Sono tanti i borghi d’Europa che hanno affascinato pittori, scultori e intellettuali di ogni epoca.
Dalla Francia alla Spagna, passando per l’Italia, ecco la nostra selezione di borghi amati dagli artisti.
Calcata, Lazio
Arroccata su uno sperone tufaceo che domina il Parco Naturale Regionale Valle del Treja, Calcata è stata eletta da Skyscanner nel 2015 tra “le 20 città nella roccia più spettacolari d’Italia”.
Una meraviglia a meno di 50 km da Roma, in provincia di Viterbo, che vi farà tornare indietro nel tempo. Le stradine tortuose del borgo, vietate alle automobili, si affacciano sugli strapiombi e le forre di tufo rossastre.
Calcata, inoltre, è conosciuto soprattutto come borgo di hippie, artisti e streghe. Anticamente, all’epoca dell’imperatore Adriano era una delle fattorie periferiche allestite per sfamare Roma.
Poi negli anni ’30 del Novecento il borgo venne abbandonato perché ritenuto pericolante e a rischio idrogeologico, in seguito a partire dagli anni Settanta, è stato ripopolato da artisti provenienti da tutto il mondo, perlopiù da Stati Uniti, Belgio e Olanda, che l’hanno trasformato nel loro buen retiro a basso costo dove aprire una bottega.
Calcata divenne in poco tempo un museo en plein air. Oggi i turisti si affollano a vedere le maschere di cuoio di Francesco Carlino, il presepe di Marina Petroni e la galleria di Giancarlo Croce che conserva la scala che conduce sottoterra, al nocciolo del blocco di tufo su cui sorge Calcata.
Uu appuntamento poi si può vedere la casa dell’architetto Paolo Portoghesi. Visitate anche il suggestivo Museo della civiltà contadina. Tra gli spazi espositivi di Calcata non perdete poi l’Opera Bosco Museo di Arte nella Natura, un museo-laboratorio sperimentale all’aperto di arte contemporanea che si estende nella forra della Valle del Treja e consiste in un percorso di opere d’arte realizzate con i materiali grezzi del bosco. Da Calcata, infine, partono numerosi percorsi naturalistici che vi porteranno, a piedi o a cavallo, alla scoperta della Valle del Treja.
Oggi Calcata vecchia (per distinguerla da Calcata nuova, che è nata a valle) conta un centinaio di abitanti più o meno stanziali ed è un luogo magico, immerso nella natura e intriso di spiritualismo.
Bussana Vecchia, Liguria
Bussana Vecchia è una frazione del comune di Sanremo situata su una verdeggiante collina. Il 23 febbraio 1887 un violento terremoto distrusse quasi completamente il borgo che fino a quel momento era chiamato semplicemente Bussana, tanto da venire completamente evacuato dagli abitanti che si spostarono circa tre chilometri più a valle, fondando il paese di Bussana Nuova.
Rimasto totalmente abbandonato per decenni, il borgo ha ricominciato ad essere abitato alla fine degli anni Cinquanta del Novecento, quando il torinese Mario Giani, in arte, Clizia, ceramista, visitò il borgo diroccato e lanciò l’idea di fondare una comunità internazionale di artisti, dotata di uno statuto, una sorta di piccola Costituzione volta a regolare i rapporti sociali fra i suoi membri.
Gli edifici di Bussana erano a disposizione della comunità; di essi non era possibile rivendicare la proprietà, ma ne era consentito l’utilizzo per lo svolgimento di attività artistiche. Dopo tre anni di abbandono, gli immobili dovevano essere rilasciati alla comunità, che avrebbe disposto una successiva assegnazione. Inoltre era vietato vendere i prodotti del proprio lavoro.
Ben presto il borgo ricominciò a vivere, artigiani e artisti provenienti dall’Italia e dall’Europa iniziarono i lavori di restauro, rispettando la struttura urbanistica medioevale del borgo. I Settanta furono gli anni della rinascita e artisti come Wolfang Hundert, Ruiba, Gianna Canova, Massimo Locarno, Klaus Quast, Roggerone, Miriam Hawort e Jean Santilli vi si stabilirono.
Nell’aprile del 1980, poi nacque la Nuova Comunità Internazionale Artisti (NCIA). Gli obiettivi erano quelli di dare vita a una cooperativa di lavoro, di creare un marchio di immagine per gli artisti di Bussana, di sviluppare attività culturali e promozionali e di risolvere le numerose difficoltà pratiche che gli abitanti devono affrontare quotidianamente.
Fra gli artisti che arrivarono a Bussana in questo decennio e che qui risiedono ancora ci sono Daniela Mercante, Carlo Maglitto, Marco Orsatti, Daniel Harvey, Elsa Lagorio, Karlos Rosa, Nelly e Denise, Emilio Anna Baiocco.
