Lazio

Cosa vedere a Ventotene in un weekend

Ventotene

Ventotene è un piccolo lembo di terra nel mar Tirreno, tra Ischia e Ponza, al largo della costa laziale, appartenente all’arcipelago delle isole Pontine. Come le altre, Ventotene è un’isola di origini vulcaniche che risale a circa 1.700.000 anni fa. 

Per la sua vicinanza al continente e la fertilità della sua terra, l’isola servì come punto di appoggio alle prime colonizzazioni greche che la chiamarono Pandataria, prima di diventare colonia romana. Rimodellata poi dai Borboni, Ventotene divenne l’isola di confino che ospitò anche personaggi illustri come l’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini e Altiero Spinelli, il politico precursore dell’Europa europea, rinchiusi nel carcere di Santo Stefano all’epoca della Resistenza. 

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Oggi Ventotene è l’isola per i veri amanti del mare in cerca di una vacanza slow ed eco-friendly. È l’isola ideale per chi vuole davvero staccare la spina tra passeggiate nei campi di lenticchie, degustazioni enogastronomiche, immersioni nei suoi ricchi fondali e nelle sue antiche grotte. Non aspettatevi aperitivi e dj set. A Ventotene i riti sono scanditi dal ciclo della giornata e della natura. Il silenzio è il lusso dell’isola dove rifugiarsi, ancora in pochi, e godersi i piaceri della tavola, il suono delle cicale e le sfumature di blu delle sue acque cristalline. 

Isola di Ventotene: spiagge e cosa vedere

Cosa vedere a Ventotene

  • Porto romano 

Appena sbarcati sull’isola di Ventotene vi apparirà un meraviglioso monumento storico. Il porto è un bacino scavato nel tufo, ad opera dei Romani, da cui vennero estratti circa 60.000 metri cubi di roccia. Il porto romano considerato già interamente compiuto nella prima età augustea, è stato costruito in modo tale da consentire l'accesso anche in condizioni di tempo avverse, grazie alla conformazione interna del bacino che offre una protezione contro tutti i venti.

Passeggiando nel porto noterete le grotte di tufo scavate dai Romani che oggi ospitano negozi, uffici turistici e centri di immersione, mentre all’imbocco del porto, utilizzate tutt’oggi, vedrete nella parete di tufo le grandi bitte che tenevano ancorate le navi mercantili romane. Una lunga serie di arcate realizzate nel banco roccioso e una sequenza di rampe che dovevano facilitare il collegamento tra la piazza della Chiesa e la zona abitata di Ventotene, testimoniano la presenza dei Borboni che hanno avviato un importante riassetto urbanistico dell'isola. Oggi i resti del porto romano sono ancora visibili nel porto attuale che è anche il centro nevralgico dell’isola. Alle sue spalle si snoda il centro abitato, nato nel Settecento ad opera di Antonio Winspeare e Francesco Carpi, e concentrato intorno alla piazza del Comune o piazza Castello, alla chiesa di Santa Candida e a Piazza De Gasperi. 

  • Peschiera romana 

Ai piedi del faro, nei pressi del porto romano, si conservano i resti di un'antica peschiera romana del I secolo a.C.. L'opera monumentale comprendeva due vasche coperte in cui confluiva acqua di mare miscelata con acqua dolce per mezzo di canali, realizzate in modo tale da chiudersi non appena i pesci fossero entrati, ed un terzo bacino esterno utilizzato per la temporanea collocazione della fauna ittica durante le operazioni di pulizia. Testimonianza dell’ingegnosità dei Romani, la peschiera permetteva all’acqua di mare di entrare ma non ai pesci di uscire. La peschiera, inoltre, era dotata di ricettacoli sommersi che consentivano la deposizione delle uova ed una tranquilla nidificazione al riparo dal sole e dalle onde. L’ambiente marino, infine, era ricreato da decorazioni parietali e piccoli scogli coperti da alghe o anfratti. Oggi si può visitare la peschiera a nuoto, ma si apprezza di più con le immersioni perché attualmente il meglio della costruzione si trova sott’acqua. 

  • Cisterne romane 

Dal I secolo a. C.

