Granada

Otto giorni in Andalusia

Andalusia

Partenza alle 6.30 da Orio al Serio con Ryanair. Folla notevole e grazie a Fast Track a 4 € x pp evitato il tutto, imbarco veloce e soprattutto evitata alzataccia.

SIVIGLIA

Arriviamo alle 9,30 circa, all’uscita a sx ci aspetta il bus E (l’unico da e per aeroporto che x 4 € a testa ti porta fino in centro, il taxi costa 28 da tariffa x cui anche in 4 conviene ed è pure veloce) . Arriviamo dopo 25 minuti, al ns. hotel che è strategicamente ubicato a 20 mt . dalla fermata e a 15 mn. a piedi dal centro. Trattasi di NH. Viapol € 77 la doppia con grande e variegato breakfast. Ottima soluzione logistica.

Si parte subito per Barrio Santa Cruz e ci dirigiamo ai bellissimi (anche in Dicembre) giardini reali Alcazar dove per entrare si spendono 7,5€ a testa. A seguire: Cattedrale, anche qui € 6 a cranio, ma ne vale la pena includendo la salita sulla Giralda, resa più leggera senza i 350 gradini sostituiti da pavimentazione inclinata; si può ammirare Siviglia e la valle del Guadalquivir dall’alto.

Vien l’ora del pranzo e, nonostante premappatura ristoranti mixando le varie referenze web, cediamo ai morsi della fame ( sono le 14,30: orario normale per il pranzo iberico) per fiondarci in uno dei mille ristoranti turistici presenti in loco con automatica “inchiappettata” in ordine soprattutto alla qualità; il prezzo era su basi standard : cioè 12€ a testa per un paio di tapas, vino e acqua. Pomeriggio: cazzeggio rilassante con ricerca della “mitica” tarjeta multivjaie (una card ricaricabile che serve per i mezzi pubblici).

Come già citato in altri post, si scopre ben presto che l’organizzazione dei trasporti sivigliani è un mezzo casino perché esistono due società diverse per i tram/bus e il metro; quest’ultimo ha una linea solo di una dozzina di fermate di cui solo 3 utili in ambito validità turistica (città vecchia).

Dopo vari ed inutili peregrinaggi in chioschi, tabaccherie e supermecatini rionali, riesco finalmente a recuperare la mitica Tarjeta, scovando l’esistenza di un Ufficio Tussam (gestore sivigliano dei mezzi di superficie) preposto alla vendita ma , ahimè anche alla distribuzione di tessere agevolate, per cui :fila lunghissima con richiedenti anziani e meno abbienti. Purtroppo questa ricerca mi ha impegnato almeno un paio di orette. Amen. D’altro canto detto sforzo ci consentirà di risparmiare notevolmente (50% circa)sulle tariffe standard locali di € 1,3 a tratta.

Se da un lato devo precisare che nella ns. comitiva ( 6 px) c’era la costrizione dell’uso dei mezzi, dall’altro affermo che per girare per Siviglia occorrono, al massimo, dai 20 ai 30 min. di piacevole passeggiata , buona volontà e spirito organizzativo a scapito dispersioni tempi e km. I bus (di nuova fattura quasi tutti) comunque sono frequenti, puntuali e ben gestiti. Dopo alcune graditissime cervezas, per gusto e costo (2€), tiriamo l’ora di cena e ci dirigiamo diretti verso un referenziatissimo (tripadvisor) ristorante dove abbiamo la sorpresa di sentirci trattati a pesci in faccia da uno spocchiosetto ancorchè guitto cameriere che,non essendoci prenotati, ci nega l’accesso e ci concederebbe sei posti (bontà sua!all’aperto in dicembre!) per la sera successiva. Risultato. Mandato beatamente a… ed entrati al vicino Ristorante Tres de Oro, dove mangiamo/beviamo (ottimo vino) dignitosamente e paghiamo il giusto parametrato a luogo e data turistici (20€ a testa).
La mattina sveglia alle 8 per la tappa a Ronda.

Utilizziamo i bus dell’organizzazione Amarillos (che con ns. botta di c…o, hanno la stazione di partenza a meno di un km dal ns. Hotel. E’ questa la prima delle ottime esperienze di trasferimenti in bus fatti in Andalusia.Avremo modo di riparlarne.

