
IBIZA DI GIORNO – Ci rituffiamo in una nuova esperienza, stavolta le offerte Ryan ci portano dalla Sicilia alla leggendaria IBIZA, ma la nostra non è stata una Ibiza by night (nonostante le notti insonni) per cui ai discotecari interessati suggerisco di cercare info altrove. Per tutti coloro che invece sono interessati a EL DIA di IBIZA… buona lettura.
Prenotazione aerea effettuata un mese prima con Ryanair, una delle offerte a 8€
Prenotazione alloggio effettuata su Venere.com, un’ottima offerta del residence BossaMar (facente parte del gruppo JET, situato a Platja d’en Bossa), 20€ a notte per un appartamento semplice e spartano ma spazioso, con balcone vista mare, cucina e divani.
Nonostante l’incubo della temuta nube vulcanica islandese decidiamo di partire e di sfidare la sorte, per fortuna su questo fronte tutto è filato liscio.
Voli in perfetto orario. Alle 15:00 del giorno 11 Maggio, dopo 2 ore di volo, siamo già ad Ibiza.
Il taxi preso all’aeroporto ci conduce, per 8€, alla vicina Platja d’en Bossa. Un po’ caro data la breve distanza, ma purtroppo col bus avremmo dovuto prima raggiungere il centro di Eivissa e poi tornare indietro a P.d.Bossa perché dall’aeroporto nessun bus passa davanti questa spiaggia, almeno in questo periodo, forse in estate aggiungono una linea che lo fà.
Raggiungiamo quindi la reception nel grande atrio in vetro della JET e lì ci consegnano le chiavi e ci conducono 30 mt più in là dove c’è l’accesso ad un altro complesso residenziale, quello del BossaMar.
Il nostro appartamento è il n.630, al secondo piano. Sono tutti moduli identici.
E’ decisamente spartano, c’è l’indispensabile ed è discretamente pulito, molto spazioso e con un bel balcone che affaccia sul mare.
Vicino l’ingresso c’è la camera con due letti singoli e finestra sulla piscina del cortile interno, poi c’è il bagno con vasca ma nessun accessorio tipo phon o saponi, per finire si raggiunge il soggiorno, ampio, con due divani, tv a schermo piatto, angolo cucina con tavolo e sedie e qualche stoviglia.
Rimaniamo molto soddisfatti perché per 20€ al giorno non potevamo chiedere di più. Non sarà arredato alla moda, ma è confortevole nella sua semplicità, arioso e con quella vista sulla spiaggia che non ha prezzo.
Usciamo subito e andiamo alla vicina fermata per prendere il bus 14 che conduce al centro di Eivissa. Va precisato che Platja d’en Bossa è una spiaggia abbastanza estesa e la sua estremità est è molto vicina al centro di Eivissa, tuttavia per muoversi sull’intera isola e visitare le numerosissime calette e i tanti deliziosi paesini è quasi d’obbligo il noleggio di un’auto o comunque l’uso di un mezzo pubblico. Le località sono molte, Eivissa è il centro principale ed è da qui che abbiamo cominciato ad assaporare la nostra vacanza isolana. Ma nei giorni a seguire abbiamo scoperto altre incantevoli località, sulla costa e nell’entroterra.
Il bus 14 ci ha lasciati in una strada principale nel quartiere centrale moderno di Eivissa e dalla quale partono diversi autobus per varie direzioni, tra i quali anche il 10 per l’aeroporto che ci sarebbe servito al termine della vacanza.
Il biglietto vale una sola corsa e costa 1,45€ (3€ per l’aeroporto).
Da questo viale (Av. Isidoro Macabich), che peraltro è zona commerciale, abbiamo raggiunto il vicinissimo quartiere della Marina. Qui l’architettura muta del tutto e ci sia ritrova tra un dedalo di strette vie costeggiate da numerosi negozi “hippy” di abbigliamento, ristorantini e poco altro.
