Sicilia

Parco delle Madonie: escursioni, cosa fare e vedere

25-10-2022

Il Parco delle Madonie si trova in Sicilia ed è una riserva naturale di 40.000 ettari che comprende 15 comuni della città metropolitana di Palermo (Caltavuturo, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Collesano, Geraci Siculo, Isnello, Gratteri, Petralia Soprano, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde, Scillato e Sclafani Bagni).

Si trova in un’area della regione che subisce influenze climatiche dell’Africa e dell’Asia, dalla costa fino ad altitudini di 2000 metri, e proprio grazie a questa sua posizione geografica, rappresenta un sito di biodiversità quasi unico in Europa.

Parco delle Madonie

In questo luogo si trovano anche le rocce siciliane più antiche, formate già dalla preistoria e documentate da numerosi fossili, alghe e spugne che vengono spesso ritrovate nella zona montuosa del territorio.

Il Parco, proprio per le sue caratteristiche morfologiche e climatiche, ha una ricca flora e fauna anche molto diversa a seconda delle zone.

Sulla fascia costiera prevalgono boschi di uliveti, sughereti, castagneti e querceti. Sulla catena montuosa invece si trovano alberi di leccio e faggio oltre a molte specie endemiche, tra cui l’Abies Nebrodensis.

Il versante meridionale mostra invece la “Sicilia vera” con verdi colline che si alternano a dorsi montani coperti da vegetazioni stagionali.

Il parco delle Madonie è anche l’habitat naturale di una ricca fauna ed è quasi impossibile stabilire le specie di animali che vivono in questi luoghi.

Qui si trovano infatti cinghiali, daini, lepri italiche, ricci europei e volpi rosse oltre a numerose specie di uccelli e farfalle diurne.

Tutto il territorio è, inoltre, ricco di antiche Chiese, monasteri ed eremi, molti dei quali sono isolati in cima alle montagne e lungo il corso dei fiumi Imera e Pollino.

È anche possibile imbattersi in vecchi mulini e masserie a testimonianza della presenza dell’uomo su queste terre da tempo immemore. Molti sono i luoghi da visitare e le attività che possono svolgersi nel Parco, eccone qualcuno.

Le Gole di Tiberio

Nella parte orientale delle Madonie, tra Castelbuono e San Mauro Castelverde c’è un piccolo caynon, che gli abitanti del luogo chiamano Mìricu ma conosciuto come le “Gole di Tiberio”. Il nome deriva dal vicino borgo Case di Tiberio, oggi deserto.

Il canyon è lungo solo 200 metri ma è spettacolare: si attraversa con piccole imbarcazioni e, una volta entrati, si presenta agli occhi del visitatore uno scenario magnifico.

Per un gioco di illusioni ottiche le pareti lisce, erose dalle acque e alte fino a 20 metri, a volte sembrano chiudersi e restringersi fino a toccarsi. Si ha l’impressione di non poter più uscire da questo luogo finché le pareti non tornano ad allargarsi dando alle acque colori particolari per il riflettersi della luce del sole.

Durante il tragitto si possono ammirare numerosi uccelli che nidificano nella gola, ma anche anguille, granchi di fiume e fossili di gasteropodi. A monte e a valle delle gole la natura lussureggiante regala pittoreschi scenari con piccole cascate e laghetti dove poter fare il bagno nei periodi caldi.

Il percorso dei “sentieri”

Per gli amanti delle passeggiate e del trekking il parco offre svariate possibilità.

Nella parte alta del Parco c’è un vero e proprio percorso di trekking che si sviluppa su 80 chilometri suddivisi in 6 tappe e collega i luoghi di maggior interesse naturalistico e storico del complesso montuoso delle Madonie.

Questo percorso parte da Polizzi Generosa, fino ad arrivare alla Valle della Madonna degli Angeli, passando per diverse località suggestive, tra spettacolari scenari naturalistici, segni della civiltà contadina e luoghi di fede.

Lungo il percorso non ci sono numerosi punti di ristoro sebbene alcuni lunghi tratti siano sprovvisti, quindi occorre sempre equipaggiarsi autonomamente per la notte e con riserve di acqua e cibo.

Per i meno esperti si possono effettuare passeggiate a piedi o a cavallo ed escursioni speleologiche su tratti brevi e ben organizzati al seguito di esperte guide.

