
Nell’antichità le isole Tremiti erano conosciute come isole di Diomede o diomedee, dal nome dell’eroe omerico che le fondò.
La leggenda racconta, infatti, che Diomede gettò in mare tre giganteschi massi, portati con sé da Troia e misteriosamente riemersi sotto forma di isole (San Domino, San Nicola e Capraia). Quel che è certo è che le isole Tremiti costituiscono l’unico arcipelago italiano del mare Adriatico e si trovano a largo del Gargano, in Puglia.
Isole Tremiti, quali sono e cosa vedere?
- San Domino
- San Nicola
- Capraia
- Cretaccio
- Pianosa
Le perle dell’Adriatico offrono acque cristalline, natura incontaminata, coste basse e sabbiose ma anche falesie a strapiombo sul mare. L’arcipelago è composto da cinque isole: San Domino, San Nicola, Capraia, Cretaccio e Pianosa.
San Domino, ammantata di pini d’Aleppo, è l’isola più estesa e più bella dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. San Nicola è considerata un museo a cielo aperto che testimonia della storia delle isole: torri, fortificazioni imponenti, muraglie, chiese e chiostri di una fortezza-abbazia, Santa Maria a Mare.
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Capraia è un’isola deserta, abitata solo da una colonia di gabbiani. Cretaccio, poco più che uno scoglio, è un ponte naturale tra San Domino e San Nicola. Pianosa è l’isola più piccola se si escludono gli isolotti del Cretaccio e de La Vecchia. L’intero arcipelago costituisce una riserva naturale marina a sua volta parte del Parco nazionale del Gargano che preserva questi tesori della natura.
Ecco cosa vedere e fare alle isole Tremiti.
Isola di San Domino
Con una superficie di 2,08 km2, San Domino è la più grande dell’arcipelago delle isole Tremiti e sicuramente la più bella dal punto di vista naturalistico, oltre ad essere la più completa per quanto riguarda l’offerta turistica.
A San Domino si trova il centro abitato principale dell’arcipelago, sebbene il Comune abbia sede a San Nicola. Interamente coperta di macchia mediterranea e pini d’Aleppo, tra cui si snodano bei sentieri per trekking, l’isola ha una sola spiaggia di sabbia, cala delle Arene, dietro al porto, e diverse calette rocciose, molto piccole.
La più grande dell’isola è cala degli Inglesi, ma si trova all’interno del Villaggio Tci ed è a uso esclusivo dei suoi ospiti.
Da non perdere, la splendida Cala Matano, conosciuta come Cala Duchessa, dal nome dalla Duchessa Matano, un tempo amministratrice dell’arcipelago pugliese. Chiaramente per ammirare l’isola di San Domino in tutta la sua bellezza bisogna fare un giro in barca. Vedrete le numerose grotte come la Grotta del Bue Marino, profonda 70 metri, la Grotta delle Viole, il cui nome deriva dalla colorazione rosso-violacea delle alghe calcaree che tappezzano le sue pareti sommerse, la Grotta del Coccodrillo, ma anche alcune curiose formazioni rocciose come lo scoglio dell’Elefante e i bellissimi Pagliai, a pochi minuti dal porto verso nord.
Isola di San Nicola
San Nicola è il centro storico e amministrativo dell’arcipelago. È una minuscola isola lunga solo 1600 metri e larga 450. Separata dall’isola di San Domino da soli 450 metri, San Nicola è stretta e lunga, costituita in gran parte da un altopiano roccioso con coste frastagliate e pareti a picco sul mare.
Se a San Domino spetta il titolo di più bella per gli aspetti paesaggistici, San Nicola è sicuramente la più interessante per i resti monumentali, testimonianza della storia delle isole: torri, fortificazioni, muraglie, chiese e chiostri della fortezza-abbazia Santa Maria a Mare, che è la più grande abbazia del Mediterraneo sul mare.
Le sue origini si perdono nella leggenda ma quel che è certo è che i benedettini si insediarono qui nell’XI secolo, epoca a cui si fa risalire l’abbazia. Poi si alternarono i Cistercensi dal 1237 al 1313, ed i canonici Lateranensi dal 1413 fino alla fine del Cinquecento. L’abbazia fu soppressa nel 1783 da re Ferdinando IV di Napoli.
