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I migliori percorsi per ciaspolate nella neve in Italia

Ciaspolate in Italia
Camminare nella neve, ascoltando il suono dei propri passi nel silenzio della natura invernale.

Non c’è niente di meglio per cominciare l’anno di una ciaspolata tra laghi alpini, rilucenti ghiacciai, placidi borghi, boschi innevati e cime maestose.

L’Italia offre innumerevoli itinerari da percorrere con le ciaspole, a ritmo lento, per contemplare “interminati spazi” e “sovrumani silenzi”.

Ecco i migliori percorsi per ciaspolate nella neve in Italia.

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Val di Non, Trentino-Alto Adige 

Val di Non
Val di Non

In Trentino-Alto Adige con le ciaspole si possono raggiungere rifugi in quota e cime bianche, immersi nello spettacolare paesaggio delle Alpi.

Nella Val di Non si trova il gruppo delle Maddalene da esplorare a piedi nella neve. Si risale la Val di Non in direzione del passo delle Palade, raggiungendo il parcheggio sulla destra dopo la prima galleria che collega la Val di Non alla Val d’Ultimo.

Dal parcheggio si imbocca la pista forestale che sale nel bosco fino ad incontrare il segnavia n. 26 che in breve raggiunge la Malga di Lauregno. Seguendo poi il segnavia n. 114 si raggiunge la Malga Castrin e poi la Malga di Cloz e quella di Revò.

La pianeggiante pista forestale con segnavia n. 8 riporta alla Malga di Cloz e torna al parcheggio. L'itinerario, lungo circa 9 km, è accessibile a tutti.

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Malga Fevri, Trentino-Alto Adige

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Si parte dal cuore di Madonna di Campiglio per raggiungere la malga Fevri, anche conosciuta come malga Sissi.

La moglie dell'imperatore Francesco Giuseppe, infatti, soggiornò due volte a Madonna di Campiglio insieme alla corte asburgica e amava fare lunghe escursioni sulle montagne circostanti accompagnata dalla guida alpina Antonio Dallagiacoma.

I campigliesi così le hanno dedicato il primo tratto del sentiero 331 (fino a malga Fevri). Dunque, dal centro di Madonna di Campiglio si imbocca via Fevri e ci si addentra nel bosco.

Seguendo le indicazioni per i “giardini dell’Imperatrice” si prende un piccolo sentiero che sale di quota fino ad arrivare alla malga posta a poco meno di duemila metri di altitudine.

Il percorso incrocia diverse volte le piste da sci lasciandovi ammirare la famosa Direttissima Spinale e il canalone Schumacher.

Dalla Val Venegia alle Tre Cime di Lavaredo, Trentino-Alto Adige

Tre Cime di Lavaredo
Tre Cime di Lavaredo

Il Trentino-Alto Adige offre altri innumerevoli itinerari da esplorare con le ciaspole. Tra i tanti spicca quello del Passo 5 Croci che vi farà attraversare un bosco fiabesco di abeti che poi si apre sul Lagorai e sul massiccio di Cima d’Asta, con una vista a 360° una volta raggiunta la sommità del Passo.

Oppure la ciaspolata al Corno di Tres regala un’altra bella vista panoramica oltre alla calorosa accoglienza del Rifugio Predaia.

Una più breve e facile escursione si snoda sulla destra orografica della Val Venegia, al cospetto delle Pale di S. Martino. La Val Venegia è conosciuta giustamente come una delle valli più belle delle Dolomiti.

L'itinerario poi che porta alla Cròs del Cuc è un percorso accessibile a tutti. La cima è raggiungibile in circa un’ora e mezza di cammino con le ciaspole seguendo la strada forestale che parte dal parcheggio vicino alla Baita Alpina sopra il paese di Bedollo.

Il punto di arrivo offre una meravigliosa vista sugli specchi ghiacciati del Lago delle Piazze e di Serraia. O ancora si può ciaspolare sui prati di Tremalzo che d’inverno si tingono di bianco. Infine, se avete poco tempo a disposizione, la ciaspolata alla piana delle Viote, una sorta di altopiano alla base delle Tre Cime del Bondone, è l’ideale perché facilmente raggiungibile da Trento o dalla Valle di Cavedine.

