
Affacciata sull’oceano e riscaldata dal sole tutto l’anno, Agadir è la capitale della regione di Sous Massa Draa e la principale località balneare del Marocco meridionale.
È una città moderna apprezzata per la sua lunga spiaggia di sabbia dorata dove dedicarsi al dolce far niente.
La medina e la Kasbah custodiscono le rovine di Agadir prima che fosse distrutta dal terremoto del 1960.
Il souk vi farà immergere tra sapori, profumi e rituali marocchini. Agadir è il posto ideale per una fuga di relax in un confortevole resort sul mare.
Agadir, la storia

Agadir è una parola berbera di origine fenicia che significa "granaio collettivo o villaggio fortificato", ma le sue origini sono ancora oscure.
Quel che sappiamo è che nel XVI secolo un gentiluomo portoghese, Joâo Lopes de Sequeira, intraprese la costruzione di una fortezza chiamata Santa Cruz de Cap de Gué, dove sgorgava una sorgente vicino al mare.
Questa piccola fortezza non si trovava sul sito dell'attuale Agadir, ma un po' più a nord. Era conosciuta anche come Santa Cruz de Narba o Angoa de Narba. Nel tempo Agadir e la sua regione prosperarono, soprattutto durante il regno saadiano.

Il Souss divenne il regno privilegiato dei Saadiani che svilupparono la coltivazione della canna da zucchero (una pianta proveniente dall'Oriente) nella regione di Taroudant, la capitale, e di Chichaoua. Lo zucchero era una merce molto ricercata nel commercio e gli spagnoli, i francesi, gli olandesi e soprattutto gli inglesi arrivarono ad Agadir alla sua ricerca (oltre che dell'oro del Sudan).
Agadir divenne quindi un passaggio obbligato per le carovane dirette a Timbuctù. Dopo il 1920, sotto il protettorato francese, fu costruito un porto moderno e la città conobbe il suo primo boom.
Negli anni Cinquanta la città, molto dinamica, iniziò ad aprirsi al turismo. Il 29 febbraio 1960, Agadir subì una violenta scossa sismica (magnitudo 6,7) per circa quindici secondi, che distrusse quasi completamente la città e causò la morte di un numero di abitanti compreso tra 15.000 e 20.000.
Perciò la città attuale è stata ricostruita 2 km più a sud, sotto la direzione degli architetti Jean-François Zevaco, Élie Azagury, Pierre Coldefy, Claude Verdugo. Agadir è diventata quindi una moderna città con un grande porto. Oggi è uno dei principali centri turistici del Paese e il principale porto di pesca del Marocco.
La città di Agadir

Edifici bianchi, ampi viali fioriti, hotel moderni e caffè in stile europeo. Agadir non è più una tradizionale località marocchina, ma una città moderna, attiva e dinamica, decisamente rivolta al futuro.
A qualche chilometro dal centro di Agadir si trova la Kasbah, che viene anche chiamata con il nome locale di Agadir Oufella (da Agadir che significa “cittadella” e “Oufella”, parola berbera che vuol dire “in alto”).
Costruita nel 1540, questa fortezza fu eretta per respingere gli attacchi dei portoghesi. Si trova su una collina a quasi 250 metri di altitudine, dai suoi bastioni si può ammirare un panorama unico di Agadir.
Purtroppo è stata danneggiata dal terremoto del 1960, ma le rovine secolari della Kasbah oggi sono le uniche testimonianze del patrimonio architettonico di Agadir prima del sisma.
La medina di Agadir, almeno quella vecchia, è stata distrutta dal terremoto del 1960. L’attuale medina quindi oggi si trova a circa 4 km a sud della città ed è stata costruita nel 1992 da un artigiano italiano nato in Marocco, Coco Polizzi, che ha cercato di ricreare le caratteristiche delle medine marocchine, con il labirinto di stradine e i negozi di artigianato.
A poca distanza si trova poi il Crocoparc: il parco creato da Luc Fougeirol, dove vivono 300 coccodrilli del Nilo tra piante esotiche e specie acquatiche.
Spostandosi nel centro di Agadir, uno dei primi posti da visitare è il souk el Had, dove si concentrano 3000 negozi su una superficie di oltre 11 ettari.
Passeggerete tra bancarelle di spezie, frutta, verdura e artigianato, in una suggestiva tavolozza di colori, profumi e suoni.
Poi bisogna vedere il giardino di Olhão, conosciuto anche come giardino portoghese in ricordo del gemellaggio di Agadir con la città portoghese di Olhão. È uno degli spazi verdi più belli della città. Un luogo di pace e relax in stile berbero. Qui troverete anche il Museo della Memoria, dedicato al terremoto del 1960.
Nel ricordo delle 15mila persone che hanno perso la vita nel terremoto è stato costruito una sorta di reliquiario, l’Ancenne Talborjt. Qui si trova una piccola moschea ed un giardino, luogo di raccoglimento per i cari dei defunti.
Il Museo del Patrimonio Amazigh inaugurato nel 2000, espone più di 900 oggetti dedicati alla cultura e alle tradizioni amazigh, ovvero dei berberi del Nordafrica.
La Valle degli Uccelli è un parco particolarmente adatto alle famiglie che occupa una striscia di terra molto stretta e ospita una grande varietà di volatili. Qui vedrete delle voliere, uno zoo, una cascata ed un parco giochi per bambini.
Infine a nord di Agadir, camminando per circa 20 minuti a piedi lungo la Croisette arriverete al porto, uno dei più importanti del Marocco, dove stazionano 2.000 pescherecci.
Vedrete anche i cantieri navali dove vengono costruiti pescherecci lunghi 20 metri. E il mercato del pesce che si tiene dalle 6 alle 10 tutti i giorni, tranne la domenica. Tonnellate di sardine passano di mano in mano in un'atmosfera sovraeccitata.
Se avete tempo e la possibilità di spostarvi, a una ventina di chilometri a nord di Agadir, si trova Imouzzer, un caratteristico villaggio arroccato a 1200 metri d’altitudine nell'Alto Atlante.
È noto per le sue mandorle e il miele leggermente pepato, ma anche per le sue cascate che sovrastano delle piscine naturali, davvero spettacolari durante la stagione delle piogge.
La spiaggia di Agadir

