Jaipur

Tutti i colori dei festival della tradizione

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Dove il giorno dei morti è un giorno di festa e danze folli. Dove per l'anno nuovo le acque brillano di una miriade di luci portate dalla corrente e galleggianti su foglie di banano. Visitare il Giappone, l'India o il Messico in oaccasione di queste ricorrenze ci aiuta a conoscere la cultura locale con una full immersion nelle sue credenze più profonde e ataviche. Ecco le date da non perdere per un viaggio nel cuore della tradizione.

Festival delle luci - Si festeggia in tutto il mondo indù ed è un'ottima ricorrenza per vedere l'India quando i colori e la profondità della tradizione sono più intensi. Il nome indiano è Diwali ed è conosciuto come il festival indù delle luci. Le città, i palazzi e gli edifici, i fiumi e i prati si illuminano della luce sugegstiva delle candele segnando la vittoria della luce sulle tenebre.
India, durante la notte di luna nuova tra metà ottobre e metà novembre

Awa Odori - Nei giorni dell'Obon (il giorno dei morti in salsa giapponese) quando le porte del regno dei morti si aprono e i Kami, gli spiriti protettori, tornano a casa dai loro cari e nella prefettura di Tokushima le danze impazzano. In costume tradizionale la gente balla danze tradizionali intonando canti che non hanno un vero e proprio significato letterale. Di notte si cambia danza e i movimenti diventano più frenetici e circolari. Il festival è nato quando, per l'inaugurazione del Castello di Tokushima, il giorno dell'Obon di oltre 5 secoli fa, tutti i commensali e gli abitanti della zona si ubriacarono con litri e litri di sake e coniarono nuove canzoni e danze. le stesse oggi ballate nel festival più grande e antico del Giappone.
Giappone (Tokushima), 13 - 16 agosto

Holi Festival - E' la festa dei colori, della gioia e del bene che trionfa sul male.

Al festival partecipano tutti, anziani e bambini compresi. Si inizia con una spruzzata di colore che invade tutto e tutti. I partecipanti diventano dei veri e propri arcobaleni, colorati dalla testa ai piedi e così se ne vanno in giro per la città, danzando, ballando e portando a spasso il colore. La festa si conclude con il grande falò che brucia simbolicamente il male.
India, Pakistan, Nepal, Malesia, durante l'ultima luna piena del mese lunare Phalguna (febbraio/marzo)


Voodoo Festival - Al contrario di quello che mille film horror di bassa lega e leggende ci suggeriscono il voodoo è una religione che ha poco a che fare con zombi e bambole di pezza trafitte dagli aghi. Vudun significa spirito divino e all'uomo si manifesta grazie a rituali ricchi di simbolismi esoterici che permettono di oltrepassare il velo di Maia. Durante il Voodoo day tutti i praticanti si riuniscono a Ouidah, lo stesso luogo da cui salpavano le navi dirette verso il Nuovo Mondo cariche di schiavi. I rituali vanno avanti tutto il giorno tra sacrifici, danze e trance. Un'esperienza unica a cui assistere.
Ouidah - Benin, intono alla metà di gennaio

Loy Krathong - Il luogo autentico in cui si festeggia Loy Krathong è lo storico parco di Sukhothai in Thailandia, sulle antiche rovine della vecchia capitale thailandese. In ogni locoalità dove scorre placida l'acqua è altrettanto suggestivo assistere allo spettacolo di Loy Krathong. I thailandesi lasciano foglie di banana, krathong, fluttuare nelle acque, a cui vengono affidate le candele, le preghiere e le speranze per il nuovo anno in arrivo.
Thailandia, durante l'ultima luna piena dell'anno

Panagbenga festival - Nel nord delle Filippine la natura è stata piuttosto generosa quanto a fiori e colori. Un giorno l'anno, il primo giorno di febbraio, i colori esplodono e i fiori invadono ogni ambiente, i marciapiedi, i fiumi, i vestiti della gente e l'aria, con il loro profumo.

Parate di barche decorate di fiori, acconciature fatte di fiori e ancora decori e mostre, tour nei giardini fioriti. Basta che la parola d'ordine sia fiorito.
Baguio - Filippine, 1 febbraio

Dia de los muertos - Nei giorni in cui gli italiani e la maggior parte dei Cristiani vivono il lutto e celebrano le messe per ricordare i defunti, in Messico la festa dedicata ai morti ha un colore diverso. I cari estinti si chiamano muertitos (i morticini) e vengono ricordati con le Calaveritas, epitaffi sui generis, ovvero caricature in rima dei vizi e della personalità del defunto. Secondo la tradizione precolombiana i muertitos tornano sulla terra per bere e divertirsi insieme ai loro cari. 2 giorni di festeggiamenti in cui si portano tequila e piatti di ogni genere sulle tombe dei defunti e giocattoli e leccornie su quelle dei bambini.
Messico e Centroamerica, 1 - 2 novembre

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