Spagna

In viaggio tra Madrid e Andalusia

Eccomi qua, di ritorno dalla mia splendida vacanza Spagnola. Prima di tutto, devo ringraziare tutti voi per gli utilissimi consigli che mi hanno permesso di vivere appieno questa settimana. Inizio il racconto.

Comitiva di quattro persone, due coppie giovani, siamo sui 30 anni.

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Domenica 24
Partenza da Imperia nel pomeriggio, arrivati a Bergamo ci dedichiamo alla visita della città. Dapprima puntiamo al grande centro commerciale Orio Center, davvero enorme, pieno di gente e ne aprofitto per acquistare la guida per parlare in spagnolo inevitabilmente dimenticata a casa. Dopo qualche ora decidiamo di puntare dritti alla città alta. Parcheggiamo l'auto e ci facciamo trasportare dalla comodissima funicolare che al prezzo di 1 euro ci porta nel bellissimo borgo. Essendo domenica non c'è tanta gente, ma l'atmosfera è comunque bellissima. Ci infiliamo dunque in una birreria che trasmette il derby e con 8 euro a testa riusciamo a bere una birra e mangiare un panino con lo squaquerone, che non è una parolaccia ma il nome di un formaggio cremoso e dal gusto intenso. Non sapevamo ancora che il prezzo pagato era in realtà altissimo rispetto a quello che avremmo speso più avanti nei vari locali spagnoli. Alle 23:30 filiamo a nanna, dato che la mattina seguente avremmo dovuto svegliarci abbastanza presto.

Lunedì 25
Sveglia alle 6, mattinata stranamente poco nebbiosa per Bergamo. E' sicuramente un buon preludio!
Colazione abbondante e poi via verso Orio al Serio. Parcheggio prenotato all'ottimo Park to Fly al costo di 30 euro per una settimana. Comodissima la navetta che appena scesi dall'auto ci trasporta davanti al terminal partenze. Biglietti Ryanair per l'andata acquistati ad ottobre con il bug a 0 euro, tratta Bergamo-Madrid, per il 25 gennaio, con volo alle 8:05. Pensavamo di essere arrivati presto ma l'interminabile fila ai controlli ci fa arrivare al gate appena 30 minuti prima della partenza del volo.

Quindi se vi posso dare un consiglio, se avete un volo in orario di punta, cercate di arrivare qualche minuto prima, giusto per sicurezza.

Puntualizzo che nessuno mi ha infilato la valigia nello spaventoso "cubo", altrimenti sicuramente non ci sarebbe mai entrata, in quanto sforavo di ben 10 centimetri di spessore. Nessuno, almeno per il mio volo, è stato controllato.  Partenza in perfetto orario, volo tranquillissimo, paesaggio invisibile per nubi compatte fino alla Spagna. Particolare interessante: nessuno, ma dico nessuno, ha acquistato alcunchè....ne cibo, ne gratta e vinci, ne profumi....niente di niente! Le hostess hanno girato a vuoto per tutto il viaggio, ma tutti i passeggeri erano dei veri ed autentici zingari! Posso dire di aver fatto il mio primo vero viaggio in aereo (ma non solo) totalmente GRATIS!

Arrivo a Madrid Barajas alle 10:00, in anticipo rispetto alla tabella. Dal terminal T1 ci dirigiamo al T2 per prendere la metro. Ma quanto è grande questo aeroporto.....e poi la sorpresa più incredibile, è la presenza di stanze dedicate ai fumatori...stanno proprio avanti. Aquistiamo i biglietti della metro a 2,00 perchè maggiorati di 1 euro con partenza dall'aeroporto, e dopo tre cambi di linea arriviamo alla nostra destinazione, la fermata "Sol". Appena usciti all'aria aperta, la sensazione è quella di trovarsi in una città assolutamente vivibile: strade pulite, traffico molto limitato se paragonato a quello delle nostre metropoli, persone che non si accalcano.

In meno di 5 minuti, circa 200 metri a piedi, arriviamo al nostro Hostal, il Marlasca. Si trova in calle Cruz, in pienissimo centro, praticamente una traversa di Porta del Sol. La reception si trova al secondo piano dello stabile. Ci accoglie un bellissimo labrador che sembra aspettare gli ospiti sull'uscio della porta. Prenotato due mesi prima, in questo hostal andiamo a pagare 37 euro a notte per ogni camera doppia, assolutamente pochissimo tenendo conto che ogni camera ha il proprio bagno, il condizionatore e il televisore in camera, anche se con pochi canali.

Il bagno è nuovo; i letti sono piccoli ma sembra che questo sia un presupposto spagnolo; abbiamo addirittura le tapparelle elettriche! L'unica raccomandazione che ci tengo a farvi è di chiedere esclusivamente le camere al quarto piano, poichè queste sono state rinnovate; inoltre è molto importante poichè, essendo la via molto rumorosa ad ogni ora, le finestre nuove sono un obbligo per poter dormire la notte.

