La grande isola è da sempre teatro di leggende antiche, misteri irrisolti e fatti dalla natura inquietante che nel corso dei secoli hanno tramandato la loro aurea magica fino ai giorni nostri.
Quali sono i luoghi misteriosi da visitare in Sicilia? Di fianco ai noti luoghi di abbacinante bellezza paesaggistica e storica la Sicilia vanta località avvolte nel mistero che possono essere lo spunto per un tour a caccia dei misteri siciliani tra castelli infestati dai fantasmi, cripte spaventose e apparizioni del maligno.
Catacombe dei Cappuccini - Palermo
Le catacombe sono un luogo di mistero e suggestione per definizione, in modo particolare quelle che si trovano a Palermo conosciute con il nome di Catacombe dei Cappuccini.
Questa antica cripta funeraria era originariamente destinata ad ospitare le spoglie dei monaci del monastero dei Cappuccini, inizialmente si trattava di una cava scavata sotto l'altare di Sant'Anna, nei pressi della chiesa di Santa Maria della Pace e successivamente venne allargata sempre di più con nuovi loculi e tunnel sotterranei fino ad arrivare a contenere circa 8000 salme che subirono un processo di mummificazione naturale.
Oggi è possibile visitare le catacombe come fossero una casa degli orrori e scoprire le mummie in vari stati di decomposizione e disposti in pose bizzarre, tanto da suggestionare gli avventori convinti di aver sentito fischi, sussurri, scricchiolii sospetti e scheletri spostati in posizioni diverse da un momento all’altro.
La mano insanguinata – Castello di Carini
La città di Carini in provincia di Palermo ospita un antico castello che il 4 dicembre 1563 fu teatro di un efferato delitto.
A venire uccisi furono l’adolescente baronessa di Carini Laura Lanza e il suo amante Ludovico Vernagallo, cugino dello sposo di lei.
I due scoperti e trucidati dal padre della baronessa trovarono una violenta morte che in qualche modo torna a noi la notte di ogni 4 dicembre quando una misteriosa impronta di mano insanguinata sembra comparire all’improvviso sulle pareti delle stanze del castello accompagnata da rumori e grida nelle tenebre.
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La lettera del diavolo – Agrigento
La piccola località di Palma di Montechiaro in provincia di Agrigento è il luogo di un antico mistero irrisolto: la leggenda della Lettera del Diavolo.
Con questo nome s’intende una vera lettera recapitata nell’estate del 1676 presso il Monastero del SS. Rosario e letta da suor Maria Crocifissa della Concezione, antenata di Giuseppe Tommasi di Lampedusa, autore de Il Gattopardo.
La missiva, scritta in una lingua sconosciuta con parole di greco, arabo e altre lingue antiche, recava in calce la firma del diavolo in persona che la consegnò proprio alla monaca con lo scopo di indurla in tentazione. La povera Suor Maria Tomasi fu la sola a comprenderne il significato ma rimase così scioccata che non rivelò mai il suo contenuto, sfuggendo ogni domanda in merito.
La sola cosa nota fu che quando Satana ordinò alla suora di contro firmare la lettera, lei vinta dallo sgomento scrisse solo “ohimè “ che è l’unica parola ancora chiaramente leggibile sulla lettera.
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Abbazia di Thelema - Cefalù
La Villa Santa Barbara è un edificio di Cefalù più noto come Abbazia di Thelema che negli anni '20 divenne la residenza di Aleister Crowley, famigerato padre dell’esoterismo moderno.
Nel 1920 Crowley arrivò sulla Rocca di Cefalù, nella località di Santa Barbara dove occupò un casolare abbandonato che divenne il centro delle sue pratiche occulte.
Per quattro anni Crowley e i suoi seguaci vissero nell’abbazia praticando misteriosi riti satanici, pratiche sessuali orgiastiche e assumendo sostanze stupefacenti nel segreto delle sue stanze dando scandalo nella comunità di Cefalù, tanto da essere espulso per decreto dalla Sicilia.
Oggi l’Abbazia di Thélema è un luogo abbandonato a se stesso che però non smette di attrarre i numerosi appassionati di turismo esoterico che ogni anno si recano a Cefalù per visitarla percorrendo un sentiero che si trova di fronte al cimitero del paese.
Lo stato di decadimento ha cancellato le scandalose decorazioni ritratte sui muri che scioccarono le prime persone che entrarono nell’Abbazia dopo l’abbandono dei seguaci di Crowley, tuttavia è ancora ben visibile la scritta con il motto alla base del credo di Crowley: “Fa ciò che vuoi”.
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Villa Palagonia a Bagheria, Palermo
Nella lista dei luoghi più misteriosi e affascinanti di Sicilia non può mancare la magnifica Villa Palagonia anche nota come villa dei mostri a Bagheria, vicino Palermo.
La villa datata 1715 è un vero capolavoro del Barocco, un luogo eccentrico ricco di stranezze architettoniche e suggestioni che hanno ispirato numerosi artisti nel corso dei secoli.
La facciata della villa è caratterizzata da mostruose figure in pietra, animali deformi e creature inquietanti che creano già dall’arrivo un’atmosfera surreale e fiabesca.
Queste mostruose statue per secoli sono state ritenute capaci di esercitare un’influenza malefica sugli uomini che avessero avuto il coraggio di guardarle da vicino. In particolare le donne incinte non osavano avvicinarsi perché temevano aborti o malformazioni dei neonati e di incorrere in disgrazie varie.
In realtà pare che uno dei motivi per cui il principe Francesco Ferdinando abbia commissionato le statue dall’aspetto bizzarro sia stato quello di distrarre i visitatori dal suo aspetto sgradevole ma che a sua volta anche lui sia rimasto vittima del sortilegio delle statue tanto che ancora oggi il suo fantasma vagherebbe nel castello terrorizzando chi lo incontra.
All’interno della villa spicca la Galleria degli Specchi su cui campeggia l'iconica scritta di benvenuto : "Guarda te stesso attraverso lo specchio di cristallo e nella stessa singolare magnificenza contempla l'immagine espressa nella fragilità mortale".
Si narra che anche all’interno dell’edificio ci fossero arredi con qualche stranezza, come le sedie e i tavoli pendenti.
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L'orecchio di Dionisio - Siracusa
All'interno del Parco archeologico della Neapolis di Siracusa si trova l'enorme grotta chiamata "Orecchio di Dionisio", nome scelto da Caravaggio in base alla forma della grotta.
Si tratta di una grotta artificiale, profonda 65 metri dove si trovano delle cave in pietra avvolte dal mistero, dette latomie, scavate dai condannati ai lavori forzati.
La grotta detta l’Orecchio di Dionisio fu progettata in modo che anche il minimo suono venisse amplificato chiaramente.
Leggenda vuole che il tiranno locale – Dioniso I di Siracusa – ordinò di scavare l'enorme grotta nelle rocce per tenerci dentro i prigionieri e poter udire i loro segreti attraverso l'apertura appositamente progettata sul soffitto.
Oggi è possibile visitare la grotta insieme a tutte le antiche vestigia custodite nel complesso archeologico greco di Siracusa e magari riuscire ancora a sentire il sussurrio di voci lontane.