Com’è facile immaginare l’origine storica del quartiere è legata alla vita che conducevano i pescatori che qui si stabilirono per poter svolgere il loro mestiere.
Tante casette bianche con persiane azzurre ed una deliziosa atmosfera ricca di carattere, non troppo lontana dalla mia Sicilia.
Raggiungendo il Vecchio Mercato coperto ci si ritrova davanti la lunga salita (anticamente ponte levatoio) che conduce al Portale di Ses Taules, uno degli ingressi, probabilmente il principale, alla città vecchia “Dalt Vila”.
In quest’area racchiusa da antiche mura di cinta, su di una collina, l’intreccio di stradine si fa ancora più fitto, per visitare il quartiere occorre raccogliere un po’ di forse perché è tutto abbastanza ripido, ma ci si può fermare ogni qual volta lo si desideri poiché da lassù ogni angolo regala una vista incantevole sulla città e sul Mediterraneo sconfinato che si insinua nella bellissima costa. Costeggiando le mura si possono attraversare uno ad uno i vari bastioni, il “Baluardo di Santa Llucìa” è però il più grande e il più panoramico. Ma da vedere c’è anche la bella Cattedrale di origine gotica, con una facciata severa e con un’interno barocco ma sempre abbastanza sobrio, ricostruita nel XVIII sec. Poi perdendosi tra le stradine si può incontrare qualche piccolo museo, la Curia, una Cappella… e gli immancabili negozietti hippy di artigianato locale.
Tuttavia da lassù ci siamo resi conto di una triste evidenza: l’isola, ed in particolare le zone prossime ad Eivissa, sono letteralmente devastate da una edificazione selvaggia ed incontrollata. I “blocchi” di cemento che ospitano residence e grandi alberghi sorgono ovunque e spesso non sono affatto un bell’esempio di urbanizzazione, al contrario si susseguono ricordando molto i quartieri popolari delle nostre periferie urbane. Queste foto della baia portuale mostrano il contrasto tra la città vecchia e il quartiere turistico posto sull’altra sponda, ma solo girando l’isola si può davvero percepire il fastidio e l’ingombro di questi edifici.
D’accordo che l’isola è prevalentemente un luogo turistico ma i residence potevano essere realizzati con un gusto migliore e con caratteristiche architettoniche che si legassero all’isola ed alla sua originaria atmosfera.
Dovrebbe essere tutelato e protetto il carattere del luogo. Ma qui si potrebbe aprire un lungo dibattito e non venirne a capo. Comunque in molti altri luoghi i panorama non è disturbato dal cemento e si respira una bella aria.
Noi per la sera decidiamo di rientrare a Plaja D’En Bossa poiché è una zona parecchio movimentata anche alla “tarda”. Ci cambiamo e riscendiamo in un vicino ristorante decisi a trovare la paella poiché siamo affamati e abbiam voglia di un piatto ricco. Tuttavia abbiamo preso la prima cantonata, non per la paella in sé, che anzi non era male, ma perchè abbiamo male interpretato il menù. Era scritto “paella 20€” e poi tra parentesi (minimo per due persone). Scioccamente abbiamo creduto che il costo fosse riferito all’intera padellata, le padelle sono grandi e non possono cucinarla per uno solo, così va divisa in due…. In effetti non eravamo lontani dalla verità, ma al momento del conto abbiamo capito che il prezzo era comunque da intendersi a persona! E’ stato quel “minimo” a fregarci perché in altre vacanze spagnole l’avevamo mangiata ed anche il quel caso era scritto che la preparavano “per due persone”, ma il prezzo era già quello finale…
Poco male, certi errori si fanno una volta.
Passeggiatina per il lungomare e poi rientro.