Ventotene è dotata di un sistema idrico per l’approvvigionamento dell'acqua potabile, realizzato dai Romani nella parte meridionale dell’isola. Si tratta di due cisterne per la raccolta delle acque piovane che si raggiungono in pochi minuti a piedi da piazza Castello. La prima cisterna è denominata "dei carcerati" perché poi fu impiegata come luogo di ricovero per gli schiavi borbonici. Questo serbatoio venne ricavato direttamente nel tufo a circa 10 metri sottoterra e comprende un piazzale di raccolta delle acque a cielo aperto su cui si aprono due gallerie con volte tra loro comunicanti, impiegate per la conservazione delle riserve. La seconda cisterna prende il nome di "grotta Iacono", dal nome della famiglia omonima spedita a Ventotene dai Borboni nel 1772 per colonizzare l’isola. Questa cisterna viene anche chiamata Villa Stefania, dal nome della moglie di uno degli Iacono. Oggi diversi tour guidati accompagnati dalle guide turistiche del Comune permettono di visitare le cisterne perfettamente conservate grazie al rivestimento di cocciopesto, che rendeva le vasche impermeabili. Da qui, sfruttando la pendenza naturale dell’isola, l’acqua veniva incanalata tramite un sistema di acquedotti verso il porto, e arrivava direttamente al palazzo dell’imperatore Augusto. Le cisterne sono state utilizzate per lungo tempo, prima dai monaci, poi come luogo di riparo per uomini ed animali, infine, in epoca borbonica, sono state abitate da 100 forzati mandati qui per ricostruire l’isola. I graffiti e i disegni sulle pareti testimoniano lo scorrere della vita quotidiana in diverse epoche storiche.

  • Carcere di Santo Stefano 

A meno di un miglio da Ventotene si trova l’isola di Santo Stefano, al momento disabitata e di proprietà privata, che ospita il carcere di Santo Stefano costruito dai Borboni nel 1795. È un’affascinante e imponente costruzione a ferro di cavallo, a picco sul mare, progettato dal Maggiore del Genio Antonio Winspeare, in collaborazione con Francesco Carpi, il quale a sua volta si ispirò ai principi illuministici del filosofo Jeremy Bentham, secondo cui "nei tentativi di recupero dei detenuti (…) era possibile ottenere il dominio di una mente sopra un'altra mente (...) tramite una adeguata struttura architettonica”.

Il carcere di Santo Stefano è stato uno dei primi edifici carcerari al mondo ad essere costruiti secondo i principi del Panopticon, enunciati sempre da Bentham: tutte le celle affacciano su un cortile interno che permetteva alle guardie di avere il controllo sui carcerati con un solo colpo d’occhio. Il carcere ha ospitato negli anni migliaia di persone, dai prigionieri borbonici ai fascisti, ma anche personaggi noti come l'anarchico Gaetano Bresci, assassino del re Umberto I, e detenuti illustri come Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi che, nel 1941, redassero lo storico Manifesto di Ventotene, documento guida sulle prime idee di un’Europa libera e unita. Qui sono stati confinati anche Sandro Pertini e Umberto Terracini, uomini definiti scomodi nel periodo fascista. 

Il carcere chiuse definitivamente i battenti nel 1965, ma oggi è possibile visitarlo con le escursioni organizzate dalla cooperativa Terra Maris. 

  • Villa Giulia

Sul promontorio di Punta Eolo, a picco sul mare, si possono ammirare le rovine della scenografica Villa Giulia, testimonianza dello splendore dell’antico impero romano. L’enorme complesso residenziale che comprendeva cortili, stanze, giardini, cisterne e terme, venne costruito nel II secolo a.C., per accogliere una fanciulla di nome Giulia, figlia dell'imperatore Augusto, qui esiliata per aver violato la Lex Iulia sulla moralizzazione pubblica, che lo stesso padre emanò nel 18 a.C.. Dopo l'abbandono dell'isola da parte dei Romani, la villa venne abbandonata e saccheggiata. Ciò che è stato recuperato è custodito al Museo Storico Archeologico di Ventotene. Oggi l'accesso al monumento archeologico è possibile attraverso la rampa che da Cala Rossano conduce al cimitero di Ventotene, un tempo luogo di approdo per le navi. Merita una visita questa villa che sorge in una posizione panoramica e dove sono ancora ben visibili le aree dedicate alle terme oltre alla struttura originale della villa che degradava verso il mare. 

  • Area Marina Protetta di Ventotene e Santo Stefano 

Dal 1999, Ventotene e la disabitata Santo Stefano fanno parte di un’Area Marina Protetta con lo scopo di tutelare le caratteristiche ecologiche, floristiche, faunistiche e naturalistico-ambientali del posto, oltre che salvaguardare il patrimonio archeologico, storico ed architettonico. L’area divide il territorio e le acque circostanti le isole in zone a riserva integrale, parziale e generale.

