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Cammino delle Pievi, tappe e percorso

cammino pievi

Ispirato al Cammino di Santiago de Compostela, il Cammino delle Pievi è un percorso di 260 chilometri che attraversa la Carnia, in Friuli-Venezia Giulia e per un breve tratto anche in Veneto.

Il percorso, composto da venti tappe, si snoda lungo vecchi sentieri di bassa montagna e sentieri alpini del CAI, tra montagne, boschi, fiumi e laghi di un territorio unico.

Lungo il cammino che parte da Imponzo di Tolmezzo e arriva a Zuglio, attraversando l'alta Val But, la Val Pontaiba e la Val Chiarsò, si incontrano storiche pievi e alcuni santuari, luoghi di silenzio e riflessione spirituale.

Nato come un pellegrinaggio, il cammino permette di compiere un viaggio spirituale, ma anche di conoscere la storia e la cultura del Friuli-Venezia Giulia.

Cammino delle Pievi: il percorso

Cammino delle Pievi
Cammino delle Pievi

Il Cammino delle Pievi attraversa la Carnia friulana, un territorio dalla forte individualità geografica e storica.

Il percorso, articolato in venti tappe, tocca dieci delle storiche pievi carniche e due santuari.

Le pievi sono piccole chiese o edifici religiosi con cui, nel Medioevo, si indicavano le circoscrizioni ecclesiastiche minori dell’Italia settentrionale, costituite da un vasto territorio con una chiesa principale dotata di battistero e altre chiese succursali e cappelle.

Le pievi corrispondono alle parrocchie dell’Italia meridionale. Oggi le pievi rappresentano la memoria della evangelizzazione delle antiche popolazioni alpine.

Isolate su colli e alture, poste a guardia della comunità e dei villaggi sottostanti, le pievi in Carnia nacquero e fiorirono tra il V e il XIV secolo, finché l’incremento demografico non portò alla nascita delle parrocchie e al progressivo decadere della loro funzione.

San Floriano di Illegio
San Floriano di Illegio

Ecco le dieci che si incontrano lungo il percorso: San Floriano di Illegio, Santa Maria Oltrebut di Tolmezzo, Santo Stefano di Cesclans, San Martino di Verzegnis, Santa Maria Maddalena di Invillino, Santa Maria del Rosario di Forni di Sotto, Santi Ilario e Taziano di Enemonzo, Santa Maria Annunziata di Socchieve, Santa Maria di Gorto di Ovaro, San Pietro di Zuglio.

A queste si aggiungono il santuario S. Osvaldo di Sauris di Sopra e il santuario SS. Crocifisso di Timau (più noto come Tempio Ossario). Il Cammino delle Pievi è adatto a tutti e può essere percorso a piedi o in bicicletta.

Le tappe

Zuglio
Zuglio

In origine il percorso era articolato in diciotto tappe, nel 2013 è stato esteso a venti, comprendendo le comunità e i territori dell’alta Val But, della Val Pontaiba e della Val Chiarsò.

Il cammino parte da Imponzo di Tolmezzo e arriva a Zuglio. È un percorso ad anello di circa 260 chilometri, con una lunghezza media di circa 14 chilometri per tappa e un dislivello totale che sfiora i 10000 metri.

Il cammino attraversa paesi di montagna, vallate, torrenti e alture tra le Prealpi e le Alpi Carniche, dove spiccano le storiche pievi.

Si snoda lungo vecchi sentieri di bassa montagna e sentieri alpini del CAI.

Troverete infatti un segnavia giallo e i cartellini con logo e freccia direzionale oppure i segnavia CAI a indicare la strada.

Il cammino può essere intrapreso nel suo insieme (in questo caso sono necessarie circa due settimane), oppure in maniera autonoma e discontinua, scegliendo di volta in volta una o più delle sue tappe.

È un percorso adatto a tutti, ma ai non esperti si consiglia di farsi accompagnare da una guida, specialmente nelle tappe di media montagna.

Ecco tutte le tappe del Cammino delle Pievi.

Prima tappa: da Imponzo a Illegio – 3,6 km

Imponzo
Imponzo

La prima tappa congiunge due paesi e due vallate attraverso un percorso poco impegnativo e molto panoramico nel suo punto più alto, dove è situata la Pieve di San Floriano, con vista dominante sulle Valli del But e del Tagliamento e notevole colpo d’occhio sulle Prealpi Carniche.

La Pieve di San Floriano di Illegio risale al IX secolo, ma la sua storia sembra essere ancora più antica. Pare infatti che già alla fine del IV secolo esistesse un piccolo sacello paleocristiano dedicato a San Paolo.

Seconda tappa: da Illegio a Santa Maria Oltrebut – 7,5 km

Santa Maria Oltrebut
Santa Maria Oltrebut

Itinerario di fondovalle in leggera discesa che si svolge quasi tutto su strada asfaltata ad eccezione del tratto centrale, passando al centro della piana glaciale tra il Monte Amariana e il Monte Strabut.

Il percorso, dopo aver attraversato Tolmezzo, tocca la Pieve di Santa Maria Oltrebut e rientra nella stessa cittadina per la tappa seguente e l’eventuale pernottamento.

