Quali sono i borghi dell'Alto Adige da non perdere? Paesi medievali circondati dalle imponenti vette delle Dolomiti, da limpidi laghi alpini e paesaggi mozzafiato.
L’Alto Adige vanta alcuni dei borghi più belli d’Italia che vale la pena scoprire.
D’inverno l’atmosfera si fa magica tra mercatini di Natale e Alpi innevate, ma ogni stagione dell’anno è buona per scoprire questi suggestivi borghi senza tempo.
Sicuramente l’ideale è andarci in occasione di eventi locali per scoprire la cultura ladina e le antiche tradizioni.
Ecco i borghi più belli dell’Alto Adige.
Castelrotto
Nella Valle Isarco, tra la Val Gardena e la Val di Tires, sorge Castelrotto all’interno del Parco Naturale dello Sciliar, ai piedi dell’altopiano più grande d'Europa, l’Alpe di Siusi.
È uno splendido borgo altoatesino immerso in un’atmosfera fiabesca, dall’impianto tipicamente medievale e un ricco patrimonio artistico e culturale.
Nel centro storico vedrete la chiesa dei Santi Pietro e Paolo in stile neoclassico, edifici affrescati e un campanile barocco da cui ammirare il borgo e il paesaggio circostante.
Dominano il paese le rovine dell’antico castello di Castelvecchio, di origine medievale, che si può raggiungere a piedi.
Nel borgo in cui si parla ancora ladino si tramando le antiche tradizioni. Ogni inverno infatti si svolge il “matrimonio contadino”, una manifestazione che fa rivivere l’antico rituale degli abitanti di Castelrotto fino agli anni ’50.
Ma sono tanti gli eventi tradizionali, come per esempio la cavalcata Oswald von Wolkenstein, gli incantevoli mercatini di Natale o gli eventi annuali di musica come il Kastelruther Spatzenfest, una festa di cantanti popolari.
Castelrotto, infine, è un’ottima base per chi vuole sciare sull’Alpe di Siusi o salire fin sulla Marmolada.
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Chiusa
Mura merlate, chiese gotiche e tesori artistici caratterizzano la piccola città di Chiusa, situata nella media Valle Isarco a 523 metri di altitudine.
Antico borgo medievale e uno dei Borghi più belli d’Italia, Chiusa è anche soprannominata la città degli artisti.
Tra il 1874 e il 1914 più di 300 artisti arrivarono a Chiusa dopo la scoperta che il borgo fosse il luogo natale del più grande poeta medievale tedesco, Walther von der Vogelweide. Il borgo ha inoltre ispirato le incisioni in rame dell’artista tedesco Albrecht Dürer.
A più o meno 10 km a sud della città dei vescovi di Bressanone e a 30 km a nord di Bolzano, Chiusa comprende le frazioni di Gudon, Lazfons, Pardello e Verdignes.
Il borgo che conta circa 5mila abitanti ha uno splendido centro storico, con vicoli stretti e intricati, sontuosi palazzi e negozi di artigianato.
Ma il gioiello del borgo è il monastero di Sabiona, l'abbazia benedettina situata su un'alta collina che troneggia sulla città, uno dei più antichi luoghi di pellegrinaggio del Tirolo.
Altre attrazioni culturali sono il Museo Civico con il mitico tesoro di Loreto, la Pinacoteca, l’imponente castello di Branzoll risalente al XIII secolo.
Gli amanti della natura possono scoprire le numerose escursioni tra i vigneti e i castagneti della Valle Isarco. Godrete di magnifiche viste sulle Alpi Sarentine e le Dolomiti.
Durante tutto l’anno è anche possibile partecipare agli eventi tradizionali come la Festa del Törggelen, l’autunno culinario del “Birmehl”, il mercatino medievale di Natale o il capodanno di Chiusa.
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Vipiteno
Situata a 948 metri d’altitudine, Vipiteno è una delle cittadine più alte delle Alpi e uno dei borghi più belli d’Italia.
È stato un importante centro commerciale e di trasporto dell’industria mineraria emergente nel 15° secolo.
Costruzioni tardo-gotiche ed edifici coronati di merli e bovindi testimoniano infatti la prosperità del passato.
