Periodo: febbraio - marzo
Percorso: km. 6000
Spesa totale: € 2800 di cui: volo + assicurazione con EXPEDIA € 735, tour € 1500, visto tramite agenzia italiana € 90
Tappe: Delhi, Agra, Gwalior, Jhansi, Orcha, Khajuraho, Panna-Park, Bhedaghet, Kanha-Park, Bhandavgark-Park, Maihar, Varanasi, Lucknow, Dudwa-Park, Nainital, Corbet-Park, Hardwar, Rishikesh, Dehradun, Shimla.
Siamo andate già 4 volte in India e ogni volta ci appoggiamo alla stessa agenzia indiana (info@ideas4india.com ) e fino ad ora non abbiamo mai avuto il minimo problema.
Il viaggio è stato molto bello ed interessante. L’abbiamo fatto tutto in auto, naturalmente con lo stesso autista Veer-Sing che l’agenzia ci aveva fornito anche per il Rajastan l’anno prima. Le strade erano spesso impraticabili (certe volte occorrevano 6/7 ore per percorrere 150 km). Però così facendo, abbiamo potuto assistere alla vita quotidiana di persone che convivono con miseria e malattie sempre con dignità e serenità.
A Varanasi abbiamo potuto assistere alla cremazione dei morti ed è stato molto toccante. Ad Hardwar (eravamo solo noi due come turiste) sulla riva del fiume Gange, abbiamo partecipato ad una celebrazione incantevole e suggestiva. Siamo rimaste entusiaste e sbalordite dalla massa di gente che ogni sera partecipa a queste celebrazioni Induiste.
A Shimla e a Nainital abbiamo ammirato da lontano le cime innevate dell’Himalaya, anche questo uno spettacolo unico.
Ma l’esperienza che ci ha affascinato di più di questo viaggio sono stati i Parchi, dove abbiamo visto e quasi “ toccato” , il BIG di tutti gli animali la TIGRE in tutto il suo splendore e in completa libertà. Ne abbiamo viste addirittura 8 e le guide ci hanno detto che eravamo molto fortunate , perché la maggioranza dei turisti non ne vede neanche una .
Non scrivo giorno per giorno il nostro tour perché sono state tante le emozioni, le bellezze, le avventure e tante altre cose, che racchiuderle in poche righe non renderebbero omaggio ad un Paese così pieno di esperienze da raccontare.
28 febbraio: Ieri sera ho dormito a Buscoldo vicino a Mantova a casa di Ivana e oggi alle ore 04,30, Wener, il marito della mia amica, ci accompagna all’aeroporto di Verona. All’arrivo lo salutiamo, poi mentre aspettiamo il nostro volo prendiamo l’ultimo cappuccino e Ivana cerca il portafogli nella borsa, ma non lo trova. Disperata perché ha dentro tutto (carta di credito, documenti ecc. ecc. ) telefona a Wener e gli dice che appena arriva a casa di prendere il portafogli e di ritornare in aeroporto per portarglielo (naturalmente non scrivo i vari commenti di Wener).
Ci chiamano per altoparlante per l’imbarco, andiamo al check-in e gli diciamo dell’inconveniente e loro molto gentilmente fanno imbarcare tutti e per Ivana aspettano qualche minuto in più ed appena arriva Wener e le porge il portafogli, l’accompagnano con un’auto fino all’imbarco, anche questa volta ce la siamo cavata. Arriviamo a Delhi alle ore 23,00, ma l’aereo sorvola la città per quasi un’ora senza atterrare. Ci viene qualche pensiero, impareremo poi che c’è molto traffico aereo a causa dell’arrivo anche del Presidente degli USA.