L’addetta alla vendita dei biglietti (11 € a tratta a pers.), molto avvedutamente, ci avverte che, nonostante avessimo acquistato andata e ritorno (quest’ultimo con orario aperto per non ipotecare ansie da orari di ritorno) di avere l’accortezza, al ritorno, di passare al botteghino ticket di Ronda per rifare i biglietti che, stavolta, avranno un orario definito.

In assenza no se puede partir. Arrivati sul posto, tramite concrete indicazioni del locale Ufficio Informazioni, seguiamo un itinerario consigliato ed ammiriamo una località molto interessante nel suo complesso, girovagando nelle bellissime stradicciole saliscendi e curiosando nei vari negozietti artigianali locali come pure un “orrido “ di almeno 80 mt di profondità ai cui lati si intravedono ancora siti abitativi nel tufo ( tipo ns. Sassi di Matera). La tentazione di vederli da vicino è stata alta ma l’altezza di discesa ed, ovvia, risalita, ci trattiene dall’intento massacratorio.

Non perdiamo l’opportunità di visitare (6 € a p.) la Plaza de Toros che, oltre ad essere il sito matadoreno più importante  (per tradizione di tauromachia) di Spagna dispone anche di museo interno con esposti bellissimi vestiari di toreadores ed addobbi vari per le ritualità di corrida. Unitamente esiste in una parte dei sottoscala delle tribune, un’ala interamente dedicata alla tradizione ottocentesca dei duelli sia all’arma bianca che con pistole. Inoltre abbiamo assistito , in un sito appartato di questa Arena, anche ad alcuni momenti di addestramento dei cavalli impegnati nella specialità “dressage” ( è anche specialità olimpica).Infine è interessante ripercorrere il tragitto che fa il povero toro prima di subire il martirio. Deve superare almeno cinque barraggi basculanti che, non appena passato, gli impediscono di retrocedere; e come dire in gergo “lasciate ogni speranza a voi che entrate”.

Rientriamo a Sivigli , soddisfatti di questa ottima scelta escursionistica. Arriviamo alle 21 (due ore di viaggio) circa e, anche in questa evenienza, la fame ci costringe ad una scelta “al buio” Ma, sarà che la giornata era andata bene, era destino finirla in egual modo. Scoviamo , nei pressi del ns. hotel (zona universitaria) il Ristorante “ Casa del Duque” che ci accoglie cortesemente ma ci fa accomodare a tavoloni privi di tovaglie.

Superato l’empasse, partono le danze mangerecce che terminano con un assalto a portate cibarie e tapas deliziose per qualità e quantità, innaffiate da ottimo vino “tinto” che con finale dessert non ci costa più di 15 € a testa. E chi si ricorda più della smorfia iniziale per l’assenza di tovagliame?(peraltro risolta con improvvisata tappezzeria di plurimi tovaglioli di carta).

Il bicchiere della staffa lo consumiamo in Pub sotto le finestre del ns. albergo e, ohibo’, le graziose bariste ci informano che le ns. aspettative di festeggiamenti di Capodanno andranno disattese perchè gli spagnoli amano festeggiare tra le proprie mura domestiche trangugiando, allo scoccar della mezzanotte, dodici chicchi d’uva in chiave benaugurante.
Avremo conferma del tutto l’indomani verificando la pressoché chiusura di tutti i locali tipo bar e ristoranti con solo qualche rara eccezione.

La mattinata seguente la trascorriamo in visita al Parque S. Lucia con annessa la splendida Plaza de Espana, con i suoi canaletti (tipo Venezia in piccolissimo) e bellissime ceramiche fresche di recente restauro, a carico Comunità Europea.
Il pomeriggio siamo a passeggiare nel tipico quartiere Macarena, evocante la famosa danza che , purtroppo , non abbiamo il piacere di rivedere. Battute a parte, il quartiere merita un’orettina di visita mura moresche incluse. Non ci sfugge il fatto che stasera troveremo penuria di locali aperti per cui addocchiamo un posticino "ispirante"ed entriamo per una più che abbondante merenda che, ben presto, diventa un pranzo ritardato.