Infine, non dimenticate le Tre Cime di Lavaredo, in Alta Val Pusteria, dove il sentiero 102, percorribile in circa quattro ore e immerso in uno dei paesaggi di montagna più amati d’Italia, vi porterà al rifugio Locatelli.

Ai piedi del Monte Rosa, Piemonte

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Il Monte Rosa è un sistema montuoso tra cui spicca la seconda cima più alta delle Alpi (Punta Dufour).

La ciaspolata che parte da Macugnaga consente di ammirare la maestosa parete nord-est facendovi immergere in un ambiente selvaggio e glaciale.

Si parte da Pecetto, a quota 1358 mslm, e si procede su un’ampia traccia battuta a sinistra dalla seggiovia fino a incrociare la pista da sci.

Si prende a salire sulla pista più ripida che prende velocemente quota fino al Belvedere, a 1932 mslm.

Lì si può decidere di seguire le indicazioni per l’Alpe Fillar e così ammirare il panorama sul Monte Rosa e il ghiacciaio del Belvedere, o gli escursionisti più esperti possono proseguire verso il rifugio Marinelli e così verso il rifugio Zamboni e il lago delle Locce fino ai 2300 metri di quota.

Al cospetto del Monte Bianco, Val d’Aosta 

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Monte Bianco

Questa ciaspolata conduce al rifugio Bertone, un vero balcone affacciato sul Monte Bianco.

Si parte dal centro di Villair Damon - Courmayeur, si risale una pista nevosa che costeggia il torrente proveniente dalla val Sapin e si prosegue lungo il sentiero 42 che porta al rifugio Bertone.

Si risale così il sentiero estivo che attraversa un bosco di abeti rossi e si raggiunge il monumento in pietra dedicato al Battaglione Aosta degli Alpini. Si continua la salita mentre si aprirà davanti a voi una vista mozzafiato sui monti di La Thuile: dal Mont Colmet al Mont Crammot.

Si prosegue in direzione sud fino ad arrivare ai pascoli innevati sottostanti il rifugio Bertone.

L’itinerario è di livello escursionistico, da percorrere in circa 3 ore, assolutamente sconsigliato in caso di abbondanti nevicate.

Monte Zerbion, Valle d’Aosta 

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Zerbion

Un percorso meraviglioso che permette di raggiungere una postazione panoramica da cui lo sguardo può spaziare sul Gran Paradiso, Monte Bianco, Cervino, Monte Rosa, la valle di Ayas e la vallata principale della Valle d’Aosta.

Si parte dal piccolo paesino di Promiod per intraprendere il sentiero 105.

Si arriva alla malga Arpine dove si presenta un bivio, si prosegue verso destra ignorando la deviazione, verso sinistra per raggiungere lo Zerbion ma attraverso il Col Portola.

Si raggiunge poi la malga Franquin Damon e si prende un sentiero che porta sui prati d’alta quota ai piedi della cresta del monte Zerbion, dove si apre un’incredibile vista sul Cervino.

Continuando a camminare si percorre la cresta che, nell’ultimo tratto, tecnicamente impegnativo, si fa affilata e richiede molta attenzione.

Una grande statua della Madonna segna l’arrivo ai 2720 metri di quota della cima del monte Zerbion dove il panorama si completa aprendosi sulla valle d’Ayas e sul massiccio del monte Rosa. Anche questo è un percorso escursionistico che richiede circa tre ore.

Monte San Primo, Lombardia

Monte San Primo, Lombardia
Monte San Primo

È una ciaspolata adatta a tutti che ricompensa la salita un po’ monotona con un notevole panorama sui due rami del lago di Como: quello manzoniano, sovrastato dalla Grigne e dal Resegone, e quello comasco.

Tra le cime del triangolo Lariano, infatti, si ammirano le acque blu del lago che punta verso Valtellina, Val Chiavenna e le vette di confine. Si parte dalla Colma di Sormano, percorrendo una lunga strada forestale quasi pianeggiante, che ricalca la traccia estiva della dorsale del Triangolo Lariano.

Si prosegue poi in direzione dell’Alpe Spessola per poi puntare al monte Ponciv, iniziando così un’impegnativa risalita della cresta che conduce ai 1686 mslm del San Primo.