La riserva integrale comprende tutta l’area dell’isola di Santo Stefano dove ci si può andare soltanto accompagnati da personale autorizzato. La riserva generale copre la metà dell’isola di Ventotene e quella parziale le zone restanti. L’istituzione della riserva ha permesso di preservare il paesaggio marino che comprende grotte e rocce basaltiche nere formatesi in seguito a eruzioni vulcaniche di 1.700.00 anni fa, e i suoi abitanti tra cui specie protette come le tartarughe Caretta Caretta o uccelli come il Falco Pellegrino. Se volete ammirare immense praterie subacquee di posidonie, gorgonie, rose di mare e branchi di murene, tonni, cernie e a volte anche capodogli e delfini, Ventotene è il luogo ideale per lo snorkeling e le immersioni. Al Centro Visite dell’Area Marina Protetta, situato al Porto di Ventotene, troverete tutte le informazioni necessarie.

  • Museo della Migrazione e Osservatorio Ornitologico di Ventotene

Questo piccolo museo rientra tra le attività dell’Area Marina Protetta di Ventotene e di Santo Stefano. È un centro di osservazione, monitoraggio e censimento dei principali uccelli migratori del Mediterraneo, nonché il primo museo di questo genere in Italia. Merita una visita anche per lo spettacolare terrazza panoramica sul mare da cui osservare, se si è fortunati, gli uccelli visti in foto.

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Le spiagge di Ventotene

L'isola di Ventotene ha 3 km di costa rocciosa, formata da tufi gialli, trachiti e basalti, tra cui si nascondono spiagge e calette lambite da un mare turchese da sogno. Come a Ponza, la maggior parte delle spiagge sono accessibili solo via mare, ma ce ne sono alcune raggiungibili via terra, con una passeggiata di pochi minuti a piedi dal centro, e dotate di tutti servizi.

  • Spiagge raggiungibili via terra 

Cala Nave è la spiaggia più frequentata dell’isola: è un lido sabbioso protetto da costoni di tufo che formano una baia naturale di rara bellezza, ma molto affollata d’estate. È una spiaggia libera ma si possono noleggiare ombrelloni e lettini, ed è dotata di diversi punti ristoro. 

Accanto a Cala Nave si trova il faro di Ventotene, intorno a cui ci sono scogli da cui è possibile accedere al mare facilmente.

Il tufo è liscio e comodo per sdraiarsi, ma si possono affittare ombrelloni e lettini. A nuoto si possono raggiungere gli scogli vicini, compreso quello che sembra una nave all’ancora e che dà il nome a Cala Nave. Cala Rossano è una spiaggia piccola, sabbiosa e riparata. Infine, vicino al porto vecchio di Ventotene si trovano i resti delle saline romane da cui si accede facilmente al mare ma non ci sono punti ristoro. 

  • Spiagge raggiungibili via mare 

A Ventotene le più belle calette sono quelle raggiungibili in barca o in canoa. Circumnavigando l’isola non ve ne perderete neanche una. Tra queste segnaliamo Cala Battaglia, una suggestiva distesa di sabbia nera finissima, bagnata da acque color smeraldo. Parata Grande è una meravigliosa spiaggia sabbiosa in un’insenatura delimitata da ripide scogliere a picco nel mare. Un tempo era accessibile via terra tramite una serie di scalini scavati nel tufo che costeggiavano le ripide pareti rocciose, oggi la spiaggia è chiusa al pubblico per pericolo di caduta massi quindi si può raggiungere solo via mare. Un’altra spiaggia molto suggestiva di Ventotene è la Parata della Postina: una piccola baia sassosa dominata da un masso che forma due archi naturali semisommersi che sono uno spettacolo per gli amanti di immersioni e snorkeling. La località di Punta Eolo, dove si trovano i resti di Villa Giulia, è famosa anche per il relitto di Santa Lucia, un’antica nave a vapore affondata nel 1943 che oggi giace sul fondale marino ricoperto da interessanti specie vegetali. Punta Pascone poi è un’altra meta poco nota ma altrettanto suggestiva per chi fa snorkeling o diving. A 300 metri di profondità si può vedere la Secca dell’Archetto, un enorme tunnel dove vivono spugne, triglie ed anemoni.

Infine, nessun giro in barca dovrebbe dimenticare di passare dalle Sconciglie, gli scogli dove secondo gli antichi miti greci vivevano le sirene che ammaliarono Ulisse. La secca compresa fra i due scogli, inoltre, è un’altra famosa meta per le immersioni.

