Bucarest

Quattro giorni tra Bucarest e la Transilvania

Sighisoara Transilvania

Sono stata, insieme a sette amici a Bucarest, da 4 all'8 Dicembre 2008. Il volo: Siamo partiti da Napoli con la MyAir, il volo a/r mi è costato 96 tasse incluse ma solo compreso di bagaglio a mano, che per quatto giorni mi sembrava più che sufficiente.
Siamo stati fortunati, perchè entrambi i voli non sono stati cancellati e poi non hanno subito ritardi. In aeroporto abbiamo incotrato altri turisti italiani che invece avevano avuto più di un problema.
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Per quanto riguarda la casa, l'ho trovata prenotandola da un sito internet; all'inzio ero un pò scoraggiata perchè una casa per otto persone non è facilissimo trovarla in centro città visto che avevamo pochi giorni per girare, ma poi addirittura ho scelto tra più proposte... Ho preferito la casa più grande, si trovava al centro a pochi metri da P.zza Uniri... il prezzo molto buono, 16 euro a notte.
Prima di arrivare nella città, in realtà anche prima di scegliere proprio Bucarest come meta, avevo letto molto....e tirando le somme non mi sarei dovuta aspettare granchè, ma allo stesso modo ho cercato di non avere pregiudizi o idee precostitutuite che mi condizionassero e ho fatto bene!
Per me è stato un viaggio diverso dai precedenti... oddio ogni nuovo viaggio lo è.... ma fin'ora (tranne la breve visita a Bratislava, troppo breve per viverla e Mostar in Bosnia), non mi era mai capitato di visitare una città che porta ancora così forti i segni della sofferenza, una sofferenza che risale a più di vent'anni fa... al regime comunista di Ceausescu.
Oggi, camminando per le via del centro si sente forte la voglia di rinascita che ha questo popolo, che ancora pensa e veste come vent'anni fa. Negli immensi vialoni, quelli costruiti durante il regime, sventrando circa un quinto del centro storico, tantissimi ed enormi cartelloni pubblicitari occidentali coprono completamente i palazzi, schermi piatti che continuamente trasmettono pubblicità abbaglianti che penso nessuno o quasi possa permettersi.

La passeggiata nel centro storico, o quel che ne è rimasto, mi è piaciuta molto e vale davvero la visita della città. In pratica è un cantiere a cielo aperto. Una cosa che mi ha colpito di questa città è che non ha proprio nulla ma dico nulla di turistico, o che possa far sentire "accolta" una persona che arriva per la prima volta. A Bucarest in cinque giorni non ho visto una cartina della città, nè un centro di informazioni turistiche o la mappa delle fermate della metro....Fortunatamente mi ero attrezzata, e avevo portato tutto da casa. L'inglese mediamente non lo sa quasi nessuno, fatta eccezione per alcuni più giovani. Hanno musei molto belli e importanti, per niente pubblicizzati....e sembra quasi che ne sai più tu che vai a visitare la città arrivando da un altro Paese, che i rumeni stessi.
E poi le persone rappresentano un altro pezzetto di questa città che ho portato con me. Schive e veloci per strada non ti guardano neanche per un attimo, vestiti con abiti che qui si portavano negli anni ottanta. Molto gentili quando chiedi qualche informazione, cercano di fare il loro meglio, anche quando la comunicazione risulta difficile. Sono stata in città a cavallo della festa di S. Nicola, in pratica la nostra Befana, che loro festeggiano la notte tra i 5 e il 6 Dicembre. Mi trovavo a fare la spesa in un supermercato affollato di gente che riempivano i carrelli con prodotti stranieri come la pasta italiana, dolci e giochi per bambini, vestiti con abiti umili....insomma si vedeva che compravano tutte queste cose per la festa e che normalmente non ci sono abituati....ho sentito davvero un pugno allo stomaco e molta tenerezza.
C'è da dire anche che il giorno prima di partire avevo visto al cinema Parada, il lungometraggio sull'esperienza del clown Miloud con i bambini che vivono nelle fogne di Bucarest, che consiglio davvero a tutti di vedere.

E' un film che mi ha commossa e a cui ripenso spesso... vedere il film a poi andare lì è stato davvero strano....sono rimasta letteralmente impietrita quando in uno dei viali del centro, fuori al teatro principale li ho visti....un gruppo di ragazzini con in mano delle buste di plastica per tirare la colla. Vi giuro che avevo letto abbastastanza, avevo visto il film e poi approfondito molto, ma quando te li ritrovi davanti è come se ri rompesse all'improvviso un incantesimo e una cosa diventasse reale per la prima volta.
Sono stata poi un giorno in Transilvania dove ho visto il castello di Peles, stupendo e il castello di Dracula invece molto più turistico. Ecco l'itinerario diviso per giorni.
Primo giorno - 5 dicembre, la notte di San Nicola  

Il nostro appartamento si trovava nei pressi di Piazza Unirii, così l'itinerario che ho seguito il primo giorno comincia da qui. Dalla piazza e camminando lungo B.Uniri abbiamo visto:

Cattedrale Patriarcale risalente al XVII secolo, con il Palazzo (ex sede del Perlamento rumeno) in via Mitropollei;
Monastero di Antim;
Chiesa dei S. Apostoli;
Palazzo del Parlamento: è il secondo edificio più grande del mondo dopo il Pentagono. In pratica è visibile da quasi ogni angolo del centro della città. Non abbiamo scelto di fare la visita guidata del palazzo, soprattutto per questioni di tempo.
Ci siamo poi addentrati nel quartire antico di  Lipsicani, non prima però di aver visto l'Hanul Lui Manuc, il più antico albergo di Bucarest, fatto costruire agli inizi dell'800. La vecchia Bucarest comincia con le sue strade strette da Curtea Vece, la corte vecchia, con il busto di Vlad l'imperatore, da cui nacque la leggenda di Dracula. Hanul Lui Manuc, il più antico albergo di Bucarest - Curtea Vece con il busto di Vlad l'imperatore.

Dopo tutto quello che avevo letto non vedevo l'ora di passeggiare per il centro antico con i suoi vicoletti. Entrandoci ho subito avuto la forte sensazione di essere entrata in un altro tempo... Le strade strette erano completamente sventrate, cantieri aperti... lavori di ristrutturazione in pratica ovunque e scavi archeologici. Ai lati di questi grandi fiumi di terra, palazzi vecchissimi, alcuni in rovina, antiche botteghe, sembrava fossero vive anche essendo abbandonate, qua e la cortili, case di legno e angoli davvero molto suggestivi. Credo si capisca sia la parte che mi ha affascinata di più.
In passato in questa zona vivevano e lavoravano i mercanti di Lispsia (da qui il nome del quartiere), e così troviamo la via dei commercianti (Stada Zarafi) e quella che fu la borsa nera ai tempi della dittatura (Strada Covaci). Ecco la via degli Artisti, piena di botteghe d'arte e antiquariato.
Il centro di Bucarest, o "Km 0", si trova vicino alla Chiesa di S. Giorgio, una delle più antiche della città. Abbiamo assistito al rito ortodosso per la festa di San Nicola... è stato suggestivo e mi ha colpito molto il fatto che le persone non ci hanno osservato infastidite, anzi... in altre città non è successa la stessa cosa entrando in Chiese cattoliche, dove tra l'altro spesso si paga.
Chiesa di San Giorgio e i palazzi di Piazza dell'Università

Dopo una pausa all'ottimo Coffee Right ci avviamo verso la piazza dell'Università... dopo aver visitato la stupenda  Chiesa di Stavropoleos, (nella strada omonima) e la  Chiesa Russa di S. Nicola. Questa zona è piena di piccole chiesette che volendo si posso visitare... io ho segnato quelle che credo siano più importanti o che mi sono rimaste impresse.
A Piazza dell'Univesità a parte il teatro nazionale, ricostruito negli anni 60, c'è una grande croce che indica il punto dove morì il primo manifestante durante la rivoluzione.

Inotre c'è l'hotel Intercontinental....abbastanza mostruoso e di forte impatto per i miei gusti. Sui gradini della piazza dove sorge il teatro ho assistito alla scena che ho raccontato qualche riga più su... quella dei bambini che tiravano la colla. Non mi aspettavo davvero di trovarli in cento città.
Chiesa di Stavropoleos e il suo chiostro - La Chiesa russa di S. Nicola ed il suo interno

Ci avviamo poi per Calea Victorei, dove si trova l'Ateneo Romano e la Biblioteca, verso il Museo di Storia della Romania. Sinceramente per quello che costano conviene, se si ha tempo, di dare un'occhiata a qualche museo.In questo in particolare mi ha colpito la sala del tesoro, con una raccolta di oggetti e gioielli risalenti dal periodo preistorico ai nostri giorni. Veramente ricchissima. Inoltre mi è rimasta impressa la copia della Colonna di Traiano Romana, tutta in bassorilievo, davvero imponente vederla così da vicino. Nel museo si possono fare foto, ma solo a pagamento e i controlli sono rigorosi!
Dopo il museo ci avviamo un pò stanchi verso casa. In questo viaggio eravamo in otto, per questo forse non abbiamo fatto tantissime cose in un solo giorno... ma comunque abbiamo visto tutto quello che avevo segnato nel mio programmino, quindi alla fine sono stata molto soddisfatta.
Secondo giorno - 6 dicembre
La mattinata del secondo giorno l'abbiamo dedicata alla visita del mercato di Obor. Non è un luogo turistico, ma è da non perdere se si vuole vivere fino in fondo la città. Il mercato di Obor è il mercato più grande della città, quello generale. Si trova in una zona periferica, ed ha una parte coperta e una scoperta....Mi ha colpito il fatto che i venditori sono tutti di etnia Rom, vengono dalle campagne in città per vendere frutta e verdura, ma anche vestiti....c'era di tutto di più e a qualcuno è piaciuto il fatto che li fotografassi! Ho addirittura assistito al classico "pacco" come lo fanno a Napoli a piazza Garibaldi.