Poggiate le valigie e dopo aver fatto una bella doccia calda, decidiamo di muoverci per andare a pranzare. Subito ci scontriamo con le diverse abitudini dei madrileni: alle 13:30 dentro al locale ci siamo solo noi! La scelta è ricaduta sul Tia Cebolla a 50 metri dal nostro hostal. Che dire, a me non ha sicuramente fatto una grande impressione, non mi sembra un posto molto tipico come da alcuni riportato. Abbiamo presto un crostone al formaggio e prosciutto, una porzione di crocchette allo jamon (molto buone), una porzione di Tortilla (niente di che) e quattro birre piccole. Il servizio è veloce. Non vi consiglio la paella, non faceva una bella impressione, sembrava lì da giorni. In totale abbiamo speso 14 euro, non male, ma un pò di più rispetto allo standard spagnolo.

Ci alziamo dal tavolo e cominciamo il nostro tour. Prima destinazione, la bellissima Porta del Sol: è strapieno di artisti di strada, alcuni bravissimi ed altri veramente imbarazzanti, il più esilarante era l'uomo tigre che teneva una panza da birra notevole! La piazza è il cuore della città, qui c'è anche il simbolo della stessa, che a dir la verità sembra un po riduttivo: una scultura di un'orsa che mangia dei corbezzoli da un albero. Infatti i turisti passano davanti senza neanche accorgersi dell'importanza che ha, ero l'unico a fargli le foto.

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Passiamo davanti alla pasticceria "La Mallorquina" e ammiriamo i dolci in vetrina, davvero allettanti, ma all'interno c'è una bolgia infernale.

All'ingresso ci sono caterve di mendicanti e venditori di ogni tipo di cianfrusaglia. Da li, passando tra tanti bellissimi negozietti, arriviamo alla spettacolare Plaza Mayor, un vero "salotto" nel centro di Madrid. Molto bella, ordinata, con deliziosi tavolini sulla piazza che danno una sensazione di rilassatezza. Da li, passando per l'arco di Chuchilleros e Plaza de la Villa, arriviamo davanti alla Cattedrale, che di per sè non è particolarmente attraente, e quindi decidiamo di non effettuare la visita, che è anche abbastanza cara. Di fronte, il bellissimo Palacio Real. Dall'inferriata facciamo qualche foto, a noi basta, decidiamo di non entrare neanche lì: non abbiamo tanto tempo quindi filiamo dritti.

Subito dopo si aprono i giardini Sabatini, molto belli: ci fermiamo per una piccola pausa e apprezziamo la bellezza di questo luogo. Rinfrancati, puntiamo su Placa de Espana passando davanti al Senato. Da qui prendiamo la Gran Via, brulicante di gente e strapiena di teatri. Da denotare che lo shopping è assolutamente conveniente se confrontato alla nostra Italia: l'unico limite è dato dal bagaglio a mano, altrimenti ne avrei aprofittato sicuramente.

Passando per la pedonale Calle de La Montera, ritorniamo a Puerta del Sol, e quindi dopo un caffè "solo espresso muy muy corto" (bevibile) ci dirigiamo nuovamente verso l'Hostal. Ho notato il particolare che molti mi dicevano: in molti bar in terra c'è un autentica zozzeria: cicche e tovaglioli in ogni angolo, a quanto pare lasciati li appositamente per segnalare a chi entra che in quel luogo si mangia bene. Comunque c'è da dire che in alcuni posti la puzza di fumo è molto fastidiosa, anche se io fumo.... un'autentica cappa.... e poi non fa una bella impressione vedere il personale dietro al banco che fuma mentre cucina. Sotto questo aspetto, noi siamo nettamente avanti, almeno igienicamente.

Dopo un riposino appagante, verso le 20 ritorniamo in strada, questa volta per andare a "tapear".

Puntiamo verso Calle de Las Infantas, a "El Tigre". Dentro, un autentico macello. In questo caos, per chi ancora non sa parlare spagnolo, è difficile riuscire a dialogare in maniera degna con chi sta dietro al banco. Allora chiedo tre piatti di tapas e quattro birre grandi: con fare lesto, il ragazzo riempe tre piattini con ogni tipo di tapas presente e mi sbatte quattro birre traboccanti sul bancone: 8 euro.

Riusciamo a trovare un angolino vuoto (naturalmente in piedi) nel caos più totale. Anche qua il puzzo di fumo è veramente pesante, manca un impianto di ricircolo adeguato. Le tapas sono buonissime e le birre finiscono in un lampo. Allora torno al banco e chiedo altre due birre con due piatti di tapas: 10 euro.... non capirò mai che prezzi fanno....mah! Comunque l'esperienza è stata ottima, l'unico problema se si può chiamare tale è che non è possibile scegliere le tapas, sopratutto se non riesci a comunicare in spagnolo, il ragazzo ti ficca nel piatto la prima cosa che si trova sotto il naso.