La Pieve di Santa Maria Oltrebut è sorta nel VI secolo, nell’ambito di una struttura castellana posta su uno spuntone roccioso prealpino a controllo dell’antica strada romana Julia Augusta, che in questo tratto risaliva la Valle del But verso il Norico (Austria), collegando Aquileia ad Aguntum.

Il titolo originario doveva essere quello di San Lorenzo, denominazione passata a Santa Maria Oltrebut attorno al X secolo.

Terza tappa: da Tolmezzo a Cesclans – 9,5 km

Tolmezzo
Tolmezzo

La terza tappa che attraversa la piana del fiume Tagliamento finisce sulla fascia di Prealpi che fa da barriera alla Carnia verso sud-ovest.

Qui si trova la pieve di Santo Stefano: l’attuale edificio è del 1777 ma la sua fondazione risale all’VIII secolo.

Quarta tappa: da Cesclans a Villa di Verzegnis – 12,2 km

Lago di Verzegnis
Lago di Verzegnis

Questa tappa permette di attraversare una zona glaciale costituita oggi da rilievi arrotondati per erosione, che fanno da contrafforte alle Prealpi Carniche.

Il percorso si apre e si chiude su strada asfaltata, ma nella parte centrale si svolge interamente nel bosco.

Da Pusea il panorama si apre prima verso il Lago di Verzegnis, poi verso la piana del Tagliamento, le Alpi Carniche centrali e la Valle del But.

Nel centro abitato di Villa di Verzegnis vedrete la chiesa di San Martino che si presenta in una veste architettonica settecentesca, ma la sua fondazione come pieve risale probabilmente all’VIII secolo.

Quinta tappa: da Villa di Verzegnis a Invillino – 8,5 km

Invillino
Invillino

Il percorso collega due paesi e si svolge su pendenze gradevoli e all’ombra di boschi, in parte di conifere, in parte di latifoglie.

Nell’ultimo tratto si attraversa il fiume Tagliamento passando nuovamente alla sua sinistra orografica.

Sul Col Santino sorge la pieve di Santa Maria Maddalena, dove nel V secolo esisteva una basilica paleocristiana, creata a scopo missionario dalla sede di Aquileia.

Sesta tappa: da Invillino a Enemonzo – 10,2 km

Il percorso si svolge in gran parte su strada asfaltata, ad eccezione del tratto centrale, che attraversa da sud a nord un colle, offrendo una vista panoramica dapprima verso la valle del Tagliamento e poi verso la valle del Degano, con scorci significativi sui piccoli paesi compresi tra i corsi dei due omonimi fiumi.

Lungo la sesta tappa incontrerete la pieve dei Santi Ilario e Taziano, che dovrebbe risalire ai secoli XI-XII, quando la chiesa di Enemonzo si unì al Capitolo aquileiese dei Santi Felice e Fortunato.

Settima tappa: da Enemonzo a Socchieve – 6,1 km

Socchieve
Socchieve

È un piacevole cammino che collega due paesi carnici di bassa montagna tra dolci declivi, con una traversata di dislivello minimo sulle colline moreniche lungo la sinistra orografica del fiume Tagliamento, per cominciare ad addentrarsi gradualmente nella risalita della valle.

È la volta della pieve di Santa Maria Annunziata, situata in posizione arroccata a guardia degli abitati.

Ottava tappa: da Socchieve a Forni di Sotto – 19,6 km

Questa tappa richiede un notevole impegno fisico nella prima parte del percorso ma ripaga abbondantemente nella seconda, inoltrandosi nel bosco di faggio.

Il percorso porta in prossimità delle Dolomiti Friulane, offrendo un primo assaggio del panorama stupendo che questi monti regalano.

Ai piedi delle Dolomiti Friulane sorge la pieve di Santa Maria del Rosario, che discende secondo alcuni studiosi da una primitiva matrice intitolata a San Lorenzo e situata a Vico.

Nona tappa: da Forni di Sotto a Forni di Sopra – 10,8 km

Tappa gradevole che, con dislivelli minimi e attraverso antichi prati e boschi di giovane formazione, consente di percorrere quella che un tempo era il collegamento tra Forni di Sotto e di Sopra.

Il percorso si svolge interamente nell’Alta Valle del Tagliamento ed è ricco di corsi d’acqua, vegetazione e fauna. Le chiese e le case di Forni di Sopra meritano una sosta.

Visitate la chiesa parrocchiale nella frazione di Cella e la chiesetta di San Floriano, monumento nazionale, che custodisce una pala di Andrea Bellunello del 1480 e affreschi di Gianfrancesco da Tolmezzo del 1500.

Decima tappa: da Forni di Sopra a Sauris di Sotto – 18,3 km

Sauris
Sauris

Itinerario lungo e panoramico, che consente di collegare due belle località di montagna, raggiungendo l’amena Sauris.

La vista consente sia di ammirare a breve distanza le frastagliate creste delle Dolomiti Friulane sia di attraversare le più dolci Alpi Carniche.

