Siena

Libreria Piccolomini, dove ammirare gli affreschi del Pinturicchio a Siena

Libreria Piccolomini

La cattedrale di Siena custodisce una gemma preziosa. Lungo la navata sinistra si trova la libreria Piccolomini, un’opera monumentale fatta costruire nel 1492 dall’arcivescovo di Siena, il cardinale Francesco Piccolomini Todeschini, poi papa Pio III, per custodire il ricchissimo patrimonio librario raccolto dallo zio, Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II. 

Vi consigliamo però di visitare la Libreria, non tanto per vedere la raccolta di manoscritti, che non fu mai davvero realizzata, ma per ammirare gli affreschi di Pinturicchio. Tra il 1502 e il 1507, il maestro della scuola umbra del secondo Quattrocento lavorò alla realizzazione di un ciclo di affreschi di eccezionale qualità pittorica e di incredibile ricchezza narrativa e cromatica, che rappresentano dieci episodi della vita di Pio II. Pinturicchio fu aiutato dal pittore bolognese Amico Aspertini e da un allora giovane Raffaello Sanzio. 

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(Foto: ©  Anna Pakutina / Shutterstock)

Libreria Piccolomini

  • Chi era Enea Silvio Piccolomini

Prima di inoltrarci nella libreria a lui dedicata, soffermiamoci un momento sulla figura di Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II, nato nel 1405 a Corsignano, antico nome di quella che è oggi Pienza. Fu uno dei pontefici più significativi del XV secolo per le sue doti diplomatiche, l’alta dignità del magistero pontificio e la sua energia profusa nella difesa della cristianità dalla minaccia turca rappresentata da Maometto II. Pio II fu anche un importante umanista della sua epoca, autore dei celebri Commentarii, fondatore della città di Pienza e fervente sostenitore della supremazia papale contro ogni forma di conciliarismo. 

Cosa vedere alla Libreria Piccolomini

Per onorare la memoria dello zio materno Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II, e conservare il ricco patrimonio bibliografico che il pontefice ed umanista raccolse quando era a Roma, il cardinale Francesco Todeschini Piccolomini, arcivescovo di Siena (poi Papa Pio III), attorno al 1492 fece costruire una biblioteca nei locali della vecchia canonica lungo il fianco nord-occidentale del Duomo. Il Todeschini fu ispirato dalla tradizione francese che prevedeva biblioteche annesse alle cattedrali e dall’apertura della Biblioteca Vaticana di Sisto IV, la quale esprimeva l’intento rinascimentale di creare un’istituzione che fosse un centro di studi e al tempo stesso espressione artistica dell'Età Moderna.

  • Gli affreschi 

Gli affreschi che decorano la biblioteca furono realizzati da Pinturicchio e la sua bottega tra il 1503 e al 1508. Gli affreschi rappresentano dieci storie della vita di papa Pio II: dalla nomina di ambasciatore delle corti europee al momento in cui omaggia il nuovo imperatore, da quando presenta Eleonora d’Aragona a Federico III fino all’elezione alla carica di cardinale e poi di papa.

Celebrano dunque la vita e gli atti del pontificato di Pio II, ricchi di evocazione di paesaggi, costumi reali e fittizi, di raffinate rappresentazioni di cerimonie e personaggi, eseguite con un’incredibile ricchezza di colori smaltati.

La sfavillante volta decorata a grottesche mostra una serie di figure allegoriche, scene di vita pastorale, di baccanale, di thiasos marino e, nei riquadri più grandi, due episodi mitologici (Diana ed Endimione, il Ratto di Proserpina). Al centro si staglia lo stemma del cardinale Todeschini Piccolomini, con cinque mezzelune, sormontato dal galero rosso.

Su tre pareti della Libreria, essendo uno dei lati occupato dalle finestre, sono rappresentate le Storie della vita di Enea Silvio Piccolomini, secondo il modulo iconografico della biografia dipinta, una serie di scene tutte incentrate su un unico personaggio di cui si delinea la vita, con una serie di fatti in rigorosa successione storica. Sul muro nord-est della Libreria si svolgono quattro episodi che narrano sostanzialmente la giovinezza di Enea (l’eroe appare con la fluente capigliatura bionda), dalla partenza per il Concilio di Basilea alla scena in cui si riconcilia con Eugenio IV e viene successivamente nominato vescovo. Nei due riquadri della parete sud-est, Enea Silvio si manifesta ormai nell’esercizio delle sue funzioni di vescovo e viene nominato cardinale. Le quattro scene della parete sud-ovest delineano il percorso biografico in qualità di papa, dall’incoronazione al suo arrivo ad Ancona dove sarà colto dalla morte.

