Napoli è uno scrigno di tesori che non finisce mai, una città, mille colori.
I suoi monumenti sono un simbolo delle tane anime della città, delle sue epoche storiche, delle diverse culture che l’hanno impregnata e rappresentano un ideale itinerario per esplorare le sue piazze, i suoi vicoli e quartieri senza finire mai di stupirsi.
Oltre ad una lunga lista di famosi palazzi, fontane, chiese e musei come il Maschio Angioino, la Chiesa di San Gregorio Armeno, la Galleria Umberto I, Castel dell’Ovo e Palazzo Reale esistono magnifiche sculture, statue, obelischi, edicole che arricchiscono Napoli di una costellazione di magnifici monumenti con una storia da raccontare.
Obelisco di San Gennaro
L’obelisco di San Gennaro meglio noto come guglia di San Gennaro, è un’opera barocca che spicca in via Tribunali in piazzetta Riario Sforza, tra la Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro ed il Pio Monte della Misericordia, dove si trova una delle opere di Caravaggio che sono a Napoli.
Eretta da Cosimo Falzago nel ‘600 su commissione della Deputazione del Tesoro come segno di ringraziamento al santo per lo scampato pericolo in occasione dell’eruzione del Vesuvio del 1631, la guglia è la più antica presente a Napoli.
La statua in bronzo del santo è firmata da Tommaso Montani ed è posta su una colonna adornata da un capitello ionico.
Statue equestri di Carlo III di Borbone e di Ferdinando I
I due imponenti monumenti equestri si ergono all’interno dell’emiciclo di Piazza del Plebiscito e rappresentano Carlo III di Borbone e suo figlio Ferdinando I delle Due Sicilie, in due figure rivolte con lo sguardo al Palazzo Reale e disposte su basamenti in marmo.
La statua equestre in onore di Carlo III di Borbone, capostipite della dinastia Borbonica, è opera di Antonio Canova.
Fu realizzata all’inizio dell’800 per celebrare il ritorno dei Borboni dopo la dominazione napoleonica e mostra il Re su un destriero che con una mano mantiene lo scettro e con l’altra frena il cavallo; di fianco a lui si trova la statua dedicata a suo figlio Ferdinando I.
Anche questa inizialmente doveva essere realizzata dal Canova, ma in seguito alla morte dell’artista veneto fu completata da Antonio Calì.
I due monumenti fanno mostra di sé in Piazza del Plebiscito una delle più grandi piazze in città che deve il suo nome al plebiscito del 1863 che portò Napoli nel Regno d'Italia unificato sotto la casa dei Savoia.
Piazza del Plebiscito risale ai primi anni del XIX secolo ed è contornata da magnifici edifici antichi quali Palazzo Reale a est e la chiesa di San Francesco di Paola con un colonnato su entrambi i lati a ovest.
La bellissima Piazza grazie alla sua ampia forma è ideale per ospitare concerti, spettacoli, mostre d'arte all'aperto e uno dei più affollati punti di ritrovo per ammirare allo spettacolo di fuochi d'artificio a Capodanno.
Obelisco di San Domenico
Molto popolare tra i monumenti Napoli è la statua in bronzo in piazza San Domenico Maggiore davanti l’omonima chiesa.
La guglia svetta su una colonna alta circa 26 metri e divisa in tre ordini. Il monumento ha il valore di un ex-voto voluto dai napoletani come ringraziamento per la fine della tremenda pestilenza esplosa in città nel 1656.
Realizzata con il contributo dei padri domenicani e con il progetto di due diversi architetti l’obelisco è stato ultimato solo nel 1737 e presenta una struttura piramidale decorata con stemmi, putti, medaglioni e busti dei santi domenicani.
Monumento a San Gaetano
Come quello di San Domenico anche il monumento in onore a San Gaetano da Thiene è una forma di ringraziamento per la fine dell’epidemia di peste che ha flagellato Napoli nel 1656.
Nella suggestiva piazza in centro, che porta lo stesso nome del santo, la statua si erge sopra un piedistallo di marmo circondato da angeli davanti la Basilica di San Paolo Maggiore che ospita ancora le spoglie di San Gaetano.
L’opera venne conclusa nel 1664 per essere poi sostituita con una più imponente nel 1737 ancora oggi visibile in piazza con gli elementi del progetto originale come i quattro angioletti marmorei posti sul basamento.
Statua del Dio Nilo
In Largo del Corpo di Napoli, uno degli snodi più affollati del centro storico, troviamo uno tra i monumenti più antichi di Napoli, la Statua del Nilo.
La scultura in marmo risalente al III secolo d.C. sarebbe addirittura attribuita alla comunità egiziana presenta all’epoca in quest’area.
Il Dio Nilo è raffigurato come un vecchio uomo barbuto appoggiato su una sfinge con una cornucopia in mano.
Obelisco dell’Immacolata
Nella centralissima piazza del Gesù fin dal ‘700 si staglia un grandioso monumento in stile barocco noto come Obelisco (o guglia) dell’Immacolata.
L’Obelisco, alto ben 22 metri, fu eretto per volere dei padri gesuiti della chiesa di Gesù Nuovo, che affaccia sulla stessa piazza al posto di una statua equestre dedicata a Filippo V distrutta dall’esercito invasore austriaco.
La guglia di marmo è rivestita da ricche decorazioni con statue e mezzirilievi di santi e scene del Vangelo, in cima svetta la statua dorata della Vergine Immacolata, uno dei maggiori esempi di scultura barocca in città.
L’obelisco è ammantato anche da alcune antiche leggende, secondo cui all’alba e al tramonto il volto della Madonna fissi insistentemente chiunque passi di la, oppure che il velo con cui è coperta la sua testa nasconda un viso stilizzato che simboleggia la Morte, con tanto di gobba e falce in mano.
Monumento ai Martiri napoletani
Nel signorile quartiere di Chiaia Piazza dei Martiri ospita il Monumento ai Martiri napoletani che celebra tutti i napoletani che hanno dato la vita per la libertà e la patria in diverse epoche storiche.
Alla base della colonna quattro leoni uno morente, uno trafitto, uno sdraiato e uno in piedi simboleggiano i caduti in determinati periodi mentre sulla sommità della colonna si erge una statua che rappresenta la “virtù dei martiri”.
Edicola di San Gennaro
Il centro storico di Napoli è costellato da antiche edicole sacre non sempre facili da scoprire. Tra le più importanti e conosciute c’è l’edicola dedicata a San Gennaro santo patrono della città.
Eretta all’inizio del ‘700 come ex-voto dei fedeli per aver salvato la città da eruzioni, calamità e pestilenze l’edicola è posta sul sagrato della chiesa di Santa Caterina a Formiello in posizione centrale tra il castel Capuano, la chiesa e porta Capuana.
L’edicola in stile barocco venne realizzata scolpendo nel marmo bianco una cornice ottagonale che racchiude il busto di San Gennaro che differentemente dal solito è ritratto in una posa insolita rispetto all’usanza dell’epoca.
Mausoleo di Virgilio
Nel parco Vergiliano a Piedigrotta, dichiarato monumento nazionale ospita due importanti monumenti funebri per due eminenti poeti.
Il primo mausoleo posto in alto vicino all’ingresso della Crypta Neapolitana, raccoglie, almeno secondo tradizione, le spoglie del sommo poeta Virgilio. La sua tomba è un edificio d’epoca romana con all’interno la camera sepolcrale, sormontato da un tamburo di forma cilindrica.
Pochi metri più giù si può visitare anche la monumentale tomba di Giacomo Leopardi posta all’interno di una grotta tufacea dal 1837.