Turchia

Efeso, dove si trova e cosa vedere nel sito archeologico

Efeso

Efeso custodisce un antico sito archeologico, uno dei più grandi e meglio conservati dell'antichità.

Si trova nella Turchia sud-occidentale, a poca distanza dalle coste affacciate sul Mar Egeo e 80 chilometri a sud di Smirne.

Il sito archeologico di Efeso oggi è un grande museo a cielo aperto, dove camminare fra rovine millenarie, alcune delle quali tuttora in buono stato, come la Biblioteca di Celso e il maestoso Teatro Antico.

Scoprite le testimonianze dell’antica Efeso, la città più importante dell’Asia Minore durante l’Impero romano.

Storia di Efeso

Efeso
Efeso

Efeso venne fondata nel X secolo a.C. da coloni greci in un’area abitata in precedenza dagli Ittiti, antico popolo dell’Anatolia.

Nel corso del tempo, la cultura greca e quella locale anatolica si mescolarono e si influenzarono a vicenda.

Dopo 500 anni di dominio ionico, nel 560 a.C. la città fu invasa dal re lidio Creso, poi dai Persiani nel 546 a.C., da Alessandro Magno nel 334 a.C. e nel 295 a.C., Efeso passò al comandante di Alessandro, Lisimaco.

La posizione geografica strategica era il motivo per cui Efeso attirava così tanta attenzione. Era un importante porto nel Mar Egeo, fondamentale per il commercio internazionale.

Dal 129 a.C. Efeso divenne la capitale della provincia d’Asia dell'Impero Romano al posto di Pergamo.

Durante il dominio romano la città raggiunse il suo massimo splendore. Si stima che la popolazione della città superasse i 250.000 abitanti, il che la rendeva la quarta città più grande del suo tempo dopo Roma, Alessandria e Antiochia.

Rovine di strade di marmo bianco, portici, negozi, due agorà, un enorme teatro all'aperto, l'affascinante Biblioteca di Celso, edifici governativi, enormi complessi termali, case dell'élite ornate di mosaici e affreschi, statue di marmo e fontane sono i testimoni silenziosi della Efeso romana.

La città poi a partire dal VI secolo d.C. perse man mano importanza soprattutto a causa del ritiro del mare qualche chilometro più ad ovest, cosa che portò all’insabbiamento del porto diventato quindi inagibile.

I suoi abitanti si spostarono progressivamente sulla collina di Ayasuluk, un paio di chilometri a nord-est rispetto ad Efeso, nei pressi dell’attuale Selçuk.

Ripetute incursioni e saccheggi degli Arabi fra il VII e l’VIII secolo d.C. determinarono il definitivo abbandono. Solamente a partire dal 1869 si intrapresero gli scavi archeologici. Nel 2015 Efeso è entrata nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco.

Cosa vedere a Efeso

Odeon

Odeon
Odeon

Il primo edificio che si incontra è l’Odeon. Fu costruito nel II secolo d.C. per ordine di Publio Vedius Antonius e di sua moglie, due ricchi cittadini di Efeso.

Si presenta come un piccolo teatro e aveva una doppia funzione. In primo luogo, era utilizzato come Bouleuterion per le riunioni del Parlamento o del Senato. La seconda funzione era quella di Odeum, ovvero una sala da concerto per gli spettacoli.

Prytaneion

Efeso
Efeso

Il Prytaneion era il luogo in cui si tenevano le cerimonie religiose, i ricevimenti ufficiali e i banchetti. Nel Prytaneion veniva tenuta costantemente accesa la fiamma sacra che simboleggiava il cuore di Efeso.

La costruzione dell'edificio risale al III secolo a.C., durante il regno di Lisimaco, ma le rovine del complesso risalgono all'età augustea. Durante gli scavi, gli archeologi hanno trovato due statue di Artemide, che oggi sono esposte nel Museo di Efeso.

Biblioteca di Celso

Biblioteca di Celso
Biblioteca di Celso

La Biblioteca di Celso è probabilmente l’edificio meglio conservato e quindi uno dei punti di maggiore interesse di Efeso.

Fu fatta costruire agli inizi del II secolo d.C. dal console Gaio Giulio Aquila in onore del padre poco dopo la sua morte. Si pensa che ospitasse circa 12.000 rotoli di papiro, il che la rese la terza biblioteca al mondo per numero di volumi, dopo quelle di Alessandria d’Egitto e di Pergamo.

La biblioteca si trova nel cuore della città, accanto alla monumentale Porta di Mazeo e Mitridate. L'aspetto interessante di questo edificio è che non è solo una biblioteca, ma anche un mausoleo, in quanto è costituito dalla tomba di Gaio Giulio Celso Polemeo, console nel 92 d.C. e governatore della provincia d'Asia nel 115.