Considerata la lunghezza del percorso è possibile dividerlo in due giorni, pernottando a Casera Tragonia, oppure diminuirne il dislivello, prendendo la seggiovia.

Undicesima tappa: da Sauris di Sotto a Rifugio Tenente Fabbro – 15,7 km

Dopo un iniziale tratto ripido, l’itinerario è una bella traversata tra boschi e alti pascoli e consente di conoscere una zona aperta e panoramica con altipiani, ricca di vegetazione alpina, conducendo dal cuore di Sauris al confine con il Veneto occidentale.

Dodicesima tappa: da Rifugio Tenente Fabbro a Sappada – 21,4 km

Sappada
Sappada

Itinerario di un certo impegno fisico, che consente di attraversare l’area delle Alpi Carniche che si trova a cavallo tra Friuli e Veneto, in particolare il Gruppo dei Brentoni e quello delle Terze, che racchiudono la conca di Sappada a ovest.

Tredicesima tappa: da Sappada a Prato Carnico – 19,3 km

Percorso impegnativo che prima raggiunge un aperto alpeggio e poi attraversa dolcemente tutto il versante orientale delle Dolomiti Pesarine, offrendo una vista panoramica sui gruppi montuosi di Peralba e Cogliàns e sui più alti paesi carnici affacciati sulla Val Degano.

Quattordicesima tappa: da Prato Carnico a Cella – 13,2 km

Tappa di trasferimento mediamente impegnativa che dalla Val Pesarina conduce nella conca di Ovaro, collegando due tipici paesi della Carnia centrale attraverso zone boschive, lasciando alle spalle la Dolomiti Pesarine e aprendo uno scorcio verso le Alpi Carniche Centrali, con i monti Zoncolan, Tamai e Arvenis.

Lungo il percorso si incontra la pieve di Santa Maria di Gorto che gli storici fanno risalire al V secolo.

Quindicesima tappa: da Ovaro a Zovello – 12,3 km

È una tappa di trasferimento che richiede un medio impegno fisico e collega due caratteristici paesi carnici.

Il tragitto è aperto e panoramico nel tratto in salita verso l’alta Val Degano e la Val Calda, mentre nella parte centrale si svolge anche in bosco.

Sedicesima tappa: da Zovello a Timau – 17,3 km

Questa tappa, che presenta un percorso rilassante nel tratto che porta a fondovalle, richiede un relativo impegno fisico solo nella parte centrale del percorso, quando si prende quota proseguendo lungo la cosiddetta “Via Romana” che da Aquileia portava ad Auguntum, nei pressi dell’attuale Lienz in Austria.

Lungo tutto il percorso, che si sviluppa prevalentemente su una comoda mulattiera e su una pista forestale e quasi sempre all’ombra di una rigogliosa vegetazione arborea, si possono ammirare manufatti restaurati con gusto e nel rispetto della tradizionale architettura carnica.

Diciassettesima tappa: da Timau a Treppo Carnico – 8,2 km

È una tappa di trasferimento che richiede poco impegno fisico. Nel primo tratto si cammina prima su sterrato su quello che in antico era un laghetto e poi su strada asfaltata non frequentata (S.S.52 bis dimessa) fino alla fine della discesa del Moscardo.

Nella parte centrale si supera la collinetta della Torre Moscarda per poi scendere alla chiesa di S. Daniele di Paluzza. Nella parte finale si risale il primo tratto della Val Pontaiba scoprendo le bellezze di una parte di Carnia spesso trascurata.

Diciottesima tappa: da Treppo Carnico a Dierico di Paularo – 11,8 km

Il percorso proposto per questa tappa conduce nella Val Pontaiba e nell’alta Val d’Incaroio, due valli che, oltre ad offrire un ambiente naturale incontaminato e ben curato, permettono di attraversare paesini e borgate che fanno scoprire la “Carnia antica”.

Diciannovesima tappa: da Dierico di Paularo a Piano D’Arta – 23,4 km

Questa tappa offre l’opportunità di apprezzare appieno la bellezza della Val Chiarsò (o Val d’Incarojo) attraverso un percorso che la ridiscende interamente lungo il versante destro orografico.

Alla continua superba visione del monte Sernio e della sua catena di cime si uniscono i profumi e la dolcezza di una natura incontaminata.

Ventesima tappa: da Piano di Arta Terme a San Pietro – 7,2 km

San Pietro Carnia
San Pietro

L’ultima tappa richiede un certo impegno fisico solo nella salita dalle Terme di Arta al “Plan da Vincule”, ai piedi della pieve di San Pietro in Carnia.

Il sentiero, abbastanza ripido, procede attraverso numerose serpentine all’interno di un fresco bosco. La discesa a Zuglio segue la vecchia mulattiera che si sviluppa sempre al fresco di un bosco misto e taglia i tornanti accorciando notevolmente il percorso.

Quando fare il Cammino delle Pievi

Gli itinerari di fondovalle e tra le Prealpi, in sostanza quasi tutti gli itinerari che comprendono come tappa una pieve, possono essere percorsi facilmente in qualunque stagione.

Ma in generale i periodi ideali per fare il Cammino delle Pievi sono la primavera, l’estate e la prima parte dell’autunno.

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