Molto prima di Gomorra il film che ha messo sulla mappa dell’immaginario comune un luogo in relazione alla sua vita criminale è stato “Banditi a Orgosolo” una pellicola del’61 che ha raccontato le vicende fuori legge di un gruppo di pastori sardi nel cuore della Barbagia.
Per tutta la prima parte del ‘900 infatti questo piccolo paese della Sardegna più profonda è stata la roccaforte di briganti che ne hanno fatto terra di rapimenti, furti e faide sanguinarie famigerate in tutta Italia.
Oggi per fortuna e grazie al fiero carattere dei suoi abitanti questo è solo un lontano ricordo tanto che se si dovesse girare nuovamente quel film il titolo dovrebbe essere cambiato in “Artisti a Orgosolo”.
Ora il paese in provincia di Nuoro è felicemente noto per i suoi variopinti Murales che ne adornano le mura e ne colorano palazzi come in un enorme museo a cielo aperto, tanto da richiamare ogni anno turisti curiosi e artisti da ogni parte del mondo.
Orgosolo, il paese dei Murales
Orgosolo è uno dei villaggi più autentici di tutta l’isola sarda, una località rurale e arcaica ma al tempo stesso un centro artistico pulsante dove valori come cultura, uguaglianza e arte sono rappresentati e dipinti ovunque.
La zona della Barbagia, remota e poco popolata, negli ultimi anni si sta affermando come una delle aree più ammirate dell'entroterra sardo per il grande valore del suo patrimonio naturalistico e paesaggistico composto da una vegetazione rimasta immutata negli anni dove piante di ginepro, mirto e timo spuntano tra le rocce, sorgenti sgorgano tra i boschi di lecci secolari e gli animali pascolano in antichi ovili detti Pinnetti.
Proprio la sua posizione isolata e nascosta tra le strade di montagna della Sardegna centro-orientale ha determinato in passato il carattere indomito e unico di Orgosolo prima antiautoritario e poi creativo.
Se in tempi andati qui i banditi trovavano l’isolamento e la lontananza necessarie per sentirsi al riparo dalla legge, oggi il paese è covo di artisti in pellegrinaggio che si spingono fino a qui per contribuire a decorare con la loro arte le mura di una cittadina unica nel suo genere.
Sono proprio i murales dipinti in ogni angolo che ci raccontano la storia del luogo e dei suoi abitanti. A partire dalla coda degli anni ’60, sulla spinta di un professore d’arte del posto, l’arte di strada ha iniziato a coinvolgere le braccia e le energie dei più giovani dando vita ad un nuovo modo di esprimersi.
I vicoli, le piazze e i palazzi di Orgosolo sono adornati da centinaia di murales che ritraggono scene di vita paesana, fatti storici del villaggio come la rivoluzione Pratobello, quando i pastori locali si opposero alle istituzioni nazionali contro la costruzione di una base militare sui loro campi, ma anche storie di ingiustizie sociali, di diritti umani, di messaggi pacifisti e sociali a livello globale, raccontati sempre dal punto di vista dei più deboli contro i potenti.
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Cosa vedere ad Orgosolo
Passeggiare per queste strade vuol dire provare l’esperienza speciale di combinare le antiche tradizioni sarde con una cangiante e dinamica scena artistica dipinta su roccia in una varietà di stili e tematiche.
Questo straordinario movimento artistico è partito da qui e si è diffuso in altri villaggi sardi che ne hanno continuato e sviluppato l’attività come San Sperate, Villamar e Serramanna.
- “Sa Dommo e sos Corraine” la “Casa Museo di Orgosolo“
Dopo aver esplorato le vie e i palazzi dipinti di Orgosolo c’è ancora una tappa fare in paese presso la Casa Museo, una vecchia abitazione ferma nel tempo adibita a museo della tradizione locale. Nelle dieci stanze di esposizione che si possono visitare, sono ancora conservati gli arredi tipici della cultura contadina e pastorale di Orgosolo.
La cucina, la sala da pranzo, la stanza padronale, la soffitta, la cantina, la stanza del pane, la stanza del telaio, le camere da letto, la stanza di Ferragosto custodiscono intatti gli oggetti originari e i costumi tipici sardi fermi come in una bolla del tempo che racconta la storia antica di posti remoti e culture arcaiche. A far da Virgilio in questo viaggio in un’altra epoca è la sapiente guida della padrona di casa e di suo marito che intrattengono i loro ospiti con storie e leggende locali e li deliziano con una serie di squisiti dolci e liquori tipici della Sardegna.
- Dintorni di Orgosolo
Situata a 20 km da Nuoro e 50 km da Orosei, Orgosolo è appollaiata su una collina a 600 metri di altitudine all’interno della Barbagia di Ollolai e circondata dallo sbalorditivo paesaggio del Supramonte che ha nel Monte Corrasi la sua cima più alta a 1463 metri sul livello del mare.
Per questo visitare Orgosolo significa anche avere la possibilità di esplorare una delle zone più remote e meno abitate d’Italia, per un viaggio lontano dai flussi turistici alla riscoperta di tradizioni antiche e natura selvaggia rimasta immutata da secoli.
A breve distanza si possono raggiungere villaggi autentici e caratteristici come Oliena, Desulo, Fonni e Mamoiada famosa per il suo carnevale con le maschere tradizionali sarde.
Tra chiesette rurali in pietra, punti panoramici e i Sos Pinnettos antiche capanne utilizzate dai pastori durante la transumanza, si attraversa lo spettacolare paesaggio del Supramonte, toccando luoghi magici come l'altopiano di Montes, un paesaggio unico a tratti lunare in altri rigoglioso, ideale per escursioni nella natura selvaggia.
I sentieri nel bosco di Monte Novo San Giovanni e una scalinata rocciosa conducono fino alla vetta calcarea del Monte Novo San Giovanni a 1360 metri da dove godere di una vista mozzafiato che spazia tra montagne, le gole del Rio Flumineddu e la foresta primaria di Sas Vaddes.
Questo territorio ricco di meraviglie naturali ha tanto da offrire a chi decidesse di esplorarlo attentamente insieme a guide esperte, dalla Grotte di Sa Oche con spettacolari laghetti sotterranei, alla sorgente di Funtana Bona con il fiume Cedrino cha scava grandi piscine tra le rocce, alla Dolina di Su Suercone dove si è formata un’impressionante voragine profonda 200 metri e larga 400.
Da non perdere ci sono poi la Gola di Su Gorroppu con un enorme canyon alto 450 metri, i siti archeologici di Campus Donianicoro e quello di Sirilo, la grotta di Su Bentu la seconda per dimensioni in Italia, quella di Corbeddu e i villaggi nuragici di Sedda 'e Sos Carros.
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