Mare cristallino, borghi medievali, siti etruschi, dolci colline, parchi archeologici, monti sul mare e filari di vigneti. La Maremma toscana è tutto questo e molto altro, perché è una terra che non si finisce mai di scoprire.
La Maremma è la regione compresa tra il Lazio e la Toscana ed è suddivisa in tre macro-aree: Maremma Pisana (o Livornese o Alta Maremma o Maremma Settentrionale), Maremma Grossetana e Maremma Laziale.
La Maremma toscana, dunque, comprende le prime due aree, estendendosi dalla provincia di Grosseto fino alle pendici del Monte Amiata e delle Colline Metallifere fino alla valle dell’Ombrone. È l’antica terra degli Etruschi, adagiata tra mare e monti, costellata da sinuosi colli da cui godere di panorami incantevoli. Ecco il meglio della Maremma toscana.
Cosa vedere nella Maremma toscana
- Parco della Maremma
Il Parco della Maremma, conosciuto anche con il nome Parco Regionale dell’Uccellina, è delimitato dai Monti dell’Uccellina, una catena di sinuose colline parallela alla costa e ricoperta di macchia mediterranea. Si estende per 9800 ettari lungo la costa tirrenica, dal paese di Principina a Mare (comune di Grosseto) fino al paese di Talamone (comune di Orbetello). In questa meravigliosa cornice naturale si può alternare il relax in spiaggia ad attività all’aria aperta come escursioni a piedi, a cavallo, con gli asini o in mountain bike. Altrimenti il parco è ideale anche per gli amanti del birdwatching. Ci sono anche itinerari in canoa sia di giorno che di notte per ammirare le numerose specie di uccelli.
- Talamone
Talamone è una piccola cittadina della Maremma, situata a sud dei Monti dell'Uccellina. Le origini di Talamone sono antichissime. Alcuni ritrovamenti di lance e pietre fanno risalire la sua fondazione al Neolitico. Si sa però per certo che furono prima gli Etruschi e poi i Romani ad abitare questo promontorio.
Fu poi nel 1860 che Talamone divenne nota quando Giuseppe Garibaldi sbarcò qui per procurarsi le armi durante la spedizione dei Mille. Oggi Talamone mantiene il suo aspetto di borgo fortificato di pescatori. Caratterizzato da un'antica rocca, questo piccolo borgo medievale si affaccia sul bellissimo golfo dell'Argentario riflettendosi nelle acque blu del mar Tirreno. Il piccolo porto è dominato dalla rocca degli Aldobrandeschi del tardo Duecento. Il centro è ben conservato ed è caratterizzato da strette strade tra le antiche case di pietra. Recentemente è diventata una rinomata località balneare della Toscana e vanta belle spiagge sabbiose. La baia di Talamone è inoltre famosa per gli sport velici. L'entroterra è invece caratterizzato dalla particolare macchia mediterranea che caratterizza questa zona della Toscana. Talamone si trova infatti all'ingresso dello splendido Parco della Maremma e fa parte del Parco dell'Uccellina.
Scavata nella roccia di tufo, Pitigliano è anche chiamata la piccola Gerusalemme toscana. Situato a sud di Montepulciano e non molto lontano dalle acque termali di Bagni San Filippo, Pitigliano si erge su uno dei suggestivi promontori che caratterizzano quest’area conosciuta per le "città del tufo", vicino al confine tra Toscana e Lazio. Pitigliano è testimone della storia, che va dall'Età del Bronzo alla Seconda guerra mondiale. Le sue antiche rocce hanno preservato i resti delle numerose popolazioni che qui hanno abitato dal lontano 2300 a.C. Poi le rovine delle necropoli e i resti di un tempio testimoniano che qui ha vissuto una comunità etrusca nel VI secolo. L'acquedotto mediceo nel centro della città risale al 1600. Il quartiere ebraico racconta invece del prezioso aiuto che Ferdinando I, Gran Duca di Toscana, offrì agli ebrei in fuga ai tempi delle leggi razziali.
Esplorate anche altri due bellissimi borghi scavati nel tufo, Sovana e Sorano, che affascinano per l’intrigante combinazione di antiche torri, viuzze e stradine, nicchie e cantine incastonate nella roccia.
Non perdete le Vie Cave, poco fuori il borgo di Pitigliano.
Sono vie scavate nel tufo su cui storici e archeologi ancora si interrogano. Secondo alcuni avevano uno scopo sacro e funerario, altri sostengono che siano dei sentieri che mettevano in comunicazione le diverse comunità limitrofe, o dei sistemi di difesa o addirittura dei canali per la fuoriuscita dell’acqua. Altri ancora attribuiscono questi solchi all’usura causata dalle ruote bordate in ferro dei carri del periodo etrusco e romano.
