Villa Palagonia - Appena fuori Palermo esiste una villa italiana del 18° secolo con le pareti ricoperte di mostri grotteschi e gli interni con soffitti a specchio.
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E' Villa Palagonia a Bagheria, che dai tempi della sua costruzione ha sempre incantato curiosi ed artisti da tutto il mondo.
Villa Palagonia è una strana dimora un tempo di proprietà del Principe di Palagonia.
La visita della villa suggerì a Goethe un neologismo: Pallagonico, a indicare una nuova categoria estetica per opere deformi e dissonanti, folli e caotiche.
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Il principe, proprietario della villa, a causa dei suoi deformi guardiani di pietra, il costo elevatissimo del progetto e risapute bizzarrie che avvenivano nell'edificio si è presto circondato della fama di folle.
In realtà è cosa storiograficamente attestata che il principe fosse dai più riconosciuto come uomo saggio e assennato con importanti cariche politiche in Spagna e a Napoli.
Nonostante sia ancora aperta al pubblico, la villa oggi è in stato di abbandono. Poche le camere interne aperte, tutte vuote, senza mobili, dove si possono ancora vedere le belle decorazioni alle pareti.
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Passeggiando per la villa non perdete la Sala degli specchi, dove vetri deformanti ricoprono il soffitto e le pareti della stanza.
(Angelo Giampiccolo / Shutterstock.com)
Sono però i giardini la vera attrazione della Villa. I muri del giardino esterno, creato per volere di Francesco Ferdinando Gravina II nel 1749, sono letteralmente invasi da sculture scolpite in pietra di tufo e raffiguranti degli inquietanti mostri grotteschi.
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L'ingresso della villa è adornato da quella fitta schiera di statue di mostri di cui oggi ne sopravvivono circa sessantadue.
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Questi mostri colpirono profondamente Goethe, che dopo la sua visita nel 1787 ne uscì disgustato tanto da usare queste parole nel suo memoriale Viaggio in Italia "Uomini: mendicanti dei due sessi, spagnuoli e spagnuole, mori, turchi, gobbi, deformi di tutti i generi, nani, musicanti, pulcinella, soldati vestiti all’antica, dei e dee, costumi francesi antichi, soldati con giberne e uose, esseri mitologici con aggiunte comiche (...) Bestie: parti isolate delle stesse, cavalli con mani d’uomo, corpi umani con teste equine, scimmie deformi, numerosi draghi e serpenti, zampe svariatissime e figure di ogni genere, sdoppiamenti e scambi di teste".
Una leggenda aleggiava su queste strane figure: secondo quanto si racconta queste statue erano capaci di provocare aborti o parti mostruosi alle donne incinte che ne avessero incrociato lo sguardo.
Ad innamorarsi della Villa fu Salvador Dalí che dichiarò di volere acquistare Villa Palagonia per i periodi di villeggiatura in Sicilia.
La villa è stata anche set di numerosi film, nel 2009 il set di Baarìa di Giuseppe Tornatore ne ricrea scenograficamente una fedelissima ricostruzione.