La biblioteca fu completata nel 135 d.C. e il corpo di Celso fu posto in un sarcofago di marmo bianco che fu collocato in una cripta sotto l'edificio. Esternamente la facciata a due piani è ornata da 16 colonne disposte a coppie.

Le quattro statue femminili collocate nelle nicchie della facciata sono personificazioni delle virtù di Celso, ma anche delle virtù che la vita degli alti funzionari romani avrebbe dovuto avere. La biblioteca è stata restaurata con l'aiuto dell'Istituto Archeologico Austriaco e gli originali delle statue sono stati portati al Museo di Efeso a Vienna nel 1910.

Domus terrazzate

Poco distante dalla Biblioteca di Celso sorgeva il quartiere residenziale dove risiedevano le famiglie più ricche e nobili, in quelle che oggi vengono denominate le case a terrazza.

Questa è una delle aree dove si sono maggiormente concentrati gli scavi archeologici più recenti, che sono tuttora in corso e che hanno consentito di portare alla luce case grandi anche più di mille metri quadrati, con ampi saloni decorati con affreschi, mosaici e marmi.

Via di Marmo

Efeso
Efeso

La Via di Marmo di Efeso è la strada che parte dal Teatro Grande e arriva alla Biblioteca di Celso. La sua costruzione risale al I secolo d.C. ma fu ricostruita nel V secolo.

La strada costeggiava l’agorà civile ed era molto frequentata. Oggi si conserva la sua bellissima pavimentazione in marmo e i resti delle statue e delle colonne. In passato infatti la via era fiancheggiata da lunghi porticati, denominati stoà.

Inoltre, lungo la strada si erge anche il Ninfeo di Traiano, la fontana che ospitava la statua dell’imperatore dove è ancora visibile la scritta latina: “L’ho conquistato tutto, ora il mondo è ai miei piedi”.

Tempio di Adriano

Tempio di Adriano
Tempio di Adriano

Il Tempio di Adriano è una delle strutture meglio conservate e più belle di via Curetes. Fu costruito prima del 138 d.C. da P.

Quintilio e fu dedicato all'imperatore Adriano, giunto in visita alla città da Atene nel 128 d.C. La facciata del tempio presenta quattro colonne corinzie che sostengono un arco curvo, al centro del quale si trova un rilievo di Tyche, dea della vittoria.

Le colonne laterali sono quadrate. Il piedistallo con iscrizioni davanti al tempio è la base delle statue degli imperatori del periodo 293-305 d.C., Diocleziano, Massimiano, Costanzo I e Galerio; gli originali delle statue non sono ancora stati ritrovati.

All'interno del Tempio di Adriano, sopra la porta, è rappresentata probabilmente Medusa. Su entrambi i lati si trovano i fregi che raffigurano la storia della fondazione di Efeso. Ma i fregi che si vedono oggi sono copie, mentre gli originali sono esposti al Museo di Efeso.

L'agorà

L'agorà di Stato fu costruita nel I secolo a.C. ed era un importante luogo di incontro per le discussioni governative.

Durante gli scavi nell'angolo nord-est dell'agorà sono state trovate numerose tombe del VII-VI secolo a.C., una strada lastricata in pietra e un sarcofago arcaico in terracotta. Questo ha fatto pensare che nel periodo arcaico questa parte dell'agorà fosse utilizzata come necropoli di Efeso.

Qui inoltre si trovava il tempio dedicato a Iside, che fu fatto crollare durante il regno di Augusto e non fu più ricostruito, poiché l'imperatore non voleva nulla di egizio. Sulla facciata del tempio si trovava un gruppo di statue che descrivevano la leggenda di Odisseo e Polifemo, oggi esposte al Museo di Efeso.

Teatro Grande

Il Teatro Grande è la struttura più grandiosa dell'antica città di Efeso. È scavato nel pendio occidentale del Monte Pion, sul quale si trovava l'Acropoli.

Gli scavi del Teatro Grande rivelano che fu costruito in stile ellenistico per la prima volta intorno al 250 a.C., durante il regno di Lisimaco. Durante il periodo romano fu ampliato e assunse l’attuale aspetto. Considerato il più grande dell'Anatolia, il teatro poteva ospitare fino a 24.000 spettatori ed è citato anche nel Nuovo Testamento.

Via Arcadiana

Dal Teatro Grande partiva una lunga strada lastricata che conduceva al porto. Era la Via Arcadiana, costruita nel periodo ellenistico, ma poi restaurata durante il regno dell'imperatore Arcadio (395-408 d.C.), da cui prende il nome.

La strada era lunga 530 metri e larga 11 ed era fiancheggiata da portici. Era inoltre una delle poche strade illuminate dell'epoca con 50 lampioni.