- Saturnia e le sue terme
Saturnia è conosciuta per le sua acque termali ma prima di immergervi tra vapori sulfurei, scoprite la cittadina. Situata in cima ad una collina che domina le famose sorgenti termali, Saturnia è un caratteristico borgo toscano che sorge vicino ai resti di una necropoli etrusca, lungo la via romana Clodia, detta anche via delle Terme, tra la via Cassia e la via Aurelia. Anche Saturnia ha origini antichissime che risalirebbero ai tempi delle popolazioni greche dell'era pre-classica, a cui seguirono prima gli Etruschi e poi i Romani, che ci hanno lasciato la bellissima Porta Romana risalente al II secolo a.C. Testimonianza del suo glorioso passato è il Bagno Santo, un antico insediamento sacro a qualche chilometro dal centro, così come lo sono le mura medievali che circondano la città, costruite dalla famiglia Aldobrandeschi. Da vedere è anche la chiesa medievale di Santa Maria Maddalena, ristrutturata nei primi del XX° secolo e custode di splendide opere d'arte, il Museo Archeologico e la Fortezza degli Aldobrandeschi, che però non è aperta al pubblico.
Così concedetevi un momento di relax alle terme di Saturnia. Queste sono formate da numerose sorgenti che interessano un'ampia zona che va dal Monte Amiata alle colline dell'Albenga e del Fiora, per arrivare fino a Roselle e Talamone. Le acque ricche di depositi minerali, soprattutto sulfurei, sgorgano a una temperatura di 37.5 °C e sono conosciute, appunto, per le loro proprietà terapeutiche e rilassanti.
Le acque sulfuree di Saturnia erano già note agli Etruschi e ai Romani che credevano fossero un dono degli dei.
A Saturnia troverete l’esclusivo resort di lusso con centro benessere e spa, Terme di Saturnia, ma anche delle terme accessibili gratuitamente durante tutto l’anno, conosciute come Cascate del Mulino o del Gorello, situate a meno di 6 km dalla città di Saturnia e a 3 dal resort. Queste sono piccole piscine naturali di calda acqua termale, intervallate da cascate. Sono aperte al pubblico e completamente gratuite durante tutto l'anno.
Al centro della Maremma Livornese e al confine delle Colline Metallifere sorge Bolgheri, frazione di Castagneto Carducci e antico borgo medievale che si sviluppa intorno al castello dei Conti Della Gherardesca. Percorrendo la meravigliosa strada costeggiata da cipressi secolari, che dal mare conduce all’antico borgo, vi ritorneranno in mente i versi della famosa poesia di Giosuè Carducci, Davanti San Guido: “I cipressi che alti e schietti van da San Guido in duplice filar...”. A Bolgheri si respira un’atmosfera d’altri tempi e il ritmo rallenta sorseggiando un Bolgheri Doc. I filari di Cabernet e Merlot rivestono le colline dell’alta Maremma e del suo litorale fatto di dune protette da pini, lecci e macchia mediterranea. Bolgheri dunque è la meta perfetta per godersi un weekend di vendemmia o di mare. A poca distanza si trova la mitica Castiglioncello, che rievoca inevitabilmente il film Il Sorpasso di Dino Risi, l’incantevole golfo di Baratti, San Vincenzo con le sue spiagge chiare o Cecina con quelle più scure.
Capalbio è il comune più a sud della Toscana, al confine con il Lazio. È un bellissimo borgo medievale molto vivace durante tutto l'anno, ma soprattutto in estate.
Dal camminamento sulle grandi mura merlate che abbracciano tutto il centro del paese, si può godere di una vista eccezionale. La Rocca Aldobrandesca con l'imponente torre spicca tra i tetti delle case in pietra e le strette vie del borgo. Accanto alla Rocca si trova Palazzo Collachioni di epoca rinascimentale, che conserva al suo interno il pianoforte che Giacomo Puccini usava quando soggiornava a Capalbio. Nella piazza principale si trova la Chiesa di San Nicola del XII-XIII secolo, che custodisce capitelli romanici e affreschi rinascimentali. Fuori dalle mura si trova invece l'Oratorio della Provvidenza con affreschi del Cinquecento attribuiti alla scuola di Pinturicchio. Il borgo ha origini antichissime, come testimoniano i ritrovamenti di tombe dell'età del bronzo. Capalbio richiama per le sue numerose sagre, feste ed eventi come il Capalbio Cinema International short film festival, che si tiene ad ottobre.
A pochi chilometri dal borgo si trova il particolare Giardino dei Tarocchi dove ammirare le bizzarre sculture dell’artista francese Niki de Saint Phalle, che raffigurano i 22 arcani maggiori delle carte dei tarocchi.