La Quacella: giardino botanico delle Madonie

La Quacella è la zona montuosa delle Madonie e si trova al nord del Vallone degli Angeli.

Questa zona a forma di semicerchio è ricca di guglie, pinnacoli e canaloni e va dal Monte Mufara al Monte Quacella. Sembra un vero e proprio anfiteatro e lo scenario è simile a quello alpino, tanto che il botanico palermitano Michele Lojacovo Pojero chiamò questo complesso “Alpi siciliane”.

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Qui il clima freddo e ventoso in inverno e privo di piogge in estate non consente grandi vegetazioni per cui, durante i secoli, c’è stata una selezione naturale di piante che soprattutto con l’arrivo della bella stagione, arricchiscono lo spoglio territorio montuoso.

I pendii del monte sono ricchi di lecci e querce mediterranee che nei secoli si sono adattati al clima rigido.

Quasi tutte endemiche sono invece le altre piante, soprattutto cespugliosa. Qui nascono ad esempio l’astragalo dei Nebrodi, una pianta cespugliosa e spinosa, la Ginestra di Cupani che a primavera con i suoi bellissimi fiori si tinge di giallo, il cardo di Boccone e l’alisso di Nebrodi che colorano di rosso porpora e giallo le aride terre dei monti nel periodo primaverile.

Tra le pietre crescono anche il lino delle fate Siciliano, una pianta graminacea; il lino di montagna, la stregonia siciliana e la saponara siciliana.

Nella tarda primavera sbocciano i giaggioli viola e gialli. Queste terre aride sono anche il regno delle orchidee, anche rare tra cui: l’orchidea farfalla, la screziata e l’ofride gialla e azzurra. Questa varietà di flora, unica nel suo genere, in primavera cambia il paesaggio regalando ai visitatori scenari da sogno.

Cefalù

Cefalù

Cefalù ricade nel Parco delle Madonie ed è una cittadina di antiche origini immersa nelle tranquille acque del Mediterraneo.

È la città dei colori, con le sue caratteristiche casette dei pescatori addossate le une alle altre e il centro storico racchiuso nelle mura di cinta rimaste, in cui si respira ancora un’atmosfera antica e lenta.

Da vistare assolutamente per chi arriva a Cefalù ci sono le meravigliose spiagge e il Duomo di epoca normanna che custodisce nel suo intero meravigliosi mosaici bizantini.

Ma anche i numerosi Palazzi di gran pregio ci si trovano nella piazza principale e che risalgono a epoche diverse: il Palazzo Lagambi di epoca neoclassica, il normanno Palazzo Maria, il Palazzo Municipale che ingloba l’antico monastero di Santa Caterina del XII secolo, l’Osterio Magno, un bellissimo palazzo fortificato e molti altri.

Sul lungomare della cittadina si trova il Lavatoio medievale con le vasche di pietra lavica riempite da 22 fontane a forma di testa di leone. Da non perdere una passeggiata sulla rupe della Rocca che porta fino ai resti del Castello medievale della città.

Polizzi Generosa

Polizzi è una piccola cittadina che si trova alle pendici meridionali delle Madonie e che fu abitata fin dal IV secolo a.C., come mostrano i molti reperti archeologici ritrovati nel centro e nel territorio circostante.

Il suo nome deriva dal greco polis (città) a cui fu aggiunto l’aggettivo “Generosa” da Federico II re di Svezia per la ricchezza del suo territorio e l’ospitalità dei suoi abitanti.

La città raggiunse il massimo splendore tra il ‘400 e il ‘500 quando divenne città demaniale e nodo di collegamento tra Palermo e Messina. Di questa grandezza conserva i segni nel suo grande patrimonio artistico e soprattutto nelle sue molte e bellissime Chiese.

Da visitare assolutamente la Chiesa Madre di origini normanne e la Chiesa di San Nicolò, una delle più antiche della città, oltre a molte altre sparse sul territorio. I resti dell’antico Castello, il Palazzo comunale e altri palazzi del centro storico ricalcano invece l’interesse storico-architettonico della città legato all’ambito civile. Palizzi è conosciuta anche per le sue particolarità naturalistiche: nel suo territorio cresce infatti l’Abies nebrodensis, uno degli alberi più rari al mondo.

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