
Alla fine delle vacanze non ci si abitua mai e la conclusione dell’estate si porta sempre dietro un pizzico di malinconia. È per questo che spesso, proprio nei primissimi giorni post-ferie, al primo weekend disponibile, o agli albori dell’autunno decidiamo di ritagliarci ancora qualche giorno lontano da scartoffie e ufficio.
Una delle mete ideali per trascorrere un finesettimana fuoriporta è la Cascata delle libellule blu. Questo luogo suggestivo e a tratti fatato si trova in Liguria, precisamente a Rialto, frazione di Calice Ligure, in provincia di Savona. Si tratta di un borgo di 1713 abitanti situato nell’entroterra di Finale Ligure, dai vicoli pittoreschi e ben curati, con tanto da vedere e con centinaia di anni di storia alle sue spalle. La Cascata delle libellule blu è situata appena fuori dal centro abitato.
Cascata delle Libellule blu: come arrivare
L’uscita autostradale da percorrere è quella che indica appunto Finale Ligure, dall’autostrada A10. Le indicazioni proseguono poi per Calice Ligure e infine per la frazione di Rialto. Per arrivare alla Cascata occorre comunque dirigersi verso l’Agribike camping, il cui ultimo tratto è raggiungibile solo a piedi.
Per accedere alla località delle cascate sarà inoltre necessario pagare un biglietto simbolico di 1 euro. Tutte le entrate vengono destinate alla riqualificazione e tutela del luogo stesso.
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Perché questo nome?
Il nome “Cascata delle libellule blu” è molto recente, è infatti dal 2015 che la cascata principale di questo piccolo scorcio naturalistico viene chiamata in questo modo. A scegliere la poetica denominazione sono stati Cosimo Melacca e Francesca Magillo, il primo gestore dell’Agribike camping, la seconda guida naturalistica che presta il suo servizio nei pressi della cascata.
La motivazione risiede nel fatto che proprio in questo luogo è possibile imbattersi in diverse colonie di Capopterigini o damigelle, meglio conosciute come libellule blu, in virtù del loro colore.
Le libellule blu
Ma chi sono le libellule che danno il nome a uno dei luoghi più suggestivi e magici di tutta la Liguria? Questi particolari insetti sono estremamente curiosi, per nulla aggressivi e si lasciano avvicinare dai visitatori. Si tratta di una specie di libellule unica nel suo genere: a differenza delle libellule “tradizionali”, ad esempio, le Capopterigini quando sono a riposo chiudono le loro ali e non le distendono o allargano come ci si aspetterebbe. Inoltre, è possibile distinguere gli esemplari maschi dalle femmine: i primi sono infatti di un colore blu intenso, dai riflessi metallici, le seconde invece hanno un tronco le cui sfumature vanno dal verde al bruno.
La presenza di questa specie animale in un luogo è in realtà soprattutto sinonimo di un ambiente salubre e pulito: le libellule blu, infatti, vivono nei pressi di corsi d’acqua limpidi e fitti boschi di ontani, piante che crescono, appunto, attorno alla cascata.
Cosa vedere e itinerario
La Cascata delle libellule blu è visitabile solo a partire dal 30 maggio e fino al 30 settembre. Sia a causa delle condizioni meteo che sono le ideali soltanto in questo breve tratto temporale, sia affinché – centellinando le visite – si possa meglio conservare lo stato incontaminato e selvaggio del luogo in questione.
L’itinerario da percorrere non è complesso e neppure particolarmente lungo, per questa ragione è adatto anche ai visitatori non esperti nel trekking e ai bambini. Si consiglia però sempre di equipaggiarsi con un abbigliamento (e soprattutto delle calzature) adeguato e di affidarsi alle guide specializzate per attraversare il sentiero che risale seguendo il letto del torrente fino, appunto, alla cascata.
Oltre alla cascata principale – che prende il nome dalle libellule – lungo il sentiero ci si imbatte anche nella Cascata della Ferriera, più piccola ma non per questo meno affascinante rispetto alla sua “sorella maggiore”.
Quasi a metà del percorso è inoltre presente un laghetto dove è sconsigliato – ma non vietato – tuffarsi. Le regole di comportamento da seguire sono invece: evitare di fare eccessivo rumore, non abbandonare rifiuti e, soprattutto, non catturare le libellule blu.