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Colli Bolognesi, borghi e cose da fare

Rocchetta Mattei

"Ma quanto è bello andare in giro per i Colli Bolognesi se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi”, cantava nel 1999 Cesare Cremonini, allora voce dei Lunapop.

I Colli Bolognesi continuano a far sognare con i loro borghi medievali, i castelli incantati e i parchi naturali da scoprire in moto, in bici o a piedi lungo i tanti itinerari immersi tra natura e storia.

Ecco cosa vedere sui Colli Bolognesi.

Monteveglio

Monteveglio
Monteveglio

Il borgo medievale di Monteveglio si trova alle pendici dei Colli Bolognesi, a circa mezz’ora di auto da Bologna.

È ricordato perché alle sue porte venne fermato l’imperatore Enrico IV che voleva vendicare l’umiliazione subita a Canossa. Oggi il ben conservato borgo fortificato incanta per la magnifica abbazia voluta da Matilde di Canossa nell’XI secolo.

L’edificio fu dato in gestione da Matilde in persona a una comunità di monaci agostiniani, che vi si insediarono per ben trecento anni. Qui potrete vedere la chiesa a tre navate, con l’altare a cinque colonne scolpito con marmo rosso di Verona, la cripta con una pietra tombale del periodo romanico e due chiostri, uno dei quali risalente al ‘400 e da cui si può arrivare alle stanze utilizzate dei monaci.

A Monteveglio vedrete poi la porta ad arco che rappresenta l’unica via di accesso al borgo e le due torri storiche: la torre trecentesca, la più antica e sede del Centro Visite del Castello di Monteveglio e la torre campanaria del Seicento, così chiamata per via delle campane poste sulla cima, che servivano a richiamare la comunità in caso di assemblee straordinarie. Al lato della torre trecentesca si trova la casa di San Benedetto, a lungo sede dell’oratorio e luogo di accoglienza dei pellegrini che percorrevano la vicina via Francigena.

L’oratorio di San Rocco, del 1631, invece è una testimonianza dell’anno in cui la pesta dilagava nel nord Italia. Furono proprio gli abitanti del borgo a volerne la costruzione, nel tentativo di fermare l’epidemia con la preghiera.

Oliveto

Oliveto sorge a breve distanza da Monteveglio, in posizione panoramica su una collina. Nell'anno 776 l'abitato di Oliveto, allora chiamato Casale Sociorum, fu donato dai duchi longobardi all'abbazia di Nonantola che lo comprese nel suo feudo fino a quando, nel 1131, gli olivetani si resero indipendenti, costituendo un libero comune (che sopravvisse per circa un secolo, passando poi liberamente al comune di Bologna). 

Nel 1803 l’esercito di Napoleone, che aveva invaso la regione, soppresse il comune di Oliveto trasferendolo sotto il comune di Monteveglio.

A partire dal X secolo il borgo prese il nome attuale, derivato dal nome della collina, Monte Oliveto, ispirato dalla vegetazione caratteristica del luogo costituita da olivi. Della storica Oliveto sono rimasti alcuni antichi monumenti.

Tra questi, ad esempio, una grande costruzione medioevale chiamata la Casa Grande dell'Ebreo, costruita nel 1410 da Salomon Mathasia e sede della comunità ebraica nonché la prima banca di tutta la zona, e la Bronzina che nel 1527 fu l'albergo dei Grandi di Spagna e successivamente fu anche lazzaretto e poi fonderia di bronzo attorno al 1775.

Nel borgo si svolge ogni anno a marzo, la Festa della Saracca, d'ispirazione spagnola, ereditata dal loro passaggio nel 1527. In questa occasione si celebra il funerale della saracca, ossia della sardina che viene sepolta ai piedi di una croce di legno.

Dozza

Dozza
Dozza

Dozza è uno dei “Borghi più belli d’Italia” conosciuto per essere un museo a cielo aperto.

Ogni anno, dagli anni ‘60, a settembre si svolge la “Biennale del Muro Dipinto”, una manifestazione di murales che tappezza di colori case, strade e piazze del borgo. Per scovare tutti i murales di Dozza scaricate l’app “Muro Dipinto”.