La baldoria nel cortile del residence è incredibile, branchi di “erasmusiani” scorazzano sul bordo-piscina, ma finalmente verso l’una si prende sonno…. Ma è presto per cantar vittoria perché alle 4 ricomincia il casino!!! Noi, per la prima volta ad Ibiza, probabilmente troppo “attempati” e non abituati ai ritmi isolani, veniamo colti da rantoli di rabbia, gli vorremmo spaccar la testa con una di quelle numerose bottiglie d’alcol che si stanno tracannando sotto la nostra finestra, ma manteniamo una dignitosa calma e attendiamo lungamente che anche a loro venga un po’ di sonno… ma ciò avviene tardi… troppo tardi….
Anzi troppo presto dato che si fanno le 6 del mattino!!!!
Probabilmente i nostri simpatici vicini dormiranno tutta la mattina o faranno una lunga siesta dopo pranzo (l’unico momento in cui il residence è veramente silenzioso e deserto), ma noi ci svegliamo nostro malgrado verso le 7, il nostro orologio interno ce lo impone, ci prepariamo con molta calma, dato che fuori è il deserto, ci coccoliamo un po’, guardiamo la tv, il tg, il meteo… e finalmente usciamo di casa, un’altra calda giornata piena di sole ci attende.
Facciamo solo qualche metro ed entriamo nell’autonoleggio, prendiamo l’auto più economica, una bella Twingo nuovo modello, giallina, un’amore… il prezzo ancor di più: 85€ per tre giornate!
Saliti a bordo ci sentiamo i padroni del mondo, ora siamo liberi di girare Ibiza comodamente, in lungo ed in largo… Viaaaa, si parteee!!!!
Iniziamo con la zona est dell’isola, siamo alla ricerca del più grande mercatino Hippy dell’isola che si tiene il mercoledì e che anche in Maggio possiamo trovare aperto, quindi organizziamo il percorso in funzione di ciò. Prima tappa Santa Eularia des Riu, graziosissima località che (credo) insieme a Sant Antoni è tra le più popolose dopo Eivissa.
Posteggiamo in pieno centro, proprio in Paseo de S’Alamera e cominciamo a gustarci il lungo mare difatti la spiaggia è proprio lì, davanti al centro cittadino e si estende per diverse centinaia di metri disegnando due archi affiancati. Non è affollatissima ma comunque c’è un po’ di gente e qualche coraggioso fa il bagno.
Giriamo un po’ da quelle parti e poi riprendiamo l’auto per salire sulla collinetta dove è arroccata una bianca chiesetta in tipico stile spagnolo, col fresco porticato dalle mura ciclopiche e spoglie e con la pittura di un bianco accecante che pare colata sull’intero edificio.
Molto carina e caratteristica, era la prima che vedevamo ma ne sarebbero seguite molte altre simili a questa.
Lasciamo Santa Eularia per proseguire la strada ad est verso Es Canar, una piccolissima località di mare, ma deliziosa e vivace. Ci è piaciuta molto e, data l’ora, decidiamo che è il caso di eleggerla come luogo per il pranzo. Scegliamo il più bel locale del posto e forse uno dei più belli che mi sia capitato di vedere su questo genere. Ammirandolo da fuori credevamo che per entrare occorresse fare qualche mutuo ma dal menù esposto fuori si scopre che fanno anche “fish and chips” per pochi euro, non è così snob come sembra quindi ed è assolutamente stupendo, vista mozzafiato, arredamento curatissimo e pasti decenti… come si chiama? Non lo ricordo, ma non è facile perderselo dato che ha al suo centro una grande piscina con tutto attorno gazebi di legno e materassi etnici sui quali sdraiarsi, divani, poltrone, amache e quant’altro. Un piccolo angolo di paradiso e le foto sotto non rendono giustizia! Insomma, consigliatissimo. E poi in quale altro posto puoi mangiare e dopo fare una siesta?
