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Ora Solare 2023: quando si cambia l’ora ad ottobre

05-10-2023
Ora Solare, quando cambia nel 2023? Come tradizione vuole, nell’ultima domenica del mese di ottobre tornerà in vigore l’ora solare.

Ora solare 2023

Quest’anno il cambio di orario si avrà precisamente nella notte tra il 28 e il 29 ottobre, quando – alle 2:00 di notte – gli orologi si sposteranno indietro di 60 minuti e l’ora legale in vigore sin dalla scorsa primavera lascerà spazio all’ora solare.

Volendo trovare un retrogusto poetico a questa pratica di mandare indietro di un’ora le lancette, si potrebbe dire che è come se tutto ciò che avviene nella notte tra il 28 e il 29 ottobre, tra le 2:00 e le 3:00 del mattino, non fosse mai davvero successo.

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Quindi se volete dichiarare il vostro amore a qualcuno ma ne avete il terrore, fatelo in quella data, un’ora dopo sarà come se nulla fosse mai accaduto.

Oppure, guardandola con occhi ottimisti potremmo dire che ogni anno, all’arrivo dell’ora solare, ci viene concessa la possibilità di replicare un’ora della nostra vita o di tornare indietro nel tempo.

Cos'è e quando cambia l'Ora Solare

Togliendo ogni dietrologia romanzata e passando alla praticità della situazione, capiamo invece esattamente cosa cambia con l’arrivo dell’ora solare.

Nel giorno preciso dell’anno in cui avviene il cambio di orario riusciamo a guadagnare un’ora in più di sonno: nel corso della notte le lancette (o gli orologi degli smartphone) torneranno infatti indietro, ma le sveglie suoneranno all’ora prestabilita e dopo l’ignara aggiunta dei 60 minuti “replicati”. 

Ahinoi, però, c’è anche il rovescio della medaglia: spostare indietro le lancette equivale anche a perdere 60 minuti di luce. Il tramonto del sole, infatti, a partire dal 31 ottobre arriverà con un’ora di anticipo rispetto a quanto avveniva nei giorni precedenti. 

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Cambio orario: quando succede?

Perché il cambio da ora legale e ora solare – o viceversa – avviene sempre nel cuore della notte? È presto detto: per una questione logistica.

Infatti, tra le 2:00 e le 3:00 del mattino, orario scelto per convenzione, sono pochi i trasporti ancora in circolazione e questo comporta meno disagi per cambi, coincidenze, arrivi e turni.

I treni notturni, ad esempio, sono decisamente meno rispetto a quanti ce ne sarebbero in circolazione in pieno giorno. E, anche il traffico aereo è indiscutibilmente ridotto rispetto a quello della fascia oraria giornaliera.

Per la stessa ragione si sceglie di cambiare l’ora a cavallo tra sabato e domenica: non solo per permettere a tutti di abituarsi in maniera più dolce e ponderata a una piccola, grande rivoluzione, ma anche perché uffici e scuole sono chiusi nel weekend. E, più in generale, nel finesettimana i servizi sono ridotti rispetto a una normale giornata lavorativa. 

Ora solare, cos'è?

Ma cos’è l’ora solare? In verità l’ora solare è quella che “naturalmente” si dovrebbe avere per 365 giorni all’anno. Quella fittizia e utilizzata per convenzione è il suo opposto: l’ora legale.

Quando, nell’ultima domenica di marzo, si spostano le lancette in avanti di 60 minuti lo si fa infatti per “guadagnare” un’ora di sole.

E dietro a questa pratica c’è una motivazione ecologica: si vogliono evitare sprechi di energia elettrica in abitazioni, uffici e strutture di ogni genere. 

Sarà l'ultimo cambio di ora solare?

Il primo a teorizzarne l’utilizzo negli USA fu Benjamin Franklin già nel 1784, ma in Italia l’ora legale arrivò per la prima volta durante la Prima guerra mondiale. E proprio per il risparmio energetico nell’utilizzo del carbone. 

Quella che terminerà tra il 28 e 29 ottobre 2023 potrebbe però essere stata l’ultima ora legale per l’Italia e addirittura per l’intera Unione Europea.

Nel 2018 infatti la Commissione Europea ha indetto una consultazione online per proporre l’abolizione del cambio dell’ora. 

E l’84% dei partecipanti si è espresso a favore dell’abolizione dell’ora legale. Alcuni studi hanno infatti dimostrato che le troppe ore di luce e la diminuzione delle ore di sonno – conseguenze dell’entrata in vigore dell’ora legale – comportano problemi e piccoli scompensi che possono essere paragonati a quelli del jet-leg. 

Certo è che a partire dal 2018 non vige più l’obbligo per i Paesi europei di “adattarsi” al cambio dell’ora. Questo ha comportato che alcuni Paesi, come la Russia, abbiano già optato per l’utilizzo dell’ora solare per tutto l’anno e che altri come la Francia siano in procinto di adottare la stessa soluzione. 

I Paesi del nord-Europa, al contrario, vorrebbero per ovvie ragioni poter usufruire dell’ora legale per 12 mesi all’anno. La questione resta ancora sospesa, ma la speranza dell’UE è che si arrivi a una decisione comune per tutti i Paesi dell’Unione.

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