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Le città più eco-friendly del mondo

Città eco-friendly: 10 città green da vedere

Mezzi di trasporto elettrici e water bikes, orti urbani, edifici a basso impatto ambientale, oasi verdi a risparmio energetico e ristoranti che riciclano alimenti, sono solo alcune delle tante soluzioni delle città più ecosostenibili del mondo. 

Dalla bioedilizia alla finanza verde, le città green si impegnano in tutti i campi a ridurre il loro impatto ambientale e incoraggiano cittadini e visitatori ad adottare uno stile di vita sostenibile. Ecco le 10 più città eco-friendly del mondo che sono diventate modelli urbani all’avanguardia in termini di rispetto dell’ambiente. 

10 città eco-friendly

  • Copenaghen, Danimarca 
  • Lahti, Finlandia 
  • Tallinn, Estonia
  • Grenoble, Francia 
  • Amsterdam, Paesi Bassi 
  • Vancouver, Canada
  • Città del Capo, Sudafrica
  • San Francisco, California 
  • Reykjavik, Islanda 
  • Singapore 

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Copenaghen, Danimarca

Copenaghen si impegna ad essere la prima capitale a emissioni zero al mondo entro il 2025. Ma è già la città più virtuosa d’Europa in tema di sostenibilità ambientale, dichiarata dalla Commissione europea European Green Capital 2014. 

Le ragioni sono semplici. Innanzitutto Copenaghen è conosciuta per la sua infrastruttura ciclistica: ogni giorno viene percorso oltre 1 milione di km in bicicletta da locali e turisti. Dal 1995 chiunque può usufruire della rivoluzionaria iniziativa free city bikes, biciclette messe a disposizione gratuitamente. Chi non ama le due ruote, invece, può esplorare la città a bordo del CityBus 11A, un autobus elettrico che fa il giro delle principali attrazioni turistiche. Copenaghen, inoltre, è stata anche la prima città al mondo ad adottare la politica del “tetto verde”, volta a ridurre il calore all’interno della città. Nella capitale danese poi un negozio alimentare su dieci vende prodotti biologici, senza contare gli innumerevoli ristoranti bio. Copenaghen è anche un punto di riferimento per l’edilizia sostenibile, come conferma il complesso di Orestad City.

Infine, il Parco Tivoli è il primo parco di divertimento a funzionare con energia rinnovabile, sfruttando la forza del vento. Copenaghen è decisamente la meta più green d’Europa. 

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Lahti, Finlandia

Prima erano in pochi a conoscerla, oggi è diventata famosa come Capitale Verde Europea del 2021. Lahti è una cittadina che si trova nella Finlandia meridionale, in particolare nella Regione dei Laghi, a circa 100 chilometri a nord-est dalla capitale Helsinki. 

È una città che da tempo si impegna nel preservare la natura e in uno stile di vita sostenibile, perciò la Commissione europea l’ha premiata con il massimo riconoscimento, l’European Green Capital Award. Lahti, infatti, ha completamente abolito il carbone ed è pioniera dell’economia circolare: attualmente, più del 99% dei rifiuti domestici sono riciclati e la città è riscaldata unicamente con combustibile riciclato e con legno locale certificato. Ad oggi le emissioni di gas serra sono state ridotte del 70% rispetto al 1990. Ma la città finlandese non si accontenta dei risultati raggiunti e punta ancora più in alto. Lahti aspira a diventare una città a zero emissioni di carbonio entro il 2025 e a costruire un’economia circolare a zero rifiuti entro il 2050. Nella vita quotidiana la mobilità sostenibile viene incentivata incoraggiando cittadini e viaggiatori a spostarsi a piedi, in bicicletta, con i mezzi pubblici e, durante la stagione invernale, addirittura con gli sci. Nell’ambito delle iniziative intraprese come Green Capital, sono stati introdotti infatti i “City Skis”, attrezzatura da sci in prestito, messa a disposizione di tutti gratuitamente per sciare in città, per esempio, vicino alla piazza del mercato. Lahti è dunque una città da tenere d’occhio. 