Così esplorate il centro storico sovrastato dall’imponente Rocca Sforzesca che risale al XIII secolo ed è ben riconoscibile per la sua alta torre. La sua posizione strategica, sul confine tra il territorio di Bologna e quello romagnolo, ha fatto sì che la fortezza fosse contesa da diverse famiglie. Gli scontri più aspri si ebbero soprattutto nel Trecento tra i Manfredi e i Bentivoglio.

Nel ‘700 poi la Rocca venne convertita in residenza dai Malvezzi-Campeggi, che ne mantennero la proprietà fino al 1960. Meritano una visita gli appartamenti del piano nobile, il salone, i salottini e le camere da letto, la cucina, le prigioni, le stanze di tortura, i camminamenti sulle torri. Nelle cantine della rocca si trova poi l’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, una vera e propria esposizione dedicata ai vini bolognesi.

Nel centro di Dozza si può visitare, inoltre,  la chiesa prepositurale di Santa Maria Assunta in Piscina, edificata nel XII secolo sui resti di una precedente chiesa romanica. Nei dintorni si trovano la pieve di San Lorenzo, il duecentesco convento di Monte del Re oggi trasformato in albergo, e il seicentesco santuario del Calanco.

Castello di Serravalle

Castello di Serravalle
Castello di Serravalle

Castello di Serravalle è un suggestivo borgo medievale al confine tra la provincia di Bologna e quella di Modena.

Qui si può visitare la rocca medievale, una fortezza costituita da un’imponente torre e mura merlate attraverso cui si accede al borgo. All’interno della rocca è allestito l’Ecomuseo della Collina e del Vino, dedicato alla storia del borgo e alla produzione del vino bolognese.

Passeggiando per il borgo vedrete poi la chiesetta neoromanica di San Pietro, situata nel punto più alto del paese, ma anche interessanti torri colombaie, la ricostruzione di un orto medievale, alcuni pozzi e una vigna secolare sul fianco della chiesa.

Vedrete poi palazzi medievali, tra cui il palazzo di Cuzzano e Palazzo Boccadiferro. In quest’ultimo si dice che alloggiò Carlo Magno, mentre è certo che nel 1846 vi venne celebrato il matrimonio fra il compositore Gioacchino Rossini e Olimpia Pellissier.

Da non perdere poi la chiesa barocca dedicata a Sant’Apollinare, totalmente immersa nelle campagne dei Colli Bolognesi. Chi ama camminare può scoprire i tanti sentieri del Cai che si snodano nel parco regionale dell’Abbazia di Monteveglio.

Bazzano

Bazzano
Bazzano

Bazzano si trova nel comune di Valsamoggia, tra le colline bolognesi. Il borgo merita una visita per la Rocca dei Bentivoglio, che domina il paese dall'alto di una collinetta vicina al centro storico. 

La Rocca fu voluta dalla contessa Matilde di Canossa ma il suo aspetto attuale è quello che le attribuirono verso la fine del '400 i Bentivoglio, ricca e importante famiglia della storia bolognese. Nel 1779 vi fu ospite anche il poeta Ugo Foscolo.

Un ospite forzato in quanto vi risiedette come prigioniero. Dal 2007 la Rocca è sede della Fondazione Rocca dei Bentivoglio, che si occupa dell'organizzazione di eventi e attività culturali. È inoltre sede del Museo Civico Archeologico “Arsenio Crespellani” in cui è possibile scoprire la storia del territorio fin dall'età del Bronzo.

Scoprite quindi l’elegante centro storico di Bazzano prima di esplorare la campagna, costellata da ville storiche e case coloniche. Nei dintorni del borgo sorge poi il Santuario della Sabbionara.

A poca distanza si trova il Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio, dove passeggiare lungo antichi tracciati e ammirare i calanchi.

Eremo di Tizzano, Casalecchio di Reno

L'Eremo di Tizzano è uno dei luoghi più suggestivi di Casalecchio di Reno. I monaci camaldolesi iniziarono a costruirlo nel 1665, ma i lavori terminarono solo nel 1741. Il complesso è costituito da molti edifici.

