Roma

Viaggio nel Parco Archeologico del Colosseo

Colosseo

Icona del grandioso Impero romano e della Città Eterna, il Colosseo è uno dei monumenti della Capitale che non ci si stanca mai di visitare. Ancora affascinati dalle storie di gladiatori che si sfidavano in mortali combattimenti o degli scenografici spettacoli dell’antica Roma, i visitatori di tutto il mondo si mettono in fila per visitare il Colosseo. 

Ma l’Anfiteatro Flavio non è l’unica attrazione da vedere, il Parco Archeologico del Colosseo comprende tanti altri maestosi monumenti immersi nel cuore di Roma, come il Foro romano, la Domus Aurea e l’Arco di Costantino, ma anche musei, sedi di collezioni permanenti e interessanti mostre temporanee. Dopo la chiusura imposta dall’attuale pandemia, il Parco Archeologico del Colosseo sta gradualmente riaprendo al pubblico tutte le sue meraviglie. 

Scoprite cosa vedere al Parco Archeologico del Colosseo.

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Colosseo 

L’Anfiteatro Flavio è il monumento più visitato d’Italia e un’icona del grandioso impero romano. Comunemente noto con il nome di Colosseo, per via di una colossale statua che sorgeva nelle vicinanze, l’edificio venne edificato nel I secolo d.C. per volere degli imperatori della dinastia Flavia, ed ha accolto, fino alla fine dell’età antica, spettacoli di grande richiamo popolare, quali le cacce e i giochi gladiatori. L’edificio era ed è uno spettacolo in se stesso, confermandosi tuttora il più grande anfiteatro del mondo. 

Simbolo dei fasti dell’impero, l’anfiteatro ha cambiato nei secoli il proprio volto e la propria funzione, offrendosi come spazio strutturato ma aperto alla comunità romana. Nel 438, con l’abolizione dei giochi gladiatori per volere di Valentiniano III, l’anfiteatro subisce un lento e progressivo declino tanto da essere utilizzato nel Medioevo e nel Rinascimento come cava di materiali, utilizzati anche per la costruzione della Basilica di San Pietro, e come ricovero per animali, sede per laboratori artigianali e abitazioni.

Dalla stagione romantica nella quale il fascino della rovina attrasse letterati e artisti si passò presto a quella degli scavi sistematici e dei restauri. 

Oggi l’anfiteatro è un monumento alle opere dell’ingegno umano che sopravvivono al tempo e si presenta ancora come una struttura dinamica che offre un’ampia panoramica sugli spazi interni, ma anche suggestive viste sulla città. Periodicamente ospita esposizioni temporanee legate ai temi dell’antico e del suo rapporto con la contemporaneità, nonché spettacoli moderni. 

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Foro romano 

Era il cuore politico e civile di Roma antica che ha cambiato volto più volte, rimanendo un panorama archeologico unico al mondo. Anticamente il foro era un’area paludosa. Solo dalla fine del VII secolo a.C., dopo la bonifica della valle, iniziò a prendere forma il Foro Romano destinato a rimanere il centro della vita pubblica per oltre un millennio. Nel corso dei secoli furono costruiti i vari monumenti: prima gli edifici per le attività politiche, religiose e commerciali, poi durante il II secolo a.C. le basiliche civili, dove si svolgevano le attività giudiziarie. 

Ma già alla fine dell’età repubblicana, l’antico Foro Romano era divenuto insufficiente a svolgere la funzione di centro amministrativo e di rappresentanza della città. Le varie dinastie di imperatori vi aggiunsero solo monumenti di prestigio: il Tempio di Vespasiano, Tito, Antonino Pio e Faustina dedicati alla memoria degli imperatori divinizzati, e il monumentale Arco di Settimio Severo, costruito all’estremità occidentale della piazza nel 203 d.C. per celebrare le vittorie dell’imperatore sui Parti. L’ultimo grande intervento fu realizzato dall’imperatore Massenzio nei primi anni del IV secolo d.C., quando venne eretto il tempio dedicato alla memoria del figlio Romolo e l’imponente Basilica sulla Velia.