Atterriamo e dopo aver ritirato i bagagli, passato la dogana e scambiato un po’ di Euro andiamo all’uscita dove ritroviamo Veer Sing l’autista dell’anno prima in Rajastan. Noi occidentali, siamo abituati che quando incontri un conoscente per salutare lo abbracci e lo baci sulla guancia, quindi rivedendo Veer facciamo altrettanto, Invece gli Indiani difficilmente si toccano uno con gli altri e per questo motivo è rimasto inerte al nostro abbraccio, solo però davanti agli altri , perché appena siamo rimaste sole con lui, ci è saltato al collo e non ci lasciava più.
Caricato i bagagli usciamo e ci assale subito il caldo e il caos di Delhi. Lungo le strade buie, le persone e tutti gli animali ( mucche, pecore, cammelli ) vagano ininterrottamente anche se è notte inoltrata. Arriviamo all’hotel e andiamo a dormire che sono ormai le 2 passate siamo un po’ stanche ma euforiche per il tour che ci aspetta.
O/N Hotel Crest Inn
01 marzo: Mentre facciamo colazione ci raggiunge il Sig. Basu (titolare dell’agenzia in Indi ) e come suo solito è euforico ed agitato, non riesce a stare fermo e inizia già a farci delle foto. Naturalmente visto che noi parliamo poco l’inglese, ci spiega come meglio può, il tour che ci accingiamo a fare. Abbiamo impiegato 5 mesi per elaborare assieme a lui questo tour ed ancora adesso è molto preoccupato per noi, perché continua a dirci che è molto faticoso e lungo, per 2 donne.
Ma quando torneremo a Delhi alla fine del viaggio si renderà conto con chi ha a che fare. Salutiamo Basu e con Veer partiamo. Naturalmente passare Delhi ci impieghiamo più di un’ora e anche se sono già alcune volte che attraversiamo questa città, ogni volta rimaniamo spaventate e nello stesso tempo meravigliate del traffico indescrivibile. Ci dirigiamo verso Agra, lungo la strada ci fermiamo al Tempio di Matura, qui incontriamo alcune ragazzine che ci chiedono di farci da guida nel tempio, sono splendide nella loro semplicità ed adorazione verso lo straniero. Alla fine le vorremmo dare una piccola mancia, ma loro ci rispondono che non vogliono niente e che lo hanno fatto solo per il piacere di stare con noi. Ci fermiamo al confine regionale con l’Huttar Pradesh e aspettiamo più di un’ora che un impiegato arrivi all’ufficio e ci dia il visto, siamo in India e bisogna rispettare i tempi Indiani.
Ripartiamo, facciamo pochi metri ed Ivana perde il berretto dal finestrino e notiamo che alcuni ragazzi rincorrono l’auto per poterci restituire il berretto. O/N hotel Pushp-Villa.
02 marzo: Non visitiamo Agra perché l’avevamo vista l’anno scorso e proseguiamo verso Gwalior. Al pomeriggio andiamo a vedere le sculture Jainiste. Sono belle e la guida in Inglese, ci spiega cosa significa “ FIGAR” ( figure ) e noi sorridendo lo ascoltiamo. Poi andiamo in un museo dove vediamo la statua di Ledy Leda mentre sta facendo l’amore con un cigno ed Ivana ridendo mi dice che anche lei vorrebbe provare con un’oca ed io le chiedo perché deve sminuirsi con un’oca!!
Alla sera ceniamo con Veer nel giardino dell’hotel, si sta benissimo il clima è ottimo. Verso mezzanotte andiamo in camera e Wener telefona ad Ivana facendole alcune scenate di gelosia, mentre guardo per televisione Tommy & Jerry nella camera accanto si sentono rumori di tacchi e poi silenzio assoluto e ci addormentiamo. O/N hotel Tansen.
03 marzo: Stamattina andiamo a Jhansi e Orcha. Mentre visitiamo alcuni Palazzi, stanche un po’ dei soliti monumenti, ci divertiamo a fotografare gli uccelli che svolazzano sopra alle nostre teste e ridiamo divertite. Andiamo a fare una passeggiata e mentre attraversiamo il ponte sul fiume Betwa river ammiriamo i Templi che si specchiano nell’acqua ed essendoci uno splendido tramonto dietro di loro, faccio alcune foto che risulteranno le più belle del viaggio.