Bormio, Lombardia

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Sono numerosi i percorsi per ciaspolare intorno alla capitale della montagna lombarda. Tra questi il Sentiero delle Cappellette che parte dalla piazzetta del paese e sale verso le baite di Sell e di Tov, da cui osservare il Pizzo Tresero prima di scendere di nuovo a Bormio.

Un altro è il Sentiero dell’Ables che ripercorre una vecchia mulattiera usata dagli alpini durante la prima guerra mondiale fino ad arrivare ad Ables da cui osservare il centro di Santa Caterina e il gruppo montuoso del Sobretta e del Cevedale.

Un itinerario breve e facile è quello che conduce attraverso boschi di peccio, larice e cembro alla radura di Tadè dalla bellissima posizione panoramica.

Di qui, infatti, la vista spazia dalla conca di Bormio, sovrastata dalla costiera dolomitica della Cima di Reit, alle vette ghiacciate della Valfurna, dove spicca il maestoso Gran Zebrù. Un altro semplice tracciato è quello che conduce alla radura di malga Caricc, situata in una posizione incantevole sotto le cime del gruppo Dosdè-Viola e i loro ghiacciai.

Grazie all’apposita segnaletica, l’itinerario è percorribile anche in notturna. La Strada del Bosco, invece, è un percorso ad anello che scende dalla Decauville lungo la vecchia mulattiera e passa per La Tea, Pian del Beppo e Teola.

Infine, l’itinerario che parte dallo ski stadium La Fonte di Santa Caterina, attraversa uno spettacolare bosco di abeti e pini cembri, e raggiunge il rifugio Sunny Valley dove concedersi una sosta meritata.

Sulla cresta tra Garda e valle dell’Adige, Veneto 

Monte Baldo
Monte Baldo

Partendo da Prada, piccola frazione di San Zeno di Montagna, si percorre la strada per Naole che conduce in località Sengia.

Si prosegue nel bosco fino a camminare sulla cresta del monte Baldo. Qui la vegetazione si dirada e lascia spazio a vasti panorami sul lago di Garda.

Così proseguendo a mezza costa si giunge al rifugio Fiori del Baldo, a 1842 mslm. Nelle giornate serene si può ammirare la Pianura Padana, la Lessinia, le Dolomiti di Brenta, i gruppi dell’Adamello e della Presanella e l’intero lago di Garda.

Malghe del Montasio, Friuli-Venezia Giulia

Malghe del Montasio
Malghe del Montasio

Un itinerario circolare per ciaspolate adatte a tutti. Il percorso sale da Sella Nevea alla casera Cregnidul, attraversa Casera Parte di Mezzo e Casera Larice nei pressi del rifugio Brazzà per poi rientrare a Sella Nevea lungo il tracciato.

Il percorso vi farà fare il rigo delle malghe del Montasio attraverso boschi e radure. Il punto panoramico più emozionante è il rifugio Brazzà, situato su un morbido altopiano attorniato da un anfiteatro roccioso, le cime del Montasio.

A sud, invece, si nota il gruppo del monte Canin, al confine con la Slovenia.

Nel cuore della Carnia, Friuli-Venezia Giulia

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Nel cuore della Carnia, precisamente a Ravascletto, si può ciaspolare lungo un bellissimo itinerario tra vette innevate, casere e fitti boschi.

Partendo dalla Sella Valcalda, a quota 958 mslm, si prende la strada che sale verso le vette tra boschi di abeti rossi e i tipici stavoli montani. I più esperti possono arrivare fino a Casera Valsecca a quota 1871 mslm e così riscendere a Ravascletto lungo il sentiero CAI 152.

Monte Beigua, Liguria

Beigua
Monte Beigua

In Liguria si ciaspola tra mare e monti. Il parco del Beigua, Unesco Global Geopark, offre cinque tracciati per un totale di 50 chilometri che si snodano tra paesaggi meravigliosi, lungo alcuni tratti dell’Alta Via dei Monti Liguri, nei boschi di Sassanello e lungo gli itinerari di crinale in Valle Orba e Valle Stura.

