Nepal: usi e costumi
Introduzione
Incastonato tra Cina ed India, il Nepal è una repubblica democratica di circa 150.000 Kmq che vanta una popolazione di 30.000.000 di abitanti. L'etimologia del nome della nazione è sanscrita è significa "Paese sorvegliato da Ne". Nella cultura nepalese, Ne fu un saggio hindu che, in tempi antichi, elesse la valle di Kathmandu a propria residenza. Da Ne vengono anche fatti discendere molti degli usi e dei costumi che caratterizzano tutt'ora il Nepal o le rendono un crogiolo unico di differenti tradizioni ed etnie.
Il termine
Storicamente, il Nepal vanta una tradizione monarchica riconducibile allo stesso Ne: fu infatti il saggio a designare quale dovesse essere il primo regnante della nazione e stabilire le dinastie di discendenza regale. Tuttavia nel 2007 un referendum popolare ha sancito il passaggio alla repubblica democratica: tale modifica all'ordinamento e alla forma di governo si è attuata nel primo semestre del 2008. Il territorio è organizzato in 5 regioni (chiamate Bik?sak?e?ra) a cui fanno capo 14 divisioni amministrative dotate di discreta autonomia (denominate Añcala). A loro volta, le divisioni si compongono di distretti interni, in numero variabile da 4 ad 8 a seconda dell'estensione della zona amministrativa e della popolazione ospitata.
Il territorio
Il territorio del Nepal non presenta sbocchi sul mare ed è attraversato da differenti catene montuose. La presenza dei rilievi e la carenza di strade asfaltate o facilmente percorribili ha determinato, nel corso dei secoli, l'isolamento delle popolazioni situate nelle vallate o sugli altipiani. A fianco di città potenzialmente cosmopolite come Kathmandu, Biratnagar e Lalitpur si situano quindi piccole realtà territoriali in cui la popolazione residente ricade in un'unica etnia caratterizzata da una propria religione, lingua e cultura. Generalmente, la popolazione nepalese può essere ricondotta a due grossi rami: le razze di origine indo-ariana e le etnie tibeto-burmesi: la divisione tiene conto semplicemente della provenienza geografica delle popolazioni stanziate in un dato territorio.
Le etnie
Le etnie indo-ariane sono maggiormente diffuse nella parte a sud della nazione, vicino ai confini indiani. I popoli che ne fanno parte sono storicamente induisti e, come tali, osservano le proprie festività ed i propri precetti religiosi. Parte della popolazione induista pratica una religione mista, basata sia su insegnamenti hindu, sia su una visione animistica della natura. Nella zona nord del Paese e tra le montagne più alte, abitano invece popolazioni di origine tibeto-burmesi. Storicamente, queste popolazioni sono lamaiste, ovvero seguono i dettami del Buddhismo Tibetano e parlano un proprio idioma. Tra queste popolazioni, emblematiche sono quelle degli Sherpa e delle donne Kayan, dai tipici ornamenti ad anello attorno al collo.
I Newari
A fianco di questi popoli, infine, si situano etnie meno diffuse ma non per questo meno importanti, come quella musulmana o mongola, oppure le popolazioni autoctone di particolari vallate ed altopiani (Newari e Gurung). I Newari sono gli antichi abitanti della valle di Kathmandu e hanno sviluppato una propria religione che tiene conto sia dei dettami dell'induismo, sia delle dottrine buddiste. Un simile sincretismo tra differenti religioni si può trovare nei Gurung, una popolazione seminomade dell'Annapurna: avvezza alle condizioni estreme di vita e dedita alla pastorizia, l'etnia mongola dei Gurung ha composto per secoli la prima linea dell'esercito inglese o nepalese, guadagnandosi la nomea di patria dei guerrieri più temibili ed instancabili.
Le festività
Poiché le grandi città hanno natura cosmopolita e tendono ad accentrare individui di diversi etnie, festività civili e celebrazioni religiose sono molto comuni. All'inizio dell'anno si situano il "Maha Shiva Ratri", festival induista in onore di Shiva, ed il "Losar", che simboleggia il Capodanno buddista. In primavera si festeggia l'"Holi": le strade della capitale Kathmandu si riempiono di colori e di polveri variopinte per festeggiare la conclusione della stagione fredda e la rinascita della natura. In altre città hanno luogo il "Bisket Jartra" (festività Newari) ed il "Buddha Jayanti": le due festività religiose sono spesso affiancate dalla celebrazione del nuovo anno, dato che in Nepal non si segue il calendario gregoriano, ma si adotta il Saka. Con l'estate, le celebrazioni in onore delle divinità induiste si susseguono (Trisul Jatra, Khrisna Jayanti, Gaijatra, Teej) in un caleidoscopio di colori e suoni che non manca di omaggiare anche le altre culture (festival del Janai Purninma per le popolazioni animiste e processione della Kumari Jatra per l'etnia Newari).