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Via Micaelica Molisana, tappe e percorso

Via Micaelica Molisana
30-09-2024
Storia, leggende e devozioni legate alla via Micaelica molisana e tutti gli itinerari percorribili

È da poco entrata a far parte ufficialmente dei cammini religiosi riconosciuti in Italia ma è da sempre un itinerario che attira turisti e fedeli: si tratta della via Micaelica Molisana.

Da sempre meta di pellegrinaggi, è anche conosciuta come via Francigena del Sud dal momento che viene considerata come la continuazione ideale di quel percorso che collega il nord Europa con Roma.

Talvolta questo itinerario viene, invece, denominato via dell’Angelo perché dedicata a San Michele Arcangelo.

È, in effetti, la strada che collega Roma a Monte Sant’Angelo, luogo in cui si trova il santuario ipogeo di San Michele, suggestivo e particolare poiché situato all’interno di una grotta.

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Via Micaelica

Via Micaelica
Via Micaelica

Storicamente la via fu importante per garantire, sin dall’epoca romana un collegamento tra la Capitale e il mediterraneo Orientale.

Sono diversi i diari di viaggio giunti fino a noi che ne fanno menzione e che ne dimostrano, quindi, la centralità.

Il più importante è certamente quello di Nikulas di Munkathvera, abate islandese del monastero di Thingor, che tra il 1151 e il 1154 intraprese un viaggio da Roma a Gerusalemme passando proprio per questa via.

Anche il re francese Filippo Augusto, percorrendo un tratto di strada comune a Nikulas, la menziona quando traccia il percorso di ritorno a casa dalla terza crociata a cui partecipò nel XII secolo.

Il Santuario di San Michele

Via Micaelica Molisana
Via Micaelica Molisana

È proprio il Santuario di San Michele a Monte Sant'Angelo, sul Gargano, la tappa centrale e imperdibile per chi decide di percorrere la via Micaelica. Esso è uno dei luoghi di pellegrinaggio più antichi d’Europa e fu importantissimo già nel Medioevo.

Era considerabile – in passato – alla stregua della tappa conclusiva del cammino di Santiago de Compostela. Oggi ha perso la sua centralità ma resta comunque un importante punto di riferimento per i cristiani e cattolici.

Non solo: grazie alla sua valenza culturale e architettonica e alla particolarità che lo caratterizza (trovarsi in una grotta) è stato riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Percorso della Via Micaelica Molisana

Via Micaelica
Via Micaelica

L’intero itinerario attraversa tre province e due regioni (Molise e Campania) ed è particolarmente legato proprio alla figura di San Michele Arcangelo e alle leggende o suggestioni che accompagnano il nome del Santo.

Il culto sull’Arcangelo si diffuse in particolar modo tra il VI e il VII secolo con l’arrivo in Italia dei longobardi che, convertendosi, lo scelsero come loro protettore.

Egli viene oggi considerato come accompagnatore di anime e guerriero che sconfisse il demonio e, secondo le leggende, la sua prima apparizione avvenne proprio sul Monte Sant’Angelo.

La via Micaelica si inserisce nell’affascinante territorio del Gargano in cui natura, bellezza, cultura e religione si fondono e regalano a chiunque voglia compiere questo cammino (percorribile per alcuni tratti anche in bicicletta) un’esperienza suggestiva e indimenticabile.

Gli itinerari percorribili sono attualmente tre e sono stati promossi in maniera particolare dall’APS Via Micaelica Molisana che, nata nel 2015, opera per la promozione delle risorse del territorio organizzando spesso eventi culturali o passeggiate e pedalate lungo il percorso.

La creazione e la strutturazione dei cammini ufficiali è stata utile a portare nuovamente in auge questa zona turistica e a rendere noti a camminatori e ciclisti alcuni itinerari che hanno avuto una precisa valenza storica e religiosa.

Tappe e itinerario

Parco del Matese
Parco del Matese

Di seguito ecco elencate le tre diverse possibili strade percorribili lungo la via Micaelica molisana:

Itinerario 1: Da Roma a Siponto (386 km)

Roma – Osteria dell’Osa/Gabii – Gallicano – Palestrina – Cave – Genazzano – Paliano – Serrone (Eremo di San Michele) – Piglio – Acuto – Fumone – Alatri – Veroli – Casamari – Arpino – Atina – San Biagio Saracinisco – Cerasuolo Vecchio (Scapoli/Castel San Vincenzo/Rocchetta al Volturno) – Colli al Volturno – (Fornelli/Macchia d’Isernia) – Isernia – Pettoranello – Castelpetroso – Sant’Angelo in Grotte – Santa Maria del Molise – Taverna di Cantalupo – Bojano – Baranello (Monte Vairano) – Campobasso – Taverna del Cortile (Ripalimosani) – Matrice – Campolieto – Ripabottoni – Bonefro – Montelongo – Torre di Magliano – Santa Croce di Magliano – Torremaggiore – San Marco in Lamis – San Giovanni Rotondo – Monte Sant’Angelo (e Abbazia di Pulsano) – Siponto (Chiesa di S. Maria Maggiore).

Itinerario 2: Da Bojano al monte Gargano

(Andata) Bojano – San Polo Matese – Campochiaro – Vinchiaturo – Mirabello Sannitico – Gildone – Jelsi – Riccia – Gambatesa – Celenza Valfortore – Casalvecchio di Puglia – Torremaggiore – San Severo – San Marco in Lamis – San Giovanni Rotondo – Monte Sant’Angelo.

(Ritorno) Monte Sant’Angelo – (Abbazia di Pulsano) – Manfredonia (Siponto) – Bosco dell’Incoronata (Foggia) – Lucera – Volturino – Motta – Volturara – San Marco La Catola – Gambatesa – Riccia – Jelsi – Gildone -Vinchiaturo – Campochiaro – San Polo Matese – Bojano.

Itinerario 3: Beata Solitudo - il percorso del Matese

(Andata) Bojano, La Piaggia-San Michele, Civita di Bojano, Londri, Eremo di Sant’Egidio, Valle San Giovanni, Prato di Civita, Capo d’Acqua, Valle dell’Esule, Lago del Matese, San Gregorio del Matese, Castello del Matese, Piedimonte Matese.

(Ritorno) Piedimonte Matese, Castello del Matese, L’Impiccato, Sella del Perrone, Valle Uma, Civitella di Campochiaro (Santuario di Ercole Quirino), Santa Maria di San Polo, San Polo Matese, San Michele a Sorbo, Bojano.

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