamato dalla folla, poi inizia a piovigginare e decidiamo di andare via per mangiare un boccone. Ceniamo sempre in zona del buon kebap poi passiamo da una pasticceria a comprare dei dolci da mangiare in camera.

Domenica 17

L’ultimo giorno lo dedichiamo alla Mosche Blu e Santa Sofia. Dopo la colazione usciamo e raggiungiamo la moschea, bellissimi i suoi interni che creano un’atmosfera veramente particolare. Ci dirigiamo poi a Santa Sofia dove la nostra attenzione si concentra particolarmente sui mosaici presenti al piano superiore. Particolare è il mescolarsi delle strutture tipiche di basilica a quelli propri di una moschea.

Finito il tour culturale ci incamminiamo verso il mercato delle spezie per comprare delle ottime tisane, passando per lo splendido e curatissimo parco Gulhane per poi ritornare per il pranzo in zona Sultanahmet.
Riposo in albergo e poi tram e funicolare per Taxim dove facciamo un giro in Istiklal Caddesi, questa strada è sempre molto frequentata. Per cena scegliamo di ritornare in zona Galata all’Enginar dove però questa volta il locale è desolatamente semideserto. La cena è buona anche questa volta. Scendiamo a verso il ponte di Galata a piedi per smaltire un po’ la cena poi prendiamo il tram per tornare il albergo.

Lunedi 18
Questa mattina ci svegliamo con più calma per andare a fare colazione, il volo è alle 17:10, abbiamo tutto il tempo per prendercela con comodo, anche se l’esperienza del traffico dell’andata ci consiglia di anticipare i tempi nel raggiungere Sabiha.

Dopo aver finito di preparare le valigie scendiamo per fare il check-out dell’albergo che ci omaggerà di un cd di musica tipica turca strumentale. Raggiungiamo Taxim combinando come sempre tram con funicolare ma arriviamo tardi alla fermata dei bus della Havas, perdiamo il bus delle 12 che vediamo partire in lontananza. Dobbiamo aspettare le 13, ci infiliamo in un bar nelle vicinanze per prendere l’ultimo cay della vacanza. Fattasi ora saliamo sul bus che parte puntuale, per strada non troviamo traffico copriamo il tragitto in 45 minuti, con il risultato che arriviamo in aeroporto con mostruoso anticipo.

Le procedure di sicurezza Sabiha sono abbastanza particolari, c’è il primo controllo all’ingresso del terminal dove son presenti i metal detector ma fanno passare tranquillamente i liquidi. Raggiunto il terminal ci accoglie una inattesa sorpresa, sui display il nostro volo appare in partenza alle 19:10, due ore di ritardo! Chiediamo spiegazioni ma nessuno in aeroporto sembra sapere nulla, allora chiamo Blu-Express che mi dice di non sapere nulla e che il volo per loro è previsto alle 17:10. Più tardi veniamo a sapere che di un errore degli addetti all’aeroporto e magicamente il nostro volo viene segnalato con l’orario giusto. Facciamo il check-in, ai banchi erano presenti degli addetti novelli mentre facevano il corso con il supervisore. Procedura abbastanza veloce e non hanno pesato neanche il bagaglio. Facciamo il controllo passaporti e raggiungiamo il gate dove per entrare bisogna fare altri controlli, questa volta di liquido non passano neppure le bottiglie comprate al duty free. Il volo parte in ritardo (sentiamo già l’odore dell’Italia), arriviamo a Roma in poco meno di tre ore, raggiungiamo la stazione Termini in tempo per prendere il treno delle 21 che in circa un ora ci porta a Napoli.

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