La spiaggia di Agadir si estende per 10 chilometri dal porto turistico al nuovo quartiere balneare di Cité Founty.
È un’ampia mezzaluna di sabbia, lambita da acque pulite e costeggiata da un vivace lungomare dove si susseguono caffè, ristoranti e locali affacciati sull’oceano.
I vari stabilimenti balneari offrono tutti i servizi per trascorrere una giornata al sole e la possibilità di fare sport acquatici come vela, surf, paddle board, jet-ski, windsurf e sci nautico.
Fuori dal centro di Agadir invece troverete spiagge incontaminate e tranquille come quella di Aghround, Aourir, Banana Beach e Tifnit.
Cosa mangiare ad Agadir
Ad Agadir potrete assaggiare le specialità della cucina marocchina. Si inizia con antipasti come le briouates ripiene di pollo o carne macinata, la ratatouille di peperoni e pomodori che chiamano tektouta e il famoso zaâlouk, una purea di melanzane.
Poi tra i piatti principali bisogna assaggiare: il tajine, specialità tipica del Marocco a base di carne, pesce o verdure; il couscous di origine berbera, accompagnato da carne, pesce o verdure e spesso servito con un brodo di verdure; la harira, zuppa di carne e legumi, che spesso si consuma per interrompere il digiuno durante il Ramadan; la pastilla, uno sformato a base di carne di piccione o pollo; il méchoui, agnello o manzo stufato in un forno di argilla; la r’fissa, piatto a base di frittelle marocchine, pollo e una salsa di lenticchie o fieno greco; la tanja, agnello o vitello preparato in vaso di terracotta. Chiaramente ad Agadir troverete anche tante specialità a base di pesce fresco.
Tra i dessert: la chebakia, la torta più popolare del Paese; le corna di gazzella, pasticceria a base di mandorle al profumo di fiori d’arancio; ghriba, biscotti di mandorle e semola, ma assaggiate tutte le altre specialità della pasticceria marocchina. Da bere tè alla menta.
Come raggiungere e spostarsi ad Agadir
Dall’Italia partono voli diretti per Agadir. Una volta arrivati sul posto, ci si può spostare con taxi e trasporti locali oppure si può noleggiare una macchina se si ha intenzione di esplorare i dintorni.
Quando andare ad Agadir
Il periodo migliore per andare ad Agadir per fare vita da spiaggia va da luglio a settembre, o anche a metà ottobre. A giugno infatti il mare è ancora freddo.
Dal punto di vista degli eventi, Agadir ospita alla fine di giugno il Festival Timitar, uno dei principali eventi di musica africana che ogni anno richiama artisti provenienti da tutto il mondo e propone musica tradizionale amazigh, musica moderna del Maghreb oltre a rap, jazz e hip hop.