BAR JAMAICA A BRERA, MILANO - In un mondo di bar per turisti ed ombrelloni e tavoli sui marciapiedi di via Brera, c'è un caffè che resiste.
Il bar Jamaica è aperto dal 1911 e da allora è un punto di ritrovo bohémien degli artisti di Brera.
Durante il giorno era frequentato da gente per bene, professori della vicina Accademia delle Belle Arti e giornalisti; di notte si trasformava in un'alcova per artisti e sregolati che non disdegnavano una puntatina al vicino bordello di via dei Fiori Chiari 17.
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Nel ’48, quando il bar passò al figlio Elio, il Bar Jamaica iniziò ad organizzare mostre ed incontri per letterati, in una tradizione mai interrotta.
Qui hanno raccontato il loro lavoro e bevuto un caffè Quasimodo ed Ungaretti, Ennio Morlotti e Dario Fo.
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L'architettura e l'arredo del locale sono rimasti invariati nel tempo: il vecchio bancone di legno, i pavimenti consunti e soprattutto i prezzi di un bar di quartiere che non ha cambiato listino nella Brera iper-turistica.
Il bar Jamaica resta una garanzia, simbolo di una Milano in via di estinzione che non si fa sedurre dalla modernità.
Il ristorante con le mostre di fotografie ed opere di giovani artisti è l'unica novità.
Per il resto, se siete a Milano ed avete fame alle due di notte sapete dove trovare una cotoletta appena fatta.
Via Brera 32, www.jamaicabar.it aperto tutti i giorni dalle 8:00 alle 2:00.
Mezzi pubblici Montenapoleone (M3 Rossa), Lanza (M2 Verde), San Marco (bus 61)