Non perdete una sosta sul litorale di Capalbio, 12 km di lunghe spiagge sabbiose e acqua cristallina, immerse nella fitta macchia mediterranea, e una visita al lago di Burano, oasi WWF.
- Grosseto
“Città forte. Non grande, ben murata e difesa da sei bastioni e da una rocca, con due sole porte, una che guarda la terraferma, l’altra, dalla quale si esce verso il mare”, così viene descritta Grosseto nel 1855 da Emanuele Repetti nel suo Dizionario Corografico della Toscana. A sud della Toscana, immersa nella cornice verdeggiante del Parco della Maremma, sorge Grosseto che abbraccia il mar Tirreno e le colline dell’entroterra. Città-fortezza medicea, Grosseto è uno dei pochi comuni d’Italia il cui centro storico ancora conserva intatte le originali mura che risalgono al Medioevo.
Piazza Dante Alighieri è il cuore del suo centro storico dove si incontrano gli abitanti e si svolgono i maggiori eventi della città. Realizzata tra il XIII e il XIV secolo, la piazza circondata dagli affascinanti palazzi colorati con porticati ospita il Duomo, l'ottocentesco palazzo comunale e il palazzo Aldobrandeschi. Al centro della piazza si trova invece il monumento a Leopoldo II: è una scultura realizzata dall'artista Luigi Magi nel 1846 che ritrae il granduca Leopoldo II di Lorena mentre schiaccia la testa di un serpente, simbolo della malaria che affliggeva la popolazione della Maremma.
Non perdete la chiesa trecentesca di San Francesco, dietro la quale sorge il Giardino dell’Archeologia. Una città ricca d’arte e di storia da non sottovalutare nel vostro viaggio nella Maremma toscana.
Le spiagge della Maremma toscana
La Maremma incanta con circa 170 km di costa lungo la quale si susseguono calette, spiagge e oasi naturalistiche di incredibile bellezza. Tra fitte pinete e macchia mediterranea, si estendono dune sabbiose e scrigni rocciosi che portano il segno della storia.
Torri spagnole, necropoli etrusche e antiche vie romane testimoniano del passaggio dell’uomo in questi paradisi ancora incontaminati. Il tesoro più prezioso, però, è il mare che brilla nelle infinite sfumature di blu lungo la costa toscana. Cominciando da nord si incontra la magnifica spiaggia di Baratti nell’omonimo golfo dove si trova un importante parco archeologico, che conserva le rovine dell’antica civiltà etrusca.
Scendendo lungo la costa poi si trova la gemma della Maremma, Cala Violina, con sabbia finissima e acque cristalline. Poi Torre Mozza, al centro del golfo di Follonica, e Punta Ala, esclusiva meta turistica nota per le regate di vela, il lusso e la sua raffinata bellezza. Sulla lunga lingua di sabbia dorata che da Roccamare si estende fino a Punta Capezzolo, vicino a Castiglione della Pescaia, si trova poi la spiaggia del Maremma Sans Souci e la spiaggia delle Rocchette.
Dopo il mare non perdete una sosta al particolare borgo di Castiglione della Pescaia, gioiello della Maremma. Continuando a scendere si incontra il golfo di Talamone, frequentato dagli amanti del kitesurf, le bellissime spiagge e calette del Monte Argentario, e infine Capalbio.
La strada del vino di Montecucco
Un itinerario tra borghi, fortezze e cantine che si snoda nel sud della Toscana. Ha inizio alle porte di Grosseto e prosegue verso l’interno della penisola, lungo i confini tra il Lazio e la Toscana. La strada del vino di Montecucco porta alla scoperta di meravigliosi panorami, tipiche colline toscane, antichi borghi, aree archeologiche etrusche, cime del Monte Amiata e chiaramente affascinanti cantine nel cuore della Maremma. Si attraversano dunque i sette comuni compresi in un’area rinomata per la produzione dei vini di Montecucco: Cinigiano, Arcidosso, Castell’Azzara, Castel del Piano, Civitella Paganico, Campagnatico, Roccalbegna, Santa Fiora, Seggiano e Semproniano. Questa parte della Maremma vanta vitigni di prim'ordine da cui viene prodotto il DOC di Montecucco, ma anche prodotti tipici come olio d'oliva, miele, tartufi, funghi, zafferano.