La Vita di Pio II scritta dall’umanista Giovanni Antonio Campano, segretario prima di Enea Silvio Piccolomini e poi del nipote Francesco Tedeschini, e i Commentarii di Pio II costituiscono la fonte d’ispirazione fondamentale per la rappresentazione della biografia di Enea Silvio.

La quinta scena del ciclo è una delle più note: raffigura l’incontro, favoreggiato dal pontefice, tra l’imperatore Federico III ed Eleonora di Portogallo, avvenuto il 24 febbraio 1452, nei pressi di Porta Camollia.

Pinturicchio si sofferma, in particolare, sulla rappresentazione di stoffe, ornamenti, gioielli indossati dai personaggi riunitisi intorno ai futuri sposi.

Notate, nella scena della canonizzazione di Santa Caterina da Siena, tra il pubblico degli ordini religiosi, in basso a sinistra, le due figure in cui si riconoscono il giovane Raffaello con le calze rosse, che avrebbe collaborato con Bernardino di Betto all’esecuzione degli affreschi della Libreria, e il Pinturicchio stesso con il berretto rosso.

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(Foto © Gimas/Shutterstock)

  • Scultura e codici miniati

Al centro della Libreria Piccolomini si ammira il marmoreo gruppo delle Tre Grazie, copia di epoca romana da un originale ellenistico che Francesco Todeschini acquisì a Roma dal cardinale Prospero Colonna. Notate il pavimento ottocentesco, formato da ambrogette romboidali realizzate dalla manifattura Ginori, che sostituiscono quelle originali di forma triangolare e dimensioni minori, in parte conservate nei depositi del Museo dell’Opera, in parte disperse in vari musei. 

Intorno, sotto gli affreschi, nelle vetrine disposte lungo le pareti, si conservano magnifici codici detti Gradualie Antifonari. Si tratta di una collezione rappresentativa della storia della miniatura italiana del XV secolo. Al di là degli artisti senesi, le pagine più preziose sono quelle decorate da Girolamo da Cremona e Liberale da Verona, celebri artisti chiamati, alla fine degli anni ‘60 del XV secolo, dal nord, per l’esecuzione di tali miniature. Quindi nonostante i libri di Pio II, che avrebbero dovuto comporre la collezione della Libreria Piccolomini, non arrivarono mai a Siena, potrete vedere una serie di corali e antifonari miniati di proprietà del Capitolo della cattedrale e dell’ospedale di Santa Maria della Scala. 

Non andate via senza aver visto gli altri tesori della cattedrale di Siena come la cripta, il battistero, l’oratorio di San Bernardino e la cosiddetta Porta del Cielo, la sommità della fabbrica che permette di camminare sopra il sacro tempio e ammirare suggestive viste panoramiche. 

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Informazioni utili 

Se volete visitare le altre meraviglie della cattedrale di Siena conviene acquistare un biglietto cumulativo. Per esempio l’Opa Si Pass è il biglietto che include l’entrata per la cattedrale, la Libreria Piccolomini, il Museo dell’Opera, il Battistero, la Cripta, l’Oratorio di San Bernardo e il Museo Diocesano d’Arte Sacra valido 3 giorni. 

Il biglietto Porta del Cielo, invece, consente l’accesso ai tetti del Duomo e a tutte le sedi museali del complesso. 

  • Orari 

Di seguito trovate gli orari validi da agosto 2020 e validi durante le aperture concesse dai DPCM in vigore. 

  • 1 marzo - 1 novembre: 10:30 - 18:00
  • 2 novembre - 28 febbraio: 10:30 - 17:30
  • 26 dicembre - 8 gennaio: 10:30 - 18:00 

 

Ultimo ingresso mezz'ora prima l'orario di chiusura dei Musei.

Foto: © martinho Smart / Shutterstock

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