La Sardegna evoca estate, sole, mare cristallino, spiagge paradisiache, ma seppure nell’immaginario comune dei più, la seconda isola più grande d’Italia è questo, nella realtà è molto altro.
La Sardegna è cultura, tradizioni, storia, natura selvaggia e generosa, bella e affascinante da visitare, che conserva un fascino antico nella sua modernità.
Grazie alla mitezza del clima, l’Isola è luogo da visitare anche in autunno, quando le temperature ancora dolci offrono la possibilità di concedersi anche qualche giornata di mare e sole ma soprattutto godere delle escursioni nell’entroterra e visitare i bellissimi antichi borghi, conoscerne la storia e le loro millenarie tradizioni.
La Barbagia è proprio la regione dell’entroterra sardo che offre in autunno la possibilità di godere di una meravigliosa vacanza a contatto con la natura.
La Barbagia, nel cuore della Sardegna, è una vasta area che si trova tra il Gennargentu, l’Ogliastro, il Supramonte e Nuoro.
Tutta la zona vanta un’antichissima storia custodita gelosamente dai suoi abitanti che conservano intatte le loro tradizioni e la loro cultura.
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Autunno in Barbagia
Dal 7 settembre a 15 dicembre, questa meravigliosa regione, offre un motivo in più per essere visitata: la rassegna “Autunno in Barbagia” divenuta ormai appuntamento imperdibile che ogni anno, nei fine settimana, richiama migliaia di turisti che si immergono nei borghi.
Questa manifestazione organizzata dalla Camera di Commercio di Nuoro e dalla sua azienda Aspen coinvolge 32 paesi che (uno per ogni weekend) aprono le porte ai turisti in un percorso immerso tra storia, cultura e tradizioni coinvolgendo anche gli abitanti che accolgono i visitatori nelle loro case mostrando le bellezze più affascinanti di questo territorio.
I paesi si vestono a festa in un tour di tradizioni enogastronomiche, fiere, feste, laboratori artigianali che raccontano il glorioso passato di questa meravigliosa terra.
Calendario Autunno in Barbagia
Settembre | Ottobre | Novembre | Dicembre |
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7-8 Bitti | 5-6 Lula, Meana Sardo, Orotelli | 1-2-3 Desulo, Mamoiada | 7-8 Fonni |
14-15 Oliena | 12-13 Gavoi, Onanì, Tonara | 9-10 Olzai, Ovodda | 14-15 Ortueri, Orune |
21-22 Austis, Sarule | 19-20 Belvì, Orgosolo, Sorgono | 16-17 Nuoro, Tiana | |
28-29 Orani, Dorgali, Lollove | 26-27 Aritzo, Ottana | 23-24 Atzara, Lodine, Ollolai | |
30 Novembre - 1 Dicembre Gadoni, Oniferi |
Quale momento migliore, quindi, per visitare e conoscere i borghi della Barbagia? Ecco i più belli
Oliena
Oliena è un antichissimo borgo ricco di storia, abitato secondo Sallustio da un gruppo di troiani (gli illiennsis da cui prende il nome) in fuga dalla città in fiamme.
Bellissimo e caratteristico il suo centro storico con stretti vicoli su cui si affacciano candide case con cortili e corti esterne, tipiche di questi luoghi.
Belle sono anche le sue chiese tra cui un famoso convento edificato dai Gesuiti che vi trovarono dimora nella seconda metà del Seicento.
Oliena è importante anche per i suoi manufatti, famosa la filigrana che impreziosisce i celebri scialli di seta e le ceramiche, ma anche per i prodotti enogastronomici: gli ottimi vini, tra cui il Nepenta celebrato in uno scritto da D’Annunzio, i tipici formaggi e i suoi dolci a base di miele e mandorle.
Oliena è circondata dalla catena montuosa del Supramonte e dal monte Corrasi, simbolo del paese, e rappresenta un luogo ideale per escursionisti e speleologi.
Gavoi
Gavoi è un piccolo borgo gioiello della Barbagia incastonato sul Gennargentu a 800 metri di altezza, lambito da laghi e torrenti che sembrano proteggerlo e gli conferiscono un aspetto fiabesco. Di origini antichissime, il borgo sorge nel I secolo a.C. ad opera dei romani che all’epoca stanziarono sul territorio una colonia di Ebrei deportati.
Oggi è abitato da circa 3000 persone ma il suo centro storico, fatto di case in granito, è scenario di molte rassegne e manifestazioni letterarie ed enogastronomiche durante tutto l’anno. Da visitare sono certamente le sue Chiese e la “Casa Porcu Satta”, un museo che contiene abiti tradizionali e antichi strumenti musicali.
Vicino alle sorgenti, nella parte alta del territorio, si possono ancora vedere i menhir (antiche tombe), e i preistorici nuraghi. I boschi che la circondano sono ideali per escursioni mentre nel bacino artificiale di Gusana si possono praticare sport acquatici e pesca. Tipico prodotto gastronomico è il Fiore Sardo, il famoso pecorino DOP.
Orgosolo
Orgosolo, a solo 20 chilometri da Nuoro, è conosciuto in tutto il mondo come il paese museo grazie ai suoi famosi murales che decorano i muri delle case del centro storico.
Le facciate dei palazzi narrano attraverso i dipinti la storia del borgo riproducendo scene di vita quotidiana e tradizioni locali in un patrimonio di 150 opere di artisti locali e internazionali.
Il territorio vanta un ricco patrimonio archeologico e conserva ancora importanti monumenti dell’epoca tra cui 30 nuraghi e le famose Tombe dei Giganti.
Da Orgosolo partono molti sentieri per gli amanti del trekking per raggiungere alcuni dei siti più affascinanti della Barbagia, sia per le bellezze naturali e panoramiche che per la scoperta di antichi resti preistorici.
Mamoiada
Questo piccolo borgo di circa 3000 abitanti conserva sul suo territorio indescrivibili bellezze naturali tra i segni di una civiltà tra le più antiche che popolarono la nostra terra.
Strade romane, nuraghi, Menhir, fonti sacre e vestigia medievali convivono in questo luogo a testimonianza del suo passato.
Simbolo del paese sono le famose “maschere” fatte a mano dagli artigiani del luogo che sono usate per la celebrazione delle feste locali oltre che per il carnevale.
Tra le vie del borgo ancora oggi esistono le “botteghe”, famose quelle del mascheraio, della produzione di candele e del pastore dove si lavora il formaggio tipico del posto. Nei rilievi si sviluppano i “sentieri dei pastori”, percorsi di trekking e biking tre la natura incontaminata.
Galtellì
Galtellì, il cui nome deriva dal latino castellum per le molte fortificazioni edificate a partire dal XII secolo a difesa del territorio, è stato reso famoso dalla scrittrice Grazia Deledda che per le sue vie ambientò il romanzo “Canne al vento”.
La cultura, le tradizioni e la vita del paese sono racchiuse nel Museo Etnografico custodito nella casa di Sa Domo ‘e sos Marras che raccoglie reperti della vita contadina del posto. Il cuore del paese interamente costruito in pietre, è la Piazza parrocchiale con le sue bellissime chiese a corona nell’arco di un chilometro.
Nel centro abitato, inoltre, è possibile visitare il parco comunale Malicas che, al suo interno, racchiude il Castello Guzzetti, una costruzione dei primi del ‘900.