
Parchi divertimento, città industriali, vecchie fabbriche e isole. In Italia sono tanti i luoghi abbandonati ricchi di fascino e suggestione. Da nord a sud, facciamo un viaggio alla scoperta dei luoghi intorno a cui aleggiano leggende e storie.
Ci sono diverse pagine che raccolgono i luoghi fantasma più incredibili del nostro paese, tra questi vi segnaliamo Ghost Village – Urbex Italia e Decadence – Urbex. Quali sono i luoghi abbandonati più affascinanti d’Italia? Ecco la nostra selezione.
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10 luoghi fantasma in Italia
- Isola di Poveglia
- Consonno
- Ospedale Psichiatrico di Volterra
- Colonia Fara
- Discoteca Woodpecker
- Ex Gallerie Caproni
- Ex Zuccherificio
- Ville Sbertoli
- Ultimo Impero
- Villa dell’Allenatore
I luoghi abbandonati più affascinanti d’Italia
Nella laguna veneta, a due passi da Venezia, Poveglia è conosciuta per il suo triste destino. La piccola isola fu, dalla fine del ‘700 luogo di quarantena durante la peste ed ospitò oltre 160.000 persone infette, che qui persero la vita. Secondo quanto si narra il 50% del suolo dell’isola è costituito da resti umani, molti dei quali sono stati rinvenuti per caso sotto i vigneti. La storia macabra dell’isola non si conclude qui, perché nel 1922 venne costruito un ospedale psichiatrico. Secondo quanto si narra i pazienti dell’ospedale venivano tormentati dalle anime dei morti di peste e chiedevano di essere trasferiti. La versione dei degenti non venne mai presa in considerazione, anzi, secondo la leggenda vennero torturati, lobotimizzati e uccisi per volere del sadico direttore dell’ospedale.
Un tranquillo borgo e un’idea folle portarono la città di Consonno, in provincia di Lecco, all’abbandono. Nel corso degli anni 60, Mario Bagno, un industriale impegnato nella costruzione di autostrade e piste di aeroporti, arrivò al paese con l’obiettivo di trasformare la cittadina in un Parco Divertimenti, che sarebbe dovuto essere il più importante della Lombardia.
La vicinanza a Milano rendeva Consonno il posto perfetto per un parco giochi e uno shopping center dove fare una gita fuori porta la domenica. Fu così che nel 1962 acquistò l’intero paese al prezzo di 22.500.000 lire. Consonno venne completamente demolito, eccetto la chiesa di San Maurizio, la canonica, una casa adiacente e il piccolissimo cimitero. Tutti gli abitanti furono costretti ad andarsene. Purtroppo il progetto non andò come si sperava e la città dei balocchi cadde nell’oblio e nell’abbandono ancor prima di essere completata. Oggi è desolata ed abbandonata.
Costruito nel 1887, l’Ospedale psichiatrico è stato attivo per oltre 70 anni prima di essere chiuso nel 1978 con l’approvazione della legge Basaglia che vietava i manicomi a favore delle strutture pubbliche di igiene mentale. L’idea alla base del centro era quella di creare un grande villaggio (una città nella città considerando che poteva ospitare fino a 5000 pazienti) dove i malati potessero dedicarsi ad attività lavorative allo scopo di curare o stabilizzare i disturbi e tornare poi alla vita nella società. Agli inizi degli anni ’60 l’istituzione si era però già trasformata in una sorta di carcere basato su gerarchia e potere dove i malati venivano internati contro la loro volontà e sottoposti a forme di coercizione. Fu così che l’ospedale psichiatrico di Volterra fu conosciuto nel decennio precedente la sua chiusura come il luogo del non ritorno. Dopo la chiusura dei manicomi, l’ospedale psichiatrico di Volterra fu lasciato in stato di totale abbandono.
- Colonia Fara
L’edificio fu costruito a Chiavari dal Partito Nazionale Fascista come luogo di villeggiatura per i più piccoli. Inaugurato nel 1938, ospitò i bambini provenienti da tutta Italia che giungevano a Chiavari per i soggiorni estivi. Dopo soli due anni dall’apertura, a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale il palazzo venne adibito ad ospedale militare e sede di occupazione provvisoria dell’esercito tedesco.
Dopo la guerra, l’impianto cercò di riaprire di nuovo come colonia estiva, ma senza successo. Negli anni sessanta lo stabile venne convertito, se pur per un breve periodo, in “albergo internazionale della gioventù italiana”. Venne poi definitivamente abbandonato.
- Discoteca Woodpecker
A Cervia c’è uno dei luoghi abbandonati più belli d’Italia, si tratta della discoteca Woodpecker, un locale fantasma nato nel 1966. Caratterizzato da una struttura particolare formata da una cupola in vetroresina con archi semiaperti.
- Ex Gallerie Caproni
A Predappio, potrete trovare l’ex stabilimento dell’aeronautica Caproni. La fabbrica iniziò la sua attività nel 1935 per rispondere alla forte richiesta di lavoro della zona e giunse ad occupare fino a 1400 dipendenti. Lo stabilimento crebbe fino alla seconda guerra mondiale, periodo in cui iniziò il suo declino. Restano in utilizzo solo i due tunnel in cemento armato, prima per la coltivazione di funghi edibili e successivamente come laboratorio per lo studio dei fenomeni di aerodinamica e fluidodinamica.
- Ex Zuccherificio di Forlì
Nel 1900 Eridiana inaugurò uno zuccherificio a Forlì, facendo diventare la barbabietola da zucchero la prima coltura in Romagna. Prima della seconda guerra mondiale, nello Zuccherificio lavoravano circa 1000 persone ma, verso la fine degli anni sessanta i cambiamenti del mercato e la costituzione del Mercato Comune dello zucchero, mise l’azienda in difficoltà: Eridiana fu costretta a vendere lo stabilimento che divenne un deposito per poi essere abbandonato nel 1972. Da allora lo zuccherificio è unìimmensa cattedrale immersa dalla vegetazione.
- Ville Sbertoli
Le Ville Sbertoli si trovano sulle colline nella periferia di Pistoia. Ville Sbertolo era l’ex manicomio della città nato come Casa di Salute nel 1864 e divenuto nel 1951 Ospedale Neuropsichiatrico Provinciale.
L’edificio liberty circondato da fitta vegetazione pare fosse di proprietà della famiglia Sbertoli che aveva avuto un figlio con problemi mentali. Secondo un’altra versione la proprietà era del Dottor Agostino Sbertoli, che lavorando al manicomio di San Benedetto di Pesaro, voleva un luogo suo per la cura dei malati.
- Ultimo Impero
Quando inaugurò l’Ultimo Impero era la discoteca più grande d’Europa. Venne inaugurata ad Airasca, in Piemonte, tra la zona industriale di Airasca e None, sulla statale 23 per il Sestriere a 25 km da Torino. Il locale disponeva di 7 piste di ballo, 9 bar, un’area interna da 7.000 m², una esterna da 12.000 m², 7 fontane, 2 cascate e impianti da 20.000 watt di potenza all’esterno, di 50.000 watt all’interno e 10.000 watt nel privé. Dopo la chiusura e diverse nuove aperture con altri nomi, la struttura venne completamente abbandonata.
- Villa dell’Allenatore
Non lontano dal centro di Piacenza c’è una bellissima cascina abbandonata con mobili, memoriabilia, palloni in cuoio e vecchie foto: la casa è conosciuta come Villa dell’allenatore ed era di proprietà di Benito Tapparello, un allenatore di calcio.