Il porto

Percorrendo la Via Arcadiana arriverete al porto. Efeso era una delle principali città commerciali dell’Impero romano e il suo porto era noto per essere "la porta attraverso la quale l'Occidente visitava l'Oriente". Strabone parla di Efeso come del più grande centro commerciale dell'Asia Minore e del più importante anello di congiunzione nel commercio tra Oriente e Occidente.

Tuttavia, oggi il porto di Efeso, un tempo molto trafficato, è completamente ricoperto di terra e polvere, poiché è stato successivamente riempito di detriti e depositi dell'antico fiume Caystros (Küçük Menderes). La pianura alluvionale del fiume Cayster si è spostata verso il mare fin dalla metà dell'Olocene e l'insabbiamento del porto causato dal fiume è il motivo principale per cui Efeso è andata in declino ed è stata gradualmente abbandonata nel corso degli anni. Gli abitanti di Efeso così si stabilirono in una nuova città portuale che chiamarono "Scala Nuova".

Tempio di Domiziano

All'estremità meridionale di via Domiziana si trova il Tempio di Domiziano, costruito su un'alta e ampia terrazza.

Durante il suo regno, l'imperatore Domiziano diede il permesso di costruire un tempio a lui dedicato a Efeso, un grande onore per una città.

Quando l'impopolare imperatore fu ucciso dal suo servo, l'opinione pubblica si vendicò rapidamente e cancellò il suo nome da molte iscrizioni. Così gli abitanti di Efeso ridedicarono il tempio a Vespasiano, padre di Domiziano.

Nei dintorni di Efeso

Tempio di Artemide

A circa tre chilometri dall’antica città di Efeso sorgono i resti del Tempio di Artemide, considerata una delle sette meraviglie del mondo antico.

Venne eretto dai greci durante il VI secolo a.C., in onore della dea della caccia e degli animali selvatici, Artemide. Era un edificio imponente, di ordine ionico, lungo 115 metri e largo 55 metri. Inizialmente era dedicato a Cibele, divinità poi assimilata dai greci con Artemide, figlia di Zeus e sorella di Apollo.

Oggi purtroppo rimane ben poco di quella grandezza. Il tempio fu distrutto durante la terza guerra santa tra le città greche dell’Asia Minore, poi ricostruito in età ellenistica per volere di Alessandro Magno. Infine, venne definitivamente chiuso da Teodosio e distrutto da Giovanni Crisostomo, arcivescovo di Costantinopoli.

Nei pressi di Efeso si trova inoltre la Casa della Vergine Maria. Secondo alcune testimonianze Maria di Nazareth, la madre di Gesù, visse gli ultimi 9 anni della sua vita sulle colline a sud di Efeso, in un piccolo insediamento rurale. ù

La sua dimora è stata restaurata e trasformata in una piccola cappella, con messe giornaliere che si tengono poco prima del tramonto.

Sulla collina di Ayasuluk, dove gli abitanti di Efeso si spostarono a partire dal VI secolo d.C., vedrete poi le rovine della Basilica di San Giovanni. Qui è sepolto l’apostolo Giovanni Evangelista, che proprio ad Efeso scrisse una parte del suo Vangelo. Gran parte della basilica è andata distrutta, ma sono rimaste delle colonne ed alcune pareti.

Ai piedi della collina di Ayasuluk, poco distante dalla Basilica di San Giovanni, sorge anche la Moschea di İsa Bey che risale al 1375 d.C. È tuttora utilizzata dai fedeli, anche se alcune parti sono in fase di ristrutturazione.

In cima alla collina Ayasuluk spicca invece la Fortezza di Selçuk che risale ai periodi bizantino ed ottomano.

Nella cittadina di Selçuk si trova inoltre il Museo Archeologico di Efeso, che raccoglie alcuni dei reperti più significativi rinvenuti durante gli scavi archeologici nell’antica città di Efeso e permette di comprendere meglio la storia della città.

A 2,5 km da Selçuk, infine, si trova la Grotta dei Sette Dormienti, che secondo la tradizione cristiana e musulmana, costituì per circa 300 anni, a partire dal 250 a.C., la dimora di 7 giovani perseguitati dai romani per il loro culto. Ma oggi la grotta è in stato di semi-abbandono.

Infine si può visitare Şirince, un piccolo e pittoresco villaggio di appena 600 abitanti, situato nelle colline ad est di Selçuk, noto per la produzione di olio d’oliva e vino.

Come arrivare a Efeso

Il sito archeologico di Efeso si trova a pochi chilometri dalla città di Selçuk. Potrete quindi raggiungere Efeso in auto oppure con i trasporti pubblici.

Si può raggiungere Selçuk in bus o in treno, dalla stazione dei bus di Selçuk poi si può prendere un minibus che porta all’ingresso inferiore di Efeso o un taxi. Chi invece preferisce camminare, dalla stazione degli autobus raggiungerà in circa mezz’ora a piedi uno dei due ingressi del sito archeologico.

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