
Il volo per Madrid, Ryanair, parte da Torino Caselle alle 12,30 circa, lasciamo l’auto da un concessionario di Borgaro che fa servizio parcheggio e navetta per l’aeroporto, molto comodo e più economico del parcheggio Sagat.
La fila all’imbarco è lunga ma riusciamo a trovare due posti vicini a metà aereo, alle 12,35 si parte, si atterra a Madrid alle 14,30. Viaggiamo leggeri, un bagaglio a mano, (in cui deve poter entrare tutto e che deve corrispondere alle misure indicate dalla compagnia) per cui ci dirigiamo verso la METRO, linea 8, attraverso alcuni corridoi con tapis roulant, il biglietto è di 4,50 €, compreso il supplemento aeroporto, ci sono molte macchinette che lo erogano, con semplici istruzioni, cambiamo due volte: una sola fermata sulla linea 6 circolare e poi linea 1, direzione Anton Martin da cui possiamo arrivare in Calle Cervantes all’Hostal Dulcinea che abbiamo prenotato in Internet, la casa è vecchiotta, con scricchiolanti scale in legno, e una vecchia ascensore nella gabbia, ma il tutto è pulito e confortevole, 190 € per 4 notti.
Dopo aver lasciato i bagagli, raggiungiamo il Paseo del Prado, a due passi, ammiriamo la fontana di Nettuno, accerchiata dalle auto! E aspettiamo le 18,00, ora in cui si apre il Museo del Prado ad un pubblico non pagante per un paio di ore, gironzoliamo quindi per le sale, mai particolarmente affollate, mi soffermo sull’opera di Goya: “Il 3 maggio 1808 a Madrid”: la fucilazione dei rivoltosi da parte delle truppe francesi; e naturalmente sulla “Maya Desnuda”, mentre la vestita è assente perchè in prestito. Anche la “Sacra Famiglia con l’uccellino” di Murillo, attira la mia attenzione, la scena di vita famigliare è suggestiva, c’è poi la galleria che riceve luce dall’esterno con tutta una serie di opere, grandi tele, di Rubens e allievi.
Abbiamo quindi cenato al Gala, in Calle Moratin, la cui particolarità è un terrazzo coperto da vetrate, con molte piante, abbiamo preso la paella alla marinara, che ho trovato un po’ povera di ingredienti ed asciutta.
Quindi abbiamo camminato fino a Plaza Major, per Calle Huertas, e siamo rientrati in camera stanchi morti.
30 Maggio 2012
Siamo usciti per far colazione in Calle Moratin, in un locale molto carino, in cui si vende pane fresco, con una saletta arredata con mobili vecchi dipinti di bianco, abbiamo consumato croissant e caffè con latte, o panini al prosciutto e succo spremuto al momento.
Quindi abbiamo preso il Paseo Del Prado, fino a Piazza Cibeles, al centro della quale c’è la fontana omonima, attorniata da un circuito automobilistico: le auto a Madrid sono tante e corrono veloci nei grandi viali. Abbiamo imboccato Calle Alcalà in direzione Palazzo Reale con l’intenzione di visitare il Monasterio Des Descalzos, abbiamo prenotato la visita guidata in italiano delle 12,30 al prezzo di 7 €, abbiamo quindi ingannato l’attesa, gironzolando per la Gran Via e i magazzini El Corte Ingles.
La visita al Monastero è durata un’ora circa, ci hanno illustrato, in un buon italiano, la vita e le regole delle monache, dalla fondazione ad oggi. Siamo quindi tornati in Plaza Major, e ci siamo fermati a pranzare poco oltre alla birreria Jarramania, fa parte di una catena, detta anche 100 Montaditos, piccoli panini ad 1 € l’uno con una birra grande, ad 1 €, c’è molta gente, ma si trova da sedere al piano superiore, e sono molto veloci a servire, i montadito sono buoni.
Ci siamo quindi diretti all’Hostal per riposare, fermandoci a prendere arance e yoghurt per arricchire la dieta di vitamine.
Alle 17,30 eravamo di nuovo al Prado, per completare la visita di ciò che non eravamo riusciti a vedere il giorno prima. Oltre al fatto di non spendere 12 € c’è il vantaggio di non stancarsi troppo, e di poter rivedere ciò che ci è piaciuto di più, dopo esserci fatti sbattere fuori alle 20,00, abbiamo riattraversato il centro per cercare il locale La Bola, in Calle Bola 5, dietro Palazzo Reale, dove si trova cibo locale tipico in una atmosfera di altri tempi, abbiamo preso un Cocido, “compartito”(che ci siamo divisi) e una Ropa Veja, (carne tritata con sugo rosso), se non si è prenotato occorre arrivare per tempo, non più tardi delle 20,30, perchè il Cocido è una terrina che sta cuocendo a fuoco lento da ore, con carne di agnello, ceci e brodo, e altre squisitezze, che viene servito in due tempi: ti portano un piatto di capelli d’angelo su cui versano il brodo della terrina, dopo di che ti servi di ciò che è solido.
Abbiamo speso 45 € con vino della casa, e siamo stati proprio bene.