Mangiare a Ventotene 

Come le altre isole dell’arcipelago pontino, Ventotene vanta una cucina che esalta l’incontro tra il mare e la terra. Tra le specialità dell’isola bisogna assaggiare gli gnocchi di mare di Ventotene (con pomodoro pachino, ricotta romana e peperoncino, pezzetti di polpo e gamberi), spaghettoni di terra e di mare (con vongole e asparagi). Le zuppe tipiche sono quella a base di lenticchie di Ventotene e la Bazzoffia delle Pontine (zuppa con carciofi, fave, piselli, bieta e pane raffermo). Tra i secondi a base di pesce non bisogna perdere la murena in scapece con cipolla rosa di Ventotene, i calamari ripieni e il purpetiello con scarola e lenticchie di Ventotene. Per i vegetariani la cianfotta (un piatto a base di diverse verdure di stagione). Per finire torta di mandorle. Tra i vini scegliete quelli locali come Dragonara, Moscato e Biancolella. 

Tra i migliori ristoranti dell’isola dove assaggiare la cucina locale ci sono il Giardino, bar e ristorante gourmet con giardino romantico che propone la cucina povera di Ventotene rivisitata con un tocco di eleganza. Oppure Mast’Aniello, ristorante che serve ottime grigliate di pesce e una pizza cotta nel forno a legna sotto il pergolato che guarda il mare. Il ristorante più antico dell’isola però è Zi' Amalia, proprio a ridosso della piazza centrale. Ottime alternative sono la Terrazza di Mimì che serve piatti a base di verdure del suo orto, e il romantico Afrodite, situato in una piccola grotta con un balconcino e pochi tavoli a lume di candela affacciati sul porto.

Per un pranzo o un aperitivo in spiaggia c’è Il Gabbiano a Cala Rossano, un chiosco affacciato sul porto, aperto alcuni giorni della settimana fino a tarda notte con dj-set.  Tra i riti dell’isola c’è poi la colazione in piazza Castello, al Verde, un vecchio bar con i tavoli all’ombra di una grande acacia, ideale per un caffè e una conchiglia con crema e marmellata, oppure da Zi’ Amalia che la mattina sforna pizzelle fritte napoletane. Un’altra istituzione di Ventotene, infine, è l’Antico Forno Aiello dove acquistare i taralli e la tiella di verdure che si dice abbiano conquistato anche personaggi come il presidente Napolitano o Massimo D’Alema. 

Dormire a Ventotene 

Ventotene offre numerose case da affittare per chi cerca una vacanza in totale libertà. Bisogna solo scegliere tra un piccolo appartamento al porto, ideale per uscire subito in barca, o una villa isolata nella campagna dove dimenticarsi del tempo. Se invece preferite un albergo ma sempre immerso nella natura dell’isola consigliamo l’Elicriso, un piccolo hotel in campagna che ha mini appartamenti, ciascuno con un portico e barbecue in comune, oppure Agave e Ginestra, piccolo albergo in una vecchia casa dove ogni ospite ha la sua amaca nel portico. Dedicato a Giulia, la figlia dell’imperatore Augusto confinata a Ventotene, è l’albergo Villa Iulia, affacciato sulla spiaggia di Cala Nave, a pochi passi dalla piazza centrale dove si trova anche il Mezzatorre, discreto hotel 3 stelle. 

Come raggiungere Ventotene 

L’isola si trova a poca distanza dalle coste del Lazio e della Campania, ed è raggiungibile tutto l’anno in aliscafo o traghetto dai porti di Formia, Terracina, Napoli e Ischia.

Come muoversi a Ventotene

L’isola è molto piccola, si estende per circa 2 km quadrati, quindi sconsigliamo di usare le automobili. Per immergersi davvero nell’atmosfera dell’isola conviene piuttosto muoversi a piedi o noleggiare una bicicletta o al limite prendere un taxi.

Se, invece, volete ammirare la costa di Ventotene dal mare consigliamo di prenotare un’escursione giornaliera in barca presso uno dei tanti centri dell’isola. 

Quando andare a Ventotene 

L’estate è naturalmente il periodo migliore per godersi una vacanza di sole, mare e relax in quest’isola paradisiaca. La primavera è adatta a chi soffre il caldo estivo e preferisce visitare i monumenti dell’isola con un clima più mite per una vacanza fuori stagione. L’appuntamento da non perdere a Ventotene, infine, è la festa della Protettrice Santa Candida che si celebra il 19 e il 20 settembre con la suggestiva gara delle mongolfiere. 

Mappa e cartina

Autore: Francesca Ferri

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