Prima isola delle Eolie ad emergere dalle acque 246.000 anni fa, Filicudi è la più antica delle sette sorelle. Leggermente più grande di Alicudi, Filicudi (9 km²) fa parte dell’arco occidentale dell’arcipelago delle isole Eolie.
Aspra e selvaggia, l’isola è costituita dal cono emerso di un vulcano ormai spento, ricoperto da ginestre, erica, fichi d’india e felci. Filicudi era, infatti, anticamente chiamata Phoenicodes per il gran numero di felci presenti sull'isola.
LEGGI ANCHE: LE ISOLE SICILIANE
Chi ama camminare vorrà sicuramente raggiungere il punto più alto, Fossa Felci, a 773 metri sul livello del mare. Versanti scoscesi e coste rocciose caratterizzano, dunque, questa piccola isola abitata da circa 250 persone. Le coste di Filicudi sono intarsiate da profonde grotte, impreziosite da magnifici faraglioni e caratterizzate da costoni a strapiombo sul mare. Prendetevi tutto il tempo necessario per scoprire questa perla del mar Tirreno.
Ecco cosa vedere e cosa fare a Filicudi.
Cosa fare e vedere a Filicudi
- Filo Braccio
- Capo Graziano
- Le Macine
- Filicudi Porto
- Zucco Grande
- Pecorini a Mare
- Monte Fossa Felci
Filo Braccio
Affacciato sul mare all’estremità sudorientale di Filicudi, Filo Braccio è il più antico insediamento umano dell’isola risalente all’Età del Bronzo Antico. Oggi le fondamenta di due capanne, i resti di un silos per alimenti e un deposito di materiali da costruzione testimoniano la vita in questo antico villaggio.
Ed è qui che è stato ritrovato il più antico manufatto preistorico dell’arcipelago, un’anfora oggi conservata al Museo Archeologico Eoliano di Lipari. Nel XVIII secolo a.C. poi Filo Braccio è stato abbandonato per un luogo più sicuro.
Capo Graziano
Probabilmente per difendersi dalle incursioni nemiche, intorno al 1700 a.C., gli abitanti di Filo Braccio si trasferirono su un terrazzamento naturale a circa 100 metri di altitudine, sotto la cima della Montagnola, un rilievo che sorge al centro della penisola di Capo Graziano.
Il sentiero per raggiungere l’antico villaggio di Capo Graziano è abbastanza ripido, ma vale la pena vedere quest’altro insediamento risalente all’Età del Bronzo, costituito da 27 capanne e abitato fino al XIII secolo a.C. Da quassù si gode inoltre di un magnifico panorama.
D’estate il percorso per raggiungere Capo Graziano si fa ancora più impegnativo quando il sole picchia forte, perciò andateci la mattina presto o il tardo pomeriggio, portate con voi dell’acqua e indossate scarpe comode.
Salendo al villaggio di Capo Graziano una deviazione conduce all’area archeologica chiamata Le Macine, dove si trovano decine di antichi dischi di pietra forati al centro, lavorati a cavallo tra Ottocento e Novecento, che sarebbero serviti come macine appunto e avrebbero dovuto essere caricati sulle navi ma invece sono ancora qui.
Terminate le visite alle aree archeologiche, rilassatevi sulla spiaggia di Capo Graziano tra sassi tondeggianti e un’acqua di un azzurro indimenticabile.
Infine, al largo di Capo Graziano, sul fondale a circa 30 metri, giacciono i relitti di 11 navi affondate a partire dal V secolo a.C.
a causa di una secca. Alcune di queste navi conservano ancora a bordo il loro carico di anfore e altri manufatti. Quindi i sub più esperti potranno visitare questo museo sottomarino, gli altri potranno invece ammirare i reperti al Museo di Filicudi, vicino al porto.
Filicudi Porto
A nord di Capo Graziano si trova il porto di Filicudi, uno dei due approdi dell’isola. Appena sbarcati dal traghetto il porto vi accoglierà con le sue casette bianche immerse nella macchia mediterranea che vi faranno subito entrare nell’atmosfera dell’isola.
Zucco Grande
Sul versante nord-orientale di Filicudi si trova la contrada di Zucco Grande, un antico villaggio preistorico, ormai abbandonato e ridotto ad alcuni ruderi, dove si dice vivessero le donne più belle dell’isola.
Pecorini a Mar
Partendo dal porto e imboccando l’unica strada carrabile, si arriva a Pecorini Alto, una piccola contrada dove visitare una chiesa del XVII secolo e la casa museo di Jaques Basler. Da Pecorini Alto si apre la vista su Pecorini a Mare, un piccolo borgo di pescatori e un affascinante scorcio dell’isola che richiama abitanti e turisti a godersi la serata davanti alla spiaggia di ciottoli.
Monte Fossa Felci
Il Monte Fossa delle Felci è un vulcano spento che si innalza per 773 metri di altezza al centro dell’isola ed è la destinazione prediletta di molti escursionisti. Dall’alto si gode di una meravigliosa vista sull’isola e sul mare.
Itinerari a piedi
Se amate camminare e desiderate esplorare l’isola a piedi ecco un itinerario che attraversa i punti più belli di Filicudi. Il percorso è lungo 14 km quindi calcolate circa 7 ore. Si parte da Filicudi Porto. Dopo un’abbondante colazione salite in cima all’abitato inerpicandovi tra i vicoli, così seguite la strada asfaltata in direzione nord e imboccate il sentiero segnalato per Zucco Grande.
Uno stretto tracciato a strapiombo sul mare attraversa il fianco della collina da cui ammirare meravigliosi panorami sulla penisola di Capo Graziano e sulla spiaggia dei Brigantini. In 30 minuti di camminata si raggiunge la contrada di Zucco Grande.