Usciamo dal locale e riprendiamo a camminare, anche per smaltire la già pesante mole di cibo ingurgitata. Nella zona notiamo un gran numero di prostitute, molti trans, che comunque non danno fastidio alle persone. Stranissima questa presenza cosi massiccia proprio in centro città. La massima densità si trova in Calle de La Montera, all'angolo con la Gran Via.

Dopo un tortuoso giro (grazie alla Lonely per non avermi fatto perdere!) arriviamo nuovamente in Calle de la Cruz, dove facciamo dapprima sosta in una piccola birreria all'inizio della via (niente di che), poi nuovamente da Tia Cebolla per mangiare due crocchette allo jamon (e altre due birrette). Non contenti, andiamo ad un bellissimo pub Irlandese in Calle de Espoz y Mina, a pochi metri da Puerta Del Sol.

C'è anche qui molta gente (buon segno), ma anche tanti turisti. La birra costa tantissimo in proporzione (una 0,50L costa 3,50 euro) ma l'atmosfera li vale tutti.

C'è musica ma dato l'affollamento selvaggio decidiamo di scendere al piano di sotto dove si sta nettamente meglio. Prendiamo 4 birre grandi e con disappunto non ci portano neanche una tapas, quindi prendiamo un piatto di bravas (patatine) per far scendere meglio l'ennesima cerveza. Perdo con la mia fidanzata 50 euro per aver scommesso che non sarebbe riuscita a buttar giù 50 centilitri di Guinness in un solo sorso. Dopo aver ingurgitato circa 2 litri di birra a testa, decidiamo di tornare all'Hostal per riposarci.

Martedì 26

Sveglia tranquilla alle 8:00 e giornata (sulla carta) dedicata a Madrid. Io e il mio amico usciamo prima delle donne e ci rechiamo alla pasticceria "La Mallorquina" per fare colazione. Entriamo, prendiamo due caffè e due napolitane (niente di che in confronto ai nostri dolci) e con fare tranquillo ci dirigiamo, come solito per noi italiani, verso la cassa: da dietro, un urlo che fà "HOLA HOLA HOLAAAA"! Era il barista che, con modi assolutamente poco educati, ci chiamava e ci guardava con aria poco amichevole: dovevamo pagare a lui, ma io non lo sapevo. Abbiamo fatto una figuraccia davanti a tanta gente, ci guardavano come dei ladri per due paste e due caffè! Morale della favola: non ci entrerò mai più, e mi sento di sconsigliare il pù possibile questo posto, poichè a parte l'antipatico siparietto, la qualità del prodotto non è niente di particolare, nella zona ci sono bar pasticcerie nettamente migliori e a basso prezzo.

Ci incontriamo con le donne a Puerta del Sol e apriamo la guida di Madrid. Ma casualmente, mi si apre la pagina dove si parla di Toledo.

Il tempo di ragionare se era fattibile e ci dirigiamo spediti a chiedere info su come arrivare a questa cittadina. Il primo a cui mi rivolgo è un edicolante, che mi dice che dobbiamo dirigerci alla stazione Principe Pio, dove c'è una stazione dei bus. Allora andiamo alla metro e arriviamo alla stazione consigliataci, ma poi chiedendo informazioni si scopre che da qua non si va a Toledo. Sembrerebbe che a Madrid ci sia un quartiere che ha questo nome (??)... allora continuiamo a chiedere informazioni e un'anima pia ci manda finalmente a sud di Madrid, alla stazione Mendez-Alvaro.

Arrivati qui, scopriamo che non parte nessun bus per la nostra destinazione. Quasi arresi, chiediamo per l'ultima volta ad un vigilante che finalmente sembra avere le idee chiare: stazione Eliptica! Altre due fermate di metro e siamo arrivati. Troviamo subito il box che fa i biglietti (8,40 andata e ritorno a persona) e ci dirigiamo verso una sorta di "gate": questa stazione sembra tutto tranne che una di bus...è moderna e funzionale, ogni bus ha una porta sulla stazione che si apre soltanto quando è pronto a partire....tutto sotterraneo, assolutamente fantastico...dobbiamo proprio prendere esempio da questi spagnoli!

Durante l'ora di tragitto possiamo vedere solo una distesa di campi, in parte innevati per la spruzzata di neve della notte passata. Arrivati a Toledo, usciamo dalla stazione e a piedi cominciamo a salire verso la città alta. Mi fermo attratto da una vetrina di un panificio che vende delle torte al tonno: con 2,50 euro mi sono mangiato un trancio enorme. Entriamo da Puerta Bisagra e un po disorientati continuiamo a salire. Troviamo sul cammino la bellissima Puerta del Sol. Arriviamo finalmente da piazza Zocodover, dove puo iniziare la nostra visita.

Passando da Arco la Sangre, aggiriamo da dietro l'Alcazar, per capirne la grandezza.