La facciata si contraddistingue per le linee semplici dello stile razionale barocco bolognese. All’interno presenta una navata unica con sei cappelle laterali collegate tra loro. Da segnalare il bellissimo crocefisso cinquecentesco in legno d'ulivo, alla base del quale è riposto un reliquiario che si dice custodisca frammenti della vera Croce e altre reliquie a testimonianza della Passione di Cristo.

Nel parco sul retro, che un tempo ospitava diciassette celle per i monaci eremiti, ora sono visibili i resti di due di esse e si può accedere a una chiesina secondaria, una sorta di cantina consacrata, che al tempo della guerra era adibita a rifugio.

La Scola

La Scola
La Scola

La Scola è un minuscolo borgo in località Vimignano che ha conservato perfettamente i suoi primi edifici risalenti al 1200.

L’arco d’ingresso vi fa accedere al borgo. Nel centro vedrete poi l’oratorio di San Pietro, che risale al 1616 e in passato era il fulcro della vita religiosa e sociale del paese. La Casa Parisi si distingue invece per lo stile architettonico di chiara influenza toscana.

La casa apparteneva alla famiglia Parisi, la più importante del borgo. Fate caso poi al cipresso monumentale, dichiarato monumento nazionale arboreo: è alto 25 metri e ha oltre 700 anni di età. A poca distanza dal borgo si trova la Rocchetta Mattei.

Rocchetta Mattei

Castello Rocchetta Mattei
Rocchetta Mattei

La Rocchetta Mattei è un castello incantato nel comune di Grizzana Morandi, nel mezzo dei colli bolognesi.

Deve il suo nome al conte Cesare Mattei (1809-1896), politico e medico autodidatta, che lo fece edificare sulle rovine di una antica costruzione risalente all’XIII secolo, la Rocca di Savignano.

La struttura del castello fu modificata più volte dal conte durante la sua vita e dai suoi eredi, rendendola un labirinto di torri, scalinate monumentali, sale di ricevimento, camere private che richiamano stili diversi: dal neomedievale al neorinascimentale, dal moresco al liberty.

A partire dal 1859 Cesare Mattei si stabilì definitivamente nella Rocchetta Mattei e dedicò gli anni seguenti allo studio e alla divulgazione della medicina alternativa che battezzò elettromeopatia. Nel 2005 la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna acquistò il castello e intraprese un ampio restauro. Nel corso di quasi duecento anni di vita la Rocchetta Mattei ha ospitato sovrani e capi di stato ed è oggi visitabile.

Scoprirete un’affascinante combinazione di architetture diverse accumulate nel tempo. Elementi arabo-islamici per esempio dialogano con la tradizione architettonica medievale italiana. Dopo aver visitato la lunga sequenza di sale riccamente decorate, vi ritroverete in un incredibile giardino pensile che permette di ammirare la rocchetta e nel cortile dei Leoni che richiama quello dell’Alhambra di Granada.

Adagiata su un rilievo alto 400 metri, con le montagne dell’Appennino settentrionale sullo sfondo, la Rocchetta Mattei è considerata uno dei punti migliori da dove ammirare i Colli Bolognesi.

Rocca di Roffeno

Rocca di Roffeno
Rocca di Roffeno

Rocca di Roffeno è una frazione del comune di Castel d'Aiano, dalle tipiche borgate e i casolari sparsi nel verde dei boschi, sul pendio dei monti che la incorniciano.

Antico feudo di Matilde di Canossa, al confine tra territorio bolognese e modenese, Rocca di Roffeno fu sempre oggetto di contese tra lo Stato Pontificio e il Ducato. Oggi i tanti edifici fortificati e sparsi per il territorio comunale testimoniano del suo passato.

Tra questi merita la torre del Monzone, secondo alcuni sede dell’originale castello di Roffeno e casa per alcuni anni del pittore Giorgio Morandi.

Da visitare poi, a valle del paese, la chiesa parrocchiale di San Martino di Tours, risalente probabilmente a prima dell’anno 1000, bombardata e in seguito ricostruita.

