Quali sono i luoghi più misteriosi da visitare in Liguria? La Liguria, conosciuta per i suoi pittoreschi borghi di mare e i panorami mozzafiato, nasconde anche un lato meno noto, fatto di leggende, misteri e luoghi dal fascino enigmatico.
Tra antichi monasteri abbandonati, rocche medievali immerse nel silenzio e fenomeni naturali inspiegabili, questa regione offre esperienze uniche per chi è alla ricerca del soprannaturale.
Dalla celebre Triora, conosciuta come il paese delle streghe, alla misteriosa Rocca di Coderone e alla magica "farfalla di luce" sul Monte Caprione, la Liguria rivela un lato oscuro e affascinante.
Ecco alcuni dei posti più misteriosi della Liguria.
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Villa Durazzo Pallavicini, Pegli
Villa Durazzo Pallavicini, situata a Pegli, è un gioiello architettonico e paesaggistico del XIX secolo. Il parco che la circonda è uno dei più straordinari giardini romantici d'Italia, progettato dall'architetto Michele Canzio su incarico del marchese Ignazio Pallavicini.
Il giardino è concepito come un vero e proprio teatro naturale, con percorsi scenografici che si snodano tra laghi, tempietti, grotte e boschetti, ciascuno con un significato simbolico e un ruolo nella narrazione paesaggistica.
La villa stessa è un elegante esempio di architettura neoclassica e, insieme al parco, offre una meravigliosa immersione nell'arte, nella natura e nella storia.
Villa Durazzo Pallavicini attrae però anche per via di alcune storie misteriose. Si racconta che nella villa siano stati avvistati dei fantasmi. Uno sarebbe quello di Michele Canzio, l’architetto che realizzò il parco di Villa Durazzo-Pallavicini.
La sua morte, avvenuta nel 1868, segnò l’inizio di strani fenomeni che iniziarono ad accadere alla villa, come manifestazioni di un’entità traslucida ed eterea tra i vialetti del parco.
Secondo i racconti, il fantasma si manifesterebbe durante le domeniche primaverili e in concomitanza con l’anniversario della sua morte, ma sarebbe benevolo nei confronti del personale del parco e si limiterebbe a qualche burla a dipendenti e giardinieri.
Quello di Canzio però non è l’unico fantasma ad abitare la villa, si racconta che sia stato avvistato anche quello di una ragazza con una veste lunga e bianca, scalza e dai capelli neri.
Cà delle Anime, Voltri
A Voltri, in provincia di Genova, si trova si trova quello che un tempo era una locanda per i viandanti che attraversavano l'Appennino ligure.
Oggi si dice sia infestata da fantasmi e misteri. Si racconta che molti viaggiatori che pernottavano qui scomparissero misteriosamente e le loro anime vagherebbero ancora tra le mura dell'edificio.
A partire dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri, quindi, si sarebbero verificati eventi strani. Oggetti che si spostano da soli, urla e lamenti nel cuore della notte e l’apparizione del fantasma di una giovane, alla quale i locandieri avrebbero ucciso il fidanzato.
La giovane così si aggirerebbe per l’antica locanda lasciando dietro di sé un profumo di rose.
L'atmosfera decadente e isolata della struttura, insieme ai racconti locali di presenze spettrali, ha contribuito a rendere Cà delle Anime un luogo dal fascino oscuro e ideale per gli amanti del mistero.
Triora, il paese delle streghe
Triora è un antico borgo medievale sorto intorno all’anno Mille, lungo la Riviera ligure di Ponente, nella Valle Argentina.
Deve il suo nome al latino Tria-Ora, ovvero tre bocche, riferito ai tre principali prodotti locali (grano, vite e castagno).
Ma Triora è anche conosciuto come borgo delle streghe per via dei famosi processi alle streghe compiuti dal 1587 al 1589. All’epoca alcune donne locali vennero accusate di essere le artefici di continue pestilenze, piogge acide, uccisioni di bestiame e addirittura di cannibalismo nei confronti di bambini in fasce.
Le condanne per presunte stregonerie causarono la morte al rogo di diverse giovani donne e anche di un ragazzo.
Testimonianze e documenti dell’epoca sono oggi custoditi nel Museo Etnografico e della Stregoneria.
Triora è inoltre un suggestivo borgo dove passeggiare tra i caratteristici carruggi, le case addossate l’una all’altra, i resti di due delle cinque fortezze nonché di alcune delle sette porte.
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Monastero di Valle Christi, Rapallo
Tra Rapallo e Ruta di Camogli sorge il monastero di Valle Christi, uno dei migliori esempi di architettura gotica ligure.
Fondato nel XIII secolo come abbazia cistercense, oggi rimangono solo affascinanti rovine, immerse in un'atmosfera di quiete e mistero.
Il complesso, con le sue arcate gotiche in rovina e la chiesa a cielo aperto, è avvolto da leggende locali e racconti di apparizioni spettrali. Si racconta infatti che un tempo una monaca che qui viveva si sarebbe innamorata perdutamente di un pastore del luogo e, trasgredendo al voto di castità, avrebbe dato alla luce una bambina.
La monaca sarebbe stata condannata ad una punizione terribile, cioè sarebbe stata murata viva, insieme alla sua bambina, all’interno delle mura di una cella. Si narra che nelle notti senza luna, tra i resti dell’antico monastero, si sentirebbe ancora oggi il suo lamento struggente.
Farfalla di luce sul monte Caprione
Sul monte Caprione, un promontorio situato tra i comuni di Lerici e Ameglia, in provincia di La Spezia, si trovano alcuni menhir. Si tratta di megaliti di epoca preistorica, tra cui il più suggestivo è il menhir de “la farfalla di luce”.
È uno strano fenomeno che pare avvenga nel giorno del solstizio d’estate ma sia osservabile anche nei giorni immediatamente precedenti e successivi.
Al tramonto i raggi del sole che attraversano una fessura tra le rocce, creata da una formazione megalitica chiamata “Quadrilite di San Lorenzo”, proiettano sul menhir una figura che ricorda la sagoma di una farfalla.
Rocca di Coderone, Biassa
La Rocca di Coderone, situata nei pressi di Biassa, nelle alture di La Spezia, è stata costruita verso la metà del XIII secolo per volere di Genova.
Nel tempo è stata utilizzata come fortezza, con annessa cappella ora scomparsa, poi come dimora signorile, nella quale pare abbiano soggiornato illustri personaggi come Caterina de' Medici, in viaggio per andare in sposa al figlio del re di Francia, papa Clemente VII, che raggiungeva la suddetta nipote a Marsiglia per le nozze, papa Paolo III, di ritorno da Nizza e l'imperatore Carlo V che proprio dal golfo della Spezia è partito per la sfortunata impresa in Algeria.
Oggi in rovina, del castello rimangono ancora i possenti muraglioni esterni. Noterete che sul lato sinistro il muro presenta un vuoto. Secondo alcuni, tra cui i professori Calzolari e Di Benedetto e l'ingegner Berti, studioso di radiogeoestesia, inserendo la mano all'interno di questa cavità, si potrebbero percepire sensazioni di forza trasmessa dalla roccia che inducono il visitatore ad acquisire forza decisionale.
La rocca avrebbe quindi una forte e costante componente energetica indipendentemente dalla stagione e dalla temperatura.