Piemonte

I borghi del Roero da non perdere assolutamente

Roero
01-10-2021

Quando si parla del Roero ci si riferisce a una regione storico-geografica del Piemonte che deve questa denominazione al fatto che, in epoca medievale, fu dominata e abitata da una casata che portava proprio questo cognome.

Oltre a essere una zona particolarmente celebre in virtù dei vini che vi si producono, il Roero è anche caratterizzato da una moltitudine di borghi caratteristici che vale la pena visitare.

Viuzze che si abbarbicano sulle alture, centri storici arroccati in cui campeggiano campanili o fortezze medievali, cittadine circondate da distese verdi e stralci di storia in cui imbattersi. Ecco quali sono i borghi del Roero da non perdere assolutamente.

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Borghi del Roero

  • Govone
  • Magliano Alfieri
  • Vezza d’Alba
  • Bra
  • Santo Stefano Roero 

roero

Govone

Uno dei paesini più celebri del Roero, in provincia di Cuneo, posto proprio al confine con la vicina provincia di Asti. Deve la sua particolare notorietà alla produzione vinicola autoctona, che – in virtù del terreno particolarmente argilloso – da vita a qualità di vini molto corposi. Ma non solo: degna di nota è anche la fortezza medievale che si trova in questo centro, appartenuta ai Savoia e oggi patrimonio UNESCO. Con i suoi giardini all’inglese, essa era la residenza estiva preferita dal re di Sardegna Carlo Felice e dalla Regina Maria Cristina di Borbone, oggi è invece la sede del municipio.

Magliano Alfieri

Il suo castello – collegato a quello di Govone dal cosiddetto “Sentiero dei castelli”, un percorso lungo circa 15 km – è il più importante e imponente dell’intera regione del Roero. Fu la residenza del poeta Vittorio Alfieri e oggi ospita al suo interno due esposizioni museali: il museo dei gessi e il Museo Teatro del Paesaggio delle Langhe e del Roero.

È una fortezza particolarmente conosciuta per il suo affaccio panoramico che regala una vista mozzafiato sul borgo e arriva fino alle distese di campagna che lo circondano.

Anche a Magliano Alfieri è particolarmente diffusa la coltivazione nei vitigni.

Vezza d’Alba

Con i suoi 2.309 abitanti Vezza d’Alba è uno dei borghi più caratteristici della zona. La sua vocazione, dovuta anche alla sua posizione geografica collinare, è per lo più agricola: oltre agli estesi vigneti nei terreni di questo comune si coltiva infatti la pera madernassa. Vezza d’Alba ospita inoltre l’importante museo naturalistico del Roero.

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Bra

È considerata un po’ come la capitale della regione del Roero. Bra, con la sua capacità di far convivere l’antico e il moderno, merita certamente di essere scoperta. Si tratta infatti di uno dei principali centri del barocco piemontese e le sue origini – che risalgono probabilmente al 1082 – furono opera di un gruppo di monaci. 

Solo successivamente in questo centro si insediò la famiglia De Brayda (da cui deriva il nome della cittadina stessa), i proprietari e inquilini del castello che è ancora oggi visitabile. Nel secolo scorso Bra divenne inoltre uno snodo commerciale e un polo industriale, senza mai davvero perdere la sua tipica vocazione agricola. Nell’ultimo decennio ha inoltre dato i natali al movimento internazionale di Slow food.

Santo Stefano Roero 

Passato sotto il dominio di diverse famiglie di signorotti, Santo Stefano Roero è oggi una meta turistica abbastanza celebre. Oltre ad ospitare diversi monumenti, per la maggiora parte di carattere religioso, il borgo è infatti famoso per le cosiddette rocche: un elemento paesaggistico tipico delle zone del Roero. 

Le rocche sono infatti delle pareti di tufo grigio scavate “ad anello” dall’erosione geologica. Sono state, in passato, lo scenario di molte battaglie partigiane e oggi sono diventate una delle mete più visitate dagli amanti dei percorsi naturalistici grazie ad appositi itinerari.

La piazza principale di Santo Stefano Roero si affaccia proprio su di esse, regalando ulteriore fascino a questo borgo.

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