Valli, colline e campagne si tingono di rosa in primavera. I fiori di mandorlo sono i primi della bella stagione a sbocciare. Per questo simboleggiano la speranza, oltre che il ritorno in vita della natura, ma sfiorendo nell’arco di un breve lasso di tempo rappresentano anche la delicatezza e la fragilità. I mandorli sono originari dell’Asia occidentale e si diffusero in tutto il Mediterraneo ad opera dei Greci. Infatti, tra i Romani i loro frutti erano conosciuti come “noci greche”.
Oggi l’Italia è tappezzata di mandorli che in primavera inebriano il paesaggio del loro delicato profumo e lo tingono di bianco e rosa. Ecco dove ammirare i mandorli in fiore in Italia.
Dove ammirare i mandorli in fiore in Italia
- Valle dei Templi, Sicilia
- Parco della Murgia Materana, Basilicata
- Parco Nazionale del Gargano, Puglia
- Parco nazionale dell’Alta Murgia, Puglia
- Villa della Pergola, Liguria
- Altopiano di Navelli, Abruzzo
- Sinnai, Sardegna
- Canino e Montalto di Castro, Lazio
Valle dei Templi, Sicilia
La Sicilia è per antonomasia la terra dei mandorli in Italia. Oggi la coltivazione di mandorli copre 48mila ettari dell’isola che vanta una produzione di circa 600.000 quintali, in particolare nel territorio agrigentino e nella Val di Noto, tra le province di Siracusa e Ragusa.
La Sicilia oggi registra l'80% della produzione nazionale e la migliore qualità al mondo di mandorle. Un luogo imperdibile quindi dove ammirare i mandorli in fiore è il Parco della Valle dei Templi, dove si trovano ancor oggi circa 300 varietà ed ecotipi locali di questa coltura. Ammirare gli undici templi ellenistici passeggiando in una nuvola di eterei petali rosa è un’esperienza da non perdere in primavera. Visitate soprattutto il Giardino della Kolymbethra, un gioiello archeologico e naturalistico nel cuore della Valle dei Templi di Agrigento.
Qui tra il tempio dei Dioscuri e il tempio di Vulcano ci si inoltra in un’oasi lussureggiante dove crescono rigogliosi mandorli, oltre ad aranci, limoni, ulivi, mirti, palme nane, pistacchi, melograni, fichidindia e tante altre piante dalle fitte chiome, i profumi inebrianti e i vivaci colori dei frutti. Tra fine febbraio e inizio marzo, infine, ogni anno ad Agrigento si festeggia la sagra del mandorlo in fiore.
Parco della Murgia Materana, Basilicata
Intorno a Matera si estende il Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, più semplicemente detto Parco della Murgia Materana. Classificato patrimonio dell’umanità dall’Unesco, il parco di oltre 6mila ettari nasconde ricchezze naturalistiche e testimonianze storiche che risalgono alla preistoria.
Percorrendo il Sentiero del Brigante che attraversa il parco arriverete a un bellissimo giardino di mandorli e ulivi, dove si trova la chiesa rupestre della Madonna di Monte Verde, un gioiello incastonato nella roccia calcarea. I mandorli fioriti in primavera immersi nella natura incontaminata incorniciano le chiese rupestri, testimoniando dell’antico rapporto tra natura e uomo in Basilicata.
Parco Nazionale del Gargano, Puglia
Esteso per 118.144 ettari, il parco comprende la parte nord-orientale della Puglia, spesso definita “sperone d'Italia”, e le isole Tremiti.
È un promontorio ammantato da foreste costiere di pini e lecci e da coltivazioni di mandorli oltre che di aranci e ulivi. In particolare si possono ammirare splendidi mandorli in fiore lungo la Baia delle Zagare, una bellissima oasi naturale situata nella parte meridionale del Parco Nazionale del Gargano. Qui una distesa di mandorli degradanti verso il mare incorniciano il bianco borgo di Mattinata.
Parco nazionale dell’Alta Murgia, Puglia
Il parco nazionale dell’Alta Murgia è un’area di 68mila ettari situata nella parte più elevata dell’altopiano delle Murge in Puglia. Qui il mandorlo si è adattato bene ai terreni poco profondi e rocciosi della Murgia.
I suoi frutti sono diventati una ricchezza botanica e agroalimentare.
Le rinomate mandorle di Toritto, uno dei comuni del parco dell’Alta Murgia, sono presidio Slow Food, esportate in tutta Italia e all’estero. Quindi tra castelli normanni e masserie cinquecentesche nel parco potrete passeggiare tra meravigliosi mandorli in fiore.
Villa della Pergola, Liguria
I Giardini di Villa della Pergola di Alassio, nati a fine Ottocento e portati al massimo splendore dalla famiglia Hambury nel secolo scorso, si affacciano sulla riviera ligure. È un meraviglioso esempio di parco mediterraneo dalla superficie di 22.000 metri quadrati, restaurato dall’architetto paesaggista Paolo Pejrone. I giardini sono rinomati per la ricchezza della flora mediterranea e per le piante esotiche sempreverdi. Qui si passeggia tra meravigliosi mandorli in fiore, oltre a pini marittimi, mirti, carrubi, ulivi, mandorli, cipressi, lecci, cedri del Libano e una notevole collezione di agrumi e glicini.
Altopiano di Navelli, Abruzzo
In Abruzzo la fascia collinare e le valli integrate dell’Altopiano di Navelli in primavera si tingono di rosa per l’abbondanza di mandorli in fiore. L’altopiano si trova in provincia de L’Aquila, a circa 700 metri d’altitudine, protetto a nord dai massici del Gran Sasso. Questa è dunque la zona di coltivazione delle rinomate mandorle di Navelli.
Sinnai, Sardegna
In passato Sinnai, comune della città metropolitana di Cagliari, era uno dei maggiori produttori di mandorle. Oggi restano poche colture intensive ma comunque la campagna intorno al borgo ancora si tinge di bianco e rosa in primavera.
I mandorli comunque non si trovano solo a Sinnai, ma in tutto l’hinterland di Cagliari, da Selargius Quartucciu a Maracalagonis e Monserrato. Quest’anno tra l’altro in Sardegna, per via delle grandi piogge autunnali e delle precoci temperature primaverili, i mandorli erano già fioriti a gennaio, due mesi prima del consueto.
Canino e Montalto di Castro, Lazio
Nel Lazio invece sono in aumento le coltivazioni di mandorli soprattutto negli ultimi anni. In particolare bisogna andare ad ammirarli a Canino e Montalto di Castro, due borghi della Maremma laziale, in provincia di Viterbo.
Canino si trova nell’entroterra, quasi alle pendici del Monte Amiata e vicino al lago di Bolsena.
Montalto di Castro si trova nella zona costiera della Maremma laziale che custodisce l’antica cittadina etrusca di Vulci. I due borghi, di solito a marzo, sono avvolti da una nuvola di petali bianchi e rosa che profumano il paesaggio di primavera.