Finito il rilassante pranzo, seguito da altrettanto rilassante siestolina, ci rimettiamo in moto e attraversiamo la strada entrando in un negozio che rappresenta un pezzo di storia (recente) per Ibiza
Non è l’unico nel suo genere, si tratta di quei negozi di merchandising legato alle discoteche, ce ne sono diversi soprattutto ad Eivissa. Maglie, CD, gadget vari per il turista nottambulo che vuole il ricordino… ma anche per chi, come noi, ha solo voglia di prendere il CD con la compilation di musica disco suonata nel 2005 al Pacha e sentire come ci si rompeva i timpani 5 anni fa sull’isola.
Così non solo è scomparso il rimpianto di non essere venuti qui a 28 anni, ma ci è passata anche quella piccola voglia che avevamo di fare almeno una notte in discoteca….
Del resto non era il caso, Ibiza per fortuna non è solo quello e peraltro può essere divertente se hai 20 anni o se parti con un bel gruppetto di amici coinvolgenti.
Questa occasione non era per noi stimolante in tal senso e onestamente non sappiamo neppure se le grandi discoteche in maggio fossero già aperte.
Divagazioni a parte, lasciamo Es Canar per spostarci qualche paio di chilometri più in là, a Punta Arabì dove il mercoledì, come già detto, si svolge un grande mercatino hippy.
Inutile dire che io ho perso la testa…. Non solo mi hanno messo davanti un mercatino, che per me è già una indomabile tentazione, ma in più mi hanno immersa tra le cose che adoro di più, l’abbigliamento e gli accessori hippy, etnici e roba così….E’ stato favoloso!
L’atmosfera è gioiosa e coloratissima, impossibile non comprare qualcosa… anzi se non si sta attenti si rischia di uscire da lì con le treccioline ai capelli e vestiti da “figli dei fiori” dalla testa ai piedi!
Al “mercadillo” trascorriamo due orette scarse, occorre trascinarmi via per non dar fondo al mio budget vacanziero.
Fuori da lì prendiamo il telefono e ci informiamo a che ora chiude la Cova de Can Marca, una grotta situata nei pressi di Port San Miguel, a nord dell’isola (al nolo auto avevamo trovato un depliant che pubblicizzava questa grotta ma abbiamo notato dalle indicazioni per strada che sull’isola ce ne sono molte altre). Chiudono alle 20 per cui abbiamo tempo sufficiente per attraversare l’isola verso nord e fare questa escursione dato che a noi le grotte piacciono parecchio.
Arriviamo verso le 17.30 e poco dopo, unici visitatori, la guida ci conduce lungo una ripidissima scalinata che scende lungo la parete rocciosa quasi fino al mare e che conduce all’ingresso.
Ne abbiam viste di migliori ma l’atmosfera delle grotte è sempre qualcosa di piacevole e affascinante, per noi almeno.
La risalita lungo la parete della montagna lo è molto meno, che faticaccia! Però la vista del Port di San Miguel è eccezionale, eccone prova.
Rientrimo verso Platja d’En Bossa godendoci gli splendidi panorami in auto e accompagnati da un bellissimo CD che non è ovviamente quello del Pacha ma un CD preso al mercatino hippy con musica chillout-lounge adeguatissima alla passeggiata automobilistica lungo le strade isolane (il cd si chiama Zin Zin, suggerisco di cercare ed ascoltare il brano “Koop Island Blues” immaginando di percorrere le strade dell’isola a bordo di una vecchia e coloratissima Duecavalli, sognerete ad occhi aperti!
Giunti al residence finiamo il pomeriggio sulla spiaggia, passeggiando tra le altre varie strutture turistiche, ognuna con la loro piscina ed i pub affacciati sul mare, ci godiamo il tramonto, prendiamo il necessario per condire dei gustosi panini e ceniamo nel nostro appartamentino, stanchi, sereni, affamati e felici. E’ stata proprio una bella giornata…. e non è certo finita dato che le feste notturne a bordo-piscina continuano a tenerci compagnia!!!