Abbandonato da secoli, oggi il complesso è visitabile: resta gran parte del perimetro esterno, la facciata della chiesa e alcuni pregevoli pavimenti musivi.
A difesa dell’Abbazia di Santa Maria a Mare, sorgono le imponenti mura di cinta ed il Torrione Angioino, di forma circolare, che fiancheggia l’entrata principale del Castello dei Badiali. Nella parte ovest dell’isola, la meno scoscesa, si trova inoltre la marina, con annesso porticciolo, da cui si può salire verso l’abitato attraverso una rampa tra il monte ed una feritoia, usata dai monaci per scrutare il mare. Non perdete infine la Grotta di San Michele, famosa per il colore delle sue acque azzurro-turchesi. Nei pressi si trovano poi gli Scogli Segati, un enorme masso distaccatosi dall’isola e spaccatosi nella caduta perfettamente in due, come segato da mani esperte.
Capraia
L’isola di Capraia è la seconda per estensione dell’arcipelago delle Tremiti. È un’isola disabitata e prevalentemente rocciosa dalla vegetazione brulla e l’abbondanza di lentisco e capperi, per cui viene anche chiamata Capperaia. L’isola è molto piccola e non è ammesso sbarcarci. Molte escursioni però fermano a pochi metri dalle sue rive perché qui si trova una statua sommersa di Padre Pio, oggi San Pio. E le acque cristalline invitano sempre al bagno.
Via mare inoltre si possono raggiungere due suggestive spiaggette, la Cala Sorrentina e la Cala dei Turchi, dove si rifugiarono le galee ottomane nell’assalto dell’agosto 1567. Lungo la costa, caratterizzata da rocce granitiche dai colori più variegati, vedrete inoltre caratteristici archi in roccia, detti “architielli”. All’estremità nord-est si protende la sottile penisola di Punta Secca sul cui istmo sorge il famoso faro.
Cretaccio
Il Cretaccio è poco più di uno scoglio e deve il nome alla sua creta giallastra costantemente erosa dalle acque. Più che la minore delle isole Tremiti, è considerato il maggiore degli scogli dell’arcipelago, che a causa della corrosione incessante da parte degli agenti atmosferici ridurrà la propria estensione nel corso dei secoli fino a scomparire.
Al momento ha un’estensione di 0,04 kmq ed è situato tra San Domino e San Nicola.
Privo di vegetazione, il Cretaccio è caratterizzato da una profonda insenatura aperta verso nord che lo spezza quasi in due tronconi. Sulla costa sud si può vedere ciò che resta del molo benedettino. L’isola infine, secondo la leggenda, è popolata da fantasmi. Si narra infatti che qui venne giustiziato un detenuto, il cui fantasma ritorna durante le notti tempestose, reggendo tra le mani la sua testa decapitata. Ad aggiungere fascino, il vicino scoglio La Vecchia, di colore nero cupo, proprietà di una vecchia strega secondo le credenze locali.
Pianosa
Pianosa, distante una ventina di chilometri dalle altre quattro isole dell’arcipelago, deve il suo nome alla sua conformazione pianeggiante. È lunga 700 metri e larga 250, quindi un pianoro roccioso anch’esso completamente disabitato.
Pianosa rientra nella Riserva Marina Integrale: questo comporta, entro i 500 metri dall’isola, divieto di approdo e di navigazione, divieto assoluto di pesca e divieto di effettuare immersioni, a meno che non si sia accompagnati da guide subacquee autorizzate. I fondali di Pianosa sono tra i più belli dell’arcipelago, quindi consigliamo vivamente di esplorarli. La limpidezza cristallina delle sue acque poi, il canto dei gabbiani e il rumore delle onde del mare vi faranno sentire parte della natura.
Le spiagge più belle delle Tremiti
Le isole Tremiti nascondono meravigliose spiagge e calette da non perdere. Sull’isola di San Domino, si trova Cala delle Arene, la spiaggia sabbiosa più grande dell’arcipelago. È una lingua di sabbia bianca lambita da acque cristalline, ideali per fare snorkeling. Il fondale è basso e la spiaggia è attrezzata, quindi adatta a tutti.