Siamo a Torre ed Perdigones dove eravamo entrati per un te e qualcosa ma immediatamente smentito da occhio famelico ed acquolina suscitata guardando nei piatto di alcuni commensali. Scartiamo l'idea primaria per passare a comande vere e proprie di secondi di salpicion de mariscos(frutti di mare), revueltos con papata,queso mancego (formaggio stagionato) stavolta beviamo birra e terminiamo con caffè( buono come il ns.) ed un ottimo tocino de cielo (tipico dolce sivigliano) Paghiamo 73 € alle simpatiche fanciulle che gestiscono questo bel posticino che, all'impatto sembra un chioschetto da pasticceria ma che, all'interno, assume la valenza di (buon) ristorante quale si è confermato.

La sera di Capodanno la trascorriamo sotto il grande Orologio di Plaza de Ajuntamento (Municipio).

La folla astante è un po’ variegata con un misto presenze turisti e rari locali; comunque si conferma che, da questo punto di vista, gli spagnoli son fatti a modo loro. Frugale brindisino in piazza acquistando un bicchiere di cava da un venditore improvvisato e, stante l’assenza dei mezzi pubblici, via a piedi per l’albergo; domani si parte per Cordoba. Semmai ce ne fosse stato bisogno, inizia pure a piovere ma, provvidenziali cinesini compaiono come furetti coi loro ombrellini da 3 € e la testolina è salva ed il malefico raffreddore evitato.

Nota tecnica le tariffe di ingressi a pagamento, nella stragran maggioranza dei casi, è applicata regolarmente una marcata riduzione prezzi agli under 26 e over 65; quasi teutonicamente sempre rischiesta carta identita' (non si fidano proprio...).

CORDOBA

Battezziamo con molto piacere la perfetta efficienza dei bus della Società Alsa, con organizzazione perfetta anche in un giorno particolare come può essere il primo dell’anno. Partiamo in orario alle 12 e, dopo circa 1 ora e mezza, puntuali arriviamo alla Stazione dei Bus di Cordoba. Avevamo pagato € 11 a testa a mezzo preacquisto via web. Recepiamo anche questa ottima sorpresa verificando che le stazioni sono assimilabili ad aeroporti o moderne stazioni ferroviarie attrezzate con tutti servizi e comodità. Nulla hanno da invidiare alle famose Mega BUS o National Express anglo americane.

Saliamo su un bus cittadino, anch’esso puntualissimo rispetto al display alla fermata e scopriamo un conduttore, al quale paghiamo a bordo 1,2 € a’ capa, disponibilissimo a segnalarci la fermata più favorevole per raggiungere il ns. Hotel. Sarà questa una dominante fissa di tutti i successivi viaggi cittadini fatti coi bus. Altro che non parlare al conducente!
Raggiungiamo l’Hotel Conquistador, proprio sotto le mura della Mezquita, un 4 stars che ci costa 70€ in doppia e ci assegna ottime e confortevoli sistemazioni; all’indomani il piacevole “esordio” proseguirà con abbondante e prelibatissimo breakfast peraltro incluso nella tariffa suesposta.

Ci rilassiamo in un bar pasticceria dove consumiamo abbondanti merende e bevande a prezzi quasi ridicoli (ovvio rispetto ai ns.!!) Breve siesta in hotel e, sul tardi, ci avviamo alla ricerca dell’ulteriore referenziato ristorante. Lo troviamo, senza poche difficoltà, intruppato in un recondito anfratto dietro le mura moresche nei pressi della statua di Seneca. Trattasi del Casa Rubio. L’impatto è quello di un ristorante di pregio, il che ci conforta ma, quando iniziamo a metter qualcosa sotto i denti, cominciamo a sospettare mm….autoreferenzialità… stante una qualità del cibo, non per tutti noi, non ai massimi. Se poi ci mettiamo un prezzo alto, rispetto alla media spagnola (x noi riteniamo che la “soglia” sia di 20/25 € pro capite) e ci capita di vedere stoviglie non al top della pulizia, allora….. Comunque siamo nei termini dell’accettabilità’, credevamo meglio da quel che abbiamo letto. Peccato.