E' veramente enorme! Scendiamo da delle scalette laterali e ci perdiamo nelle viuzze del centro. E' molto caratteristico. E' pieno di negozietti che vendono spade e roba dall'aria medievale. Sembra una San Marino...araba. Strada facendo ci imbattiamo nella Cattedrale: veramente maestosa, la facciata non ci entra tutta nelle foto. Vorremo entrarci ma purtroppo in Spagna hanno il brutto vizio di far pagare l'ingresso nelle chiese, e anche caro. Quindi decidiamo di puntare verso la più anonima San Idelfonso, da dove c'è il campanile più alto della città. Alla modica cifra di 3,50 euro saliamo i 135 scalini che portano sulla sommità, da dove c'è una bellissima vista.

Affamati scendiamo le scale e veniamo attratti dall'odorino che proviene dal ristorante proprio di fronte la chiesa. Purtroppo non ricordo il nome, comunque c'è poco da sbagliare: appena usciti dalla chiesa, lo trovate all'angolo della piazzetta sulla sinistra. Abbiamo mangiato dei filetti di una carne molto buona, ognuno aveva un condimento diverso, penso fosse cervo in quanto il cameriere mi ha fatto capire che aveva le corna...non ne sono molto sicuro però....poi abbiamo preso 4 birre, due bottiglie d'acqua, tre caffè, per un totale di 42 euro in 4. Poco anche qui. C'è da dire che le tapas costavano care (2 euro un crostino con il prosciutto??).

Una volta finito di mangiare, torniamo verso la stazione dei bus e comodamente torniamo a Madrid. Una doccia e un riposino e siamo pronti ad uscire nuovamente. Sembra strano ma questa città ti porta un appetito sovrumano, hai sempre voglia di mangiare. Allora andiamo in calle de la Madera, da Casa Julio, rinomato per le crocchette di una signora anziana. Locale piccolissimo, ma aspettare per un tavolino ne è valsa la pena. Abbiamo preso due porzioni da 12 crocchette miste (ognuna al costo di 10 euro), con ripieno di patate con gorgonzola, funghi, prosciutto, tonno.....

veramente buone, giusto connubio con una buona birra. Noto con piacere le foto degli U2, che sono stati in questo locale: essendo loro fan, sono ancora più felice di aver scelto Julio per la nostra cena. Comunque, ciance a parte: due porzione di crocchette più 6 birre: 28 euro.

Usciamo e ci districhiamo in mezzo a tantissime prostitute. Siamo molto stanchi ma ancora un po affamati, quindi decidiamo di badare al sodo e andiamo da 100 montaditos, la famosa catena dove fanno i mini panini con ogni tipo di condimento. La birra costa 0,80 centesimi (la 0,20 cl). Molto simpatico il modo di ordinare, tramite un foglio da compilare e consegnare al banco; quando sarà il vostro turno, la cameriera vi chiamerà al microfono con tutti gli annessi errori di pronuncia, spassosissimo. A questo prezzo è facile bere tanto e noi non ci facciamo pregare: prendiamo altre due birre a testa e mettiamo qualche monetina sul bancone della cassa, per noi italiani sembra quasi assurdo pagare così poco per bere. Una volta saziati con tre paninetti a testa (occhio a non prenderne troppi perche riempiono) ritorniamo verso l'hostal e ci concediamo il meritato riposo.

Mercoledì 27
E' il giorno della partenza da Madrid. Dopo una colazione in calle Cruz, in un bar anonimo 1000 volte migliore della "Mallorquina", prendiamo la metro per un'ultima volta direzione Atocha. Se posso fare un appunto, vorrei lodare la rete di trasporti metropolitana di Madrid, veramente efficiente. Arrivati alla stazione, sembra di entrare in un aeroporto: anche qui gli ingressi ai treni sono regolati tramite dei "gate" con dei grandi tabelloni: quando devi salire ti vengono aperte le porte e puoi scendere sulla banchina. Inoltre per entrare nell'area partenze devi passare il controllo al metal detector (anche il bagaglio). Forse tutto ciò è stato intrapreso dopo l'attentato del 2005?

Visto che mancano 30 minuti al nostro treno, ne aprofitto per vedere il giardino esotico all'interno della stazione: magnifico....non sembra una stazione dei treni....noi siamo veramente il terzo mondo.

Il treno Madrid-Siviglia è un AVE (alta velocità), prenotato a novembre tramite internet sul sito della RENFE al costo irrisorio di 30 euro a persona. Pensiamo di salire su qualcosa di simile all'eurostar, ma ci sbagliamo....a parte le poltrone comode e spaziose, ogni vagone ha svariati schermi dove trasmettono un film. Nel proprio posto c'è un attacco jack per ascoltarlo in spagnolo o in inglese...oltre ad alcuni canali di musica...le cuffie vengono gentilmente offerte dalle hostess che girano per le carrozze e inoltre i bagni sono pulitissimi e il bar non è assolutamente caro come potrebbe essere da noi.