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Tallinn, Estonia

A Tallinn invece è stato assegnato il titolo di Capitale Verde Europea 2023. La capitale dell’Estonia si aggiudica così il premio in denaro di 600mila euro con cui potranno essere finanziati ulteriori progetti green.

Tallinn, dichiarata patrimonio mondiale dell’Unesco in quanto è una delle città europee che ha conservato meglio le tracce del proprio passato medievale, ha conquistato la giuria internazionale con il suo approccio sistemico alla governance green della città e con i suoi obiettivi strategici che riflettono gli impegni dell’Unione europea in termini di tutela dell’ambiente e sostenibilità. La capitale estone infatti persegue da una parte la strategia Tallinn 2035 per un’auspicata transizione verde e dall’altra il piano per diventare climate neutral entro il 2050. La città si avvia quindi a un’ondata di ristrutturazioni degli edifici che dovranno utilizzare fonti rinnovabili. 

Dal punto di vista della mobilità l’amministrazione punta sui mezzi pubblici elettrici, sul trasporto su rotaia e sul concetto di città a 15 minuti di distanza. Una nuova rete di piste ciclabili e parcheggi dedicati incentiveranno l’utilizzo delle bici. Inoltre, la città già vanta una grande quantità e qualità di verde pubblico, al di sopra degli altri Paesi baltici. Grazie ai numerosi parchi che circondano la città vecchia, Tallinn può contare una media di 207 metri quadrati di spazi verdi pro capite. 

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Grenoble, Francia 

La città alpina francese di Grenoble si è aggiudicata il titolo di Capitale verde europea 2022, assegnato dalla Commissione europea. Nel 2005 Grenoble è stata la prima città francese ad adottare un piano per il clima, riuscendo così a ridurre le emissioni di gas serra del 25% entro il 2016, e si è impegnata a ridurle ulteriormente del 50% entro il 2030. 

La città francese si è posizionata in cima alla graduatoria europea per quanto riguarda la mobilità urbana sostenibile, l’uso sostenibile del suolo, del rumore e delle prestazioni energetiche.

Inoltre, Grenoble per aumentare il verde pubblico ha previsto l’apertura di giardini privati, un piano di rinverdimento verticale e un ambizioso programma di piantumazione di alberi. 

Amsterdam, Paesi Bassi 

Amsterdam è una delle città più all’avanguardia nel panorama mondiale dell’ecosostenibilità grazie a progetti e politiche lungimiranti. Negli ultimi 30 anni per esempio l’amministrazione di Amsterdam ha incoraggiato l’uso delle biciclette, così oggi la capitale conta 500 km di piste ciclabili che attraversano la città in lungo e in largo. Oggi la bicicletta è il mezzo di trasporto più usato ad Amsterdam e oltre il 65% dei viaggi all’interno della città avviene su due ruote. 

Amsterdam poi è famosa per i suoi meravigliosi canali che si possono esplorare con battelli e minicrociere, ma per una scelta più ecologica si può optare per un pedalò, una canoa o un paddle surf. Amsterdam inoltre si è posta l’obiettivo di diventare entro il 2050 la prima città europea priva di emissioni di CO2, perciò ha adottato diverse strategie sulla mobilità sostenibile per ridurre le emissioni di CO2 legate ai trasporti, sia pubblici che privati. 

La città ha previsto infatti di sostituire completamente gli autobus diesel con modelli a emissioni zero e di incrementare i taxi elettrici. Contemporaneamente, sta attivando un piano economico per la sostituzione dei veicoli privati più vecchi con nuovi veicoli elettrici. Inoltre, i veicoli più inquinanti non potranno più accedere a diverse zone della città. Infine, per combattere lo spreco di cibo un ristorante della catena Instock prepara colazioni, pranzi e cene riciclando alimenti in eccedenza. 

