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Val d’Elsa, cosa vedere tra borghi e natura rigogliosa

Val d'Elsa
Nel cuore della Toscana, tra le provincie di Firenze e Siena, si trova la Val d’Elsa.

Una zona di grande bellezza che incanta con le sue basse colline, la campagna, i vigneti e i boschi dove si nascondono borghi, abbazie, pievi, terme e castelli.

Abitata fin dal tempo degli Etruschi, la Val d’Elsa ha conosciuto un forte sviluppo con la creazione della  Via Francigena.

Ed è proprio questa negli ultimi anni a richiamare i contemporanei pellegrini per un turismo più lento.  

Ecco cosa vedere in Val d'Elsa.  

Val d'Elsa cosa vedere
Val d'Elsa

Colle Val d’Elsa 

Colle Val d'Elsa
Colle Val d'Elsa

Colle Val d’Elsa è conosciuta come la “città del cristallo” per via della sua secolare tradizione artigianale. Oggi il 95% dei cristalli prodotti in Italia e il 14% di quelli mondiali vengono da qui.

Se volete saperne di più visitate il Museo del Cristallo, nella parte bassa della città moderna. Poi prendete l’ascensore pubblico per salire al centro storico, situato in alto sulla collina.

Vi ritroverete su una terrazza con una vista meravigliosa sulla parte bassa della città, sulle colline toscane e sulla campagna circostante.Così immergetevi nell’atmosfera medievale del centro storico e visitate il bellissimo Duomo.

Nel cuore antico del borgo si trovano poi il Palazzo del Capitanodel XVI secolo, il Palazzo Buonaccorsi(XV secolo), il Palazzo Giusti(XV-XVI secolo), e la casa-torre dove è nato il celebre architetto Arnolfo di Cambio (XIII secolo). Tra una vetrina di cristalli e l’altra, ammirate il borgo e il castello, a cui si accede dal Ponte del Campana, uno degli angoli più suggestivi di Colle Val D’Elsa. 

Monteriggioni

Monteriggioni
Monteriggioni

In Val d’Orcia, a soli 20 km da Siena, su una dolce collina coltivata a ulivi e viti, c'è un borgo speciale chiamato Monteriggioni.

Il borgo è circondato da mura medievali circolari perfettamente intatte che richiamano la forma circolare della collina.

Grazie all’ampia visuale sulle colline circostanti e sulla via Cassia, Monteriggioni nacque come fortificazione intorno agli inizi del 1200 per proteggere la vicina Colle Val d'Elsa.

Le mura contavano 14 torri di guardia e due porte di accesso alla fortezza, una chiamata Porta Romea o Franca, che si affaccia verso Roma, e l'altra Porta Fiorentina che guarda verso Firenze.

Le mura medievali che vedete oggi sono le stesse che colpirono Dante, tanto da citare Monteriggioni nel XXXI canto dell’Inferno, quando scrisse “però che come sulla cerchia tonda Monteriggion di torri si corona”, per indicare l’aspetto maestoso e simile a torri di Nembrotto, Fialte e Anteo, gli enormi giganti infissi nella voragine di Malebolge. 

E sono ancora intatte le 14 torri costruite per difendere questo territorio per secoli conteso tra Siena e Firenze.

A Monteriggioni sembra che il tempo si sia fermato. Il modo migliore per ammirare con un solo colpo d’occhio tutto il borgo è passeggiando sulle mura medievali che circondano la città. 

Piazza Roma è, invece, la piazza principale del paese, su cui affaccia la Pieve di Santa Maria Assunta, una piccola chiesetta in stile gotico che custodisce all'interno due preziosi tabernacoli del XV secolo. Monteriggioni, infine, è una tappa della Via Francigena, quindi ideale da raggiungere a piedi o in bicicletta.  

San Gimignano

San Gimignano
San Gimignano

San Gimignano è spesso chiamata la New York nel Medioevo. Il suo skyline qualche secolo fa era, infatti, disegnato da numerose torri.

Erano 72 e svettavano austere nel cielo. Oggi ne sono rimaste solo 14 ma San Gimignano rimane un borgo speciale, iscritto nella lista del Patrimonio dell'Umanità dall’Unesco. Situata nelle coline senesi della Val d'Elsa, tra i colli del Chianti e i colli della Val d’Orcia, San Gimignano sorse nel tardo Medioevo come stazione di sosta lungo la via Francigena.