Terzo giorno, altro piacevolissimo risveglio, colazione in camera con roba comprata la sera prima, doccia, coccoline, ri-doccia-post-coccole, e finalmente si esce! Direzione Sant Antoni De Portmany. La località è ad alta concentrazione inglese, ciò si legge ovunque ma ce ne frega poco e troviamo questo dettaglio di nessun interesse. Prima ancora di poter ammirare la bellezza del lungomare di questa cittadina vengo risucchiata da un negozio di abbigliamento che vende anche il marchio Desigual del quale io sono veneratrice dai tempi in cui lo scoprì a Barcellona e ancor di più da quando finalmente è giunto a piccole dosi anche a Palermo.
Colori vorticosi, fantasie floreali e caleidoscopiche, dettagli hand-made, ricami pop, allegria da indossare, Spagna pret-a-porter!
Adoro questo marchio e quasi tutta la moda dei nuovi stilisti spagnoli (Carrer de Ferran a Barcellona è un ottimo punto di partenza per innamorarsene).
La divagazione era d’obbligo per me…. ma ora torniamo a Sant Antoni De Portmany, graziosa e vivace località che circonda una grande baia. Tutta la zona che costeggia il porto è ricca di locali, ristoranti, pub e due grossi nomi come Es Paradis e l’Eden, inoltre addentrandosi un pochino alle spalle del Passeig des Fonts, nel centro storico pedonale, la sera ci si ritrova come in una grande festa di strada animata dei numerosissimi disco-pub che si susseguono uno dopo l’altro (ma ciò l’avremmo scoperto solo qualche sera dopo, adesso erano solo le 12 della Mañana).
Mangiamo in uno dei localini sulla grande piazza fronte mare e poi dedichiamo il pomeriggio alla scoperta nelle numerosissime cale che si trovano nella costa ovest dell’isola quindi visitiamo nell’ordine (quelle che mi ricordo, ma se ne potevano ammirare a decine!) Cala Tarida, graziosa ma deturpata dal solito mostro in cemento peraltro in stato d’abbandono (forse lo restaurano in estate? adesso era uno scempio!); Cala Molì; Cala Vadella, dove sostiamo a riposare e dove ho rischiato l’insolazione addormentandomi al sole; Cala des Cubells e Sa Caleta, quest’ultima davvero graziosa e tranquilla.
A seguire si possono ammirare le saline (difficile darne un’idea con queste foto ma dall’aereo si vedono dall’alto e son molto più caratteristiche da osservare), un caratteristico scorcio dell’isola, poste nell’estrema punta a sud di Ibiza.
Rientrando ceniamo nuovamente nell’appartamento e poi…. non si dorme tutta la notte: una mega festa dell’erasmus di Valencia anima l’intero residence, allegria dirompente, fiumi di alcol misti a cola, urla disumane, danze e canti….
Alle 8 del mattino gli ultimi due reduci si fanno fotografare dopo aver allineato sul bordo-piscina tutte le bottiglie vuote e FINALMENTE si va a nanna!
Ma noi no…. Ancora stonati e con gli occhi gonfi decidiamo che non ci si può perdere il giorno in questa bell’isola, peraltro l’ultimo poiché domani alle 14 si rientra in Sicilia.
Saliamo quindi verso l’estremo nord dell’Isola e andiamo a Portinatx, però oggi il bel tempo ci ha abbandonati, fa freddino, il cielo è scuro ed a tratti piove perfino. Tuttavia Ibiza non cela il suo fascino dietro le nuvole, anzi, ne apprezziamo la bellezza anche in queste condizioni.
Portinatx è deliziosa. Ci fosse stato il sole ci saremmo fermati un paio d’ore, la spiaggia è invitante e la piazzetta lascia intendere vivacità in tempi migliori, ma la pioggia ha portato tutti a nascondersi dove possibile così anche noi decidiamo di fare solo qualche foto e proseguire la scoperta delle cale questa volta sul lato est dell’isola.
Passiamo quindi da San Joan de Labritja e Sant Vicent (più rientrati) e rivediamo il mare alla Cala de Sant Vicent, una spiaggia incantevole e tranquilla, forse quella che, nonostante il tempaccio, mi ha fatto più simpatia tra tutte e dove forse, in un secondo ipotetico viaggio deciderei di tornare, magari alloggiando in uno dei residence in zona, decisamente più tranquilli e carini.