Ecco gli itinerari: anello Piampaludo – Torbiera del Laione – Pratorotondo – Piampaludo; anello Passo del Faiallo – Rifugio Argentea – Passo del Faiallo; anello della Foresta della Deiva; itinerario Vasche dell’acquedotto Tiglieto – località Morbetto; itinerario Cappelletta di Masone – Passo del Veleno.

Anello della Nuda, Emilia-Romagna

Alessandro Zappalorto / Shutterstock.com
Corno alle Scale

L’Anello alla Nuda è un itinerario di circa 10 km a due passi dal Corno alle Scale, una montagna dell’Appennino tosco-emiliano.

Il sentiero parte dal parcheggio di Pian di Ivo, si percorre lo stradello forestale attraverso un maestoso bosco di faggi. Si raggiunge dunque la cima della Nuda, da qui il tratto è sospeso tra ripide pareti del monte Gennaio e quelle del Corno e prati circondati da faggi.

Potrete ammirare bellissimi panorami sulle valli del Silla, dell’Orsigna e dei Monti della Riva. Giunti al passo del Vallone si scende sulla conca glaciale del Corno fino al rifugio del Cavone.

Sulla destra parte il sentiero 331 verso le cascate del Dardagna. Quindi si raggiunge il santuario della Madonna dell’Acero prima di riscendere.

Castelluccio di Norcia, Umbria 

Monti Sibillini
Monti Sibillini

Sono numerosi gli itinerari che si snodano nel Parco dei Monti Sibillini, attorno a Castelluccio di Norcia. Tra questi suggeriamo il percorso che parte dal borgo e sale verso il monte Poggio di Croce, lasciando così ammirare il panorama sulla zona circostante che comprende il Pian Grande, i Monti della Laga, il Monte Vettore, i Monti Reatini e il Terminillo.

Dalla cima del Monte Poggio di Croce si gode di un eccezionale panorama a 360°. Si riscende quindi nella Val Canatra. È un percorso facile e suggestivo da fare in circa 4 ore.

Monti della Laga, Abruzzo

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In Abruzzo si possono fare ciaspolate facili e piacevoli tra la località San Giacomo, le Tre Caciare e il Monte Girella.

Si parte dalla località San Giacomo di Valle Castellana e si prende il sentiero che sale alle Tre Caciare, attraversando il bosco, ampie radure e una vecchia pista da sci. Una volta raggiunta la località di Tre Caciare si sale nel bosco fino ai ripetitori di Monte Piselli.

Qui conviene salire lungo la dorsale che unisce Monte Piselli alla Montagna dei Fiori e poi al Monte Girella, godendosi il panorama mozzafiato. Quindi si riscende lungo la vecchia pista da sci.

Parco del Pollino, Basilicata

Pollino
Pollino

Nel cuore dell’antica Lucania si possono fare meravigliose ciaspolate. Piano Ruggio è uno dei più vasti altopiani del Parco Nazionale del Pollino, che si estende a cavallo tra la Basilicata e la Calabria.

Dai borghi di Viggianello o Rotonda si raggiunge il rifugio De Gasperi, da lì inizia il sentiero più conosciuto del parco.

Si costeggia il bosco di Timpone dove potreste vedere sulla neve le orme dei lupi. Quindi si esce in una radura che custodisce i resti di un’antica vasca utilizzata per il raffreddamento delle lame durante i disboscamenti di inizio Novecento.

Si incontra poi il “faggio delle Sette Sorelle”, un esemplare di oltre venti metri e circa duecento anni. Così si raggiunge il Belvedere del Malvento, una balconata naturale che si affaccia sul costone meridionale di Serra del Prete e sui numerosi pini loricati, alberi simbolo del Parco Nazionale del Pollino.

Etna, Sicilia 

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Ciaspolare su un vulcano innevato guardando il mare, è la magia che offre la Sicilia. Si parte da Linguaglossa, un paesino della provincia catanese, sul versante nord-est dell’Etna.

Dalla stazione sciistica di Piano Provenzana parte una strada forestale che porta prima sui campi da sci, attraverso una meravigliosa pineta e i boschi di betulle, per poi raggiungere il Monte Conca a quota 1830.

È uno dei sentieri più belli del versante nord del vulcano che regala una meravigliosa ciaspolata sulla neve con vista sul mare ai vostri piedi.

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