Artigianato africano: cosa comprare
Introduzione
L'Africa è la culla della civiltà ed offre una gamma enorme di oggetti di artigianato che vanno dal primitivo fino al raffinatissimo. Il mercato però è spesso saturato da brutte copie di oggetti classici e bisogna imparare a capire che cosa comprare quando ci si trova di fronte ad una tale vastità di offerte. I nostri mercati spesso vengono invasi da questi oggetti. Vediamo quindi cosa comprare nell'artigianato africano.
Vasi
Sono vasi in argilla lavorati a mano usando il tornio e cotti secondo tecniche antiche. In origine erano utilizzati per conservare gli alimenti e decorati con temi geometrici nei colori nero ed ocra. Al giorno d'oggi hanno soltanto funzione decorative, ma se ne trovano di bellissimi e che possono essere davvero utilizzati secondo il loro scopo iniziale. Importantissimi in tutto il continente africano, in Etiopia raggiungono forse la vetta con i vasi Oromo con una lavorazione simile al bucchero e con la tradizione del Senegal della ceramica tinta di blu e dei vasi in terracotta incisa.
Ceste di corda
Sono bellissime ceste di corda intrecciata che possono essere usate per contenere praticamente ogni cosa e che vengono fatte a mano dalle donne. Si trovano comunemente nei mercatini etnici e molto spesso nelle fiere. I colori tipici sono il senape il nero è il marrone che si alternano quasi casualmente man mano che la spirale di corda viene intrecciata. La tradizione è molto antica e si realizzano preparando corde di foglie di palma arrotolate ed intrecciandole per ottenere ceste flessibili e facili da impilare, che abbondano in tutti i mercati del Senegal e che spesso troviamo anche importate in Italia
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Feticci della fertilità
Queste statue particolari intagliate nel legno scuro hanno sempre avuto una funzione propiziatoria anche se con l'avvento del turismo di massa si sono sempre più adattate alla fantasia occidentale. Spesso vengono decorate usando perline che richiamano i costumi originali delle donne africane e vengono comunemente utilizzati nelle nostre case come soprammobili ed elementi di arredo. Si tratta di oggetti sacri provenienti da quella che una volta si chiamava "Africa Nera", retaggio delle popolazioni di culto animista spesso contaminato da cristianesimo ed Islam e che attirarono l'attenzione degli antropologi del passato. Se ne trovano di semplici, che rappresentano busti di donna, un po' più particolari con una rappresentazione accentuata e grottesca dei genitali, fino ad inquietanti e spaventosi con creature dall'aspetto mostruoso e coperte di spine e di chiodi.
Cuoio marocchino
È un cuoio, solitamente di capra o di montone, la cui lavorazione è estremamente pregevole e che viene tinto usando tecniche artigianali in vasche vecchie di centinaia di anni. La raffinata lavorazione superficiale del cuoio ottenuta dalle sapienti mani minuziose di artigiani permette poi la creazione di indumenti suppellettili di altissima qualità che vengono prodotte direttamente in Africa ed esportate già lavorate in Europa. Il cuoio marocchino viene anche venduto agli artigiani per farne oggetti di moda. La sua morbidezza, flessibilità e la bellezza dei colori dalle tinte accese hanno colpito molto la fantasia degli stilisti, ma girando per un mercato di Marrakech si incontrano artigiani che propongono la lavorazione tradizionale, producendo borse, calzature, come le famose babbucce, ed i sandali infradito, famose in tutto il mondo
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Maschere degli antenati
Queste maschere rituali di legno intagliato si trovano comunemente nei mercatini e vengono prodotte sia in Africa che da africani in Italia si tratta di oggetti derivanti da antiche culture tribali e che si sono entrati di moda grazie agli etnografi. Quelli che si possono trovare comunemente in commercio in realtà non hanno nessun valore etnografico effettivo ma sono soltanto puramente decorative. Se ci si sposta però negli stati dell'Africa centrale, ci si può imbattere in vere maschere tribali come quelle dei Dogon, dei Fang e dei Doei, passando per l'etnia Mitsogo.