Fotografo anche ragazzi, donne, vecchi e bambini mentre fanno il bagno nel fiume. Poi ci sediamo sugli scogli per quasi un’oretta per assaporare questi momenti di assoluta tranquillità.
O/N hotel Betwa Cottage.
04 marzo: Mattina visitiamo ancora Orcha, poi arriviamo dopo 4 ore a Khajuraho.
Andiamo a letto e appena spegniamo la luce, il soffitto si illumina di stelle sarebbe molto poetico se non fosse che siamo due donne, perciò ci addormentiamo e come al solito ridiamo per poco e niente sempre perché stiamo bene insieme.
O/N hotel Jhanikar
5 marzo: Mattina dedicata alla visita dei Templi resi celebri dalle varie figure erotiche scolpite nella pietra all’esterno dei Templi.
Ripercorrono le infinite posizioni e combinazioni del Kamasutra. Rimaniamo veramente colpite dalle varie posizioni e ci chiediamo se era possibile solo per Dei e Dee, o se è fattibile anche da esseri umani. Tutti questi Templi sembrano appoggiati delicatamente su un prato verdissimo, soffice e vellutato perfettamente pulito. Nel pomeriggio andiamo a pochi km. al Parco Panna per il nostro primo safari. Mentre stiamo gironzolando in auto, ci dicono che per vedere la tigre dobbiamo salire sugli elefanti e andare in mezzo alla vegetazione. Siamo un po’ contrarie a questo tipo di safari , perché sappiamo che maltrattano gli elefanti per obbligarli a lavorare ed inoltre pensiamo che sia una strategia per spillarci dei soldi in più, ma siamo anche vogliose di vedere la tigre.
Perciò acconsentiamo e saliamo (viene con noi anche Veer) in cima alla schiena di un’elefantessa. Infatti dietro di noi c’è anche il cucciolo che ci segue e gioca con la coda della madre (anche solo questo rende il safari piacevole). Percorriamo un centinaio di metri e a poca distanza da noi vediamo una tigre fantastica che percorre il letto di un fiume in secca. Scatto moltissime foto, anche per Ivana perché lei arrabbiatissima ha dimenticato la macchina fotografica in hotel. Seguiamo il felino fin che possiamo prima che si inoltri nella vegetazione.
Torniamo in auto e Veer ci dice che è la prima volta che vede una tigre dal vero. Continuiamo il safari e ad un certo punto Ivana guarda, con il binocolo al rovescio, degli uccelli e le dico di voltare il binocolo così almeno lo vede un po’ più grosso e lei mi risponde: “ meno male che ho un’amica che mi fa vedere le cose in grande”. Torniamo a Khajuraho e prima di cena andiamo a fare dei massaggi. Chiedono ad Ivana se vuole una massaggiatrice o un massaggiatore, lei risponde che vuole una donna . Quando le rimangono gli ultimi 10 minuti di massaggi , le chiedono se vuole provare un uomo per vedere la differenza e lei risponde che dopo 25 anni di matrimonio pensa di aver imparato qual è la differenza tra un uomo e una donna. Andiamo a letto e appena spegniamo la luce, il soffitto si illumina di stelle sarebbe molto poetico se non fosse che siamo due donne, perciò ci addormentiamo felici anche oggi della giornata colma di emozioni.
O/N hotel Jhanikar
6 marzo: Procediamo verso sud ed arriviamo a Bhedaghet. Questa parte dell’India è frequentata poco dal turismo straniero . Nel pomeriggio andiamo a vedere Marble Rocks, si tratta di una gola formata dal fiume Normada è molto suggestiva specialmente quando si arriva alla”Cascata di vapore”. Qui si vedono solo turisti locali e infatti ci guardano tutti e ci chiedono foto assieme a loro.