Il viaggio dura solo due ore e mezza e addirittura è arrivato in anticipo di 20 minuti, assurdo! Il paesaggio visibile dai finestrini è limitato a boschi e praterie intervallati da rarissimi paesi; verso Siviglia le distese di agrumeti si perdono all'orizzonte. Scendiamo a Santa Justa e ci rendiamo subito conto che la temperatura è molto diversa da Madrid: ci sono 16 gradi, si sta nettamente meglio. Valigia in mano ci dirigiamo verso Puerta Osario dove prenderemo il bus numero 12 per arrivare all'appartamento affittato su homelidays sempre ad ottobre, per la modica cifra di 190 euro per tre notti (15 euro a testa a persona per notte).

Ci accoglie un simpaticissimo signore che ci mostra l'appartamento, molto bello e comodo per 4, con due stanze da letto e una cucina attrezzata; il tutto sta al 13° piano con una vista impagabile sul centro della città.
Stanchi di tapas e intingoli ammazza-fegato, usciamo per acquistare qualcosa che somigli al nostro modo di mangiare. In un market troviamo il necessario per farci un bellissimo spaghetto al sugo e un paio di bistecchine di maiale alla piastra.

Lo stomaco ringrazia...

Nel pomeriggio prendiamo l'autobus 12 da sotto casa e in meno di 10 minuti arriviamo in pieno centro, in placa Ponce de Leon. Ah, dimenticavo: per i biglietti del bus o li fate singolarmente, pagandoli 1,20 euro l'uno, oppure acquistate una card magnetica che abbatte il costo a 60 centesimi..il minimo di ricarica è 6 euro, ma è assolutamente conveniente. Dalla fermata del bus ci addentriamo nel centro e facciamo una prima conoscenza con la città. E' molto diversa da Madrid sopratutto sotto il punto di vista delle costruzioni, è molto più tipica e dall'aspetto disordinato.

Improvvisamente si apre davanti a noi la Cattedrale, maestosa, enorme, galattica, sono senza parole. E' già tardi per effettuare la visita, quindi decidiamo di rimandarla al giorno dopo; gironzoliamo per il centro e decidiamo di puntare verso Placa de Espana. Una pioggia improvvisa comincia a scendere copiosa sulla città, ma noi imperterriti continuiamo a camminare verso la meta; ormai fradici, arriviamo sulla piazza. Ha una forma semicircolare, alle estremità ci sono due torri, è molto imponente. Purtroppo ci sono dei lavori in corso quindi non abbiamo potuto ammirarla in tutto il suo splendore. Curiosità: ci sono tantissime persone che corrono nelle ale dei palazzi.

Per non rischiare un brutto raffreddore, torniamo alla fermata e prendiamo il bus per casa. Per cena spaghetti al tonno. Alla tv danno il telegiornale, alle 2130! Per loro gli orari sono nettamente diversi rispetto ai nostri. Scendiamo sotto casa per un birra ma ci facciamo ammaliare ancora dalle tapas e rischiamo il collasso intestinale mangiando un pessimo pollo fritto e delle patatine ricoperte letteralmente di maionese e ketchup. In compenso le birre San Miguel in bottiglia piccole (bottelin) costano 80 centesimi. E' una buona scusa per passarci la serata.

A nanna, domani si gira Siviglia.

Giovedì 28

Ci svegliamo con calma e ci facciamo il nostro nescafè al cappuccino con annessi biscotti spagnoli (che sembrerebbero fritti...); scendiamo verso le 9:30 e aspettiamo il nostro bus, il 12.

In 10 minuti siamo di nuovo a Placa Ponce de Leon e abbiamo tutto il tempo per girare con calma la città. Ripercorriamo le viuzze del centro per arrivare nella piazza della Cattedrale. Facciamo i biglietti (7,50 euro) ed entriamo in questa maestosa chiesa, una delle più grandi del mondo.

All'interno ci sono svariate piccole cappelle, ognuna porta in se delle opere e dei monumenti bellissimi. Sul lato sinistro, la tomba di Cristoforo Colombo spadroneggia tra i flash dei turisti, anche se c'è tuttora un dibattito sulla autenticità della salma. La sala dei tesori è bellissima, noi senza audioguida ci limitiamo ad osservare, è tutto molto bello. I nostri due amici si uniscono ad una comitiva con un professore che spiega il tutto in spagnolo. Io e la mia fidanzata invece ci dirigiamo verso la Giralda, forse spinti da un vivace appetito che ci porta a visitare il tutto in meno tempo. La salita è agevole, si tratta di circa trenta rampe accessibili anche ai cavalli. Dai lati si puo osservare, man mano che si sale, un panorama sempre più bello. Arrivati in cima, la vista sulla città spazia a 360°, permettendo di ammirare tutte le principali attrattive di Siviglia. Spicca tantissimo la Placa de Toros, dove andremo poi. Il colore bianco domina il paesaggio, rendendo il tutto molto molto suggestivo.

