
FINIS TERRAE: Il frastuono delle onde. Falesie a picco e l’immensità del mare. I Finis Terrae hanno da sempre un fascino particolare, metafore naturali dell’estremo e dell’ignoto. Dove i mari si incontrano e le acque si scontrano con la terra, e Natura e Spirito sembrano convivere.
Santa Maria di Leuca, Puglia – Un cartello recita, “benvenuti, de finibus terrae”. Intorno la macchia mediterranea, gli ulivi e i muri a secco tipici della penisola salentina. E proseguendo verso il mare la costa aspra, dove la terra finisce e lascia il posto al mare. Una lingua di terra si insinua spinosa nello Ionio, salutando l’Albania, le isole greche e la Calabria a Occidente. Il punto più orientale d’Italia n realtà non è Leuca, ma Capo Otranto. E’ qui che lo Ionio incontra l’Adriatico e l’Albania è davvero a due passi. In entrambi i posti quando il vento soffia dal mare e porta nuvoloni carichi di tempesta, la sensazione è quella di trovarsi dove finisce il mondo. Ma siamo in Salento, il maltempo non è di casa e fino al termine di ottobre il finis terrae è il posto ideale per una nuotata nello Ionio.
Finistère, Bretagna – Le antiche popolazioni celtiche che abitavano la Bretagna credevano che qui risiedessero i confini del mondo. Il vento soffia forte nella parte più occidentale della Francia, il Finistère. La regione fa parte della Bretagna, la patria di crepes e galletes, degli sport acquatici e delle rivoluzioni. Il Finis Terrae vero e proprio è Punta dal Raz che domina il mare da suoi 70 metri d’altezza. Da qui un altro lembo di terra è visibile, è l’isola del Seine, splendida e incontaminata.
Visitate anche Punta del Van e in generale tutta la costa del Finistère tra suggestivi fari, falesie vertiginose e piccole città fortificate, battute dal vento potente che viene da mare.
Cabo da Roca, Portogallo – 140 metri sul livello del mare. Ricoperta di verde, fino a quando la terra, piatta, finisce senza preavviso in mare. “Aqui… Onde a terra se acaba e o mar começa….”, come recita l’iscrizione in portoghese, un faro del diciottesimo secolo segnala la terra ai naviganti. Il vento tira forte dall’Oceano e gli schizzi delle onde salgono in alto portentosi. Cabo da Roca è poco distante da Sintra. Raggiungere il capo è semplice anche con i mezzi pubblici, ovvero con la linea 403 dalla stazione di Sintra.
Finisterre, Galizia – Quando Decimo Bruto arrivò per la prima volta presso le scogliere di Finisterre, fu certo di essere giunto dove la terra finisce e muore il sole. Il punto più Occidentale della Spagna, è uno dei luoghi più affascinanti della Galizia. Alla Spiaggia del Rostro, con le dune volubili che cambiano forma al comando del vento, i pellegrini di Santiago di Compostela si lavavano dalle fatiche del Cammino. Oltre il Monte Facho, dove i Celti veneravano il dio Sole, si giunge a Cabo de Finisterre. Non è difficile capire perchè proprio qui i pellegrini bruciavano i loro panni per purificarsi dagli errori. Scogliere a picco sul mare, l’orizzonte enorme e la potenza dell’Oceano, dove la natura è in pace con lo Spirito.
Capo Horn, Argentina – Luce radente, venti forti e una natura aspra. Giungendo ad Ushuaia, la città più australe del pianeta, il cartello di benvenuto recita senza mezzi termini “Ushuaia, fin del mundo”. Anche se oggi Capo Horn è raggiunto dalle navi da Crociera e in molti possono vantarsi di esservi giunti, retsa una destinazione per viaggiatori avventurosi decisi a spingersi verso l’estremo. Esplorate la Terra del Fuoco e la cittadina di Ushuaia. L’isoletta di Capo Horn è raggiungibile soltanto in determinate situazioni di calma, se e quando il clima è clemente.
Capo Nord, Norvegia – Una falesia a strapiombo che si lancia nel Mar Glaciale Artico dai suoi 300 metri di altezza. Capo Nord è considerato il punto più settentrionale del Continente Europeo. In realtà Knivskjellodden, situato sempre sull’isola di Magerøya, è leggermente più a Nord. Resta il fascino incontrastato che il Capo Nord nell’immaginario collettivo e la bellezza estrema e selvaggia. D’estate il sole è alto dopo la mezzanotte, dall’11 maggio al 31 luglio; d’inverno il crepuscolo impedisce il buio totale. Ammirare il fenomeno dell’aurora boreale dal finis terrae dell’Artico non ha prezzo.
Capo di Buona Speranza, Sudafrica – Doppiare il Capo di Buona Speranza non era un’impresa facile. La leggenda narra che l’olandese volante naviga da secoli le acque intorno a Buona Speranza, affondato dopo aver promesso di farcela anche a costo di navigare in eterno. Senza dubbio il finis terrae africano ha un forte significato simbolico, potente come la forza delle acque che si agitano intorno al promontorio. In realtà il punto più australe dell’Africa si trova un chilometro a sud est di Buona Speranza.
La riserva naturale che prende il nome dal Capo resta uno dei luoghi più suggestivi della punta meridionale del Sudafrica. Le spiagge bianche popolate dai pinguini più piccoli del mondo, centinaia di specie di uccelli e altri animali, a soli 50 km da Città del Capo.