La mattina ci fiondiamo subito alle 8,30 alla Mezquita perché veniamo a sapere che fino alle 9.30 l’ingresso è gratuito e, poichè il ticket costa 8,5 eurini, per 6 : “in daneè “ ,come si dice a Milàn. Lo spettacolo è a dir poco stupendo; tra le centinaia di colonne e colonnine inizialmente edificate dai mori, con annessi splendidi richiami architettonici e, successivamente, con il subentro cristiano, inserite le relative testimonianze, il tutto comporta una visione stupefacente ed i vari stili si assiemano in una totale armonia addirittura complice. Incantevole la Mihrab, una nicchia decorata riccamente e racchiude una copia del Corano.

Ma alle 9,30, puntuali come orologi svizzeri, arrivano frotte di vigilantes che, con fare a metà tra l’arrogante inquisitore e lo sbrigativo, ci fanno uscire accompagnandoci quasi di persona e controllando che qualche furbo non si infratti a scopo di proseguire la visita “ a scrocco”.

Tuttavia, dalle 9.30 in poi viene officiata una messa e chi vuole può rimanere (gratis) accedendo all’interno della parte dove si svolge la liturgia.

Io rimango della partita e , con vigilantes alla spalle che controllano che qualcuno non prenda il largo, assisto al rito. La cerimonia è stata bellissima ed emozionante. Gli officianti erano in 12 ( i fedeli in 15….me compreso) e, a turno, avvicendandosi in ruoli diversi con approccio molto coinvolgente hanno completato in mezz’ora la funzione celebrante. Peccato che i miei amici non mi abbiano seguito! E. a proposito di seguire, al temine della funzione religiosa, i vigilantes ci hanno accompagnati fuori sempre nel medesimo intento di cui sopra.

La parte restante della mattinata la passiamo a visitare, per quanto ridotto come spazi, il bel girdino Alcazar di Cordoba con ottimi giochi d’acqua. Ingresso gratuito perché entriamo prima delle 10.30! Procediamo poi passeggiando sul ponte del Guadalquivir per poi dare un’occhiata ad un piccolo Museo de Belle Artes (gratuito); rinunciamo invece a visitare quello intitolato al famoso pittore locale Julio Romero de Torres (ingresso € 5) un po’ per poca attrazione ed un po’ per stanchezza. Finiamo il ns. soggiorno girovagando per le varie calles e sbirciando la vita quotidiana dei villici. Posiamo le ns. membra intorno a tavolini posti in plaza de Carretera dove ci vengono servite attesissime cervezas con relative tapas la cui regola è che il prezzo comprende : bevanda ed una tapas. Il costo non supera mai i 2.5 €. Alle 17,30 circa ci attende, puntualissimo, il bus Alsa per la prossima tappa: Granada.

Granada

Arriviamo alle 19 circa e puntuale ci attende fuori dalla station il bus n. 3 che, per € 1.20, ci porta verso il ns. hotel ubicato nel bel mezzo del centro città. Strada facendo siamo attoniti nel vedere una marea di gente che si accalca sui marciapiedi di strade addobbate con sontuose e splendenti luminarie festaiole. Par di essere in piena movida ma l’orologio ci dice che sono solo le 20 circa e in circolazione non ci sono viveurs arrapati ma gente comune di ogni tipo e sorta.

Inoltre, visto che anche i negozi sono pieni di gente ci chiediamo se quella della Spagna in crisi sia una favola metropolitana. Mah! Forse è solo il momento turistico vacanziero…meglio comunque così.

Il ns. hotel è il Mellia; 4 stars, collocato in piena isola pedonale del centro, ci offre camere elegantemente arredate e spaziose a 92€ la doppia breakfast (anche qui degno di nota) incluso. Piccola smagliatura :la reception che ci appare strutturalmente inadeguata per n. di addetti rispetto alla quantità di ospiti; ce ne accorgiamo dalle lunghe file attesa e dall’approccio visibilmente stressato dei receptionists.