Lungo la strada del vino di Montecucco, dunque, fate delle soste in questi meravigliosi borghi. Per esempio Abbadia San Salvatore, che prende il nome dall’abbazia benedettina benedettina che risale al lontano 762. Campagnatico custodisce invece numerosi siti archeologici di grande importanza, che testimoniano la lunga permanenza nell'area sia degli Etruschi che dei Romani. Qui inoltre sono stati rinvenuti fossili risalenti addirittura a ben 4.5 milioni di anni fa. Paganico è il "borgo franco" che Siena decise, nel 1262, di costruire, ovvero una comunità medievale libera da tasse. Dotata di possenti mura, la cittadina divenne uno degli avamposti militari fortificati più importanti ubicati lungo il confine meridionale della repubblica. Cinigiano è poi il borgo sorto intorno al castello del XII secolo, situato ai piedi del Monte Amiata.
Montenero d’Orcia è un altro borgo dalle antiche origini che oggi si ricorda per la sagra, che si tiene tra la fine di maggio e i primi di giugno, durante la quale si rende omaggio ai prodotti locali e si celebra la Pintata del Rotolo: una sorta di Palio, durante il quale i diversi rioni della cittadina competono l’uno contro l’altro facendo rotolare per le vie del borgo grosse balle di fieno. Seggiano è il centro del X secolo dove ammirare la chiesa di San Bartolomeo. Arcidosso, invece, merita di essere visitato per il castello costruito, molto probabilmente intorno all’anno 860, che si è guadagnato il titolo di edificio più antico d’Italia e uno dei più antichi d’Europa. Infine Santa Fiora, sorta come base per la famiglia Aldobrandeschi, e Roccalbegna, un’allegra località maremmana incuneata tra due imponenti montagne.
Monte Argentario
Un monte tra terra e mare. Il Monte Argentario racchiude in sé tutto il fascino della Maremma. È uno splendido promontorio che guarda da vicino l’isola del Giglio e Giannutri. È collegato alla costa dai tomboli, lingue di sabbia, della Giannella, della Feniglia e da un istmo artificiale che corrisponde alla diga di Orbetello. Dall'Argentario si affacciano sul mare Porto Santo Stefano e Porto Ercole, due antichi borghi di pescatori divenuti rinomati centri turistici. L'Argentario inoltre seduce i viaggiatori per la bellezza del suo paesaggio, del suo ambiente marino e la ricchezza dei suoi reperti archeologici. Le sue spiagge, dunque, sono le tra le più belle della Maremma e dell’intera Toscana. Ad esempio la spiaggia della Feniglia è una lunga distesa di fine sabbia bianca che si estende per circa 6 km, congiungendo i due estremi a sud del promontorio e della laguna di Orbetello, dal Golfo di Ansedonia alle pendici del Monte Argentario.
Un’altra bella spiaggia è quella della Giannella, che corre lungo il versante nord del promontorio, da Albinia alle pendici del Monte Argentario. Degna di nota è anche la Spiaggia Lunga, una mezzaluna di sabbia morbida e mare sempre pulito lungo la costa sud dell’Argentario. Molto amata è poi la Spiaggia dell’Acqua Dolce, una caletta di sabbia e ciottoli sul versante orientale del Monte Argentario. Sono numerose le calette dell’Argentario lambite da acque cristalline come Le Cannelle, dominata dalla torre medievale, la paradisiaca ma più difficile da raggiungere Cala del Gesso o la Cala Grande sul versante occidentale del monte. Comode e tranquille sono la Bionda e i Bagni di Domiziano. Infine, ricordatevi della Cacciarella, una piccola insenatura dove l’acqua è di un turchese raro.
Inoltre, il monte Argentario offre splendidi percorsi di trekking con vista panoramica sulla costa. Gli amanti dell’arrampicata invece conosceranno la falesia di Capo d'Omo, una splendida parete verticale stagliata tra cielo e mare. Sulla sommità, la rovina dell’antica Torre di Capo d'Omo domina la costa sud-ovest dell'Argentario. Se invece preferite esplorare l’Argentario in auto non perdete la bellissima strada panoramica sul mare che va da Porto Santo Stefano a Porto Ercole fin dove possibile, perché un tratto è stato chiuso a causa di una frana.
Affascinanti fortezze, sparse su tutto il promontorio, testimoniano poi del periodo della dominazione spagnola: Forte Filippo, La Rocca, Forte Stella a Porto Ercole e la Fortezza a Porto Santo Stefano. Sono tutte in ottimo stato di conservazione e offrono eccezionali panorami sul mare. Infine, tra Porto Ercole e Porto Santo Stefano troverete la strada che, immersa in una rigogliosa macchia mediterranea, sale fino alla sommità del Monte Argentario. A circa metà della salita troverete il convento dei Padri Passionisti, fermatevi anche per ammirare il panorama sulla laguna di Orbetello, prima di riprendere la salita che vi condurrà alla vetta a 645 metri s.l.m.
Se non ci sono nuvole riuscirete a vedere le isole del Giglio, Giannutri e Montecristo.