ALBERGO DIURNO VENEZIA - Sotto la superficie di Piazza Oberdan a Milano si trovano gli ex bagni pubblici risalenti agli anni 20 e chiusi nel 1985.
Tutto è rimasto intatto laggiù, basta scendere le scale e fare un salto indietro nel tempo, agli anni della Belle Epoque.
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Progettato nel 1923 da Marcello Troiani e completato nel 1925, fu un luogo costruito per dare ai viaggiatori e ai cittadini milanesi servizi igienici, estetici e sanitari. Il progetto comprende 30 bagni suddivisi per classe, dalla media a quella di lusso, con sei cabine doccia, spogliatoi, dieci toilette, due gabinetti, un guardaroba e una sala da stiro.
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I servizi non erano limitati solo all'igiene personale, infatti il Diurno Venezia vantava anche delle terme, una buvette, un ufficio postale, delle sale riunioni e business, dei negozi di fiori, delle edicole, una cartoleria, una banca, un barbiere, due cabine telefoniche, una copisteria, un piccolo magazzino per il deposito bagagli, un'agenzia di viaggi, un garage per biciclette e un lustrascarpe.
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Si accede a questo mondo segreto, fatto di maioliche e in perfetto stile art decò, dall'ingresso della metro di Porta Venezia; scendendo le scale vi troverete davanti a una piccola porta sulla destra che purtroppo è chiusa e barrata da assi di legno mantenuti da una pesante catena.
All'interno si arriva ad un grande ingresso da cui si diramano i corridoi. Varcare quella soglia è come fare un tuffo indietro nella Milano anni 20. Ora laggiù tutto è abbandonato e relegato all'incuria, l'unica attività che riuscì a resistere fino al 2006 fu quella del parrucchiere.
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L'albergo Diurno è chiuso al pubblico ed è visitabile solo durante le aperture speciali del Fondo Ambiente Italiano. Sul sito del comune di Milano si legge di un accordo tra Fai e Comune per il rilancio dell'Ex Albergo Diurno. Per maggiori info:QUI