L’ultimo monumento realizzato nel Foro invece fu la Colonna eretta nel 608 d.C. in onore dell’imperatore bizantino Foca. Da allora l’area subì un forte interramento, tanto da divenire luogo di pascolo e prendere il nome di Campo Vaccino, ma alcuni monumenti continuarono a vivere grazie alla trasformazione in chiese. Tra queste il tempio di Romolo divenne la chiesa dei santi Cosma e Damiano. Solo con l’Unità d’Italia iniziarono i primi lavori sistematici di scavo nell’area.

Palatino 

Sul colle Palatino sono conservati i resti degli insediamenti dell’età del Ferro, che facevano parte del più antico nucleo della città di Roma. Il colle fu sede di importanti culti cittadini e, fra il II e il I secolo a.C., divenne il quartiere residenziale dell’aristocrazia romana. 

Augusto scelse simbolicamente il colle come luogo della propria abitazione, che era costituita da diversi edifici, tra cui la Casa di Livia. Successivamente il colle divenne sede dei palazzi imperiali: la Domus Tiberiana, la Domus Transitoria e poi la Domus Aurea, e infine la Domus Flavia, articolata in un settore pubblico e in uno privato, noto come Domus Augustana. La presenza di così tanti palazzi imperiali sul colle diede vita a un processo di identificazione tanto che il toponimo Palatium è diventato nelle lingue moderne sinonimo di edificio residenziale. Nel Rinascimento poi, il Palatino divenne proprietà di famiglie aristocratiche che vi stabilirono ville, vigne e giardini: ancora oggi si conserva parte dei suggestivi Horti Farnesiani, sulla parte alta del colle, e della Loggia Stati-Mattei con le sue decorazioni pittoriche.

Arco di Costantino e meta sudans 

L’Arco di Costantino, posto lungo la via percorsa dai trionfi, nel tratto compreso tra il Circo Massimo e l’Arco di Tito, è il più grande arco onorario giunto fino a noi e rappresenta una sintesi della propaganda ideologica di età costantiniana. L’arco infatti celebra il trionfo dell’imperatore Costantino su Massenzio, avvenuto il 28 ottobre del 312 d.C.

a seguito della battaglia di ponte Milvio. La decorazione in lastre marmoree a rilievo fu ideata e realizzata in età costantiniana secondo un progetto unitario, utilizzando perlopiù materiali di spoglio provenienti da altri monumenti imperiali. Sulle facce principali dell’arco e sui lati si alternano, secondo schemi simmetrici, rilievi dell’età di Traiano, di Adriano, di Marco Aurelio e infine, nel settore inferiore, dell’età di Costantino. Tutti i volti degli imperatori che appaiono nei rilievi sono stati rimodellati a somiglianza di Costantino, con il nimbo a connotarne la maestà imperiale. Tutte le immagini rappresentate sull’arco, quindi, sono volte a celebrare il disegno politico di restaurazione dell’impero voluto da Costantino, che voleva essere celebrato e riconosciuto come nuovo arbitro delle sorti di Roma e legittimo trionfatore sul rivale Massenzio.

Nei pressi dell’Arco di Costantino vedrete, inoltre, dei resti della cosiddetta Meta Sudans, una fontana monumentale edificata in età Flavia. La fontana fu in uso fino al V secolo d.C. quando, con l’interramento della Valle del Colosseo, si iniziarono a ostruire i canali di deflusso delle acque. I ruderi furono poi demoliti in epoca fascista per la creazione di via dei Trionfi. Il nome “meta” deriva dalla forma conica che ricordava le mete del circo, mentre “sudans” stava a indicare l’acqua che ne sgorgava. 

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Domus Aurea 

Dopo il devastante incendio del 64 d.C., che distrusse gran parte del centro di Roma, l’imperatore Nerone iniziò la costruzione di una nuova residenza, che per sfarzo e grandiosità passò alla storia con il nome di Domus Aurea. Progettata dagli architetti Severus e Celer e decorata dal pittore Fabullus, la reggia era costituita da una serie di edifici separati da giardini, boschi e vigne e da un lago artificiale, situato nella valle dove oggi sorge il Colosseo.

