Grecia

Pasqua 2024 sulle Isole Greche: quale scegliere?

Pasqua isole greche

Processioni, bande musicali, sfide di fuochi d’artificio e guerre di razzi artigianali.

La Pasqua in Grecia è una celebrazione religiosa molto sentita che diffonde nelle isole un’atmosfera mistica e festosa al tempo stesso.

Inoltre, può essere il periodo ideale per scoprire le isole greche senza la folla dell’estate.

Bisogna tener presente però che in Grecia si festeggia la Pasqua ortodossa e che quest’anno cade il 5 maggio, cioè dopo quella cattolica (31 marzo 2024).

Ecco le isole greche da scoprire a Pasqua.

Tinos

Tinos
Tinos

A nord della modaiola Mykonos si trova la spirituale Tinos, una delle isole più sacre delle Cicladi.

Ogni 15 agosto e il periodo di Pasqua arrivano pellegrini da tutta la Grecia per venerare la Vergine Maria nella splendida chiesa di Panagía Evangelístria di Hóra.

Qui è custodita l’icona della Santa Vergine, una delle più famose della Grecia. Il giorno di Pasqua poi inizia la Lambrovdomada, la settimana di Pasqua, durante la quale si svolgono decine di panigiria, feste tradizionali.

L’intera isola festeggia con processioni, bande musicali, abbondanti pranzi e cene, sfide di fuochi d’artificio tra le due più importanti chiese nel villaggio di Pyrgos, rispettivamente Agios Nikolas e Agios Dimitros.

Tinos, inoltre, nonostante sia l’isola greca più importante per gli ortodossi, ha una grande comunità cattolica. Quindi scoprite le centinaia di cappelle e chiesette dei meravigliosi villaggi di Tinos, abitati dalle due comunità.

L’isola inoltre vanta grandi bellezze naturali. Nel suo entroterra tra montagne brulle si nascondono oltre 40 villaggi e monasteri.

Tra questi nel pittoresco villaggio di Pyrgos si possono visitare due bei musei: quello dedicato allo scultore Yannoulis-Halépas e quello dei mestieri del marmo, sorprendentemente moderno e multimediale. Ma sono caratteristici anche i villaggi di Pánormos e Vólax.

Nelle pacifiche campagne dell’isola poi si scorgono innumerevoli colombaie decorate, retaggio degli influssi veneziani. Tra le spiagge non perdete quella di Pórto da cui vedrete Mykonos, la deliziosa Pahiá Ámmos, poi la baia di Kolymvythra a nord.

Cercate, infine, nei dintorni di Hóra i resti del santuario di Poseidone e Anfitrite.

Chios

Chios
Chios

La Pasqua più esplosiva è quella di Chios.

Il sabato di Pasqua viene organizzata la Rouketopolemos, una guerra di razzi artigianali tra due parrocchie rivali, Agios Markos e Panaghia Ereithiani, situate a 400 metri di distanza su due colline opposte.

Di solito vengono sparati 80.000 fuochi d’artificio con l’obiettivo di colpire i rispettivi campanili delle chiese, accuratamente protetti da una copertura.

Il giorno di Pasqua si contano i colpi e ogni anno le parrocchie si contendono il ruolo di vincitore. Il regolare mancato accordo diventa la scusa per una rivincita l’anno successivo, in modo che l’evento possa ripetersi.

Questa tradizione si è tramandata negli anni e potrebbe avere due diverse origini. Secondo la prima ipotesi la guerra dei razzi risale al 1800, quando durante l’occupazione ottomana, gli invasori minacciarono di sedare le rivolte con l’uso dei cannoni.

La popolazione rispose inondandoli di razzi. La seconda ipotesi invece risale al periodo dell’occupazione turca e si pensa potesse essere un espediente per aggirare il divieto imposto di festeggiare la Pasqua come i cristiani erano abituati.

I fedeli delle due chiese decisero allora di mettere in scena una guerra finta per tenere lontano i turchi e festeggiare tranquillamente.