O/N hotel Marble Rocks
7 marzo: Oggi ci aspetta una giornata di trasferimento verso il Park Kanha a nord. La strada è molto brutta e Veer sembra che faccia la gimcana tra le molteplici buche e la gente ai lati della strada. Lungo il percorso infatti foriamo una gomma e ci fermiamo a cambiarla sotto al sole, ma il nostro autista non ci fa una piega.
Percorriamo circa 160 km in 10 ore. Quando arriviamo in hotel , mentre ci riposiamo in camera , Veer va in città per aggiustare la gomma forata.
O/N hotel Forest Lodge.
8 marzo: Stamattina andiamo a fare il safari in jeep e alla guida c’è il proprietario del Lodge dove pernottiamo. Parla sempre con me e fa il sganassone guidando talmente forte e male che non ci gustiamo il safari. Ci fa notare dei PICOL (pavoni) e visto che si era tutto agitato gli ho detto che ho un marito che mi fa il picol. Ad una ennesima frenata , Ivana vola in braccio alla guida e questo diventa rosso come un peperone. Mentre percorriamo come forsennati una pista, alla nostra destra escono dalla boscaglia due maschi giovani di tigre STUPENDI.
Subito rimaniamo spaventati perché sono a pochi metri da noi, ma poi si incamminano lungo la pista e assieme ad altre 10 jeep richiamate per telefono dalle varie guide , li seguiamo scattando tantissime foto e gustandoci per almeno 10 minuti la loro presenza maestosa. Nel pomeriggio facciamo un altro safari dove vediamo un’altra tigre. Ripartiamo ed arriviamo a Bhandavgarh Park
O/N hotel With Tiger Forest Lodge.
9 marzo: Anche in questo parco facciamo il safari e anche qui vediamo 4 tigri sono veramente molto belle. Anche il parco è fantastico. Ritroviamo Veer e partiamo per Maihar ( tappa di trasferimento ) l’hotel è molto scarso, ma il luogo essendo poco turistico non si può pretendere di più. Mentre Ivana fa la doccia, tolgono l’acqua e rimane per 30 minuti con i capelli insaponati, questi sono i tempi degli Indiani. Entra in camera un inserviente molto giovane per verificare il guasto e diventa rosso nel vedere Ivana con solo un asciugamano attorno al corpo. Ceniamo in giardino, poi Veer con il suo pessimo inglese ci chiede un favore.
Noi capiamo che vuole venire nella nostra stanza e perciò gli diciamo di no e lui insiste fino a quando riusciamo a capire che, col fatto che dormirà in auto, ha paura che gli rubino la valigia dei soldi e perciò ci chiede di tenerla in camera con noi. Accettiamo e appena siamo in stanza, ci spanciamo dalle risate. Spengo la luce e per non fare il giro del letto, scavalco Ivana e ricominciamo a ridere da pisciarci addosso. Stiamo proprio bene insieme, con niente ci divertiamo.
O/N hotel Surbahar
10 marzo: In auto fino a Varanasi. Arriviamo in hotel e la nostra terrazza si affaccia proprio sul fiume Gange e possiamo così rilassarci assaporando l’atmosfera che questo fiume diffonde.
O/N Vaibhav.
11 marzo: Mattino levataccia per andare in barca a vedere l’alba sul Gange. Abbiamo come guida un ragazzino di 16 anni che parla Italiano appena il minimo indispensabile, infatti se gli chiediamo altre informazioni non capisce. Però capisce che alla fine del giro deve portarci al solito negozio di Souvenir e di Pashmine per poter guadagnare la percentuale. Nel pomeriggio andiamo anche a vedere le varie cremazioni e rimaniamo molto turbate. Alla sera torniamo ancora sul Gange per partecipare alle funzioni religiose che si svolgono ogni sera sul fiume Sacro e devo dire che Varanasi è una città molto particolare e assolutamente da vedere.
O/N hotel Vaibhav.
