Albania: usanze e costumi
Introduzione
Attraversata nei secoli da Illiri, Romani e Greci, l'Albania ha sempre lottato arduamente per la difesa della propria libertà e delle proprie tradizioni. Anche se queste civiltà hanno lasciato numerose testimonianze della loro presenza, il popolo albanese è riuscito comunque a mantenere una ben distinta identità culturale, quella che per certi aspetti accomuna tutti i paesi dell'area balcanica. In alcune zone interne di questo piccolo stato europeo che si affaccia timidamente sull'Adriatico, sono ancora oggi riconoscibili usanze popolari, che si manifestano durante cerimonie e feste in cui i costumi tradizionali e la musica folkloristica fanno rivivere le antiche atmosfere tosche.
La cultura
La cultura albanese, come già detto, presenta tratti comuni a tutti i paesi dei Balcani, sottomessi per secoli alla dominazione ottomana ed all'isolamento del regime socialista. Questi eventi hanno inevitabilmente provocato una profonda islamizzazione dell'intero paese, che oggi è composto prevalentemente da ceppi musulmani. Un ruolo predominante in ambito religioso è comunque svolto dal cristianesimo cattolico e ortodosso, importato dai romani e dai greci.
Il popolo albanese è da sempre legato alle tradizioni pastorali e agricole, tanto da aver conosciuto la letteratura indipendente solo nei primi decenni del novecento. Fino ad allora, la cultura venivano trasmesse esclusivamente per via orale. A testimonianza di questa affermazioni troviamo le innumerevoli leggende medievali, i canti lirici ed epici e le antiche rapsodie che, ancora oggi, costituiscono la base popolare della letteratura albanese.
La capitale, Tirana, è il centro più attivo del paese. È qui che hanno sede sia l'università che il politecnico. Negli ultimi anni, inoltre, sono state organizzate numerose iniziative che hanno richiamato l'attenzione di tanti artisti non solo europei su questa terra rimasta per troppo tempo dimenticata: è il caso del Tirana Film Festival o della Biennale che inseriscono la capitale e l'Albania in generale nel grande circuito dell'arte internazionale.
L'architettura
Dal punto di vista artistico ed architettonico l'Albania ricopre un ruolo importante grazie a due siti archeologici nominati Patrimonio dell'Umanità Unesco: Argirocastro e Butrinto.
La prima è una delle più antiche città albanesi, caratterizzata da una fortezza che si innalza su uno sperone roccioso la cui forma riprende quella di una nave da combattimento. Il suo sito archeologico è arricchito dalla presenza di gallerie voltate a botte che attraversano la parte centrale della fortificazione. Butrinto, invece, deve la sua fortuna agli scavi archeologici voluti da Mussolini nel 1928. La campagna, interrotta nel 1943 dalla guerra, ha portato alla luce i resti della città romana e di quella ellenistica, della porta dei leoni e di altre porte denominate dagli archeologi "scee" in riferimento ai portali nominati da Omero nell'Iliade.
Su tutto il territorio albanese è possibile ammirare castelli, fortificazioni e moschee, queste ultime costruite sotto la dominazione turca.
La musica
La cultura popolare albanese rivive in molti luoghi in cui si ascolta ancora la tipica musica albanese, caratterizzata da suoni irregolari alternati da canti e balli: la più famosa è quella legata alla roga, un vecchio strumento simile alla cornamusa. Si tratta di melodie i cui spartiti sono rimasti praticamente identici a quelli suonati dagli antenati senza essere contaminate da influenze esterne. Anche relativamente alla realizzazione degli strumenti musicali, in Albania si segue una tradizione millenaria. Questi, infatti, in particolare clarinetti, flauti e tamburi, sono costruiti con pietre o steli di cereali e vengono suonati da bambini e pastori. Negli ultimi trent'anni, in Albania, è nata anche una corrente di musica pop-rock autoctona che mescola ritmi moderni ad antichi suoni folk. Per la nuova generazione, queste canzoni rappresentano una forma di espressione di sentimenti nazionalistici, di testimonianza delle loro origini e delle loro tradizioni.
Il teatro
Particolarmente sviluppata è anche l'attività teatrale, che affonda le sue radici nel lontano 1870, sebbene la costruzione delle prime grandi strutture si ebbero con l'avvento della Repubblica popolare. Oggi ci sono numerose compagnie amatoriali, legate a fabbriche, scuole e aziende agricole, che portano in scena sia opere nazionali, tipiche del realismo socialista, sia classici spettacoli europei. In tutto il Paese, è molto diffusa anche un'attività teatrale itinerante, in quanto gli attori locali sono periodicamente impegnati a tenere tournées nelle campagne.