Il periodo di Pasqua dunque può essere un’occasione per scoprire Chios, una delle isole più grandi della Grecia che conta 52mila abitanti.

Chios è un’isola dai paesaggi variegati: si passa dai rilievi rocciosi della parte settentrionale agli agrumeti di Kámbos nella fascia centrale fino ai fertili Mastihohória, cioè villaggi del mastice, nella parte meridionale, dove gli alberi di lentischio producono un tipo di gomma detto mastice.

A questa resina vegetale è consacrato un bellissimo e moderno museo, a Rakhi. Non perdete i borghi-fortezza medievali, come Olymbi, Pyrghi e Mesta, immersi in un'atmosfera quasi mediorientale. Rilassatevi, infine, sulle bellissime spiagge poco frequentate.

Kalymnos

Kalymnos
Kalymnos

Da più di cinquant’anni a Kalymnos la Pasqua si festeggia con l’esplosione di pacchi di dinamite.

La domenica di Pasqua l'evento principale è la tradizionale festa nella piazza principale di Pothia, la città di Kalymnos.

Alle 17 in punto poi inizia il vero spettacolo: le persone più audaci dell'isola salgono in cima alle scogliere sopra il paese e fanno scoppiare la dinamite verso sera, seguono poi fuochi d'artificio più convenzionali. La terza isola più importante del Dodecaneso va quindi a fuoco per una tradizione insolita.

L’isola citata nell’Iliade e definita da Virgilio “l’isola dai boschi ombrosa”, è inoltre conosciuta per le sue brulle montagne che richiamano gli appassionati del climbing.

Le montagne rocciose si tuffano a picco nel mare, formando baie, grotte ed insenature lambite da acque cristalline.

Il fondale è talmente ricco che la zona nord est della costa è stata proclamata Parco Nazionale Marino. Kalymnos, la quarta isola più grande del Dodecaneso, quindi affascina per il suo paesaggio aspro ed incontaminato. L’isola è anche conosciuta come l’isola delle spugne marine.

I suoi abitanti, infatti, si sono sempre occupati delle spugne marine, ed è perciò rimasta l’ultima isola in cui si praticava questa attività.

A Kalymnos bisogna vedere la capitale dell’isola, Pothia, una cittadina vivace arroccata sul dorsale della collina. Passeggiate poi nel grazioso porto circondato da edifici neoclassici.

A circa un’ora dalla città si trova il Castello della Crysocherià, anche conosciuto come il Castello dei Cavalieri di San Giovanni, che risale al XV secolo. L’antico capoluogo dell’isola invece è Chorio, un pittoresco villaggio che ospita circa 3000 abitanti. 

Da non perdere Megalo Kastro, antica fortezza bizantina dell’XI secolo, e la Chiesa di Cristo di Gerusalemme del V secolo. Si possono inoltre vedere le rovine della città vecchia di Damos. Quindi rilassarsi sulle belle spiagge dell’isola e scoprire le sue grotte.

Folegandros

Folegandros
Folegandros

Folegandros è un’isola mistica ideale da visitare a Pasqua, la festa più importante per i suoi abitanti.

La domenica di Pasqua comincia la processione dell’icona della Madonna dalla chiesa di Panaghia verso Hora. Lungo il percorso si assaggiano piatti e bevande tradizionali pasquali in ogni casa che accoglie l’icona.

Dopo il tramonto l’icona viene consegnata agli abitanti di Ano Merià e viene portata a piedi fino alla chiesa di Aghios Gheorghios, dove pernotta dopo la preghiera serale.

Il lunedì di Pasqua, la mattina presto, l’icona della Madonna comincia la sua processione in tutte le case di Ano Merià, sempre accompagnata dalla gente a piedi tra festeggiamenti e petardi.

In tarda serata l’icona viene consegnata agli abitanti di Hora che la portano alla chiesa di Pantanassa a Castro dove pernotta.