12 marzo: Partiamo per Loknow, le strade sono molto meglio in Uttar Pradesh, infatti arriviamo in tempo e nel primo pomeriggio andiamo finalmente a visitare una moschea, perché fino ad ora il nostro autista essendo contrario all’Islamismo, non ci portava mai a visitarle. Devo dire che sono molto appariscenti e addobbate.
Abbiamo come guida un Mussulmano mezzo ubriaco, mezzo mafioso e molto invadente ( per non dire maleducato). Incontriamo anche alcuni ragazzi che ci chiedono di fare foto assieme a loro e noi dicendogli di sì li rendiamo felici come dei bambini piccoli quando ricevono un regalo.
O/N hotel Gomiti.
13 marzo: Stamattina ci dirigiamo verso i confini con il Nepal al Dudwa National Park. Come parco è abbastanza bello , ma meno che gli altri, fatti nei giorni scorsi. L’unica cosa che ci ha divertito è stato durante il pomeriggio. Stiamo giocando a carte nella veranda del lodge , quando arrivano 3/ 4 auto. Da una di queste scende un pezzo grosso( impariamo poi essere un ministro ) con la sua famiglia e sono scortate da molte guardie del corpo armate fino ai denti. Siamo un po’ allarmate e ci viene quasi l’istinto di alzare le braccia in segno di arrenderci. Poco dopo ci tranquillizziamo perché notiamo che invece di controllare il “capoccione”, le guardie guardano noi e la cosa ci diverte molto. All’ora di cena andiamo al ristorante, ci servono velocemente e poi alle 20,30 ci scortano fino al lodge. Impariamo poi che ci hanno sloggiato alla svelta perché doveva andare a cena il “ capoccione” e non volevano nessuno.
O/N Forest Lodge.
14 marzo: Partiamo verso Nainintal. Per un bel pezzo la strada è pianeggiante e fa molto caldo. Ad un certo punto comincia la montagna ( circa come le nostre alpi) molti tornanti e Veer guida da forsennato sorpassando camion a destra e a sinistra. Inoltre inizia anche a nevicare e le strade sono tremende. Comunque dopo tanta paura, arriviamo a Nainintal ed essendoci 0 gradi e nelle camere non esiste il riscaldamento, fa veramente molto freddo.
Mi metto a letto con addosso 4 panni da letto e tremo come una foglia ( forse la reazione dai 35 gradi ai 0 gradi ), mentre Ivana si scalda usando il foons x i capelli. Ci vengono ancora di più i brividi pensando che Veer dormirà in auto. Telefona ben 3 volte anche Wener, prima fa una dichiarazione d’amore ad Ivana, poi ci augura che cada l’aereo mentre torniamo. BHA la gelosia fa brutti scherzi.
O/N hotel Alphinstone.
15 marzo: Oggi è la festa di Holli in India ed è usanza lanciarsi acqua colorata per festeggiare l’arrivo della primavera, ma oggi non è certo primavera, piove e fa freddo. È una festa fantastica ed allegra, partecipiamo anche noi e ci tingono il viso e gli abiti di rosso , giallo, verde e altro. Andiamo a fare una passeggiata in paese dove visitiamo una chiesa Cattolica. Nel pomeriggio Ivana va a fare un giro in barca sul lago, mentre io rimango in camera infreddolita. O/N stesso hotel
16 marzo: Stamattina sembra tutta un’altra cosa, il cielo è limpido ed azzurro e non è più freddo come ieri. L’autista ci porta in cima ad una montagna dove possiamo ammirare da lontano le cime innevate dell’himalaya ed io sinceramente non andrei più via da lì. Il panorama è da mozzafiato, il clima ottimo, scatto tantissime foto , poi purtroppo dobbiamo proseguire. Mentre scendiamo guardiamo anche il lago di Nainintal dall’alto ed essendo sereno e terso è veramente molto bello. Scendiamo dalla montagna ad una velocità più moderata, perché abbiamo detto a Veer di andare più piano, altrimenti Ivana vomita tutto. Tornate in pianura, ritroviamo il caldo e raggiungiamo il Parco del Corbet.
