Quali sono i luoghi misteriosi in Lombardia?
La Lombardia è una terra ricca di storia e piena di fascino, sul suo territorio si sono alternati vari popoli, dagli Etruschi ai Galli, dai Romani ai Barbari e ai Longobardi, fino ai Francesi e gli Spagnoli nella storia più recente e tutti hanno lasciato segni ed impronte che raccontano vita, cultura e tradizioni, misteri e segreti, giunti fino a noi.
A volte la realtà si confonde con la fantasia e i miti della leggenda, altre volte la realtà si perde nei racconti riportati avvolgendo nel mistero luoghi e fatti.
https://www.in-lombardia.it/Vediamo insieme qualche luogo misterioso da visitare in questa bellissima Terra.
La faccia del Diavolo
A Rezzato, in provincia di Bergamo, in un fitto bosco a due passi dal monastero francescano di San Pietro in Colle, percorrendo sentiero della Rasa, si arriva ad una roccia dove appare scolpito in bassorilievo un gran faccione con sembianze metà umane e metà bestia.
Si tratta del Diaol o Mostasù, come viene definito in dialetto lombardo. Le origini di questo bassorilievo sono diverse.
Secondo alcuni, rifacendosi alla data scolpita nella roccia, 1798, si tratta del ricordo della morte di un uomo avvenuta in quel luogo.
Altri dicono che è la faccia vera del demonio perché in quei luoghi avvenivano ritrovi (i sabba) di streghe, altri ancora ritengono sia l’immagine del Green Man, lo spirito celtico guardiano dei boschi.
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Villa de Vecchi
A Cortenova, in provincia di Lecco, si trova una villa chiamata la “Casa Rossa” nel mondo dell’esoterismo.
La villa fu costruita a metà Ottocento da Felice de Vecchi, eroe delle 5 giornate di Milano, ma abbandonata nel 1938.
Sulla villa circolano molte leggende che negli anni l’hanno resa un posto imperscrutabile ed inquietante. Si narra che la villa sia abitata da “misteriose presenze” e che durante le notti del solstizio d’estate e d’inverno, si senta il lamento di una voce femminile.
Questo lamento pare appartenga all’amante di Felice de Vecchi, uccisa nella villa. Altri affermano che ad essere uccise nella villa furono la moglie e la figlioletta di Felice che ne scoprì la morte al ritorno da una passeggiata.
Oltre ai lamenti, durante la notte, spesso si sente provenire dall’interno il suono di pianoforte che si diffonde nell’aria. Secondo alcuni la fontana che un tempo ornava il parco della villa, in passato zampillò addirittura sangue.
La villa è inserita nella classifica delle sei ville stregate al mondo.
I fantasmi del castello sull’Adda
A Trezzo, sulle rive del fiume Adda, sorge un antico Castello abitato prima dal Barbarossa e poi dalla famiglia Visconti.
Attorno a questo castello aleggiano leggende e misteri. Secondo alcuni nel maniero si trova nascosto il tesoro di Federico Barbarossa che ancora oggi è protetto dai fantasmi dello stesso imperatore e dei suoi eserciti, nascosto nelle viscere della terra.
Nella rocca ci sono due pozzi dove la leggenda vuole che i Visconti gettavano gli ospiti indesiderati e i nemici di guerra. Nella parte sotterranea c’è la “stanza della grotta”, un luogo umido che gocciola dal soffitto e qui, pare, che i Visconti portassero i prigionieri.
Il prigioniero veniva legato proprio sotto una di queste gocce che lentamente gli scavavano il cranio provocandogli una morte atroce.
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La costola del Drago
A Palladina, in provincia di Bergamo, nel Santuario della Natività della Beata Vergine, sul soffitto è legata una grossa costola di un animale. La leggenda narra che la costola apparteneva ad un drago dalle enormi fattezze che terrorizzava gli abitanti del luogo.
Il mostro era carnivoro e le sue prede non erano solo animali ma anche uomini. Questo finché un giovane del posto, il nobile cavaliere San Giorgio, non riuscì ad ucciderlo, liberando la zona dalla sua presenza. La costola venne messa in mostra proprio per ringraziare il coraggioso guerriero.
Nonostante molte ricerche effettuate, non si è ancora in grado di scoprire da quando la costola è esposta nel Santuario.
Le piramidi di Montevecchia
Le tre piramidi di Montevecchia sono state scoperte dall’architetto Vincenzo di Gregorio nel 2001 mentre svolgeva un’osservazione satellitare. Si trovano nel Parco Regionale di Montevecchia a soli 40 chilometri da Milano.
Le Piramidi, che a primo acchito sembrano colline naturali perché ricoperte da una fitta vegetazione, dopo studi e misurazioni fatte da esperti, svelano la loro natura artificiale per mano dell’uomo. Infatti, le piramidi sono costituite tonnellate di roccia disposta a gradoni, con un’inclinazione massima di 44 gradi e con un’altezza compresa tra i 40 e i 50 metri.
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Dagli studi effettuati, pare le Piramidi italiane anche se con diverse dimensioni, sono uguali a quelle egiziane sia come orientamento astronomico che come disposizione. Una delle ipotesi più accreditata su questo mistero dice che sia stata un’antica civiltà a crearle per scopi religiosi e astronomici.
L’astronomo e astrofisico Adriano Gaspani, dopo attenti studi, ritenne che le piramidi fossero santuari utilizzati per determinare i cicli lunari e le eclissi che servivano come informazioni per le attività agricole delle popolazioni antiche.