In seguito tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, il fenomeno speculativo immobiliare del paese stravolse la vocazione artistica del borgo. Oggi vale comunque la pena visitare Bussana vecchia, girando tra atelier e botteghe. Appena arriverete vedrete il campanile della chiesa di Sant’Egidio che svetta sulla collina. Uno dei posti più magici è la Casa La Barca, un tempo rimessa e magazzino recuperato da alcuni artisti del nord Europa dove curiosare tra creazioni artistiche, oggetti di ogni tipo ed esperienze.
Vedrete poi quel che resta dell’oratorio di San Giovanni Battista distrutto dal terremoto e poi il giardino botanico tra i ruderi della cittadina. Poco fuori del centro di Bussana Vecchia troverete i resti di un’antica villa romana costruita tra il I e il II secolo d.C. Infine, affacciato sul lungomare vedrete il santuario Grotta della Santissima Annunziata. Se volete visitare Bussana Nuova percorrete a piedi la vecchia mulattiera.
Sintra, Portogallo
A poco più di mezz’ora di macchina da Lisbona si trova Sintra, famosa cittadina portoghese dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità.
Sintra è stata molto amata da artisti di ogni epoca, come lo scrittore Hans Christian Andersen che lo definì il posto più bello del Portogallo o il poeta romantico inglese George Byron che, in Childe Harold’s Pilgrimage, la definì “giardino dell’Eden”.
Sintra merita una sosta innanzitutto per vedere l’eclettico Palácio Nacional da Pena, ispirato all'architettura romantica tedesca, che ricorda i castelli della Disney con le torri rosa e gialle, i contrafforti ornamentali e i gargoyle.
Arroccato in cima al Monte da Pena, il palazzo fu il frutto dell’immaginazione di D. Fernando de Saxe Coburgo-Gotha, che sposò la regina D. Maria II nel 1836. Il palazzo di Sintra, a poca distanza da Lisbona, divenne la residenza estiva della famiglia reale. All’eclettica facciata esterna corrispondono degli interni altrettanto impressionanti: affreschi in trompe-l’oeil, rivestimenti di azulejos, una sala da ricevimento completamente bianca, stucchi, marmi e alabastri in abbondanza. Intorno al palazzo si estende poi un magnifico parco all’inglese, arricchito dalle più svariate piante esotiche.
A Sintra poi vale la pena vedere il Castelo dos Mouros, le antiche rovine di un castello moresco che si ergeva su un’altura rocciosa a guardia della regione, e il Palacio Nacional de Sintra, esempio unico tra i palazzi reali medievali del Portogallo.
Sormontato da voluminosi camini conici, il palazzo sorprende per la contaminazione tra stile moresco e manuelino, con cortili arabeggianti, colonne tortili e azulejos geometrici.
Merita poi anche la Quinta da Regaleira, una tenuta di 4 ettari con palazzo, giardini e grotte, situata nel centro storico di Sintra, costruita tra il 1904 e il 1910 su progetto dell’architetto italiano Luigi Manini e su commissione di António Augusto Carvalho Monteiro. Girate quindi le stradine del centro storico tra angoli pittoreschi, balconi fioriti e caffè tipici.
Saint-Paul-de-Vence, Francia
Saint-Paul-de-Vence è un affascinante borgo medievale della Costa Azzurra, noto come il "villaggio degli artisti".
Questo antico insediamento, circondato da mura fortificate, da cui si gode una magnifica vista sulla vallata fino al mare, ha attratto numerosi artisti nel corso dei secoli.
Nomi illustri come Matisse, Chagall, Picasso e Prévert hanno trovato ispirazione tra le strette vie acciottolate, le case in pietra e i fiori alle finestre di Saint-Paul-de-Vence. Oggi il borgo è ancora un luogo amato dagli artisti, con numerose gallerie d'arte e botteghe artigianali che espongono opere di qualità. La Fondation Maeght, in particolare, ospita una prestigiosa collezione di opere di Chagall, Giacometti, Miró e Matisse. Da non perdere poi il labirinto di Miró, un sentiero che si snoda nel lussureggiante giardino del museo dove sono collocate le sculture dell’artista catalano.
Fate una romantica passeggiata lungo i bastioni e poi dirigetevi verso la torre quadrata di Esperon e la Porte de Vence. Sul lato est del villaggio, noterete la graziosa casa ricoperta di edera, occupata da Jacques Prévert per circa dieci anni.
Visitate la cappella dei Penitenti Bianchi, risalente al XVII secolo, completamente decorata dall’artista belga Jean-Michel Folon con un mosaico sul retro della navata. Intorno alla grande fontana del borgo poi vedrete boutique di artigiani e artisti, che vi incanteranno con le loro creazioni originali. Passate dalla Place du Jeu de Boules o Place De Gaulle, dove Yves Montand e Lino Ventura hanno giocato controverse partite di bocce.