Ripercorriamo a ritroso le rampe ed usciamo dalla Cattedrale, per andare a riempire lo stomaco. Ci sediamo in uno dei tavolini all'aperto della "Cerveceria Giralda", proprio davanti all'omonima torre del campanile. Le tapas costano tutte dai 2 ai 4 euro, noi prendiamo un solomillo al wisky (filetto di maiale, buonissimo), un'altro alla mostaza (ancora più buono), del maiale fritto (ricorda il maialino sardo, ma un po piu grasso poichè fritto) e un filetto di baccalà con una salsa rossa sopra (buono ma ultimo come gradimento tra tutte le portate).

Da bere una birra 0,20 , una coca in lattina, il tutto per la modica cifra di 18 euro. Ah, dimenticavo il caffè: molto buono, il migliore di tutto il viaggio.

Continuiamo il nostro tour e ci dirigiamo verso Placa de Toros, districandoci tra le innumerevoli viuzze con tantissimi locali da cui escono aromi meravigliosi di carne arrosto. Da fuori, l'arena dei tori, non è particolarmente imponente, ne interessante. Facciamo il biglietto (circa 8 euro) ed entriamo accompagnati da una guida spagnola. Il colpo d'occhio è notevole: dall'interno sembra di stare in uno stadio, infatti la capienza è di 14.000 persone. E' veramente suggestivo trovarsi in un luogo cosi storico ed è bello fantasticare sul passato di questo luogo. Inoltre, la guida parla in maniera molto comprensibile, scandendo le parole per far capire anche a noi.

Dopo le consuete foto di rito, veniamo accompagnati nel museo, dove sono sfoggiate innumerevoli teste di toro uccisi nell'arena e svariati cimeli. Colpisce la testa di una vacca e tutti ci chiediamo perchè: la spiegazione è che quella vacca è la mamma del toro che uccise il più famoso torero di sempre. Purtroppo la visita termina qui, sinceramente pensavo ci facessero visitare altre zone, siamo rimasti un po con l'amaro in bocca.

Percorrendo il lungofiume, ci dirigiamo verso Puerta de Jerez, dove ci dividiamo. Le donne vanno verso Placa de Espana per fare altre foto, poichè il giorno prima la pioggia non ha permesso di farne tante, io e il mio amico andiamo a prendere il bus per l'aeroporto dove andremo a prendere l'auto a noleggio. Il bus costa 2,30 euro, è molto puntuale e comodo, il tragitto viene coperto in circa 30 minuti. L'aeroporto di Siviglia è molto piccolo e cerchiamo subito nella zona arrivi l'ufficio della Goldcar. L'ufficio non esiste, e quindi dobbiamo aspettare che arrivi l'addetto che ci accompagnerà nel deposito situato a circa 300 metri.

Andiamo a prendere un caffè per ingannare l'attesa, e improvvisamente si scorge a 50 metri di distanza un ragazzo con una cravatta rossa, che entra, da uno sguardo, depenna qualcosa su un foglio e scappa via. Lo rincorriamo e lo blocchiamo....stava per lasciarci la! L'auto noleggiata è una C3, con tutte le assicurazioni incluse, al prezzo assurdo di 64 euro tutto compreso per tre giorni. L'unica cosa che mi lascia un po perplesso è il metodo che utilizzano per la benzina: devi riportarla vuota. Il loro trucco è che il pieno te lo fanno pagare una fucilata, 56 euro per una C3 mi sembra assolutamente eccessivo. Chiediamo spiegazioni alla signora dell'ufficio e dice che è un costo fisso per tutte le macchine, è inutile continuare a fare storie e prendiamo la vettura.

Torniamo a Siviglia e prendiamo le donne; una veloce sosta al Carrefour per acquistare il necessario per la cena e per il giorno dopo e torniamo subito in appartamento per una doccia. Dopo cena, usciamo con destinazione "La Carboneria", questo locale è famoso per il flamenco. Entriamo (qui non si paga) e ci accomodiamo in una grande sala totalmente avvolta da una nube di fumo. Al banco prendiamo un litro di sangria (8 euro) e un pacchetto di patatine. Il barista è italiano, se avete problemi potete chiedere a lui.

Lo spettacolo, di per sè, a me non ha entusiasmato: a parte la totale ignoranza che ho in materia, la ballerina non si può dire che sia molto femminile...sembra un uomo con il vestito da flamenco....il cantante invece è molto bravo e riscuote anche i complimenti delle donne. Dopo aver ingurgitato la sangria peggiore mai vista (acqua con ghiaccio) usciamo dalla Carboneria (o fumeria?), e torniamo a casa, anche per problemi di raffreddore della mia fidanzata.

Io e il mio amico ne aprofittiamo per buttare giù altre tre bottelin sotto casa con la modica cifra di 2,40 a testa.

Venerdì 29
Oggi sveglia un po prima, facciamo una gita fuori porta. Impostiamo il navigatore con direzione Jerez de la Frontera. Arriviamo nella cittadina e parcheggiamo in centro in un parking sotterraneo. Da li ci perdiamo nella bellissima zona pedonale per arrivare davanti alla notevole Cattedrale, purtroppo chiusa (non so perchè). Li accanto, la meta della nostra visita: la bodega Byass di Tio Pepe. La visita delle 12 è già partita, allora torniamo alla macchina e prendiamo i panini preparati da noi la mattina e ci sediamo nella centralissima Placa de La Arenal sotto uno splendido sole (ci sono 17 gradi).

