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Lago delle Fate: la leggenda e i sentieri per visitarlo

Lago delle Fate

Circondato da incantevoli boschi e avvolto da misteriose leggende il Lago delle Fate è un luogo pieno di meraviglia incastonato in Val Quarazza, ai piedi del massiccio del Monte Rosa in Piemonte.

Più precisamente il lago si trova sul territorio del comune di Macugnaga nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola, a circa 1300 metri di altitudine.

Lago delle Fate

Lago delle Fate
Lago delle Fate

Il Lago delle Fate non è in realtà un lago naturale ma un bacino artificiale scavato nel 1948 quando venne costruita la diga per trattenere le acque del torrente Quarazza e produrre energia elettrica, tuttavia si integra perfettamente nel contesto paesaggistico grazie ai colori scintillanti della sua acqua color smeraldo in cui si specchiano la cime delle montagne circostanti.

Questo lago è considerato tra più affascinanti del nord Italia per i suoi scorci panoramici, per la natura rigogliosa che lo avvolge e protegge e per la rete di sentieri attraverso cui raggiungerlo ammirando le bellezze paesaggistiche locali.

Anche se non è balneabile il lago presenta piccole spiaggette e ampi prati verdi dove rilassarsi, prendere il sole e godersi il panorama in un’atmosfera di matrimonio con la natura al suo massimo.

Come arrivare al Lago delle Fate? I sentieri più belli

Lago delle Fate sentieri
Lago delle Fate

Raggiungere questo luogo incantato è possibile attraverso una piacevole camminata di circa un’ora adatta a tutta la famiglia.

Di solito i due punti di partenza principali di questo percorso sono nel borgo di Macugnaga o dalla frazione di Isella da cui parte una lunga strada sterrata detta Sentiero delle Slitte che porta sul bel poggio di Motta all’interno del Grande Sentiero Walser del Monte Rosa e del Sentiero Italia.

Il sentiero è ombreggiato, ampio, largo e con un dislivello minimo percorribile anche spingendo un passeggino, inoltre a breve distanza si incontrano due ristoranti dove è possibile fermarsi e riposare prima di riprendere il cammino.

Per arrivare al Lago delle Fate esistono anche altri percorsi alternativi della stessa durata partendo da località come:

Borca - lungo un ripido sentiero a scale

Dalla diga, proseguendo per la comoda strada alberata fino alla località "Crocette" a 1460 mt, meglio nota come "Città Morta", un antico villaggio di minatori abbandonato nel 1953, anno in cui venne interrotta l’attività estrattiva con le testimonianze dell'antica lavorazione dell'oro.

Da Opaco: si scende con una strada abbastanza lineare fino al comune di Isella, per poi raggiungere la frazione di Motta. La lunghezza complessiva è di 3km, e il tempo medio impiegato è di circa un'ora.

Da Fornarelli lungo la vecchia strada carrabile realizzata dagli alpini per un totale di 1 km

Da Fornarelli lungo il sentiero Scheber che supera Motta e arriva al lago con un breve tragitto di soli 600 m da percorre in 20 minuti.

Il periodo migliore per intraprendere il percorso e goderne tutte le potenzialità va da maggio a settembre, mentre i più allenati muniti del giusto equipaggiamento possono spingersi ad affrontarlo anche durante i mesi invernali.

LA LEGGENDA DEL LAGO DELLE FATE

Lago Fate
Lago delle Fate

Il lago delle fate deve il suo nome a un’antica leggenda che ne accresce ancora di più il fascino e l’atmosfera fiabesca.

Tutto inizia nella vicina Miniera della Guia nei cui tunnel sotterranei un ristretto gruppo di nani/gnomi detti Gut Viarghini lavorerebbe alacremente tutta la notte per estrarre pietre preziose e pepite d’oro. Il prezioso ricavato verrebbe poi consegnato a delle fate che camminano sull’acqua del lago.

Queste lo userebbero per ricamare i loro abiti e creare la polvere magica che le aiuterebbe a volare e a rendere le acque del lago scintillanti sotto i raggi del sole. In cambio dell’oro, gli gnomi riceverebbero dalle fate scorte di marmellata di more e di mirtilli, di cui sono particolarmente ghiotti.

Camminando tra i boschi intorno alle sponde del lago è facile incontrare delle sculture di legno che rappresentano proprio i famosi gnomi minatori che sentendo l’avvicinarsi di qualcuno si immobilizzano trasformandosi in statue per non essere riconosciuti.

I dintorni del Lago – Cosa vedere

Macugnaga
Macugnaga

Lo splendido lago delle Fate è incastonato in un contesto paesaggistico che racchiude alcune tra le migliori attrazioni naturali e storiche del Piemonte.

Il centro di riferimento quando si visita il lago delle Fate è il comune di Macugnaga, uno dei borghi più belli del Piemonte, particolarmente interessante sia d’estate con la sua rete di sentieri escursionistici tra i boschi che d’inverno grazie alle sue piste innevate che lo rendono un’affascinante comprensorio sciistico.

Macugnaga è in realtà composto da quattro diverse frazioni, ognuna con le proprie caratteristiche. Sparsi sul territorio dell’antico nucleo del villaggio detto Dorf si possono incontrare piccoli ma interessanti musei, chiese storiche come la Chiesa Vecchia risalente al XIV secolo e Case Walser di grande fascino come è raccontato nel il Museo dell’Antica Casa Walser di Borca, un edificio del Seicento che espone oggetti della vita quotidiana dei Walser di Macugnaga

Nella vicina frazione di Staffa invece vale la pena fare una tappa per ammirare un albero monumentale che ha più di sette secoli, un meraviglioso tiglio del 1300, alto più di 12 metri, a due passi dalla Chiesa Vecchia.

Val Quarazza
Val Quarazza

La Val Quarazza è anche conosciuta come “Valle dell’Oro”, perché è da secoli territorio di caccia di pepite preziose all’interno della Miniera della Guia scavata e visitabile in località Borca.

La Miniera della Guia è l'unica miniera d’oro visitabile in Europa e una delle gallerie aurifere che hanno reso questo complesso minerario dell’oro il più importante d’Italia, chiuso nel 1961.

Allargando il raggio d’azione e allontanandosi progressivamente dal lago è possibile poi esplorare le meraviglie ancora poco conosciute della provincia di Verbano-Cusio-Ossola e della Val d’Ossola, una delle più belle zone montane del Piemonte.

La valle è la meta ideale per staccare con il mondo urbano riscoprendo paesaggi e scorci attraenti e rilassanti come la spettacolare Cascata del Toce che con i suoi impressionanti 143 metri di salto è una delle più alte d’Europa e come le cascate dell’Alpe Pissa.

Ricca di cultura, chiese romaniche, scorci, borghi medievali, ristoranti tipici e alberghi accoglienti, la Val d’Ossola propone una vasta possibilità di soggiorni a partire dal suo centro di riferimento, Domodossola vicina anche agli impianti sciistici di San Domenico e Varzo.

Domodossola, con Piazza Mercato e tutto il suo centro storico rappresentano uno scenario suggestivo e un’ottima base di partenza per visitare le bellezze della valle come i Presepi sull’acqua di Crodo allestiti su antiche fontane di pietra, i centri termali di Bognanco e Premia, il castello nel borgo di Vogogna o uno dei quattro parchi naturali della valle: Parco Nazionale della Val Grande, Parco Naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero, Parco Naturale dell’Alta Valle Antrona, Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte Calvario.

Mappa e cartina

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