Quali sono i borghi da visitare ad ottobre? Il profumo di bucato la mattina presto cede il posto all’odore di brace e forno a legna a ora di pranzo e cena tra vicoli e stradine dei piccoli borghi d’Italia.
Se volete trovare rifugio dalla frenesia cittadina, per i prossimi weekend vi consigliamo di raggiungere i piccoli paesi che custodiscono un’incredibile patrimonio artistico, culturale e naturalistico.
Ecco alcuni borghi da visitare a ottobre.
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Gressoney-Saint-Jean, Valle d’Aosta
Ai piedi del Monte Rosa, in una splendida piana nella valle del Lys, Gressoney-Saint-Jean è da sempre una meta molto amata da scalatori, escursionisti e sciatori.
Ma è un borgo prezioso anche per la storia e le tradizioni, legate alla popolazione alemanna dei Walser che il vescovo di Sion indusse a colonizzare la valle, qui spingendosi dal Vallese nei secoli XII e XIII, epoca in cui fu probabilmente fondato il paese.
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La loro presenza ha lasciato segni nella cultura, nella lingua “titsch” e nell’architettura dei tipici villaggi con case in pietra e legno a due piani e “Stadel” usati come magazzini.
Visitate, dunque, il nucleo vecchio di Gressoney-Saint-Jean, tra la piazza inferiore che prende il nome dal re Umberto I e la piazza superiore dominata dalla bella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista.
Da non perdere poi una visita a Castel Savoia, la fiabesca dimora estiva che la regina d’Italia Margherita di Savoia fece costruire, tra il 1900 e il 1904, nella zona del Belvedere con una bella vista sul Monte Rosa.
Frontino, Marche
Frontino è il salotto del Montefeltro. Querce secolari, ginestre in fiore e una natura rigogliosa circondano questo piccolissimo borgo medievale in provincia di Pesaro e Urbino nella storica regione del Montefeltro.
Immerso nel Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello, con alle spalle il Monte Carpegna, Frontino domina la valle del fiume Mutino da un’altezza di 519 metri.
Dal 2014 parte dei Borghi più Belli d’Italia, Frontino è il più piccolo comune della provincia di Pesaro e Urbino, ma è ricco di architetture rurali come gli antichi casolari sparsi nelle campagne, spesso trasformati in strutture ricettive, e di opere d’arte.
Da vedere a Frontino, il castello, arroccato su uno sperone che domina la valle del Mutino, la Torre civica e il Torrione.
Passeggiando nel borgo vedrete poi il museo Assetto, dedicato all’artista torinese precursore della pop art, che ha anche donato al paese la particolare fontana situata nella piazza a nord.
Interessante poi la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo dove è esposta una tela della scuola di Federico Barocci, il pittore urbinate più importante dopo Raffaello. Una delle opere di maggior pregio però è il polittico di Alvise Vivarini, appartenuto alla chiesa del convento francescano di Montefiorentino, oggi custodita nella Galleria Nazionale d’Arte a Urbino.
Restano comunque altre preziose testimonianze della lunga storia del borgo, come, nello stesso convento, la cappella dei conti Oliva e la pala d’altare di Giovanni Santi, padre di Raffaello, mirabili esempi del Rinascimento italiano.
Prima di salire al borgo poi notate il mulino di Ponte Vecchio, di origine trecentesca. Infine, un luogo molto suggestivo è il monastero di San Girolamo, costruito nel 1500 da don Ghisello, appartenente all’illustre famiglia Vandini.
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Civitella Alfedena, Abruzzo
Civitella Alfedena è il più piccolo paese del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Sorge a 1123 metri alle pendici del Monte Sterpi d'Alto.
Alle spalle del borgo si apre l'anfiteatro della Camosciara, nella Zona di Riserva Integrale del Parco, ai piedi del paesino invece si estende il Lago di Barrea, facilmente raggiungibile a piedi.
Civitella ha una storia antichissima le cui origini risalgono al Paleolitico. Nel 1870 un archeologo locale scoprì in una grotta iscrizioni ed epigrafi che hanno permesso di far luce sull'antico popolo dei Marsi, che nel I millennio a.C. popolava le zone montuose dell'Abruzzo.
Passeggiate nelle vie del centro storico tra palazzetti del ‘600 e ‘700, la torre quattrocentesca e la seicentesca chiesa di San Nicola.
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Infine il santuario di Santa Lucia è una storica meta di pellegrinaggio. Il borgo è l’ideale dunque per chi vuole vivere qualche giorno a contatto con la natura incontaminata dell’Appennino dove da tempo vive il lupo appenninico.