Per digerire ci siamo fatti il percorso di ritorno a piedi, con un gelato enorme, gelateria italiana, ammirando i palazzi della Gran Via illuminati.
31 maggio 2012
Colazione proprio sotto l’hostal, caffè con leche, croissant alla piastra: li tagliano in due e ti portano burro e marmellata da spalmare. Spremuta, sempre fatta al momento. 10 € in due circa. Quindi ci siamo diretti al Palazzo Reale, dove una bella fila di persone aspettava sotto il sole, che si aprisse il portone, con un ritardo di 15′ sull’orario ufficiale.
Il biglietto costa 12 € e permette di visitare saloni ricchi di opere d’arte, tra cui molti orologi, la vecchia farmacia, con vasi ed alambicchi; lo scalone che porta agli appartamenti ricorda molto quello della Reggia di Caserta: con i leoni di pietra e gli affreschi del Tiepolo; molto ricca è l’Armeria Reale, con armature da parata, da battaglia, e da giostra dei re e dei cavalli, elaborate con ricami sul metallo, non mancano le armature dei bambini figli dei reali.
All’uscita siamo stati al mercato di San Miguel, dove non ci si riusciva a muovere, per via della ressa di turisti che assaggiavano le varie specialità, non riuscendo a capire come funzionasse, e visto che tutto costava molto caro, ci siamo mangiati un boccone da seduti e serviti al Museo del Jamon, una catena di locali dove si mangia un po’ di tutto, in prevalenza bocadillos (panini).
Dopo la siesta, siamo stati alla Stazione di Atocha, in cui sotto la tettoia in stile Art Nouve della vecchia stazione è stata ricavata una ricca serra di palme e altre piante tropicali, in cui è piacevole sostare per aspettare il treno. Dopo di che abbiamo sfruttato l’apertura gratuita del Santa Sofia dalle ore 19,00, per ammirare i dipinti spagnoli dell’ultimo secolo, la sala più importante si trova al secondo piano, ed è la 206, dove si possono trovare dipinti di Picasso tra cui Guernica, di Mirò e di Solana.
Alle 20,35 eravamo al locale “La Sanabresa” in Calle Amor de Dios 12, ristorante tipico, un po’ anni ’50, in cui si mangia il menù del dia da 10,50 o da 12 €: un primo un secondo con contorno, un dolce e una bevanda; abbiamo preso: Gazpacho e Dorada alla Plancha io e Paella e Trippa mio marito, abbiamo bevuto acqua ed aggiunto una bottiglia di rosato, il consiglio è di non farsi aggiungere panna sulle fragole, perché è pesante, e non l’ho digerita!
1 Giugno 2012
Uscendo per fare colazione abbiamo notato una lunga fila di persone che tranquillamente aspettavano di entrare in chiesa mentre altri uscivano dalla porta opposta, e così è stato fino al pomeriggio.
Dopo colazione siamo stati al Parque del Retiro, per concederci una pausa nel fresco, il parco è grande e vi si trovano molte specie di alberi, con vialetti asfaltati o di terra battuta, dove circolano biciclette, skate o roller, o corridori che si allenano; c’è un padiglione Liberty chiamato Palazzo di Cristallo, grande e naturalmente luminoso, che si specchia in un laghetto, e il Palazzo di Velasquez in muratura, dove si tengono mostre d’arte moderna, in questo momento ci sono installazioni e filmati di Nacho Criado.
Dopo aver passeggiato ci siamo nutriti solo di pane e frutta, per non appesantirci. Abbiamo quindi raggiunto Calle Cervantes dove avevamo prenotato una visita guidata della casa del drammaturgo Felix Lope De Vega, alle ore 14,00, la casa è risalente al periodo in cui lo scrittore l’ha abitata, a poche centinaia di metri da Miguel Cervantes, con cui non correva simpatia; ed è stata ristrutturata con gli ambienti simili a quelli della vita di allora.
Nel pomeriggio ci siamo recati al quartiere dei negozi di lusso e degli stilisti madrileni, Salamanca, e abbiamo ammirato le vetrine dei gioiellieri, a pochi passi c’è il Parco del Retiro, dove siamo tornati a riposarci, e ci siamo di nuovo recati al ristorante “La Sanabresa” dove abbiamo mangiato due piatti di verdure, pesci fritti, squisiti, e dolce con una bottiglia di bianco, il tutto 30 € mancia compresa.
2 Giugno 2012
Sveglia alle 7,30 per partire, dobbiamo essere in aeroporto alle 10,00, le valigie sono pronte, prendiamo la Metro e ciao Madrid, alla prossima! Ci sono ancora cose che non abbiamo visto, ma abbiamo potuto annusare la vita di questa grande città un po’ caotica, con al momento grossi problemi economici, che si intravedono se si fa attenzione: persone che distribuiscono pubblicità di Compro Oro, anziani che ti offrono fazzoletti, esattamente come gli immigrati, vergognandosi un po’, immigrati accampati vicino ad un monumento, per ribadire il loro diritto ad essere trattati umanamente, personaggi travestiti e che ti offrono di scattare una foto a pagamento, di cui capisci che non sono giovani in cerca di fortuna, ma adulti e anziani a cui è stato sottratto il posto di lavoro,
ciao Madrid, asta luego!