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Libri su Napoli: Lista dei Migliori da Leggere Prima di Partire

Libri su Napoli

Napoli è stata musa ispiratrice di cantori, letterati e poeti.

Affascinante e misteriosa è da sempre la città delle storie e delle tradizioni. Se state organizzando un weekend in città di certo non potete essere impreparati, dovete assolutamente leggere un libro sulla città o ambientato nelle viuzze del centro storico. 

Abbiamo selezionato i migliori libri da leggere per morir d'amore per Napoli.

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Il ventre di Napoli, Matilde Serao

È il romanzo celebre della scrittrice partenopea Matilde Serao che descrive la città negli anni a cavallo tra 800 e 900. Il romanzo vi farà immergere negli spendori della città e nelle sue miserie.

La Serao si sofferma sulla capacità di sopravvivenza dei napoletani, nonostante le condizioni avverse, e sulle loro usanze singolari per rispondere al morbo e alla morte, usanze che sconfinano nella pratica di riti occulti. La sua denuncia resta, ad un secolo di distanza, di straordinaria attualità.

Così Parlò Bellavista, Luciano de Crescenzo

Secondo don Gennaro Bellavista, professore partenopeo purosangue, troppe sono le banalità che si dicono e si scrivono su Napoli e sui suoi abitanti, sul suo mare e sul suo Vesuvio col pennacchio.

La vita a Napoli è ben altra cosa. È un'arte sottile. «Solo a Napoli ognuno vive in un'inebriata dimenticanza di sé» scriveva Goethe, felicemente sorpreso.

Ma non solo a Napoli, scrive Luciano De Crescenzo, il sorriso e il sentimento aiutano l'intelligenza nel mestiere di vivere, sempre seguendo l'infallibile ricetta del professor Bellavista, che «è pure abbastanza facile da ricordare: metà amore e metà libertà».

A oltre quarant'anni dalla sua prima pubblicazione, "Così parlò Bellavista" non ha perso la sua forza dirompente e la sua sagacia filosofica, confermandosi come un "piccolo classico" della letteratura partenopea che è anche una straordinaria rappresentazione della natura umana.

Viaggio a Napoli, Johann Wolfgang Goethe

Le pagine del soggiorno napoletano di Goethe, uno straordinario affresco della città di fine Settecento e una testimonianza del fascino che questi luoghi esercitarono sull'animo del poeta.

Siamo nel 1787, il colto e raffinato letterato tedesco intraprende, come tanti in quell'epoca, il suo Grand Tour che resoconterà nel celebre "Viaggio in Italia".

Ma le annotazioni più toccanti sono appunto dedicate alla città partenopea dove trascorrerà due mesi al termine dei quali la definirà il luogo "più meraviglioso del mondo".

L'oro di Napoli, Giuseppe Marotta

Da questo libro è stato tratto il capolavoro neorealista di De Sica. "Immaginate un libro in cui l'abitante di una casa bombardata si adatta a vivere nella buca dell'esplosione. Una famiglia presso cui per 30 anni si installa un guappo e non se ne va più.

Un giocatore di carte incallito che avendo perso tutto è costretto dalla moglie a giocare solo con il figlio del portinaio. La fenomenologia del "pernacchio". Una zona temporaneamente autonoma in cui impazza la maschera Totò, che infatti ha interpretato il capolavoro di Marotta." 

Montedidio, Erri de Luca

Chi salirà nel monte di Dio? Chi ha le mani innocenti e il cuore puro." Un quartiere di vicoli a Napoli: Montedidio.

Un ragazzo di tredici anni va a bottega da Mast'Errico, il falegname. E' l'inizio della sua vita nuova, la vita che a sera, a casa, in una casa vuota per l'assenza del padre e per la malattia della madre, il ragazzo va scrivendo su una bobina di carta avuta in regalo dal tipografo di Montedidio.

Ha anche un altro regalo, che porta sempre con sé, un "bùmeran", un legno nato per volare che il padre ebbe a sua volta da un marinaio di passaggio. Così passano i giorni: Mast'Errico gli insegna il mestiere e Don Rafaniello, uno scarparo che Mast'Errico tiene ospite a bottega, gli insegna a pensare sugli uomini e sulle cose.

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