Girate a zonzo per il centro storico fino ad arrivare a piazza della Cisterna, che prende il nome dalla grande cisterna medievale risalente al 1200. La piazza, dal fascino rimasto pressoché intatto nei secoli, è circondata dalle case torri e dai palazzi nobiliari, tra cui Casa Salvestrini, Palazzo Tortoli e Palazzo dei Cortesi. Cercate poi la Torre Grossa, la più alta di San Gimignano su cui salire per ammirare il bellissimo panorama dei colli della Val d'Elsa e delle colline coltivate a Vernaccia.

Chi vuole conoscere la storia di questo vino che si produce solo nei confini del territorio di San Gimignano visiti il Museo della Vernaccia. Il Museo della Tortura, invece, vi riporterà indietro al periodo dell’Inquisizione.

Curiosate poi al primo piano del polo museale del Conservatorio di Santa Chiara di San Gimignano dove è stata ricostruita la Spezieria di Santa Fina, ovvero la farmacia dell'antico ospedale cittadino, fondata nel 1253. Non perdete, infine, gli splendidi affreschi delDuomo e della Chiesa di Sant’Agostino, o i capolavori del Museo Civico del Palazzo Comunale.  

Certaldo

Certaldo
Certaldo

Nel cuore della Val d’Elsa fiorentina sorge Certaldo, un borgo di origini etrusco-romane, conosciuto per essere stato il luogo dove è nato e morto Giovanni Boccaccio.

Quindi la prima visita in questo affascinante borgo, insignito della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, è sicuramente la casa di Boccaccio, che conserva tracce dell’originaria struttura medievale, ma fu ricostruita in stile dopo i danneggiamenti causati dalla Seconda guerra mondiale.

Al suo interno troverete arredi e pannelli espositivi che ripercorrono la vita e gli scritti di Boccaccio. La casa-museo è anche sede del Centro Nazionale di Studi sul Boccaccio e ospita una bibliotecache custodisce alcune pregevoli edizioni illustrate del Decameron, scritto fra il 1349 e il 1351.

Il monumento più rappresentativo di Certaldo però è il Palazzo Pretorio, l'antica dimora dei conti Alberti, costruita intorno alla fine del XII secolo per ospitare i Vicari, ossia i magistrati fiorentini che gestivano la giustizia penale nella zona. Ancora oggi sono visitabili le prigioni, la sala delle udienze, l'archivio, la cappella e gli alloggi privati dei Vicari.

Entrambi i monumenti si trovano nel cosiddetto Certaldo Alto, per differenziarlo dalla parte bassa che si trova a valle. In cima al colle si trova infatti il Castello di Certaldo che si presenta come un borgo fortificato completamente costruito in mattoni rosa e racchiuso da una cinta muraria.

È un raro esempio in Toscana di architettura medievale con cenni rinascimentali. Esplorando a piedi Certaldo Alto, la cui via principale è Via Boccaccio, fermatevi ad ammirare poi gli scorci di Via del Rivellino con la sua porta cinquecentesca, il Vicolo Bandinelli e la Via Valdracca, la Porta del Sole con lo stemma dei Medici ed infine la Porta Alberti.

Accanto al Palazzo Pretorio troverete poi la Chiesa dei Santi Tommaso e Prospero in stile romanico-gotico, la più antica di Certaldo Alto. Merita la visita anche la Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo poiché conserva le spoglie di Giovanni Boccaccio, e della patrona di Certaldo, la beata Giulia Della Rena.

L’interno è piuttosto spoglio, poiché buona parte delle opere della chiesa sono in mostra presso l’adiacente museo di arte sacra, posto all’interno del chiostro del convento degli Agostiniani. Certaldo infine è rinomato per la sua cipolla rossa, che è anche raffigurata sulla bandiera del borgo e oggi usata per preparare la zuppa carabaccia.  

San Miniato 

San Miniato
San Miniato

San Miniato è un bellissimo borgo del Valdarno inferiore, arroccato su un colle tra Pisa e Firenze, a breve distanza dalla confluenza tra i fiumi Arno ed Elsa. Nell’VIII secolo è sorto il primo insediamento.

Nel medioevo il borgo è diventato centro dell'amministrazione imperiale all’epoca di Ottone I di Sassonia e polo di raccolta dei tributi per l'Italia centrale al tempo di Federico II di Svevia. San Miniato è anche una delle storiche stazioni della Via Francigena.

Nel tempo è diventato un importante centro economico del distretto del cuoio, città d’arte e culla del tartufo bianco.

In cima al colle di San Miniato vedrete la Rocca di Federico II. Nel borgo la cattedrale del 1200 vi colpirà per la particolare decorazione della facciata, composta da una serie di dischi di ceramica che riproducono ladisposizione delle stelle nelle costellazioni di Orsa Maggiore e Minore.