Per bere ci accomodiamo nei tavolini di una cerveceria all'aperto in Plaza Esteve: degustiamo una splendida 0,50 Ahlambra, che si rivelerà la birra in assoluto più buona bevuta durante tutto il viaggio. Anche qui una birra grande 1,60 euro! In una piazza cosi centrale in Italia ci avrebbero sicuramente spennati. Arrivano le 13 e andiamo a fare i biglietti per le Bodegas. Il costo (10 euro) è la spesa più grossa fatta per una mostra o museo che sia, pensiamo ne valga la pena.

Una guida spagnola ci accompagna su un trenino gommato; questa volta la spiegazione non è molto fluida poichè sembra quasi che si mangi le parole, è velocissima...non ci capiamo nulla o quasi. Ci mostra alcune sale dove ci sono le botti e un impianto di distillazione, oltre al famoso bicchiere di sherry lasciato per i topolini che lo bevono con grande piacere.... poi ci fanno vedere un video, che racconta la storia dell'azienda. Infine, arriva la parte più interessante: la degustazione. Sul tavolo troviamo una bottiglia di secco e ci viene versato un bicchiere di dolce.

Non mi ha colpito particolarmente, a dir la verità...solo il dolce era degno di nota... in compenso abbiamo requisito la bottiglia del tavolo accanto, di alcuni turisti sicuramente astemi. Tirando le somme, la visità è interessante, ma il prezzo eccessivo. Si paga il nome e la notorietà della Tio Pepe, infatti in ogni posto andrete in Spagna troverete sempre qualche mega insegna con il famoso marchio.

Non facciamo in tempo a recarci alla Sandeman e allora ci dirigiamo verso Cadice sorseggiando la bottiglia di sherry e ascoltando musica spagnola. A Cadice la temperatura è ancora più alta. Un forte vento tiepido lambisce la costa, mentre il sole ci bacia la fronte. Parcheggiamo l'auto sulle striscie blu proprio dietro la Cattedrale. Prendiamo un buon caffè sulla piazza e ridiamo leggendo gli articoli sui giornali che prendono in giro il nostro esimio capo del Governo (lo chiamano letteralmente "chiaccherone").

Questa città è molto diversa dalle altre visitate: l'ho trovata molto interessante, sarà la suggestione dell'oceano ma la sento molto a misura d'uomo e ricca di atmosfera araba. Agli altri miei compagni di viaggio non ha entusiasmato. Devo dire che me la aspettavo molto diversa: intanto non è sporca come molti dicono, anzi, è veramente ammirevole la cura con cui puliscono le strade. Poi, non ho notato moltissimi locali come nelle altre città. Le strette vie che si aprono in grandissime piazze è la caratteristica principale di questo luogo. Io avrei continuato per altre ore ad esplorarla, ma il resto del gruppo non ce la faceva più fisicamente a camminare. Allora abbiamo ripreso la macchina per andare in qualche bella spiaggia a vedere il tramonto oceanico.

Torniamo verso l'interno, ma ci accorgiamo che non avremmo mai fatto in tempo ad arrivare sulla costa a sud di Cadice per il calar del sole, quindi ritorniamo indietro e ci accontentiamo della comunque splendida spiaggia della città, resa ancora più bella dalla bassa marea che lascia scoperta una lunga fascia di bagnasciuga.

Io mi diletto a raccogliere caterve di conchiglie enormi e a osservare questo paesaggio lunare e affascinante. Il sole cala sul mare tra le nuvole e mi emoziono tantissimo. Sono proprio un romanticone.

Il vento incalza, e riprendiamo la strada di casa. Un'ora di macchina e siamo di nuovo in Avenida de LLanes.
Per questa ultima serata Sivigliana, ci rechiamo in un locale che avevamo adocchiato il giorno prima vicino alla carboneria. Prima, troviamo la famosa "Freiduria Puerta de La Carne", situata all'angolo tra calle Santa Maria la Blanca e Calle Cueto. Prendiamo mezzo chilo di frittura mista a 6 euro. Tutto buono tranne un qualcosa con delle uova di pesce, una bottarga molto molto molto secca...veramente stucchevole secondo il mio palato. Quando vi siederete ai tavolini all'esterno, un cameriere del ristorante antestante vi verrà a chiedere se volete da bere (hanno una sorta di accordo con la friggitoria). Altre birre a costo irrisorio, nonostante il servizio al tavolo.