La cripta rimane un gioiello da scoprire. Merita una visita l'antica Abbazia di Santa Lucia di Roffeno, situata a poca distanza dalla Rocca da Roffeno, sorta con lo scopo di dare ospitalità e assistenza ai numerosi viandanti che percorrevano la vicina strada di collegamento fra l'Emilia e la Toscana. Nei pressi di Roffeno si possono visitare nuclei rurali di particolare bellezza architettonica: il nucleo di Monzone la cui origine risale al '300 e il nucleo di Ca' masina del secolo XV.

Ca' la Ghironda ModernArtMuseum

Ca' la Ghironda ModernArtMuseum è un'area museale situata in un parco di 10 ettari, a pochi minuti da Bologna, sulle prime pendici dei Colli Bolognesi.

Il museo ospita una collezione d'arte moderna e contemporanea di pittura e di scultura. Il parco, che comprende una "Petite" e una "Grande Promenade", si distende in una vasta area verde di 10 ettari. Seguendo il dolce percorso collinare si possono ammirare 210 sculture di materiali vari dei più significativi maestri della nostra epoca: da Manzù a Zorio, a Messina, a Minguzzi.

Vi sono inoltre un orto botanico con oltre 150 differenti specie di piante locali o naturalizzate, un teatro all’aperto e, all’interno della moderna residenza, si trova uno spazio per convegni, un resort e un ristorante. 

Grotte di Labante

Grotte di labante
Grotte di Labante

Le Grotte di Labante sono un fenomeno carsico unico, le più grandi grotte di travertino in Italia. Queste cavità naturali sono molto rare e difficilmente superano i 4-5 metri di lunghezza.

Le Grotte di Labante raggiungono addirittura i 51 metri con un dislivello di 12. Si sono formate per l'erosione dell'acqua proveniente dal fiume San Cristoforo.

Sopra la grotta è presente una cascata naturale alimentata dalla stessa sorgente che ha dato origine alla formazione calcarea. Attraversando diversi cunicoli si può vedere l’interno delle Grotte di Labante che si trovano nel comune di Castel d'Aiano, al centro di un bellissimo parco adatto a escursioni a piedi o in bicicletta.

Museo Marconi, Pontecchio Marconi

Museo Marconi
Museo Marconi

A Pontecchio Marconi si trova un museo da non perdere. Nel luogo di nascita della radiotelegrafia, il Museo Marconi documenta e racconta i momenti salienti della quarantennale carriera di un inventore, Guglielmo Marconi, che partendo dai primi esperimenti a Villa Griffone ha poi diffuso il suo sistema wireless nei cinque continenti. 

Apparati d’epoca, materiali interattivi, video e pannelli illustrativi avvicinano il visitatore al periodo iniziale delle trasmissioni a distanza mediante onde elettromagnetiche. Nella meravigliosa cornice della Villa Griffone, il museo si sviluppa su tre piani, occupando gli spazi non riservati ai ricercatori e alla biblioteca.

Ne risulta un percorso suggestivo, che dalla soffitta, dove il giovane Marconi allestì il suo primo laboratorio, scende gradualmente all’aula magna, alla sala macchine, all’atrio e poi si spinge all’aria aperta, nel parco della villa fino al mausoleo.

Il museo inoltre offre l’opportunità di vedere in funzione alcuni apparati di fine Ottocento e inizio Novecento, di interagire con strumentazioni moderne create ad hoc, di acquisire mediante pannelli e un touch screen notizie e dati su Marconi, i suoi rivali e i suoi predecessori, nonché di accedere a una sezione dedicata all’impetuoso affermarsi della telefonia mobile.

Palazzo de’ Rossi, Pontecchio Marconi

Nella seconda metà del 1400, Bartolomeo de’ Rossi, un senatore di origine parmense, decise di erigere a Pontecchio una sontuosa residenza che potesse ospitare nobili, intellettuali ed ecclesiastici in visita a Bologna.

Tra gli ospiti più illustri che vi alloggiarono, lo scrittore Torquato Tasso e Papa Giulio II che soggiornò qui nel 1507. Da allora il palazzo, pur avendo subito diverse modifiche, conserva ancora la sua natura maestosa ed elegante, rimanendo il luogo ideale per eventi indimenticabili che rievocano l’atmosfera magica delle corti di un tempo.

Oggi Palazzo de’ Rossi è una magnifica sede per ricevimenti e meeting, oltre che il luogo perfetto dove soggiornare per andare alla scoperta dei Colli Bolognesi.