Ceniamo in un ristorantino vicino al Centro affacciato lungo una strada di locali per tapas; trattasi , di nuovo, di un locale recensito e che altrettanto nuovamente ci delude un po’. Stiamo parlando del Nuevo Restaurante dove mangiamo e beviamo con livello appena sopra la sufficienza e paghiamo 17 € a cranio. La mattina del giorno dopo ci avviamo per l’Alhambra i cui ingressi sono stati prenotati con un paio di mesi di anticipo via web onde evitare file ai botteghini (cosa, per noi, non rivelatasi poi così drammatica come da alcune indicazioni da internauti). Stante anche la necessità di smaltire l’abbondante colazione mattutina scegliamo di inerpicarci per una strada in salita che ci conduce agli ingressi del celebre sito. Cammin facendo ne valutiamo la tranquilla fattibilità unita ad un piacevole contorno paesaggistico.

L’ingresso a noi riservato è per le 14.30 , noi siamo lì con ben due ore di anticipo e, se non fosse stato per intuito e occhi ben aperti avremmo perso l’opportunità di impiegare questo tempo in visite (incluse nel costo del biglietto di € 11.5) ad un piacevole Museo Carlo V e Torre delle Armi con splendida vista sul versante opposto della città (Albacin).

E’ bastato solo osservare che non esiste solo un unico ingresso ma ce ne sono di alternativi ed intermedi (Puerta della Justitia p.e.) che ti consentono la libera circolazione senza attendere una forzata attesa del tuo turno prenotato che è valido solo per ingresso al percorso Alhambra e Generalife. Meglio così.

Siamo purtroppo un po’ polemici e contrariati perché l’organizzazione turistica del sito è carente; gli addetti sono poco professionali e caratterialmente indisponenti oltreché poco attenti al buon funzionamento delle audio guide (6 €), raramente disponibili ed altrettanto scarsamente funzionanti (batterie scariche). Ci mettiamo in coda e con solo 15 min di ritardo accediamo. Lo spettacolo è magnifico e conferma il perché il sito sia stato adottato come Patrimonio dell’Umanità. Il percorso è obbligato e si snoda per residenze stupende (sti mori e consorti non si facevano mancar proprio nulla!!) fino all’uscita all’aperto dove si visitano i bellissime opere di arredi arborei e giochi d’acqua del Generalife.

Durata della visita dei due siti : 2 ore circa. Passiamo il pomeriggio restante visitando viuzze e piazze strapiene di gente e di occasioni festaiole. Un po’ imbolsiti ci ripariamo in una taperia per una birra con immancabile tapas singola per l’usuale prezzo di 2 €. Alle 20 circa, prendiamo un mini bus che ci conduce sul versante opposto dell’Albacin e, all’avventura, decidiamo di cenare in un locale tipico gestito da gitanes dove si mangia decorosamente e si assiste ad un piacevole spettacolo di flamenco andaluso. Ottima scelta e meritevole il sito ( € 22 a testa) tanto che cominciamo a pensare di ignorare le recensioni a suo tempo selezionate. Vedremo. Olè

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La mattina successiva ritorniamo sull’Albaicin per visitare le cuevas (caverne) ove , ancor oggi, dimorano alcune famiglie gitane.

Visitiamo la Plaza S. Nicolas da cui ammiriamo, sul fronte opposto, l’Alhambra. Scendiamo a piedi verso Granada e restiamo affascinati da frotte di artisti di strada che si esibiscono con ottime performances. Acquistiamo piccoli souvenir da alcuni ragazzotti campani che hanno formato una piccola comune con coetanei provenienti da ogni continente e si cimentano in una ensamble canora rappista. Bellissimo!!

Crediamo di poter aver tempo per visitare la cattedrale ma, inaspettatamente la troviamo chiusa al pubblico, riaprirà alle 17 ma, a quell’ora avremo i ns. posteriori collocati sul bus per Malaga.
Trolleys al traino e via per la nuova destinazione.

MALAGA

Ci si arriva la sera verso le 20.30. Anche qui gran via vai di gente per strada e riproposte le stesse domande di Granada. Chissà come mai tutto sto trambusto?Boh! Raggiungiamo il ns. hotel Astoria Eurostars, un decorosissimo 3 stelle che ci pesa per 68 € per un B&b in doppia, più che soddisfacente. Per cena decidiamo, tenendo le dita incrociate, di scegliere per ristorazione la referenza n. 2 di Tripadvisor a Malaga. Ne saremo ampiamente gratificati. Stiamo parlando del Tapeo de Cervantes, un minuscolo localino di fronte al Teatro Cervantes.