Frosolone, Molise
In uno degli scenari più belli dell’Appennino centrale sorge Frosolone tra colline ricche di boschi, pascoli e laghetti, in un paesaggio dalle forme bizzarre. È un piccolo borgo dal fascino rurale del Molise, i cui primi insediamenti risalgono al Megalitico.
Esplorate il centro storico di impianto medievale, dove spiccano eleganti architetture rinascimentali. Vedrete quindi il Palazzo Baronale e la chiesa barocca di Santa Maria delle Grazie.
Si può inoltre visitare il Museo dei Ferri Taglienti, dove i maestri artigiani di Frosolone mostrano l’antica arte di “forgiar le lame”.
Si completa la visita con il quartiere che ruota intorno alla chiesa di San Michele Arcangelo, il più antico luogo di culto di Frosolone.
Poco fuori del borgo, lungo la strada che porta in montagna s’incontra il piccolo eremo di Sant’Egidio.
Ai piedi della Morgia Quadra poi, in un’oasi di pace assoluta, vedrete una casupola decorata con tante pietre sui muri da un inconsapevole autore di land art, il pastore e contadino Pasquale Paolucci.
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Muggia, Friuli-Venezia Giulia
Nell'ultimo lembo d'Italia al confine con la Slovenia si trova Muggia, un pittoresco borgo del Friuli-Venezia Giulia. Approdando nella piccola darsena, pare quasi di entrare dentro le calli e le piazzette.
Salendo poi al castello si può ammirare il magnifico panorama del golfo di Trieste.
L'atmosfera veneziana emerge dalle architetture ma anche dal dialetto, i costumi e le tradizioni gastronomiche che raccontano di un passato condiviso con la Serenissima.
Arrivando dal mare, le bianche pietre d'Istria e le case colorate di Muggia si fondono con il verdeggiante ambiente carsico. A incorniciarla, sette chilometri di costa e una corona di colli che dominano panoramicamente una vasta zona, sia italiana che istriana.
Chioggia, Veneto
Per le sue silenziose calli e i pittoreschi canali è chiamata la piccola Venezia.
Di origini romane, questo lembo veneziano si popolò con l'afflusso degli abitanti dell'entroterra veneto, fuggiti alle invasioni barbariche.
Da Venezia vale la pena visitare Chioggia e passeggiare tra le case colorate e i canali di San Domenico, Vena e Lombardo.
Il Corso del Popolo è un tripudio di grandi architetture e preziosi cimeli: il Palazzo Comunale, il Granaio, la duecentesca San Nicolò, San Domenico e il suo Carpaccio, il barocco di S. Andrea e Piazzetta Vigo con la colonna del XII secolo sormontata da El gato (un leone di San Marco).
Da non perdere la Torre dell'Orologio, ex faro e torre di avvistamento, ora museo che ripercorre la storia di Chioggia, sulla cui cima si possono visitare l'orologio astrologico e la cella campanaria.
Visitate il Duomo, intitolato a Santa Maria Assunta in cielo, e la vicina chiesa di S. Martino, che un tempo conservava un polittico attribuito a Paolo Veneziano, ora visibile nel vicino Museo Diocesano. È interessante fare un giro alla pescheria, il caratteristico mercato del pesce che si svolge dal martedì alla domenica e che viene rifornito direttamente dai pescatori che rientrano la mattina presto dal mare.
Nel porto di Chioggia poi si possono ancora ammirare attraccati al molo i "bragozzi", tipiche imbarcazioni dai colori vivaci. Fate caso alle abili ricamatrici di merletto, un’antica tradizione locale.
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Comacchio, Emilia-Romagna
Chiamata la “piccola Venezia”, Comacchio è un incantevole borgo che sorge in mezzo all’omonima laguna tra il Po di Volano e il Po di Comacchio.
Situata sulla costa settentrionale dell’Emilia-Romagna, questo piccolo borgo della provincia di Ferrara incanta per le sue bellezze naturalistiche e le testimonianze storiche.
Anticamente fu edificata unendo, con i ponti, 13 piccole isolette formatesi alla foce del Po di Primario con il mare.
Nei secoli poi fu un importante scalo navale nel mare Adriatico e uno dei porti fondamentali per i commerci in Emilia-Romagna. Del suo glorioso passato la città oggi conserva architetture ed edifici di grande valore, oltre ai caratteristici canali che rievocano l’atmosfera veneziana.
Comacchio inoltre è situato all’interno del Parco del Delta del Po, quindi esplorate questa magnifica riserva naturale sospesa tra terra e acqua.
Passignano sul Trasimeno, Umbria
Piccolo gioiello della riviera settentrionale del lago Trasimeno, Passignano è un borgo che sorge su uno scosceso promontorio degradante verso il lago, protetto da colline coltivate a vite e ulivo.
