Sul versante orientale della Sicilia, ai piedi del Monte Etna, è nata la nuova Strada del vino dell’Etna, un percorso multi sensoriale creata allo scopo di valorizzare i territori etnei ad alta vocazione vitivinicola, attraverso degustazioni, musei della vite e del vino, centri d’informazione ed accoglienza e strutture turistico ricettive.
Con i suoi oltre 3000 metri sul livello del mare l'Etna non solo è uno dei vulcani più alti d'Europa e dei più attivi al mondo ma parte integrante della storia, del paesaggio e della cultura dell’isola siciliana, incidendo anche come risorsa economica per la vita locale.
Strada del vino dell'Etna
Sulle sue pendici, rese fertili da una grande ricchezza di minerali, si coltivano prodotti di eccellenza come olive da cui si estrae uno squisito olio d’oliva extra vergine, agrumi carichi di sapore e uva da cui si ricava un vino dai sentori intensi: l’Etna D.O.C, bianco, rosso e rosato, ottenuto principalmente dalle uve di quattro vitigni autoctoni: il Carricante, il Catarratto da cui si ricava l'Etna Bianco Doc, il Nerello Mascalese ed il Nerello Mantellato da cui si ricava l'Etna Rosso.
Per questo la provincia di Catania ha voluto istituire la Strada del vino dell’Etna coinvolgendo diversi comuni, cantine, aziende agricole, enoteche, musei, aziende agro-alimentari all’interno del Parco dell’Etna.
Non si tratta di una strada in senso strettamente fisico ma di una serie di itinerari, paesaggi e crocevia di sapori, arte, cultura, tradizioni gastronomia e ovviamente vino.
Pur senza essere chiusa in confini definiti in senso strettamente geografico la strada del vino dell’Etna copre una vasta area del catanese estendendosi dai 400 metri ai 1000 metri di altura, tra vecchie colate laviche, case rurali e caseggiati in pietra lavica.
La zona alle pendici del vulcano rappresenta il terreno ideale per la coltivazione di vitigni coccolati dal calore del sole, dalla brezza marina e dalla cenere vulcanica, elementi che contribuiscono a originare squisiti vini di carattere che negli anni hanno ottenuto sempre più riscontri favorevoli in Italia e all'estero come tutta l’enologia siciliana.
Le aziende agricole immerse nelle campagne siciliane, gli scorci panoramici e i borghi arroccati sono gli snodi principali di un itinerario ricco di storia e fascino per le sue caratteristiche fisiche, climatiche e socio-culturali.
In questo contesto le circa trenta aziende vitivinicole che ne fanno parte, spesso situate in luoghi incantevoli sono aperte al pubblico che potrà vedere da vicino le cantine antiche, i palmenti in pietra lavica usati per la viticoltura e per le fasi di pigiatura dell'uva e i tipici terrazzamenti con muri a secco sono la caratteristica comune dei vigneti presenti nei tre versanti del vulcano, nel pieno rispetto della tradizione.
Percorsi e punti salienti
Un possibile itinerario della Strada del vino dell’Etna tocca antichi borghi storici arroccati in collina, costeggia caratteristici muri a secco di pietra lavica scura, masserie, casolari e antiche ville nobiliari.
Il paese di Riposto, sede del porto dell’Etna è un punto di partenza in direzione dei versanti sud-est e nord-est dell’Etna attraversando i territori dei comuni di Giarre, Mascali, Santa Venerina, Zafferana Etnea, Milo, Sant’Alfio, Piedimonte Etneo, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Randazzo, Nicolosi, Pedara, Viagrande e Trecastagni.
Situati tra agrumeti e terrazzamenti questi borghi carichi di fascino preservano l’atmosfera intatta dei loro centri storici abbelliti da diversi stili architettonici, chiese, piazze e palazzi.
In località Santa Venerina ad esempio si possono visitare la chiesa bizantina di Santo Stefano e il Museo del Palmento che ripercorre la storia agraria locale.
A Zafferana Etnea ci sono l’Altarino della Provvidenza e un leccio secolare, mentre presso Sant’Alfio si trova il Castagno dei Cento Cavalli ammantato da antiche leggende.
Il Castello di Lauria e la Torre del Cannizzo dominano il borgo di Castiglione di Sicilia, così come il Castello Normanno fa con Adrano e l’antica cinta muraria, la torre e le quattro porte con Randazzo.
Se la Sorgente di Presa caratterizza il borgo di Piedimonte Etneo, la Chiesa Madre in pietra lavica è il simbolo di Linguaglossa, anche nota per essere una delle stazioni sciistiche dell’Etna.
I prodotti dell’Etna
La fama della tradizione culinaria sicula ha pochi uguali, in particolare nella sua parte orientale è possibile godere di un'ampia varietà di pietanze e ricette tipiche e gustose.
Grazie al suo clima mite e alla posizione che risente degli influssi del mare e dell’entroterra si producono prelibatezze sia a base di pesce, di verdura che di carne.
Nonostante il suo nome la Strada del vino dell’Etna non introduce solamente a degustazioni di vino ma apre le porte di numerose aziende agroalimentari locali alle pendici dell'Etna dove si producono salsicce e formaggi di qualità, marmellate, miele ed altri prodotti strettamente legati al territorio etneo, tutti gustosi prodotti tipici genuini di qualità.
Ferrovia Circumetnea
Un modo originale per visitare questi luoghi è salire a bordo del Treno dei Vini dell'Etna, meglio conosciuto come Ferrovia Circumetnea.
Dalla fine del 19° secolo questa storica linea ferroviaria regionale a binario unico rappresenta un modo alternativo e originale per vedere le città e i villaggi intorno all'Etna lungo un percorso panoramico di circa 100 km, attraverso terre fertili e formazioni laviche per un viaggio suggestivo e unico nel suo genere.
La tratta collega le stazioni di Borgo Catania e Randazzo, passando per incantevoli paesini come Riposto e Giarre.
Lungo il percorso dai finestrini dei vagoni si possono ammirare suggestivi scorci da cartolina, i campi di pistacchi di Bronte, uliveti, vigneti, e villaggi di montagna in pietra lavica. Il suo percorso torna utile anche per raggiungere i sentieri escursionistici alle pendici del vulcano.
Una volta giunti a Randazzo, si può proseguire a bordo del Wine Bus verso le aziende vinicole locali.
Il viaggio può durare fino a 5 ore sopra la caratteristica carrozza locomotrice che attraversa scenari unici e paesaggi lunari, piantagioni di pistacchi e agrumeti, cactus e vecchie stazioni abbandonate lungo un percorso di lava pietrificata.