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Vancouver, Canada

Vancouver vuole diventare la metropoli più ecosostenibile del mondo attraverso una serie di misure concrete sulla mobilità cittadina, sull’approvvigionamento alimentare a chilometro zero, la gestione dei rifiuti e la bioedilizia. Ma la città canadese ha già fatto grandi passi avanti. 

Vancouver si è impegnata a ottenere il 100% della sua energia da fonti rinnovabili entro il 2050, le emissioni di gas serra della città sono già tra le più basse del Nord America e il centro urbano punta a ridurre completamente i rifiuti entro il 2040, un obiettivo che si riflette nelle scelte di negozi e caffè sostenibili.

Per aumentare il verde pubblico a Vancouver sono stati piantati oltre 122.000 alberi dal 2010, con l’obiettivo di raggiungere un totale di 150.000. Inoltre vengono organizzate numerose iniziative ecologiche come le feste di pulizia del quartiere e gli orti comunitari per preservare le aree verdi e ridurre i costi della catena alimentare. A Vancouver tutti possono far parte di un community garden, cioè coltivare frutta e verdura in un giardino comune e così dividere i ricavi. La capitale canadese inoltre ha 350 chilometri di piste ciclabili, diversi servizi di car-sharing elettriche e un efficiente rete di mezzi pubblici che scoraggia ad usare la propria auto. Vancouver quindi promette di diventare leader tra le città più green del mondo. A renderla così sensibile al tema dell’ambiente è anche probabilmente il patrimonio naturalistico che circonda la città, dalle montagne all’oceano Pacifico.

Città del Capo, Sudafrica

Cape Town è una delle città più ecologiche dell’Africa. Anche se al momento solo il 30% dell’energia proviene da fonti rinnovabili, la capitale del Sudafrica sta facendo grandi passi in termini di ecosostenibilità. E lo fa anche tramite la finanza verde, lanciando sul mercato nel 2017 il suo primo green bond del valore di 76 milioni di dollari. È la prima obbligazione verde di tutto il Sudafrica, se non si considera quella emessa da Johannesburg nel 2014, che però non era certificata. Per quanto riguarda la mobilità urbana, Città del Capo incentiva il noleggio di biciclette tramite un’app e l’uso degli autobus al posto della macchina. Inoltre la capitale del Sudafrica vanta l’albergo più green dell’Africa, Hotel Verde, che offre un soggiorno carbon neutral all’insegna della thrivability. Ma non è l’unico primato, Città del Capo ha anche il grattacielo più green dell’Africa. 

Alto 139 metri, il grattacielo di 34 piani, situato nel distretto di Portside, ha 70 posti auto dedicati alle macchine elettriche, altrettanti per le moto e 227 posti riservati alle biciclette.

Per incentivare i lavoratori a raggiungere gli uffici del grattacielo con le due ruote poi sono stati realizzati anche spogliatoi con docce e armadietti dove potersi rinfrescare prima di iniziare la giornata di lavoro. 

San Francisco, California 

San Francisco è una città all’avanguardia anche nell’ambito della sostenibilità ambientale. Nonostante sia la quarta città più popolosa della California e la dodicesima degli Stati Uniti, collocandosi al secondo posto per densità di popolazione dopo da New York, San Francisco è un modello da seguire per la sua green attitude. E’ stata per esempio la prima città degli Stati Uniti a vietare i sacchetti di plastica e la plastica monouso nel 2017. La città, inoltre, aderisce da anni alla campagna zero waste, impegnandosi così a ridurre i rifiuti che finiscono nelle discariche. Negli ultimi anni, poi San Francisco si è distinta come la città che ha ridotto maggiormente il consumo di acqua in California.