Merita una visita il Convento di San Francesco, ma anche la Chiesa di Santo Stefano e San Michele, sorta nel XII secolo, e il Convento di San Domenico.

Senza dimenticare il Palazzo Vescovile. Nei dintorni di San Miniato si trovano Montopoli e Calcinaia, città della ceramica, e Buti, rinomata per i cesti intrecciati.  

Radicondoli  

Radicondoli
Radicofani

Radicondoli è un borgo di origine medievale situato in un’area, tra la val d’Elsa e le colline metallifere, ricca di fonti di energia geotermica.

Vedrete numerosi resti dell’antica cinta muraria che un tempo circondava il borgo e la Porta Olla caratterizzata da un arco a tutto sesto.

A Radicondoli meritano poi la visita: la Collegiata dei Santi Simone e Giuda del XVI secolo con all’interno alcune opere di Pietro di Domenico da Montepulciano; la Pieve romanica di San Giovanni Battista (Pieve vecchia) del XII secolo, situata all’interno del cimitero; il Monastero di Santa Caterina della Rota con facciata in mattoni del XIV secolo.

Chi vuole approfondire la conoscenza delle energie rinnovabili può visitare il Museo “Le Energie del territorio”. Particolare attenzione è riservata alla geotermia, vera e propria ricchezza del territorio di Radicondoli, sfruttata per usi diretti (serre e riscaldamento civile) e per la produzione di energia elettrica, garantendo quantità sufficienti per il consumo di circa 50.000 famiglie. 

Casole d’Elsa 

Casole D'elsa
Casole d'Elba

Casole d’Elsa è un borgo di collina che in epoca medievale fu un castello dei vescovi di Volterra prima e della Repubblica di Siena poi. Passeggiando nel borgo vedrete la Rocca Senese, un fortilizio trecentesco oggi sede del Comune di Casole d’Elsa.

Il Palazzo Pretorio con la facciata adornata con gli stemmi delle antiche famiglie di Casole e Siena, invece, oggi ospita la Pinacoteca d’Arte Senese del 900.

La Collegiata di Santa Maria Assunta è una chiesa di origine medievale con il battistero che conserva un cinquecentesco fonte battesimale tra le altre opere. Interessante anche il Museo archeologico e della Collegiata dove sono esposti sia reperti archeologici che opere d’arte sacra. Su una piccola altura a poche centinaia di metri da Casole spicca invece la Chiesa di San Niccolò. 

Poggibonsi 

Poggibonsi
Poggibonsi

Poggibonsi è un borgo di quasi 30mila abitanti nell’Alta Val d’Elsa, a ridosso del Chianti. La visita a Poggibonsi si snoda tra il centro storico e il cosiddetto Poggio Imperiale.

Sul colle che domina Poggibonsi si trova infatti la fortezza di Poggio Imperiale, nata alla fine del ‘400, per volere di Lorenzo il Magnifico, con lo scopo di difendere il territorio sotto il controllo di Firenze. Sul colle si trova inoltre il Parco Archeologico di Poggibonsi che include gli scavi dell’antica città di “Podium Bonizi”, distrutta nel 1270 dai fiorentini.

Qui inoltre potrete vedere uno dei maggiori reperti di questa città scomparsa, ovvero la fonte delle Fate, una fontana pubblica edificata nel XIII secolo e sotterrata alla fine del ‘400 per fare spazio alla costruzione della fortezza medicea di Poggio Imperiale.

Nel centro invece bisogna vedere la Chiesa di San Lorenzo, il palazzo Pretorio, sede del museo di paleontologia, e la Collegiata di Santa Maria Assunta.  

Gambassi Terme  

Gambassi fu abitato almeno fin dal periodo neolitico, ma fu maggiormente popolato dall’epoca etrusco-arcaica (VII sec. a. C.) fino all’epoca tardo-romana. Non lontano dalla Via Francigena, Gambassi divenne nell’Alto Medioevo una meta di passaggio per tanti pellegrini.

Il borgo è storicamente un importante centro di produzione del vetro. Infatti potrete visitare la Mostra permanente sul vetro preindustriale dove scoprire la storia e le tecniche di lavorazione. Nel Palazzo Civico e nella sede del Gruppo Archeologico poi si possono ammirare i reperti risalenti all’epoca etrusco-arcaica e a quella romana rinvenuti nel territorio di Gambassi. Il borgo inoltre è conosciuto per le sue terme che qui sgorgano fin dall’antichità.