Con la pancia mezza piena facciamo circa 100 metri e arriviamo al locale, il "LLevies", nell'omonima via. Scriviamo il nostro nome su una lavagnetta e attendiamo una ventina di minuti il nostro turno. Il locale è pienissimo e questo è un buon segno. Prendiamo da mangiare del solomillo in svariate salse, una tapas da noi sarebbe un piatto intero, non ricordo quanto abbiamo pagato, comunque poco, mi sento di consigliare assolutamente questo posto. Stanchissimi, usciamo e torniamo a casa. Non ci facciamo mancare le solite due bottelin sotto casa e ci svuotiamo il portafogli di inutili spicci.

A nanna, domani si parte.

Sabato 30

Sveglia con calma, alle 9 circa. Siamo praticamente sfiniti da una settimana passata in giro quindi decidiamo che la meta del nostro ultimo giorno sarà unicamente Granada (da dove parte il volo di ritorno) invece che fare un tortuosissimo giro per Ronda che ci potrebbe lasciare l'ansia tutto il giorno per paura di non arrivare in tempo all'aereo.

Quindi saliamo sulla nostra prode C3 e navigatore alla mano, ci dirigiamo verso est. In autostrada noto con piacere che non si paga il pedaggio. E' scorrevolissima e ogni tanto si scorge qualche grazioso paesino in mezzo ai campi.

Arriviamo verso le 14 a Granada e ci avventiamo subito alla Ahlambra. Lasciamo la macchina nei comodi parcheggi e facciamo il giro gratuito, data l'ora non ci sembra il caso di acquistare i biglietti di ingresso.
La rocca è molto bella anche se purtroppo quello che abbiamo visto noi è solo una piccolissima parte delle meraviglie che riserva questo luogo.

Quindi verso le 16 scendiamo in città e parcheggiamo nel parking sotterraneo di Avenida Gavinet, molto comoda e al costo di 1,60 euro all'ora. Facciamo una breve passeggiata tra i negozi fino ad arrivare alla Cattedrale, per poi perderci nelle viuzze alle spalle, anche se non ci siamo addentrati parecchio anche su consiglio della Lonely che dice chiaramente che la zona è un po a rischio scippi e furti.

Quindi cerchiamo un localino dove spizzicare le ultime tapas prima di tornare in Italia. Troviamo una piccola birreria proprio dietro il parcheggio e noto con piacere che è vero che qui non si pagano le tapas prese con la bibita, infatti 6 birre piccole più 3 tapas di prosciutto più una tapas di chorizo viene a costare 8 euro....tra lo stupore generale! Il volo è alle 20 e alle 18 saliamo in macchina.

Dopo un attimo di panico per traffico creato da rifacimento asfalto (su questo sono intelligenti come gli italiani...in pieno giorno...) riusciamo ad imboccare l'autostrada. Alle 18:40 siamo in aeroporto e riconsegniamo l'auto alla Goldcar, l'addetto neanche viene a controllare la macchina, si fida sulla parola che è tutto a posto,. Naturalmente abbiamo lasciato la riserva, inutile andare a chiedere il rimborso della benzina lasciata.

Mi ero promesso di comprare una stecca di sigarette ma incredibilmente in questo piccolo aeroporto non c'è neanche un tabacchino......ci rimango male!

In sala d'attesa siamo praticamente solo italiani, da qui partono pochissimi voli, per farvi capire dalle 18 alle 21 ci sono solo 3 voli in partenza. Passiamo i severissimi controlli (con sistematica perquisizione) ma non mi trovano la gelatina da 250 ml che avevo in borsa...oltre allo shampoo...mah!

Accalcamento generale al gate (c'è anche una scolaresca bergamasca) e valchiria che trafigge alcuni passeggeri con trolley non proprio in regola. Se avesse fermato noi, sarebbe stata la stessa cosa, eppure non abbiamo comprato niente rispetto alla partenza...la valigia è lievitata....misteri! Partenza in orario, durante il viaggio sorvoliamo Barcellona e tutta la costa ligure, riusciamo anche a scorgere Imperia, che avremmo raggiunto solo tre ore e mezza dopo.

Man mano che scendiamo, scorgiamo un manto bianco infinito, mentre in Spagna c'erano temperature primaverili, qui ha nevicato e ci sono -1 gradi. Alla discesa uno shock termico ci ricorda che siamo tornati in Italia. La navetta del Park to Fly ci riporta mestamente all'auto, ricopertra da uno strato di ghiaccio spesso e duro, che toglieremo in mezzora. Ma il brutto è stato entrare in un autogrill.....e vedere i prezzi dei panini....VOGLIO TORNARE IN SPAGNA!

Alle 3 e mezzo sono a casa. Stanchissimo, ma felice.

Conclusioni
Uno dei viaggi più belli mai fatti, solo il Portogallo lo supera. La vita in Spagna è nettamente meno cara rispetto a noi e sarebbe per assurdo possibile uscire ogni sera per andare a locali. Non abbiamo trovato alcun genere di intoppo fortunatamente e mi sento di consigliare il mio itinerario per carpire la differenza che c'è dalla bellissima e cosmopolita Madrid alla tradizionale e storica Siviglia.

Il totale speso per il viaggio compreso anche di pasti è di circa 300 euro a persona.

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