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Via Matildica del Santo Volto, tappe e itinerari a piedi o in bicicletta

Via Matildica del Santo Volto

La Via Matildica del Volto Santo è un antico cammino di pellegrinaggio, un itinerario lungo 285 chilometri che attraversa il territorio di 3 regioni italiane: Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, sulle orme della contessa Matilde di Canossa personaggio tra i più affascinanti del Medioevo italiano divenuta prima icona dell’emancipazione femminile.

Via Matildica del Santo Volto

Via Matildica
Via Matildica

Il cammino collega la città di Mantova a Lucca, passando per Reggio Emilia, toccando suggestivi borghi medioevali, antichi castelli, monasteri, abbazie, città rinascimentali dalle pianure del Po, attraverso le colline e montagne del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, fino alle valli della Garfagnana in una miscela unica di paesaggi e cultura che penetra nell’immaginario culturale, storico, economico e religioso.

Matilde di Canossa è considerata una delle più importanti figure storiche del Medioevo, potente feudataria e sostenitrice del papato nella lotta per le investiture in un epoca di scarsa considerazione verso le donne.

Sotto il suo potere lo Stato Pontificio raggiunse uno dei suoi massimi periodi di espansione, mentre la nobildonna deteneva il potere dei territori di Lombardia ed Emilia Romagna oltre che della Toscana.

Le tappe, le tratte, gli snodi

borgo a mozzano

Il percorso è direttamente legato ai luoghi emblematici della vita di Matilde: Mantova, dove si suppone sia nata, San Benedetto Po, nella cui abbazia venne sepolta prima di essere trasportata in Vaticano; Canossa, dove avvenne il noto episodio dell’umiliazione dell’Imperatore di Germania e Lucca, città originaria della famiglia di Matilde e dove si trova il Volto Santo, crocefisso ligneo custodito nella Cattedrale di San Martino, punto di arrivo della Via.

Questo cammino alla scoperta dei territori di Matilde di Canossa si può affrontare nella sua interezza in 11 tappe oppure suddiviso nei suoi tre tratti storici:

la VIA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE

Da Mantova fino al centro di Reggio Emilia in 3 tappe

  • Mantova – San Benedetto Po (km 26)
  • San Benedetto Po – Guastalla (km 39)
  • Guastalla – Reggio Emilia (km 33)

il CAMMINO DI SAN PELLEGRINO

Da Reggio Emilia a San Pellegrino in Alpe in 5 tappe, antica tratta dei grandi pellegrinaggi sugli appennini

  • Reggio Emilia – Castello di Canossa (km 27) o variante Reggio – Montalto (km 22)
  • Canossa – Carpineti (km 28) o variante Montalto – Carpineti (km 22)
  • Carpineti – Toano (km 18)
  • Toano – Gazzano (km 18)
  • Gazzano – San Pellegrino in Alpe (km 22) o variante Gazzano – San Pellegrino in Alpe (km 18)

la VIA DEL VOLTO SANTO

Da San Pellegrino in Alpe a Lucca in 3 tappe

  • 1. Mantova – San Benedetto Po (km 26)
  • 2. San Benedetto Po – Guastalla (km 39)
  • 3. Guastalla – Reggio Emilia (km 33)

Il percorso della Via Matildica

San Pellegrino in Alpe
San Pellegrino in Alpe

Nella parte orientale della Lombardia il cammino attraversa i territori della famiglia Gonzaga, a partire dalla meravigliosa città di Mantova per poi proseguire nella pianura padana lungo il corso del Po e i suoi paesaggi naturali e ricchi di storia.

I sentieri del cammino dell’Appennino emiliano si inerpicano fino per raggiungere il cuore della Via Matildica alla rupe di Canossa, uno dei simboli del medioevo italiano e ancora più in altitudine salendo sull’Appennino Reggiano passando per Casina, comune in cui da oltre 50 anni si tiene la Fiera del Parmigiano Reggiano fino al Castello delle Carpinete che domina dall’alto del monte Antognano (805 m s.l.m.) con vista mozzafiato.

Proseguendo è il corso del fiume Secchia a indicare il percorso nella natura verso lo storico borgo  di Toano con la sua Pieve millenaria.

San Pellegrino in Alpe invece costituisce il punto più alto della Via Matildica del Volto Santo, posto sul crinale dell’appennino nel punto che separa la Toscana dall’Emilia.

San Pellegrino in Alpe, col suo santuario è lo spartiacque tra Emilia e Toscana. Lasciata alle spalle l’Emilia si scende in Toscana, in quella meravigliosa campagna tra scenari bucolici, atmosfera genuina, buon cibo e casali ospitali nota come Garfagnana.

Borghi Garfagnana
Garfagnana

Zona ricca di boschi e di una gran varietà di paesaggi con i parchi naturali delle Alpi Apuane e il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano e diversi incantevoli borghi da riscoprire come quelli di Barga col suo Duomo, passando per Castelnuovo e Castiglione e di Garfagnana con le sue imponenti fortezze perfettamente conservate e gustose ricette locali a base di castagne, cinghiali e funghi.

Dopo la tappa alla Pieve di Loppia e al borgo di Ghivizzano lungo l’antico tracciato del Solco, si va verso Borgo a Mozzano e il famoso ponte del Diavolo sul fiume Serchio per arrivare nell’ultimo tratto dell’itinerario che tocca la Pieve Matildica di Diecimo e regala panorami dalle colline di Aquilea verso le montagne e verso Lucca, meta finale del Sentiero Matilde e gioiello medievale che ospita il Volto Santo nella Cattedrale di San Martino che secondo leggenda non fu fatto da mano umana.

Il famoso ponte del Diavolo sul fiume Serchio che secondo tradizione popolare sarebbe opera di Matilde che si preoccupava che i pellegrini potessero meglio raggiungere i Bagni di Lucca per aver ristoro nelle acque termali.

Il Ponte del Diavolo è un mirabile esempio di ingegno medioevale che collega le due sponde del fiume Serchio grazie alla sua conformazione spettacolare e insolita con un arco asimmetrico più grande degli altri che lo caratterizza in modo unico.

Al centro di diverse leggende che lo raccontano eretto in seguito a un patto col diavolo, il ponte è stato in realtà costruito già nell'XI secolo e poi modificato nel corso dei secoli diventando presto un importante punto di passaggio del percorso della Via Francigena per i pellegrini in marcia verso Roma.

Via Matildica in bici

La Via Matildica è anche una ciclovia, che parte da Mantova e arriva a Lucca che rientra nel progetto Eurovelo, la rete di ciclovie che mette in connessione i paesi europei.

In sella alla bicicletta la via permette di percorrere strade segnalate e battute, godendo di panorami urbani e naturalistici poco conosciuti dal turismo di massa.

Il percorso è pensato anche per il cicloturismo, tutto ben segnato con tabelle e indicazioni lungo tutto il tracciato, per indicare le mete ravvicinate, quelle intermedie e quelle di tappa.

La sigla da seguire è quella con SM (Sentiero Matilde) e lungo le tappe esistono aree di sosta per gli escursionisti con tabelloni informativi.

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