I nuclei principali del palazzo si trovavano sul Palatino e sul colle Oppio ed erano celebri per la sontuosa decorazione in cui a stucchi, pitture e marmi colorati si aggiungevano rivestimenti in oro e pietre preziose. L’enorme complesso comprendeva, tra l’altro, bagni con acqua normale e sulfurea, diverse sale per banchetti, tra cui la famosa coenatio rotunda, che ruotava su se stessa, e un enorme vestibolo che ospitava la statua colossale dell’imperatore nelle vesti del dio Sole. 

Dopo la morte di Nerone i suoi successori vollero cancellare ogni traccia dell’imperatore e del suo palazzo, così i lussuosi saloni vennero privati di rivestimenti e sculture, e vennero riempiti di terra fino alle volte per essere utilizzati come costruzioni per altri edifici. Quel che oggi si può visitare sono gli ambienti sul colle Oppio, probabilmente destinati a feste e banchetti, che furono interrati rimanendo sconosciuti sino al Rinascimento. Solo allora, dopo alcuni ritrovamenti fortuiti, artisti appassionati di antichità come Pinturicchio, Ghirlandaio, Raffaello e Giulio Romano iniziarono a calarsi dall’alto in quelle “grotte sotterranee”, per copiare i motivi decorativi che esse conservavano e che, proprio dalla loro collocazione, presero il nome di “grottesche”. Ancor oggi il termine di “pittura a grottesche” è utilizzato per indicare un genere, diffuso soprattutto nel XVI secolo, che riprende, rielaborandoli e reinterpretandoli in maniera ludica e fantasiosa, i motivi della decorazione parietale romana.

  • Domus Aurea Experience

La Domus Aurea di solito propone una visita guidata della reggia di Nerone con l’esperienza della realtà immersiva, ma al momento è sospesa fino a data da destinarsi. Una proiezione emozionale sulla storia della Domus Aurea nella galleria d’ingresso e un’istallazione in realtà virtuale all’interno della sala della volta dorata vi faranno fare, quando sarà possibile, un vero e proprio viaggio nel tempo. 

Musei 

Si può concludere il viaggio nel Parco Archeologico del Colosseo con la visita dei musei dove vedere esposte opere provenienti dall’area archeologica, dai suoi monumenti e dagli scavi. Il sistema museale, fortemente interconnesso, sia fisicamente, sia digitalmente, rappresentato dal già esistente Antiquarium del Palatino e dai Museo del Foro Romano e Museo del Colosseo, racconta la nascita della città e della sua dimensione politica, giuridica e commerciale, la fondazione romulea, l’età dei Palazzi imperiali e la storia dell’Anfiteatro Flavio.

  • Museo Palatino 

Il Museo Palatino è allestito nell’ex convento delle Monache della Visitazione, costruito nel 1868 sui resti del palazzo di Domiziano. Il museo custodisce reperti che vanno dalle origini di Roma all’età imperiale.

Da non perdere, al primo piano, fra le molte opere esposte, nella sala VI, i reperti dell’epoca di Augusto, l’imperatore che per primo modificò l’aspetto del Palatino, e, nella sala VII, i mosaici e le preziose pitture provenienti dalla neroniana Domus Transitoria.

  • Museo del Colosseo 

Il Museo del Colosseo si trova al secondo livello dell’anfiteatro e racconta ai visitatori la storia del monumento, dall’antichità come luogo di spettacoli alla nuova occupazione degli spazi in età medievale, ai grandi restauri ottocenteschi fino ai nostri giorni. 

  • Mirabilia 

Il Parco Archeologico del Colosseo comprende, infine, la possibilità di vedere ancora in situ cicli delle pittura antica e medievale, una straordinaria quantità di capolavori della scultura e della decorazione romana custoditi anche nei musei dell’area archeologica. 

