Come in tutta Italia, anche in Calabria il Carnevale affonda le sue radici nelle tradizioni pagane degli Antichi Romani, poi tramandatesi nelle usanze paleocristiane antecedenti la Quaresima e giunte fino a noi.
Come tutte le regioni, anche la Calabria vanta il suo manipolo di maschere della tradizione, e di piatti tipicamente carnevaleschi tramandati di generazione in generazione.
Inoltre, la Calabria ospita uno dei maggiori Carnevali storici italiani, il Carnevale di Castrovillari, a dimostrazione di quanto sentita e partecipata sia questa festa nella regione. Ma andiamo con ordine, partiamo dalle maschere!
Le maschere della tradizione
La maschera di Carnevale più popolare è Giangurgolo o Giangiurgolo, il corrispettivo calabrese di Arlecchino e Pulcinella, anch’essa dunque originatasi dalla grandissima tipizzazione della Commedia dell’Arte.
A questa, e ad altre figure ancora più locali, legate a tradizioni di zone circoscritte o specifiche città, si affiancano due maschere eloquenti, protagoniste di una scena allegorica riprodotta in diverse feste carnevalesche calabresi, compresa la più importante, il Carnevale di Castrovillari.
Si tratta di Carnevale e Quaresima: fantoccio di paglia ben pasciuto il primo, viene bruciato alla fine del Carnevale, mentre, a partire dal martedì grasso, la madre Quaresima (o moglie, o anche sorella, a seconda delle rappresentazioni) lo segue velata e sconsolata resta in vita, a simboleggiare la fine del periodo di gozzoviglie e l’ingresso in quello della penitenza.
Prima di arrivare a privarci di qualsiasi leccornia, però, vediamo cosa assaggiare in Calabria durante il Carnevale!
I dolci tipici del Carnevale calabrese
Difficilmente riusciremo a compilare un elenco definitivo dei dolci di Carnevale tipici della Calabria, vuoi perché sono davvero tanti, vuoi perché, come ovunque nel nostro bel Paese, le varianti e le tipicità di ciascuna zona sono infinite.
Tralasciando le infinite versioni locali di chiacchiere e frittelle che, con denominazioni differenti, possiamo trovare in ogni angolo d’Italia, tipicamente calabrese è la pignolata, un dolce composto da palline di pasta fritte irrorate con il miele caldo.
Indimenticabile per chi l’ha assaggiata, poi, la chijna calabrese, una sfoglia ripiena di ogni ben di dio: noci, uvetta, arancia, cioccolato… basti sapere che chijna in calabrese significa piena, immaginate come può essere ricca questa torta!
Feste in maschere e carri di Carnevale
Le feste per il Carnevale in Calabria coinvolgono tutto il territorio: quasi tutte le località organizzano eventi e celebrazioni che mescolano storia locale, tradizioni tipiche e in generale un gran divertimento per tutti.
Tra la domenica e il Martedì Grasso, colorati e rumorosissimi, sfilano carri allegorici e maschere tradizionali durante il Carnevale del Tirreno di Amantea, a Rosarno, a Locri per il Carnevale della Locride; accanto all’evento clou delle sfilate, ciascuna di queste città organizza eventi che richiamano frotte di turisti e osservatori, tra assaggi di specialità locali, farse e rappresentazioni teatrali, premiazioni.
Ma è a Castrovillari che si concentrano le celebrazioni più storiche e iconiche.
Il Carnevale di Castrovillari, uno dei maggiori del nostro paese, nel 2024 giunge alla sessantaseiesima edizione, anche se le sue origini risalgono alla metà del XVII secolo.
È uno dei carnevali più amati e popolari, in cui la partecipazione di locali e turisti è enorme. La festa, che dura 11 giorni, prevede due momenti significativi: le sfilate dei gruppi mascherati, chiassose e divertenti per via delle loro decorazioni e coreografie, e il Gran Galà del Folklore, una serata di canti e balli tipicamente folk alla fine della quale viene premiata la migliore esibizione.
Intorno, una serie imperdibile di eventi di approfondimento, divertenti e culturali, legati al tema del Carnevale, tra cui anche la rappresentazione della morte di Re Carnevale di cui abbiamo fatto velocemente cenno poco fa, e quella della farsa di Organtino, maschera antichissima nata proprio a Castrovillari.