L’antico borgo medievale, completamente ristrutturato, offre ristoranti, hotel e lussuosi appartamenti dove rilassarsi magari dopo aver pedalato lungo la grande ciclovia del Sole o dopo aver camminato lungo la via degli dei.

Ville storiche

Oltre a borghi e castelli, i Colli Bolognesi sono costellati da storiche ville, che un tempo erano residenze delle famiglie nobili della zona. La maggior parte di queste ora sono aperte alle visite.

Tra le più belle consigliamo: Villa Albergati, una delle più barocche, che ha ospitato personaggi illustri come Carlo Goldoni, Voltaire, Juan Carlos di Spagna e Luciano Pavarotti; Villa Garagnani, una delle più lussuose; Villa Balzani che ospita una meravigliosa collezione di rose; Palazzo Stella, tra i più romantici, che accolse Carlotta Bonaparte, nipote di Napoleone; la settecentesca Villa Spada, sede del Museo del Tessuto e della Tappezzeria; Palazzo di Cuzzano, con un grande chiostro ottocentesco, un porticato e un ampio giardino; Palazzo Rosso, tra i più importanti esempi di architettura liberty del bolognese.

Parchi dei Colli Bolognesi

Parchi colli bolognesi
Parchi colli bolognesi

I parchi dei Colli Bolognesi distano pochi chilometri dai centri urbani. Sono i luoghi ideali per sfuggire alle alte temperature e alla vita urbana e rifugiarsi nella natura, all’ombra di alberi secolari.

Le aree verdi nei dintorni dei Colli Bolognesi sono numerose, ma tra i tanti consigliamo di visitare: il parco della Chiusa, dove vedere la Chiusa di Casalecchio, la più antica opera idraulica del mondo; il parco dell’abbazia di Monteveglio, dove fare trekking o passeggiate in bici fino all’abbazia; il parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, ovvero formazioni rocciose di origine paleolitica; l’area naturale dell’acqua salata di Rio Marzatore.

I parchi offrono una rete di sentieri da percorrere a piedi o in bici.

Cosa mangiare sui Colli Bolognesi

I Colli Bolognesi sono conosciuti per alcuni prodotti tipici come il tartufo bianco, la mortadella, il Parmigiano Reggiano, il miele, il marrone biondo e i vini dei Colli. T

ra le specialità bisogna assaggiare: tortellini in brodo (preferibilmente in brodo di cappone), la lasagna alla bolognese, le tagliatelle al ragù, i passatelli (impasto di uova, parmigiano e pangrattato, serviti in brodo o asciutti), i bolliti (lingua di vitello, “gommosa” di manzo, zampone, cotechino, testina di vitello serviti con purè di patate, friggione, ovvero salsa di pomodoro, cipolla e olio extravergine di oliva, oltre a cipolle in agrodolce, fagioli in umido e salsa verde), cotoletta alla petroniana (impanata con l’osso, fritta nel burro e fatta finire di cuocere nel brodo di cappone), lo gnocco fritto (impasto base di farina, acqua, lievito e strutto,fritto, solitamenteaccompagnato a salumi, formaggio servito al posto del pane).

Come arrivare e spostarsi tra i Colli Bolognesi

I Colli Bolognesi sono facilmente raggiungibili da Bologna sia con i mezzi propri che con quelli pubblici. In autobus bisogna prendere le linee 657 e 658, mentre in treno, dalla stazione centrale di Bologna si può prendere la linea suburbana Bologna-Vignola, con fermata a Bazzano.

L’ideale comunque è muoversi con la propria auto per poter esplorare la zona in libertà. I Colli Bolognesi, inoltre, offrono un’ampia rete di piste ciclabili. Quindi chi ama pedalare può scoprirli in bici. Altrimenti in moto scoprirete magnifiche strade immerse nel verde.

Quando andare sui Colli Bolognesi

Il periodo ideale per visitare i Colli Bolognesi è la primavera, quando le temperature sono ancora piacevoli, o l’estate, per chi ama degustare vini al tramonto in piena campagna, cene sui prati ed eventi tra storiche ville e antichi borghi.

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