Tra i tanti altri monumenti del parco, per esempio potrete vedere la Basilica di Massenzio, situata sulla collina della Velia. La basilica fu edificata da Massenzio nel 308 e terminata, con alcune modifiche, da Costantino. Fulcro del complesso monumentale poi è il tempio di Vesta, dedicato al culto della dea, più volte ricostruito e infine restaurato dall’imperatrice Giulia Domna verso la fine del II secolo d.C. Accanto al tempio vedrete la casa delle Vestali, sacerdotesse dedicate al culto di Vesta e alla sorveglianza del fuoco sacro. Alle pendici del Palatino sorge poi l’Arco di Tito che venne fatto costruire da Domiziano in memoria del fratello Tito per celebrarne il trionfo della guerra giudaica del 70 d.C. Ancora sul Palatino potrete vedere la Casa di Livia, una ricca domus privata del I secolo a.C., riportata alla luce da scavi ottocenteschi. 

Molto più recenti, invece, sono gli Horti Farnesiani, un sistema di terrazze e scale che dalle pendici del Palatino salgono alla sommità del colle, in una mescolanza di architetture cinque-seicentesche.

Il complesso fu ideato per il cardinale Alessandro Farnese, nipote di papa Paolo III, a partire dal 1537. È un magnifico luogo sospeso nel tempo tra memorie imperiali e celebrazioni dinastico-familiari, ispirato al ricordo degli antichi horti romani. 

Nella primavera 2021, infine, è attesa, dopo quasi 40 anni, l’apertura della Domus Tiberiana, una grandiosa residenza imperiale che si allunga per circa quattro ettari tra il settore nord ovest e quello centro orientale del colle Palatino.

Informazioni pratiche: visite, orari e ticket

Il Parco Archeologico del Colosseo, dal 1° febbraio, è aperto alle visite dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 16.30, fino a data da destinarsi. Le aree del Parco sono visitabili solo ed esclusivamente prenotando il proprio ingresso online. La Domus Aurea, invece, rimane al momento ancora momentaneamente chiusa.

Per quanto riguarda i ticket, per il momento, è acquistabile solo il biglietto “24h – Colosseo, Foro, Palatino”. Valido 24h, permette un solo ingresso al Colosseo (I e II ordine), senza il piano dell’arena, e un solo ingresso all’area archeologica del Foro Romano-Palatino, incluse le mostre in corso. In considerazione della chiusura del parco nei giorni di sabato e domenica, i biglietti con ingresso al venerdì consentiranno la visita anche il lunedì successivo.

Con lo stesso biglietto “24h – Colosseo, Foro, Palatino”, inoltre, è possibile visitare, dal 9 febbraio al 9 maggio 2021, la mostra “Pompei 79 d.C. Una storia romana”, situata al secondo ordine del Colosseo. Una storia mai tentata prima del lungo rapporto tra Roma e Pompei, che prova a restituire in maniera compiuta il complesso dialogo che lega le due realtà più famose dell’archeologia italiana, dalla seconda guerra sannitica (fine del IV sec. a.C.) all’eruzione del 79 d.C.  

Dal 16 marzo, invece, si terrà la mostra “Raffaello e la Domus Aurea.

L’invenzione delle grottesche” che ripercorrerà negli spazi restaurati della Domus Aurea, l’eccezionale storia della riscoperta della pittura antica sepolta nelle “grotte” dell’originaria Domus di Nerone. Il visitatore potrà accedere da un ingresso, appositamente concepito per la mostra dallo Studio Stefano Boeri Architetti: una passerella che dal parco di Colle Oppio si insinuerà, sfiorandole, tra le rovine, fino ad approdare nella Sala Ottagona.

Rimangono invece ancora sospesi il collegamento con l’area comunale dei Fori imperiali e l’accesso a siti non rispondenti alle norme sanitarie attive durante l’emergenza sanitaria (Museo Palatino, Criptoportico Neroniano, Aula Isiaca, Domus Transitoria, Santa Maria Antiqua, Rampa di Domiziano, Tempio di Romolo).

Scaricando l’app gratuita ParcoColosseo potete preparare la visita e approfondire i percorsi. Infine, in attesa della riapertura degli altri siti, potreste visitare il ‘Quinto sito’, ovvero il sito web del Parco archeologico del Colosseo, per un viaggio nell’antica Roma online

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