Le case color pastello, le stradine acciottolate e i cartelli in ferro delle osterie invece contribuiscono a creare un’atmosfera suggestiva.
La Torre delle Dodici, un'icona di Vipiteno, offre una vista panoramica mozzafiato sulla città e sulle montagne circostanti. La torre inoltre divide la cittadina in due nuclei, la città vecchia e la nuova, allineate lungo la Reichstrasse, la via principale.
Merita una visita poi la chiesa gotica di Santo Spirito (1399) che un tempo era collegata all’antico ospedale.
La navata principale ha splendidi affreschi quattrocenteschi di Giovanni da Brunico. La chiesa parrocchiale di Santa Maria della Palude (1417) invece è la più ampia del Tirolo. All’interno sono conservate cinque statue del prezioso altare a portelle di Hans Multscher, lo scultore ligneo più famoso di quel tempo in Germania.
L’altare rappresenta uno dei capolavori del realismo tardogotico tedesco, con evidenti riflessi sull’arte del Tirolo. Nei dintorni di Vipiteno sorge poi l’imponente Castel Tasso (Reifenstein).
Egna
Egna è un gioiello nel sud dell’Alto Adige ed è la porta d’ingresso al paesaggio mediterraneo italiano.
Romantiche vigne, sinuosi cipressi e case signorili caratterizzano questo borgo della Bassa Atesina. I portici in particolare rendono suggestivo l’antico comune-mercato di Egna.
Le abitazioni disposte lungo la strada che un tempo serviva da mercato avevano dei portici sotto i quali si svolgevano, e si svolgono tuttora, le attività commerciali e sociali.
Fate caso in particolare ai portici inferiori, caratterizzati dalle cosiddette “case a sala” (Saalhäuser), la cui facciata principale è porticata e rivolta verso la strada, mentre il cortile è retrostante e con costruzioni adibite al lavoro agricolo, commerciale e ai magazzini.
Queste case sono spesso dotate di Erker, una sorta di balcone chiuso che sporge dalla facciata. Si può visitare poi il Museo di Cultura Popolare, nato dalle collezioni della signora Anna Grandi Müller, che racconta la vita di una famiglia borghese tra il 1815 e il 1950 attraverso la ricostruzione di ambienti domestici d’epoca.
Entrate poi nella chiesa di San Nicolò di origine romanica. Notevole anche il palazzo Zenobio, acquistato dal conte Carlo Zenobio nel 1729 e dimora urbana dei conti che tennero il distretto giudiziario di Enn e Caldiff tra il 1648 e il 1830.
Se volete esplorare i dintorni potreste fare una breve passeggiata fino al sito di culto di Castelfeder o un giro in bicicletta lungo la vecchia linea ferroviaria che porta alla Val di Fiemme. Divertitevi poi agli eventi come la Festa dei Portici, i giorni del Pinot Nero o il mercatino di Natale sotto i portici storici del 16° secolo.
Glorenza
Glorenza è il più piccolo comune dell'Alto Adige a fregiarsi del titolo di città, grazie al prestigioso ruolo che per secoli la vide protagonista dei commerci alpini.
I locale dicono, infatti, "la nostra città è così piccola che dobbiamo andare a messa fuori dalle mura”. In effetti per visitare la chiesa parrocchiale di Glorenza bisogna uscire dalle mura cittadine, oltrepassare il fiume Adige e solo allora scorgerete l’elegante cuspide del campanile di S. Pancrazio.
Glorenza si trova nell’Alta Val Venosta, a 10 km dal confine svizzero. È inoltre l’unico borgo dell’Alto Adige che ancora conserva le mura originali.
Entrando nel borgo ancora completamente circondato da mura, si notano subito le tracce del Medioevo. Noterete i maestosi portali di accesso sormontati da torri difensive che riportano indietro nel tempo.
Caratteristici portici e vicoli romantici di questo borgo di 880 abitanti confluiscono nella piazza dove di solito si tiene la maggior parte degli eventi.
Se potete curiosate al pittoresco mercato settimanale o al mercatino dell’Avvento a dicembre per avere un assaggio di vita locale.