Per una pausa fermatevi alla famosa locanda, La Colombe d'Or, che ha richiamato i migliori artisti del secolo scorso: Matisse, Chagall, Picasso, Braque, Leger, Folon.
Arles, Francia
La città d’arte e storia alle porte della Camargue. Adagiata sulle rive del Rodano, Arles sembra riposare sotto la luce del sole mediterraneo da più di 2500 anni di storia.
È il comune più grande della Francia metropolitana e il più popolato della Camargue che risale al 550 a.C. È anche la città in cui Vincent Van Gogh arriva nel febbraio 1888 alla ricerca della luce, quindi visitate la Fondation Vincent Van Gogh che rende omaggio alla sua opera facendola dialogare con l'arte contemporanea.
Ripercorrete poi l’itinerario a piedi attraverso i luoghi che hanno ispirato le tele più famose del pittore olandese: dalla place du Forum immortalata nel Le café le soir, al quai del Rodano dove ha dipinto La nuit étoilée fino alla place Lamartine dove si trovava La maison jaune.
Vale la pena visitare poi il Museo Dipartimentale dell'antica Arles, situato in un edificio moderno sulle rive del Rodano, progettato da Henri Ciriani. Dichiarata patrimonio mondiale dell'Unesco, Arles inoltre conta più di 100 monumenti nel centro storico.
Tra questi non bisogna perdere l’anfiteatro romano, oggi chiamato semplicemente l’arena di Arles. Costruito alla fine del I secolo d.C, è il più grande anfiteatro romano della Gallia, nonché uno dei monumenti romani meglio conservati della Provenza.
Ma vedete anche il criptoportico, le terme romane di Costantino, i resti del circo romano, il chiostro e il portale Saint-Trophime, e gli Alyscamps, per citare solo i più importanti.
Cadaqués, Spagna
Adagiato lungo la penisola di Cabo de Creus, Cadaqués è un borgo magico della Costa Brava.
Lungo la sua baia si estende il suggestivo centro storico dall’atmosfera mediterranea, con le sue casette bianche rivolte verso il mare.
Cadaqués ha ispirato nel tempo molti artisti e divenne durante i primi decenni del XX secolo un importante centro culturale europeo.
Ospiti d’eccezione come Picasso, Chagall o Klein furono affascinati dall’atmosfera e dalla luce di questo luogo che ispirò molte delle loro opere. Ma fu Salvador Dalí che fece conoscere Cadaqués nel mondo. Il maestro del surrealismo, nato a Figueres, stabilì la sua residenza a Port Lligat, piccola insenatura a 15 minuti a piedi da Cadaqués.
Qui sorge la sua affascinante casa-museo, composta da una serie di baracche di pescatori in riva al mare che Salvador Dalí e sua moglie Gala strutturarono in maniera labirintica. È possibile visitare il laboratorio dell’artista, la biblioteca, le camere e il giardino. Dalí aveva un legame profondo con questi luoghi dove trascorse lunghi periodi della sua infanzia, come testimoniano le sue parole: “Non posso dipingere in nessun altro luogo.
Devo stare a Port Lligat, vedere i marinai, il colore degli ulivi e del pane, sentire la pace, il paesaggio, con la sua devozione e pietà interne”. Tornando nel centro di Cadaqués scoprite la sua vita artistica tra gallerie d’arte, botteghe di artigiani e musei.
Tra questi si può visitare il Museo Municipale d’Arte, che espone opere di artisti legati a Cadaqués, o il Museo Perrot-Moore, che raccoglie opere d’arte grafica europea.
Visitate la chiesa di Santa Maria, dalla facciata bianca, dove tutti gli anni si tiene il Festival Internazionale di Musica, e Casa Serinyena dall’architettura modernista.
Cookham, Gran Bretagna
L'artista britannico Stanley Spencer definiva Cookham un "villaggio in paradiso".
Sir Stanley Spencer, uno dei più originali pittori britannici del XX secolo, nacque e visse gran parte della sua vita in questo grazioso paesino lungo le rive del Tamigi che ha ispirato molti dei suoi dipinti religiosi del primo Novecento.
Ritornate dunque sulle tracce dell’artista che ha celebrato Cookham allo Stanley Spencer Gallery, dove poter ammirare le sue opere, e poi passeggiate lungo le rive del Tamigi. Ma il pittore non fu il solo ad essere stato stregato da questo villaggio sul fiume.
Anche lo scrittore Kenneth Grahame, cresciuto nella vicina Cookham Dean, si è ispirato a queste rive del fiume per Il vento tra i salici, considerato un classico della letteratura inglese per l’infanzia.
Caratterizzato da graziosi cottage e case pittoresche, Cookham fa parte delle Chilterns, un'area di eccezionale bellezza naturale da esplorare.
Il borgo situato a poca distanza da Londra, nella contea del Berkshire, è l’ideale per una fuga nell’arte e nel verde.