Oggi i residenti della città consumano in media 49 galloni d’acqua al giorno contro i quasi 100 delle altre città dello Stato. A San Francisco ci si muove con tram e autobus sempre più a zero emissioni, ibridi o elettrici, oppure con il primo traghetto a idrogeno a zero emissioni, il Water-go-round. Ma il mezzo più green è la Water Bike. È una particolare bicicletta elettrica, dotata di eliche, che può viaggiare sull’acqua a una velocità di circa 12 miglia orarie (quasi 20 km/h). Le Water Bike potranno essere quindi noleggiate nella San Francisco Bay e permettono di spostarsi dalle città californiane di Oakland ad Alameda, al costo di 4 dollari per i primi 10 minuti, a cui aggiungere un dollaro per ogni minuto successivo.

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Reykjavik, Islanda

Reykjavik ha annunciato di voler annullare le proprie emissioni di gas serra per diventare, entro il 2040, totalmente carbon neutral. In Europa la capitale dell’Islanda è già un modello di città ecosostenibile.

Oggi la maggior parte dell’energia del Paese è già prodotta da fonti rinnovabili, perché Reykjavik ha preso sul serio l’obiettivo emissioni zero entro il 2030. Inoltre la capitale dell’Islanda ha aderito a due progetti innovativi: il primo è CarbFix, che ha l’obiettivo di ridurre i gas serra trasformandoli in roccia, il secondo è l’implementazione di stazioni elettriche di ricarica per le navi da crociera nel porto. Dal punto di vista della mobilità urbana, Reykjavik incentiva l’uso delle biciclette con la costruzione di nuove piste ciclabili e parcheggi sicuri, introduce sempre più autobus a idrogeno e incoraggia ad acquistare auto elettriche. 

Nel mese di gennaio, le auto elettriche o ibride vendute hanno superato il 50% e da un recente sondaggio è emerso che un cittadino su cinque preferisce muoversi in scooter nonostante le temperature rigide dell’Islanda. Reykjavik, inoltre, intende frenare l’urbanizzazione: il 90% delle nuove unità residenziali sarà all’interno dell’attuale area urbana per aumentare la fruibilità dei servizi pubblici e ridurre gli spostamenti. La capitale verde d’Islanda infine ha adottato un piano di piantumazione degli alberi per aumentare la schermatura del vento e compensare le emissioni. 

Singapore 

Secondo il Green City Index, Singapore è la città più verde dell’Asia: circa il 47% del suo territorio è adibito a spazi verdi di cui il 23% è occupato da riserve forestali e naturali. Ma la città-stato ambisce a diventare una delle destinazioni più sostenibili del mondo. Perciò Singapore ha delineato il Green Plan 2030 per poter avanzare in termini di sviluppo sostenibile. La città quindi si è posta obiettivi concreti da raggiungere nei prossimi 10 anni, tra cui piantare un milione di alberi, aumentare la produzione di energia solare, espandere le piste ciclabili a 320 km, aumentare la rete ferroviaria a 360 km o immettere sul mercato automobilistico modelli green. 

Ma Singapore adotta pratiche e soluzioni green già da diversi decenni.

Il Changi Airport di Singapore per esempio è uno degli aeroporti più sostenibili del mondo. Alle aree verdi già presenti, come il giardino delle farfalle, il giardino dei girasoli o dei cactus, si è aggiunto il nuovo hub di transito progettato come un parco naturale. Un altro esempio sono i Gardens by the Bay, un’immensa area verde costituita da due enormi serre ecosostenibili con diversi ambienti bioclimatici e i famosi Supertrees, giardini verticali dotati di pannelli solari per la produzione di energia del parco e serbatoi per raccogliere l’acqua piovana, utilizzata per alimentare le fontane e irrigare i giardini. L’ultimo progetto green invece è un’oasi ecosostenibile con sistemi di ventilazione a risparmio energetico, dispositivi di schermatura solare esterni e vetri che riducono la radiazione solare negli edifici. L’area di oltre 400mila mq prenderà il nome di Marina One, e porta la firma dello studio tedesco Ingehoven. 

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