Il martedì di Pasqua, ultimo giorno dei festeggiamenti, l’icona fa un percorso più lungo: parte da Pettussis, continua a Livadi e finisce a Caravostassis, portando la benedizione a tutte le case e a tutte le barche del porto.

Se il tempo lo permette, l’icona viene portata su una barca e fa un breve giro nelle baie vicine. I festeggiamenti di Pasqua si concludono il pomeriggio di martedì quando l’icona viene restituita alla Chiesa di Panaghia a Hora.

Seguendo la processione dell’icona della Madonna avrete così modo di esplorare l’isola.

La sua Chora, costruita a ridosso di una falesia, sospesa tra cielo e mare, è una delle cittadine più belle delle Cicladi, dove strette viuzze bianche si stringono intorno a una fortezza, testimonianza del dominio veneziano sull’isola.

La bellissima chiesetta della Panagía offre un momento di spiritualità prima di dedicarsi ai piaceri della tavola nelle taverne delle piazzette. Ma vale la pena visitare anche l’affascinante villaggio di Ano Meria nell’entroterra, situato su un’ampia area coltivata, delimitata da tipici muretti in pietra.

Le scogliere a picco sul mare azzurrissimo nascondono poi spiagge selvagge, molte delle quali non attrezzate e raggiungibili solo a piedi.

La più suggestiva è Katergó, una spiaggia di sabbia nera nell’estremità meridionale dell’isola. Le spiagge più facilmente accessibili, invece, sono quelle nella zona di Karavostasi, a poca distanza si trova poi la bellissima e poco frequentata Vardia.

Girando per l’isola incontrerete numerosi asini, che sono ancora un valido mezzo di trasporto.

Patmos

patmos
Patmos

Otto parrocchie, diversi monasteri e, si dice, 365 cappelle disseminate in tutta l’isola, per celebrare la messa ogni giorno dell’anno in una chiesa diversa. Patmos si è aggiudicata il titolo di “Gerusalemme del Mediterraneo”.

Il periodo migliore per vivere l’atmosfera spirituale dell’isola è la settimana di Pasqua. Il periodo pasquale inizia una settimana prima della Quaresima con il digiuno.

Poi il giovedì santo in tarda mattinata verso le 11 nella piazza del municipio a Skala si svolge la lavanda dei piedi.

L'abate lava i piedi a 12 monaci in ricordo di quello che fece Gesù. Il venerdì santo le campane di tutte le chiese suonano a morto in ricordo della passione di Gesù. 

La sera si svolgono le funzioni liturgiche nelle varie chiese dell'isola, oltre a due processioni per portare l'epitaffio della deposizione di Cristo nella piazza principale di Skala.

Il sabato santo alle 22.30 inizia la cerimonia che culmina a mezzanotte con la risurrezione. I fedeli immersi nel buio attendono con impazienza il canto del prete che inizia con “Christos Anesti! Cristo è risorto!” 

Poi i fedeli accendono le candele con il fuoco sacro proveniente da Gerusalemme. La domenica di Pasqua, nel pomeriggio, nel monastero di San Giovanni nella Chora viene letto il Vangelo in diverse lingue.

Fra oleandri in fiore e festeggiamenti, Pasqua è un momento particolare per visitare l’isola. Skala è il capoluogo e principale località turistica dell’isola.

La Chora è un grazioso borgo medievale arroccato su una collina, uno dei villaggi meglio conservati dell’Egeo.

Non bisogna perdere poi il Monastero dell’Apocalisse, meta di pellegrinaggi, costruito attorno alla caverna dove San Giovanni scrisse l’ultimo libro della Sacra Bibbia ascoltando la voce di Dio uscire da una spaccatura nella roccia. L’esterno del monastero, immerso in un bosco di pini tra Skala e Chora, saprà affascinare anche i viaggiatori meno religiosi.

Interessante anche il Monastero di San Giovanni Teologo, un’immensa costruzione medievale che domina dall’alto la cittadina di Chora. A Pasqua potrete inoltre godervi le spiagge senza folla più belle dell’isola.

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