Gestito da un amabilissimo Sig. Albano o meglio, Ing Albano, in quanto ex collaboratore di Marelli Spa, itinerante tra le Marche e Spagna per dar una mano gestionale al locale, nato x tapas, gestito dalla figliola. L’ing. ci mette il massimo del suo per sobbarcarsi in ns. ritardo ( di almeno un’ora rispetto alla prenotazione via e.mail)e fa i salti mortali per approntare sei posti a sedere che, nella ristrettezza del locale e’ davvero un’impresa! Entriamo subito in feeling e lasciamo fare tutto a lui in quanto a scelte cibarie. Trionfante risultato! Ottime porzioni, ne contiamo sette più dessert, il tutto di ottima qualità e raffinatezza annaffiato da due bottiglie di splendido bianco malagueregno.

Un po’ a metà tra il brillo e l’ilare usciamo con la grande sazietà e la soddisfazione di aver acchiappato , almeno alla fine, un’ottima opportunità godereccia.

Fuori, ci fa compagnia la perenne grande folla per strade iperilluminate anche a tarda ora. Grazie ancora ad Albano & family (la moglie fa da pasticcera) anche per il più che riguardoso conto di soli 26€ a testa. Il mattino a seguire, andiamo a visitare la casa di Picasso (4 €) che accettiamo solo come realta’ presenzialista e il follow up è senza infamia e senza gloria. Siamo altresì consci di essere in sito turistico per cui spegniamo qualsiasi velleità critica sull’ambiance architettonico circostante e passeggiamo in spiaggia godendoci il caldo sole mediterraneo. Pranziamo in un ristorantino sul mare dove ci avevano attirato provocanti piattini di fritto che, a consuntivo, hanno ottenuto conferma di gusto, prezzo e… digestione.

Il programma pomeridiano prevede la visione di una sfilata di carri allegorici in ricordo dei Re Magi (tradizione di tutta la Spagna). Trattasi di manifestazione molto sentita perchè dedicata ai bambini ai quali vengono lanciate dai figuranti sui carri copiose quantità di caramelle. Apprezziamo la sfilata e notiamo che all’animosità dei bambini si accomuna quella degli adulti non appena piovono quantità indescrivibili di caramelle. Ad un certo punto la manifestazione inaspettatamente si blocca e ci vien detto a causa di un incidente di percorso. Mah!!?? Dopo una oretta di paziente attesa ce ne andiamo proprio mentre i carri riprendono il percorso. Abbiamo guadagnato l’imbrunire che ci riporterà a Siviglia per poi , dopo un pernottamento, ripartire alla volta di casa.

Il ns. vettore Alsa non lesina sorprese positive e ci informa che quando il tragitto supera un certo kilometraggio spetta ai viaggiatori un cestino da viaggio con acqua, snack ed auricolari per il film a bordo.

Sarà stato per la giornata intensa ma dopo qualche minuto di viaggio ci coglie l’abbiocco e ci svegliamo quasi alle porte di Siviglia dopo circa 3 ore di percorrenza.
   
Nota amara finale. La mattina successiva apprendiamo dalla TV che la sosta dei carri a Malaga è stata causata da un incidente mortale occorso ad un bambino di 6 anni, che in competizione coi suoi amichetti e sfuggendo all’attenzione dei genitori, si era gettato sotto un carro per raccogliere caramelle.

Proprio perché siamo tre coppie di genitori ed eravamo a qualche decina di metri dal fatto accaduto, cadiamo in un pensieroso silenzio che ci accompagna fino a Bergamo. Peccato, un doloroso neo ad una così bella vacanza peraltro gratificata da una buona accoglienza generale inclusa la clemenza del tempo. Tant’è

Nota del redattore.
Dopo combattutissimo dubbio di OT ho scelto di introdurre l'ultimo spiacevole capoverso non tanto per velleità scoopistica ma per trasferire una utile indicazione a tutti coloro che possano trovarsi in situazioni folcroristiche similari, con presenza di bambini, onde porre le più che ragguardevoli attenzioni finalizzate a perenne vigilanza. Nel contempo mi scuso con coloro che non abbiano gradito. Sorry.


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