Nel corso dei secoli Passignano è stato un avamposto bellico, tappa strategica nei commerci tra Umbria e Toscana, e oggi fa parte dei Borghi più Belli d’Italia.
Da non perdere la rocca, di probabile origine longobarda, che dall’alto domina il borgo e offre bellissimi panorami sul lago e le sue isole.
La rocca oggi ospita inoltre il Museo delle barche. Poi attraverso quel che rimane delle mura di cinta si entra nel centro storico dove visitare la cinquecentesca chiesa di San Rocco, dall’architettura rinascimentale con un insolito doppio portale.
Salendo la Statale del Niccone, costeggiando colline di ulivi con vista sempre più ampia, si raggiunge l’osservatorio panoramico di Castel Rigone, dove si trova il santuario di Maria Santissima dei Miracoli, costruito alla fine del Quattrocento, uno dei capolavori del Rinascimento umbro.
Volendo ancora esplorare le colline si può raggiungere la località Quarantaia, dove sono stati rinvenuti i resti di una villa rustica romana, databile tra I e II secolo d.C.
Posada, Sardegna
Arroccata su un colle calcareo, Posada è un paesino della Baronia, nella Sardegna nord-orientale, inserito nella lista dei Borghi più Belli d’Italia.
Posada è uno dei centri sardi più antichi. Probabilmente fu un insediamento italico-etrusco (V-IV secolo a.C.). In età romana tutto ruotava attorno al portus Liquidonis, attuale San Giovanni di Posada, borgo di mare dominato da una torre aragonese.
Come annuncia il toponimo latino Pausata, il paese fu stazione di sosta e luogo di frontiera. Oggi Posada conserva il fascino medievale con un labirinto di vicoli, scalette e piazzette. Al centro si trova la parrocchiale di Sant’Antonio Abate.
A sovrastare il centro, il castello della Fava del XIII secolo. Ai piedi del borgo si estende la valle del rio Posada, che si può risalire in kayak, consigliata agli amanti di natura e archeologia. Intorno al lago di Maccheronis, invece, si snodano itinerari per bici nel parco di Tepilora, una delle aree verdi più grandi e belle della Sardegna.
Qui si possono ammirare i fenicotteri rosa nello stagno di San Giovanni o rilassarsi sulla spiaggia omonima.
Castelrotto, Trentino-Alto Adige
Nella Valle Isarco, tra la Val Gardena e la Val di Tires, sorge Castelrotto all’interno del Parco Naturale dello Sciliar, ai piedi dell’Alpe di Siusi.
È uno splendido borgo altoatesino immerso in un’atmosfera fiabesca, dall’impianto tipicamente medievale e un ricco patrimonio artistico e culturale.
Nel centro storico vedrete la chiesa dei Santi Pietro e Paolo in stile neoclassico, edifici affrescati e un campanile barocco da cui ammirare il borgo e il paesaggio circostante.
Dominano il paese le rovine dell’antico castello di Castelvecchio, di origine medievale, che si può raggiungere a piedi. Nel borgo in cui si parla ancora ladino si tramando le antiche tradizioni.
Ogni inverno infatti si svolge il “matrimonio contadino”, una manifestazione che fa rivivere l’antico rituale degli abitanti di Castelrotto fino agli anni ’50. Castelrotto, infine, è un’ottima base per chi vuole sciare sull’Alpe di Siusi o salire fin sulla Marmolada.
Teggiano, Campania
Teggiano è uno dei pochi borghi della provincia di Salerno che ha mantenuto intatto il suo aspetto di roccaforte.
Anticamente chiamata Diano, o Rianu in dialetto teggianese, è soprattutto in epoca tardo medievale che acquisì importanza nel Vallo di Diano.
Infatti, la potente famiglia Sanseverino vi costruì il castello e la elesse a roccaforte dove potersi rifugiare in caso di pericolo. Oggi Teggiano è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Il borgo ancora conserva le alte mura medievali che permisero alla città di difendersi dagli attacchi del re di Napoli, Ferdinando d’Aragona.
Esplorate, dunque, il centro storico dalle architetture medievali e rinascimentali che attrae migliaia di turisti ogni anno. Tra gli edifici religiosi meritano il convento di S. Francesco del XIV secolo e il Museo diocesano S. Pietro del XII secolo.
Interessante è il Museo delle Erbe, situato nel centro della borgo e suddiviso in diverse sezioni: medicina naturale, micologia, erbario naturale, etnobotanica. Il Museo degli usi e delle tradizioni del Vallo di Diano, invece, custodisce diversi reperti che vanno dal telaio agli aratri per i buoi.
Ammirate il Palazzo dei Malavolta, attuale sede vescovile. Gli amanti delle escursioni nella natura, invece, potrebbero esplorare la vicina riserva naturale Foce Sele-Tanagro.