Per raggiungere l’hotel , che si trova proprio in mezzo al Parco, facciamo quasi un mini safari. Nel pomeriggio andiamo a fare il safari vero e dobbiamo dire che questo parco è il più bello in assoluto, anche se qui purtroppo non vediamo nemmeno una tigre, ma il paesaggio è fantastico.
O/N hotel Forest Lodge Dhikala.
17 marzo: Mattina dedicate ancora ad un safari in jeep, pomeriggio facciamo un’altro safari a dorso di elefante e ci rattristiamo molto quando vediamo il conduttore dell’elefante, incitarlo a proseguire usando continuamente un uncino. Poi incontriamo anche alcuni elefanti incatenati che li usano per trasportare i tronchi d’albero. Torniamo nel Lodge e ci gustiamo un po’ di riposo contornate da un panorama fantastico.
O/N stesso hotel
18 marzo: Lasciamo a malincuore il Corbet ripromettendo di tornarci in futuro. Arriviamo a Haridwar. Questa città si trova in corrispondenza del punto in cui il Gange lascia l’himalaya per la pianura. Qui l’acqua del fiume sacro è pulita e limpida. Inoltre in questa città arrivano moltitudini di fedeli che ogni sera al crepuscolo, si riversano nell’Har-ki-Pairi, il Gath principale dove si celebrano le funzioni. Anche noi rimaniamo colpite da una miriade di fiaccole accese che i fedeli offrono e fanno fluttuare sulla superficie delle acque. Mentre scatto alcune foto, ne faccio una ad un bambino che poi , facendogliela vedere , è tutto entusiasta e felice. Devo dire che Hardidwar mi è rimasta nel cuore , prima per la semplicità della gente sempre gentile e cordiale nei nostri confronti, poi essendoci pochi turisti stranieri non ti sentivi come un portafogli con le gambe.
O/N hotel Sagar Ganga
19 marzo: Mattina visitiamo ancora Haridwar, poi andiamo in auto a Rishikesh.
Questa località divenne famosa negli anni sessanta, quando giunsero qui i Beatles per incontrare il loro Guru e ancora oggi si possono vedere molti “Hippi” o figli dei fiori, un po’ attempati. Ora è nota anche per essere la capitale dello Yoga. Si raggiunge solo a piedi, attraversando un ponte sospeso sul Gange.
O/N hotel come sopra
20 marzo: Andiamo a Dehra-Dun. Quando arriviamo, andiamo a visitare da sole un Mausoleo Siik. Senza saperlo entriamo dalla parte riservata agli uomini, però constatiamo che pur essendo osservate da tutti, nessuno ci tocca minimamente neppure con un dito, anzi si tengono a dedita distanza pur essendoci una moltitudine incredibile di gente. Essendoci molte uscite , ci perdiamo e alcune ragazze ci accompagnano verso l’uscita giusta. Finalmente riusciamo ad uscire dal Mausoleo, ma poi ci perdiamo anche nel cercare il parcheggio dove ci aspetta Veer e vergognandoci un po’, decidiamo di non dirlo a nessuno. Arriviamo in hotel e al pomeriggio, decido di rimanere in hotel a riposare, anche perché sono molto stanca di vedere ancora Templi. Ivana invece va a fare ancora un’escursione.
O/N hotel Pacific
21 marzo: Per tutto il tour, mentre Veer guida e avendo comprato una cartina stradale, cerco di fargli da navigatore, ma lui è talmente scettico che non si fida di me essendo una donna e chiede continuamente informazioni ai passanti, sulla strada da percorrere. Solo alla fine si rende conto che può fidarsi delle mie informazioni. Arriviamo a Shimla, questa città venne ‘scoperta’ nel 1819 dagli Inglesi in cerca di un po’ di refrigerio dalla calura delle pianure. Infatti molti edifici in stile Tudor sembrano arrivati direttamente dall’Inghilterra.