Dopo Cala Mastella e qualche altra rientriamo nuovamente verso l’interno dell’isola passando per Sant Carles. Qualche paio di chilometri prima del piccolissimo centro ci imbattiamo in un cartello che promette bene “Ristorante Sant Carlos – cucina alla griglia – menù del giorno 7€”
Speriamo di non imbatterci in qualche pacco ed entriamo.
Il posto è gradevolissimo ed accogliente. C’è un bel giardino con un grande barbecue. Ci portano il menù, prezzi alti, chiediamo quindi il famoso menù di 7€ e decidiamo di fidarci alla cieca perché scegliere dal menù alla carta è troppo costoso. Ma ogni tanto gira bene, è stato il miglior pasto della vacanza, soprattutto in relazione al rapporto qualità-prezzo! Per primo ci hanno portato una buonissima zuppa (io le adoro) fatta col brodo di pesce, ceci, patate, tenerumi (o verdura simile) e zafferano, questi gli ingrdienti percepiti, ma magari c’era altro a renderla così superba. Per secondo ci portano un buonissima fettona di carne grigliata sulla brace davanti ai nostri occhi, tenerissima e succulenta. Ed infine fettine di banana condite con panna e cioccolata calda. Con le bevande escluse siamo giunti alla modica cifra di 18€ in due. Nel frattempo compare il sole ed io immortalo questo incantevole posticino.
Trenta secondi d’auto più in là ecco un micro borgo, San Carles, graziosissimo. Una chiesa qualche ristorante e qualche negozio, null’altro….
Rientriamo a Platja d’En Bossa, ci riposiamo un po’ e poi scendiamo subito a goderci ancora un po’ la zona, acquistiamo gli ultimi souvenir, giochiamo un po sui tappeti elastici, andiamo all’internet point e poi andiamo a restituire l’auto prima che siano le 20 ma ci viene in mente di chiedere quanto ci costerebbe tenerla solo un’ultima notte. Solo 10€, fattibile, così potremo passare fuori la serata.
Ci andiamo a preparare e ci dirigiamo a Sant Antoni, ceniamo lì e poi passeggiamo un po’ tra i disco-pub strapieni di inglesi. Bella serata, ma la stanchezza è tanta così rientriamo distrutti.
L’ultima notte ci fanno la grazia, nessuna festa, sembrano tutti spariti… cosa è successo?
Non ci è dato saperlo ma abbiam dormito da dio.
Il mattino seguente con molta calma ci prepariamo a lasciare l’appartamento ed a raggiungere l’aeroporto. E’ una bella giornata, non siamo tristi, siamo felici perché presto rivedremo l’unica cosa che ci è mancata davvero in questa vacanza, la nostra piccolina, Giuly. Ma torneremo presto perché abbiamo capito che qui avremmo potuto portarla con noi benissimo…. Basta solo scegliere un alloggio più tranquillo per la notte…
Diciamo che questo viaggio lo consideriamo come una prima ricognizione, ora sappiamo com’è e come ci si muove, Farlo con la bimba sarà ugualmente bello e di certo aggiungerà maggiori emozioni!!!
Con questi prezzi crediamo di tornarci prestissimo, forse in Settembre!
Luglio ed Agosto sono i mesi più affollati e adatti a chi ama godersi la noche ma per tutti gli altri consiglio vivamente di andare poco prima o poco dopo, non fosse altro per il risparmio incomparabile!
Per curiosità ho simulato un viaggio a luglio e, apparte la mancanza di posti, i prezzi erano saliti all’inverosimile!
Comunque…. queste sono poi scelte soggettive… a me roderebbe buttar via tanti soldi solo per vedere molta più gente.
Adesso passo a chiudo. Buone vacanze a tutti!
autore: danae