Dopo aver girovagato tra le case riprendete il sentiero e fate una deviazione verso Vallone Fontanelle, dove si trova l’unica fonte d’acqua di Filicudi. Riprendete il sentiero principale, in direzione ovest, fino ad arrivare a Ficarrisi e a Siccagni, altre due contrade adagiate sui terrazzamenti da cui si godono splendidi panorami sul mare e sullo Scoglio della Canna.
Prima di arrivare a Ficarrisi però, una deviazione conduce alla vetta del Monte Fossa Felci. Da qui si riscende verso sud e si segue la cresta del monte fino alla Contrada Portella. Addentrandovi tra le case notate la chiesa di Santo Stefano dietro alla quale si trova il cimitero dell’isola. Proseguendo lungo il percorso si arriva al mare. Alcuni tornanti conducono alla contrada di Pecorini a Mare dove rinfrescarsi con un bagno o ristorarsi all’ombra. Così si riparte verso est seguendo la strada per il villaggio di Filo Braccio e poi quello di Capo Graziano, quindi si ritorna a Filicudi porto.
Se volete partecipare a un’escursione organizzata rivolgetevi a Walking Eolie.
Le spiagge di Filicudi
La spiaggia del porto fiancheggia il pontile di attracco di barche e traghetti. È una spiaggia di ciottoli, non attrezzata, quindi portate un materassino su cui stendervi. La spiaggia del porto ad ogni modo è comoda per chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare a un bagno nelle acque di Filicudi.
A nord del porto, invece, si trova la spiaggia dei Brigantini, così chiamata perché secondo alcuni vi attraccavano i pirati.
È una spiaggia di pietre tondeggianti e si arriva attraverso un sentiero che si snoda lungo il fianco dell’isola. Ma andateci di mattina presto perché il pomeriggio è interamente all’ombra.
A Pecorini a Mare si trova l’unico stabilimento balneare di Filicudi, Il Lido, dove poter noleggiare lettini e ombrelloni e ristorarsi all’ombra.
All’estremità meridionale di Filicudi si trova invece la spiaggia Le Punte, facilmente raggiungibile a piedi dal molo, composta da grandi ciottoli rotondi di origine vulcanica.
Ma i bagni migliori li farete se parteciperete a un’escursione in barca o noleggerete un gozzo o un gommone all’agenzia I Delfini. Così potrete vedere lo Scoglio della Canna, un faraglione alto 71 metri, visitare la Grotta del Bue Marino, fare immersioni al museo sottomarino, ammirare l’isola dal mare o semplicemente tuffarvi nelle acque più belle di Filicudi. Chi invece è interessato a escursioni ecologiche può contattare Filicudi Wildlife Conservation, un’associazione ambientalista con sede a Pecorini a Mare che ogni estate organizza eventi di educazione ambientale, escursioni sull’isola e in barca, corsi e campi di eco-volontariato.
Cosa mangiare a Filicudi
Le isole Eolie rielaborano la cucina della tradizione siciliana con sapori e profumi dell’arcipelago. Ecco alcuni piatti tipici da assaggiare a Filicudi: pasta alle sarde, zuppa di scorfano all’eoliana (scorfano cucinato in brodo insieme al pomodoro, basilico e fettuccine), involtini di pesce spada, coniglio in agrodolce, polpette di pesce, cernia al forno, pane cunzato (pane inzuppato di olio extra vergine d'oliva, condito con pomodori datterini, formaggio primo sale, basilico, capperi, olive, acciughe sott'olio e origano), melanzane ripiene (con formaggio, mollica di pane, mortadella, albume), insalata di arance, limoni e pesce spada affumicato al profumo di capperi, spaghetti al tonno fresco, totani ripieni.
Chiaramente non perdete la granita al caffè con brioche per colazione, arancini, focaccia alla messinese e la ricotta al forno magari per un aperitivo.
Per finire i gigi (dolce tipico del Carnevale) e i piparelli, biscotti a base di mandorle, da accompagnare a fine pasto a un bicchiere di Malvasia, il vino dolce di Salina.
Per assaggiare queste specialità potrete scegliere tra il ristorante La Canna, che propone cucina siciliana centrata sui piatti di mare, La Sirena, il bar-ristorante con terrazza di maioliche dell’unico grand hotel di Filicudi, o Villa La Rosa, dove accomodarsi nel giardino per un viaggio gastronomico guidato dalla chef Adelaide Rando. Al tramonto, invece, ci si ritrova tutti al Saloon sulla spiaggia di Pecorini a Mare dove fare un aperitivo ascoltando musica, a volte dal vivo.
Come arrivare e spostarsi a Filicudi
Durante la stagione estiva si arriva a Filicudi con un traghetto o aliscafo da Messina, Milazzo e Napoli, oltre che dalle altre isole Eolie. L’isola ha due porti: quello di Pecorini a Mare è l’approdo principale sia per la compagnia di navigazione Siremar che Ustica Lines. Ngi invece offre un collegamento il sabato ed è ideale per imbarcare l’auto. L’isola è talmente piccola che la si può girare tutta a piedi, in bici o in scooter.
Quando andare a Filicudi
Le isole Eolie godono di un clima temperato, tipico delle zone del centro del Mediterraneo, con inverni miti e relativamente piovosi ed estati calde e soleggiate, ma temperate dalla brezza. Per una vacanza di mare chiaramente il periodo migliore è l’estate.
Andare fuori stagione a Filicudi, invece, può essere un’esperienza affascinante per vivere l’isola con i suoi pochi abitanti e il rumore del mare.