Un’altra da non perdere sull’isola di San Domino è la splendida Cala Matano, conosciuta come Cala Duchessa, dal nome dalla Duchessa Matano, un tempo amministratrice dell’arcipelago pugliese.
È nota anche perché Lucio Dalla, che qui aveva una casa, ha composto uno dei suoi album dal titolo “Luna Matana” in omaggio a questa insenatura.
Cala Matano è una meravigliosa spiaggetta sabbiosa, dalle acque cristalline, dove regna la pace assoluta. Se amate i comfort è possibile noleggiare sdraio e ombrelloni. Tra Cala delle Arene e Cala Matana, fate un tuffo a Cala dello Spido. È una spiaggetta non attrezzata, raggiungibile via terra o più semplicemente via mare, dove godersi uno scenario meraviglioso tra vegetazione, rocce e silenzio.
Sempre sull’isola di San Domino si trova la Cala dei Benedettini, una spiaggetta di scogli e rocce dal mare trasparente. È ben attrezzata, anche se i sentieri per raggiugerla sono abbastanza impegnativi, quindi meglio arrivarci via mare. A poca distanza da cala dei Benedettini si può raggiungere Cala degli Inglesi, molto piccola e rocciosa ma offre un panorama indimenticabile.
Una delle spiagge più conosciute e fotografate di San Domino però è la Spiaggia dei Pagliai, raggiungibile solo in barca. È una bellissima spiaggia di sabbia con scogliere rocciose e un mare da cartolina. Il nome deriva dalle rocce affioranti dal mare la cui forma ricorda balle di paglia poggiate sull’acqua.
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La Spiaggia di Marinella, invece, è l’unica, vera spiaggia dell’isola di San Nicola ed è accessibile a piedi tramite un sentiero abbastanza impegnativo o via mare. Sempre molto frequentata, la spiaggia è protetta da un’alta scogliera bianca e lambita da acque cristalline.
A Capraia poi consigliamo la Cala di Sorrentino, dove tuffarsi in uno scenario paradisiaco: acqua color smeraldo, natura rigogliosa e una grotta perfetta per gli innamorati, non a caso chiamata “Grotta dell’amore”.
Ai piedi della grotta c’è una piccola insenatura dove la privacy è assicurata.
Sull’isola del Cretaccio, invece, consigliamo Cala del Diavolo, un luogo magico, che sembra uscito da un film, ideale al tramonto. O la Cala del Cretaccio, la più selvaggia dell’omonima isola. È perfetta per una nuotata rilassante in mezzo alla natura.
Cosa mangiare alle isole Tremiti
Le isole Tremiti offrono una cucina principalmente a base di pesce. Ecco alcune specialità da assaggiare: fragagghjame (misto di pesciolini crudi), spaghetti al sugo di aragosta, spaghetti alle vongole, triglie e orate arrosto, grigliata di aragoste e scampi, zuppa di pesce, scescille (polpette a base di uova, formaggio e pane raffermo cotte nel sugo), pesce fe’jute (letteralmente “pesce scappato”, ma a dispetto del nome il pesce è assente. Si tratta di una zuppa di verdure, pomodorini e pane raffermo).
Come arrivare alle isole Tremiti
Traghetti e aliscafi collegano le isole Tremiti tutto l’anno dai porti dell’Abruzzo (Pescara, Ortona, Vasto), del Molise (Termoli) e della Puglia, località Gargano (Manfredonia, Vieste, Peschici e Rodi Garganico). Il porto da cui si effettuano più corse giornaliere e con maggior varietà di mezzi è quello di Termoli. La traversata può durare da 50 minuti a 2 ore. Una volta arrivati sulle isole ci si sposta a piedi, in bici o in barca.
Macchine e moto non sono di norma ammesse. L’unica isola che, previa autorizzazione del comune, ammette lo sbarco di auto o moto è San Domino. Ma non ne avrete bisogno viste le ridotte dimensioni dell’arcipelago.
Quando andare alle isole Tremiti
Le isole Tremiti hanno un clima mediterraneo con inverni miti ed estati calde. I mesi migliori per andarci sono quelli tra maggio e ottobre. Agosto è chiaramente il mese più affollato.
Mappa e cartina
Autore: Francesca Ferri