L'Arco di Trionfo ed il mercato di Obor

Il pomeriggio invece abbiamo visitato il Museo Statului o Museo del Villaggio. Prima di entrare all'interno (se così si può dire), siamo passati davanti alla ricostruzione del più famoso Arco di Trionfo di Parigi.
Il Museo del Villaggio è uno dei musei Etnografici all'aperto più grandi d'Europa. Sono esposte le ricostruzioni delle abitazioni rustiche tipiche delle quattro regioni che poi si sono unificate e hanno formato la Romania. Nel parco del museo c'erano anche gli scoiattoli.
Ricostruzione di abitazioni e mulino a vento

Usciti dal museo ci avviamo verso l'ultima tappa della giornata, Piazza della Stampa libera, sede del partito comunista durante la dittatura e ora sede dei giornali. Dal nome si capisce tutto.
Dopo una cena veloce, passeggiamo in uno dei parchi vicino casa, con un enorme albero di Natale e una slitta. C'erano veniditori di dolci tipici, in pratica una sorta di graffe, ma fatte alla brace.
Ci fermiamo a scattare qualche foto e un gruppo di persone, rom, quasi tutti ragazzini e bambini, mi fermano e mi chiedono di essere fotografati. Io accetto e loro strafelici si mettono in posa, prima da soli, poi nella nostra foto di gruppo.
Dopo le foto, mi chiedono di guardarle e poi questo bimbo vuole per forza offrirmi un pò del dolce che ha nella manna sporca. Devo dire che quella sera mi è rimasta nel cuore, mi sono emozionata molto.
Terzo giorno - 7 dicembre
Il terzo giorno lo abbiamo dedicato alla Transilvania. Non si può andare via dalla Romania senza vederne almeno un pezzetto. Che dire, semplicemente magnifica. Avevamo solo un giorno a disposizione, quindi anche se a malincuore ho dovuto scegliere tra i tantissimi paesini e castelli. Abbiamo scelto di dirigerci verso la Transilvania con un pulmino che ci ha procurato la stessa persona da cui avevamo fittato l'appartamento.

Essendo in otto ci è sembrato il mezzo di trasporto più comodo e anche più divertente. L'autista era un signore molto cortese e simpatico, ed è stato con noi l'intera giornata. Ci siamo così diretti verso Sinaia, per visitare il castello di Peles. Ci abbiamo impiegato più del previsto, c'era molto traffico a causa di un incidente.
Castello di Dracula - Piazza principale e torre dell'orologio di Brasov

Il castello è un vero capolavoro! L'architettura eclettica è comunque dominata dallo stile neorinascimentale tedesco. In pratica ogni stanza segue uno stile particolare. Fu costruito alla fine dell'800 per volere di Carlo I, e fu la residenza estiva dei re di Romania. Impressionante la sala delle armi, le splendide vetrate raffiguranti scene di favole, le decorazioni alle pareti, e i lampadari in vetro di Murano.
Vi consiglio di fare la visita guidata del castello (costa 15 lei e dura circa tre quarti d'ora) e di non andarci nel fine settimana, perchè alcuni appartamenti reali sono chiusi. All'interno si possono fare foto o video, ma soltanto a pagamento.
Dopo la visita al castello che ci ha impegnati tutta la mattinata, seguendo il consiglio del nostro autista siamo andati a Bran per vedere il famoso "Castello di Dracula", ma non abbiamo visitato l'interno. Sinceramente credo che sia solo molto turistico, e non ci sia paragone rispetto al castello di Peles. Ci siamo fermati a Bran per fare pranzo e cena insieme in un ristorante proprio ai piedi del castello carinissimo e abbastanza economico.
Siamo tornati poi a Bucarest verso ora di cena. A metà strada, durante la pausa da una piccola tempesta di vento e neve, ci siamo fermati a Brasov, almeno per vedere la piazza principale con la torre dell'orologio.
Quarto giorno, 8 dicembre

Piazza della Rivoluzione

Il 4 dicembre è stato il giorno della partenza, ma poichè avevamo l'aereo verso ora di pranzo abbiamo approfittato per vedere le ultime cose che non eravamo riusciti ad inserire nei precedenti percorsi.

Così praparate le valigie, prendiamo la metro di corsa e riusciamo a passare per Piazza della Rivoluzione, simbolo del 1989, che mi sarebbe dispiaciuto troppo non vedere. Nei dintorni della piazza ci sono anche la Chiesa di Cretulescu, il Museo d'Arte rumena ed europea, il palazzo del Senato, la Biblioteca centrale dell'Università e il Circolo militare Nazionale


Torniamo poi a casa a prendere i bagagli e prendiamo al volo due taxi per aereoporto. Salgo sull'aereo con un pezzettino di questa città nel cuore.

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