L’unica inconveniente è che lasciano andare in degrado tutto, dopo l’indipendenza dall’Inghilterra. Andiamo in hotel ed Ivana , come sempre alla fine di ogni viaggio, comincia a sentirsi poco bene.
O/N hotel Sukh Sagar
22 marzo: Oggi andiamo a Naldhra, circa 15 km a nord, a 2050 m di altitudine. Anche se Ivana non sta molto bene, decidiamo di andare a fare un’escursione a cavallo, viene anche Veer con noi anche se è vestito con un completo elegante giacca e cravatta, sale a cavallo come un provetto cavallerizzo (impareremo poi che anni fa lo faceva di mestiere). Ivana ed io invece siamo abbastanza imbranate, ma avendo un ragazzino che guida il cavallo ci sentiamo tranquille.
Attraversiamo una meravigliosa foresta poi ci fermiamo in un punto dove possiamo ammirare uno dei più bei panorami di tutto il viaggio. Abbiamo di fronte a noi le cime dell’himalaya e ancora una volta vorrei rimanere lì a lungo per poter assaporare la pace e gustarmi la maestosità del paesaggio che rimarrà nei miei occhi per molto tempo. Torniamo a Shimla in hotel. Ivana si mette a letto esausta e comincia ad ordinare the con limone, ma qui hanno dei limoni grossi come una noce e ne portano uno alla volta , perciò chiediamo a Veer di spiegare al cameriere il problema e di portarne molti di più. Durante la notte Ivana gira per la camera con i calzettoni e la tazza del the in mano!!!
O/N stesso hotel
23 marzo: Oggi giornata di trasferimento verso Delhi. Arriviamo a Chandigarh. In hotel c’è un cameriere che ‘molto gentilmente’ mi accompagna in ascensore e poi in camera portandomi acqua e the. Un paio di volte durante la notte e al mattino poco prima di finire il turno, bussa alla porta e mi chiede se può essermi d’aiuto e se era tutto a posto.
MHA!!!!!
O/N hotel Crest-Inn
24 marzo: Oggi mentre torniamo a Delhi, siamo molto tristi e chiacchieriamo poco, perché è l’ultimo giorno per noi in India. Arriviamo a Delhi verso mezzogiorno ed avendo il volo dopo mezzanotte, andiamo a fare gli ultimi acquisti in un centro commerciale. Alla sera siamo invitate da Basu e sua moglie a cena al suo club, dove gli raccontiamo alcuni episodi del tour. Rimangono sorpresi quando gli diciamo che abbiamo visto ben 8 tigri, infatti loro pur vivendo in India non le hanno mai viste. Purtroppo alle 22 dobbiamo assolutamente salutare Basu e ringraziarlo del magnifico tour da lui programmato e prenotato, soprattutto perché non abbiamo mai avuto un minimo problema.
Da parte sua anche lui ci ringrazia molto per non avergli dato nessun problema durante il viaggio, anzi ci dice che ci aspetta il prossimo anno per un altro tour. Veer ci accompagna all’aeroporto e quando lo lasciamo siamo tutte e tre immaginati. Ci scappa anche qualche lacrima. Lo ringraziamo della pazienza, le molte attenzioni e per i vari aiuti che ha avuto nei nostri riguardi. Partiamo all’1,20.
25 marzo: Arrivo a Verona e ritrovo il mio maritino che ci aspetta. Gli raccontiamo, oltre ad altre 30000 cose, che abbiamo visto 8 tigri e lui ci chiede se erano le tigri della proloco!!!!!! Con questa battuta tornerei ad imbarcarmi per tornare in India!!!!!! Purtroppo la realtà è questa e bisogna accettarla, ma sicuramente il prossimo viaggio sarà ancora “INDIA” .