Oggi ci si può rilassare negli stabilimenti termali immersi nel verde del Parco Benestare. Da non perdere infine la pieve romanica di Santa Maria Assunta a Chianni. 

Abbazia di San Galgano

San Galgano
San Galgano

La leggendaria spada nella roccia, di solito associata alla leggenda di Re Artù, esiste e si trova in Toscana, precisamente a San Galgano, a 24 km da Siena e a poco più di un’ora in auto da Firenze.

Immaginate una basilica con pianta a croce latina a tre navate, lunga 72 metri, larga 21, con le mura esterne ancora intatte, ma senza tetto. Costruita nel 1218, l’abbazia cistercense visse momenti di grande splendore finché non venne abbandonata.

Perciò oggi la vedrete come un maestoso rudere senza soffitto. Ma prima dell’abbazia venne costruito l’Eremo di Montesiepi, tra il 1182 ed il 1185, sulla colline, dove, secondo la leggenda, San Galgano visse come eremita il suo ultimo anno di vita.

All'interno dell'Eremo di Montesiepi è custodita una spada, conficcata fino all'impugnatura dentro una pietra. La spada nella roccia sembra che appartenesse a Galgano Guidotti, un cavaliere coraggioso e dissoluto, nato nel 1148 vicino Chiusdino, che colto da una conversione religiosa decise di ritirarsi da eremita vicino al suo paese natale.

Una volta raggiunto il luogo conficcò la spada nella roccia come segno di rinuncia alla violenza e per creare una croce su cui pregare. Le numerose analogie tra San Galgano e Galvano, uno dei cavalieri di Re Artù, hanno fatto fantasticare molti.

Quel che è certo è che nel corso degli anni centinaia di persone hanno cercato di estrarre e rubare la spada. La spada nella roccia fu considerata un falso per anni, sebbene recenti studi abbiano dimostrato che il materiale, così come stile e forgia, possono risalire ad un periodo che va dal 1100 ai primi del 1200. Ad ogni modo l’Abbazia di San Galgano rimane un luogo mistico. 

Castelli della Val d’Elsa 

Montespertoli
Castelli Val d'Elsa

La Val d’Elsa è costellata da fortificazioni, castelli e torri un tempo strategiche nelle lotte tra Firenze e Siena.

Oggi sono preziose testimonianze dell’architettura medievale adagiate tra colline, pianure, boschi e vigneti.

I castelli più belli della Val d’Elsa sono: il Castello di Monteriggioni, uno dei più famosi e meglio conservati della Val d'Elsa, circondato da mura in pietra del XIII secolo; il Castello Sonnino a Montespertoli del XIV secolo situato in cima a una collina, con una vista spettacolare sulla Val d'Elsa; il Castello di San Fabiano, rinascimentale, che offre un altrettanto splendido panorama. 

Cosa mangiare in Val d’Elsa 

In Val d’Elsa assaggiate i prodotti tipici quali il tartufo bianco, la cipolla rossa di Certaldo, il carciofo di Empoli, l'olio extravergine d'oliva Toscano IGP del Montalbano, il tartufo di Volterra, salumi come la finocchiona (salame delicatamente speziato) e la cinta senese (razza suina autoctona), formaggi come il pecorino delle Balze Volterrane DOP.

Chiaramente in Val d’Elsa potrete assaggiare i piatti tipici della cucina toscana come la pappa al pomodoro, la ribollita, i pici all’aglione, il caciucco, il lampredotto o la bistecca alla fiorentina. Tra i vini degustate il Chianti dei Colli Senesi, la Vernaccia di San Gimignano e il vin santo. 

Come andare e spostarsi in Val d’Elsa  

Tutte le località della Val d’Elsa possono essere raggiunte con i mezzi pubblici dalle città di Firenze, Arezzo e Siena.

Chi preferisce girare la zona in autonomia, invece, sceglie di andarci con la propria macchina. 

Quando andare in Val d’Elsa 

La primavera, quando le temperature non sono troppo alte e il paesaggio si tinge di mille colori, è sicuramente il periodo migliore per visitare Val d’Elsa, che comunque è suggestiva in ogni stagione.

Dal punto di vista degli eventi sono tanti gli appuntamenti e le feste tradizionali che animano i borghi della zona, tra cui il Palio della Balestra a Certaldo, la Festa dei Marroni a Colle Val d'Elsa, la Giostra della Quintana a San Gimignano, la Festa dell'Olivo a Monteriggioni, il Festival Internazionale del Teatro e del Cinema, che si svolge ogni anno a San Gimignano. 

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